Translate

lunedì 31 ottobre 2016

Il rischio Clinton

19 ottobre 2016

Ian_bremmer_2938446fIn un’intervista al Corriere della Sera del 16 ottobre, l’autorevole politologo americano Ian Bremmer ha spiegato che non siamo in una seconda Guerra Fredda, «ma se vince Hillary Clinton, i primi tre mesi del prossimo anno saranno i più pericolosi da quanto è crollata l’Unione sovietica».

Secondo Bremmer, i russi vedrebbero di buon grado una possibile presidenza di Donald Trump, perché «immaginano che sarebbe più facile trovare un accordo con uno come lui», dal momento che sembra «voler lasciare mano libera alla Russia in Ucraina, in Siria»  e intende «ridimensionare la Nato». Ma si preparano anche a uneventuale vittoria della Clinton.

domenica 30 ottobre 2016

NEL 1947 UN OPERAIO GUADAGNAVA UN TERZO DELLO STIPENDIO DI UN POLITICO. OGGI NE GUADAGNA UN TREDICESIMO (QUANDO L'OPERAIO LAVORA)

Nel 1947 a Montecitorio si discuteva l’articolo 69 della Costituzione, quello relativo allo stipendio dei parlamentari. Allora i rappresentanti del popolo italiano guadagnavano il corrispettivo di un precario odierno: “25 mila lire al mese, circa 800 euro – racconta un articolo pubblicato sul sito dell’Espresso 

Nel 1947 a Montecitorio si discuteva l’articolo 69 della Costituzione, quello relativo allo stipendio dei parlamentari. Allora i rappresentanti del popolo italiano guadagnavano il corrispettivo di un precario odierno: “25 mila lire al mese, circa 800 euro – racconta un articolo pubblicato sul sito dell’Espresso LINK. Più un gettone di presenza da 1.000 lire al giorno (30 euro), ma solo quando le commissioni si riunivano in giorni differenti rispetto all’Aula”. Il totale è presto fatto: i costituenti non riuscivano a portare a casa più di 1.300 euro al mese.

sabato 29 ottobre 2016

Ricognizioni in Libia? Il giallo dell'aereo precipitato a Malta

25/10/2016

Si è schiantato subito dopo il decollo. Secondo fonti di stampa era diretto a Misurata
Ricognizioni in Libia? Il giallo dell'aereo precipitato a Malta
Il volo era parte di un’operazione di sorveglianza doganale francese sul Mediterraneo, per tracciare le rotte dei traffici illeciti di esseri umani

È stato un incidente aereo a far emergere realtà degne di un film di spy story. Che sarebbe anche una storia avvincente con cui passare il tempo se invece non riguardasse l’Italia.
Erano infatti impegnati in un’operazione di controllo dell’immigrazione i tre ufficiali del ministero della Difesa francese periti ieri insieme ai due  contractor privati in un incidente aereo all’aeroporto de La Valletta. 
Sono morti tutti nell’impatto, avvenuto intorno alle 5.30 ora locale. L’aereo da turismo Fairchild Metroliner MkIII è precipitato subito dopo il decollo. Secondo fonti di stampa l’aereo era diretto a Misurata, in Libia. 
 Il ministero della Difesa francese, che non ha precisato se le vittime fossero tutte francesi, ha reso noto in un comunicato che a bordo dell’aereo caduto a Malta viaggiavano i tre funzionari della Difesa e due erano dipendenti di un società privata, la lussemburghese Cae, proprietaria del velivolo. Lo si legge sul sito di Le Monde, aggiungendo che i tre funzionari lavoravano per i servizi esterni (Dgse, Direzione generale della sicurezza esterna) in missioni di ricognizione in Libia. Secondo la nota del ministero, l’aereo doveva svolgere una missione di “sorveglianza marittima nel Mediterraneo”, ma senza precisare la destinazione.
Il governo di Malta ha confermato che il volo era parte di un’operazione di sorveglianza doganale francese sul mar Mediterraneo, in corso da cinque mesi e destinata a tracciare le rotte dei traffici illeciti di ogni genere, che comprendono sia quelli di droga che di esseri umani dalla Libia. I resti delle vittime, hanno aggiunto le fonti maltesi, sono stati recuperati.
Non si conoscono ancora le cause della sciagura: il bimotore si è piegato sulla destra schiantandosi poi al suolo in una palla di fuoco, come mostra un video ripreso e postato sui social.
In un primo momento indiscrezioni di stampa indicavano che sul velivolo viaggiavano funzionari Frontex, l’agenzia Ue della guardia di frontiera e costiera, ma successivamente questa notizia è stata smentita dalla stessa agenzia. 
Mentre diverse inchieste sono state aperte “per determinare le cause dell'incidente in coordinamento con le autorità locali”, resta comunque il mistero delle missioni segrete francesi verso la Libia.
È stato un incidente aereo a far emergere realtà degne di un film di spy story. Che sarebbe anche una storia avvincente con cui passare il tempo se invece non riguardasse l’Italia.

venerdì 28 ottobre 2016

Polveriera Libia: Tripoli e Tobruk contro al Sarraj

20/10/2016

I due ex rivali Ghwell e al Thani avviano trattative per la formazione di un nuovo governo nazionale
Polveriera Libia: Tripoli e Tobruk contro al Sarraj
Abbiamo scommesso sul Consiglio presidenziale ma ha fallito. Non controlla che il litorale e la Piazza dei Martiri e non è riuscito a garantire la sicurezza a Tripoli” al punto che “deve tenere le sue riunioni fuori dalla Libia”. Questa la lapidaria considerazione con cui il premier del governo provvisorio di Tobruk ha liquidato, in un'intervista rilasciata ai media locali, il leader dell'esecutivo appoggiato dalla comunità internazionale e dall'Onu.

giovedì 27 ottobre 2016

Libia nel caos: colpo di Stato a Tripoli e milizie di Misurata addestrate dagli italiani spaccate in due

di 19 ottobre 2016



È stato un fine settimana infernale per la Libia, dilaniata da una guerra civile in un contesto di anarchia generalizzata dove a farla da padrone sono le armi: venerdì 14 settembre le milizie fedeli all'ex-primo ministro islamista Khalifa al-Ghwell hanno preso il controllo della zona di Tripoli attorno all'Hotel Rixos ed occupato la sede del Consiglio di Stato, annunciando un “colpo di Stato” in una conferenza stampa poche ore dopo. Le milizie non hanno dovuto sparare un colpo perché le forze di sicurezza locali si sono date alla fuga senza porsi minimamente il problema.

mercoledì 26 ottobre 2016

USA, dopo il terzo mondo, il loro obiettivo e' depredare l'Europa!

La situazione è molto peggiorata negli ultimi 12 anni, rispetto a quando pubblicai “Confessioni di un sicario dell’economia”.
Cagliari
07:20 del 15/10/2016
Scritto da Luca 
 
La situazione è molto peggiorata negli ultimi 12 anni, rispetto a quando pubblicai “Confessioni di un sicario dell’economia”. Gli assassini economici e gli sciacalli si sono diffusi tremendamente, anche in Europa e negli Stati Uniti. In passato si concentravano essenzialmente sul cosiddetto Terzo Mondo, o sui paesi in via di sviluppo, ma ormai vanno dappertutto. E infatti, il cancro dell’impero delle multinazionali ha metastasi in tutta quella che chiamo la moribonda economia fallita globale. Questa economia è basata sulla distruzione di quelle stesse risorse da cui dipende, e sul potere militare. E’ ormai completamente globalizzata, ed è fallimentare. Siamo passati da essere beneficiari di questa economia assassina ad essere ora le sue vittime. In passato, questa economia di assassini economici era propagandata per poter rendere l’America più ricca e presumibilmente per arricchire tutti i cittadini, ma nel momento in cui questo processo si è esteso agli Stati Uniti e all’Europa, il risultato è stato una enorme beneficio per i molto ricchi a spese di tutti gli altri. Su scala globale sappiamo che 62 persone hanno ormai in mano gli stessi mezzi della metà più povera del mondo.
Naturalmente in America vediamo come il governo sia paralizzato, semplicemente non funziona. Viene controllato dalle grandi multinazionali.


martedì 25 ottobre 2016

RATTI contro RATTI: fallito Golpe islamista in Libia, paese nel caos

15 ottobre 2016



Altro che ‘unità nazionale’. Il complesso rompicapo costruito a fatica negli ultimi anni dalle varie potenze occidentali e non per dare un minimo di stabilità alla Libia dopo averla letteralmente mandata in pezzi con l’invasione militare del 2011, sembra destinato a fallire. Se finora i principali problemi erano venuti dal governo alternativo insediato in Cirenaica e il cui capo di stato maggiore, generale Haftar, aveva sfidato militarmente le truppe fedeli al governo di accordo nazionale di Tripoli e aveva occupato vari terminal petroliferi, ora è la fazione islamista a tentare di scalzare il premier Fayez al Serraj dal potere.

lunedì 24 ottobre 2016

A 5 anni dalla caduta di Gheddafi, la Libia dei RATTI è al collasso

A cinque anni dalla caduta di Muammar Gheddafi, i conflitti militari e politici in Libia hanno portato il Paese al collasso. La crisi politica e di sicurezza da una parte, e quella economico-sociale dall'altra, hanno fatto della Libia uno Stato fallito, luogo di insorgenza di radicalismi di vario tipo, incapace di sfruttare in pieno le sue enormi risorse petrolifere. Con il pericolo, segnalano gli esperti, di una prossima, imminente e grave "crisi fiscale".

domenica 23 ottobre 2016

Wall Street is War Street, il Governo Ombra degli USA

DI ROSANNA SPADINI
comedonchisciotte.org
Alla fine degli anni ’80 il disegno imperialista della triade USA, Vaticano e Israele, contribuì fortemente alla demolizione dell’URSS, non tanto per esportare la “libertà” come andavano blaterando, ma per catturare nuovi territori di conquista per gli oligarchi. Sotto l’ombrello del “neoliberismo armato” che abbiamo conosciuto bene, così come avevano fatto con Pinochet in Cile o Videla in Argentina e in tutta l’America Latina. Caduto quindi l’URSS, l’imperialismo americano si è scatenato prima contro la ex Jugoslavia, e poi contro l’Albania, il Medio Oriente (Iraq, Afganistan, Libia) per affermare così il proprio piano criminale.

sabato 22 ottobre 2016

Hillary, la saudita

29 agosto 2016

ANDATE ALL’INFERNO!
State attenti a criticare Hillary Clinton: potreste finire all’inferno. Sul serio, lo ha detto James Carville, uno dei più influenti consiglieri politici della signora e già responsabile della sua campagna presidenziale nel 2008 (quando fu sconfitta alle primarie democratiche da Barack Obama).
Di fronte alle perplessità sul sistema di finanziamento della Fondazione di Hillary e Bill, è stato categorico: “qualcuno potrebbe finire all’inferno per questo”, perché l’attività che essa svolge è “un grande atto di carità”.
Se avessimo saputo del rischio che correvamo, non avremmo scritto, tre mesi fa un articolo in cui raccontavamo la quantità impressionante di denaro drenato nelle tasche personali dei coniugi Clinton per la loro attività di speechmaking: 30 milioni di dollari solamente tra il 20014 e il 2015; denaro che proviene da aziende private e sopratutto da Banche d’Affari (la famosa Goldman Sachs in testa) disposte a pagare prezzi esorbitanti per ascoltare a porte chiuse il Verbo di Hillary e Bill.

venerdì 21 ottobre 2016

Clinton, Isis e sauditi: una rivelazione clamorosa

12 ottobre 2016

L’IPOCRISIA SVELATA
I governi di Qatar e Arabia Saudita stanno fornendo supporto finanziario e logistico clandestino all’Isis e ad altri gruppi sunniti radicali nella regione”.
A scriverlo è Hillary Clinton in una mail indirizzata nell’agosto del 2014 a John Podesta (da sempre uno dei più stretti collaboratori della famiglia Clinton ed oggi a capo della sua campagna elettorale).
La mail, rilasciata da Wikileaks, è clamorosa.
Se l’America fosse ancora una democrazia sana e non sottomessa ad un’élite tecnocratica e finanziaria che pilota crisi internazionali e guerre umanitarie (di cui la Clinton è la rappresentante), lo scandalo di questa mail costringerebbe la candidata Presidente al ritiro.
Il motivo è evidente: nonostante fosse a conoscenza dell’appoggio che i regimi del Golfo alleati degli Usa danno all’Isis, la Clinton ha continuato ad accettare milioni di dollari di finanziamento per la sua Fondazione proprio da questi regimi che lei stessa riconosce essere sponsor del terrorismo islamista.

giovedì 20 ottobre 2016

LA TERRIBILE CRONISTORIA DELL’OMICIDIO DI GHEDDAFI


14 ottobre 2016

Il pezzo di Jean Paul Pougala del 14 aprile 2011 su Pambazuka News titolava “Le bugie dietro la guerra occidentale in Libia” descrive come l’Africa inizialmente avesse sviluppato il proprio sistema di comunicazioni transcontinentali comprando un satellite il 26 dicembre 2007: l’African Development Bank aveva sborsato 50 milioni di dollari dei 400 necessari, la West African Development Bank ne aveva aggiunti 27. La Libia aveva contribuito con 300 milioni, rendendo l’acquisto possibile. Pougala scrive quando tutto è già in opera, il nuovo sistema “connetteva tutto il continente a livello telefonico, radiofonico e televisivo, oltre ad altre applicazioni tecnologiche come la telemedicina e l’insegnamento a distanza”.
Dopo 14 anni di perdite di tempo del FMI e della Banca Mondiale, la generosità del leader libico Muammar Gheddafi aveva permesso l’acquisto, che aveva evitato alle nazioni africane di richiedere un prestito di 500 milioni per avere accesso ad un satellite ed aveva privato le banche occidentali di potenziali miliardi in prestiti ed interessi.. al tempo, Gheddafi stava anche cercando di creare un sistema bancario trans africano basato sull’oro, per liberare il continente dai vincoli finanziari con il FMI e la Banca Mondiale – questo avrebbe gravemente danneggiato i due predatori.

mercoledì 19 ottobre 2016

14 aziende hi-tech finanziate dalla CIA


Orbital Insight analizza milioni di immagini satellitari rilanciate sulla Terra per rispondere a ogni tipo di domanda. Diciamo che sei un grande rivenditore come Wal Mart o CVS, e desideri sapere quante persone comprano nei tuoi negozi. Un metodo per capirlo è analizzare il numero di automobili nel parcheggio, cosa che Orbital Insights fa. L’azienda può capirlo da come funzionano alcuni negozi, quante persone lo visitano o determinando come sia occupato in certi momenti della giornata, e così via. L’analisi satellitare può rispondere ad altre domande come: quali incroci sono più attivi nelle ore di punta? O forse, come va l’economia cinese? Orbital Insight attira molto interesse dalla CIA, che gli ha concesso 5 milioni nel 2016. Nello stesso momento, Google Ventures riceve un investimento di 15 milioni.orbitalinsight 

martedì 18 ottobre 2016

Come gli USA attaccano i governi di sinistra latinoamericani

10 ottobre 2016

Alexander Main e Dan Beeton, Mondialisation, 7 ottobre 2016 – Jacobin 29 settembre 2015
Per chi sia interessato alle relazioni internazionali in America Latina, e più in particolare alla politica estera degli Stati Uniti nella regione, i cablo diplomatici statunitensi pubblicati da WikiLeaks sono un’inaspettata ricchezza di informazioni che va oltre parole e dichiarazioni, avvicinando le azioni. Alexander Main e Dan Beeton, che lavorano presso il Centro per la ricerca economica e politica (Washington DC), hanno partecipato al lavoro collettivo Files Wikileaks: Il mondo secondo l’impero USA (2015). In questo testo, pubblicato il 29 settembre 2015 sul sito web della rivista Jacobin, gli autori riassumono l’interferenza contemporanea degli USA in diversi Paesi dell’America Latina, riflessa dai dispacci diplomatici. Conclusero nel settembre 2015 che “nonostante gli attacchi incessanti degli Stati Uniti, la sinistra domina in America Latina. Con l’eccezione di Honduras e Paraguay, dove colpi di Stato di destra hanno rovesciato governi legittimi, i movimenti di sinistra sono andati al potere negli ultimi quindici anni”. Un anno dopo, con l’elezione di Mauricio Macri in Argentina (10 dicembre 2015), la rimozione di Dilma Rousseff in Brasile (31 agosto, 2016) e i problemi economici e politici del governo di Nicolás Maduro in Venezuela, il panorama è chiaramente offuscato.1001648

lunedì 17 ottobre 2016

Sequestro record di hashish

12 ottobre 2016

20 tonnellate su una nave nel Mediterraneo; la droga serviva per finanziare i ribelli in Africa e Medio Oriente
12
È un vero e proprio sequestro record di hashish quello effettuato a fine settembre dalla gendarmeria spagnola nel Mediteranno, non lontano dallo Stretto di Gibilterra. Uno dei più importanti mai realizzati in Europa: 19,6 tonnellate nascoste a bordo di una nave battente bandiera panamense e diretta in Libia.

domenica 16 ottobre 2016

Libia: i tragici errori di Cameron

14 settembre 2016

Libia: i tragici errori di Cameron

cameron-blocco-social
Una relazione del parlamento britannico inchioda Cameron alle sue responsabilità: il suo ruolo nello scatenare la guerra in Libia che rovesciò il Colonnello Muammar Gheddafi è stato «decisivo» e se ne deve assumere la responsabilità.

Infatti, nel rapporto si legge che la politica britannica riguardo la Libia «prima e dopo l’intervento di marzo 2011 è stata fondata su presupposti errati e su una comprensione incompleta del Paese e della situazione».

sabato 15 ottobre 2016

Sarkozy e i fantasmi della guerra libica

28 settembre 2016

gheddafi 
«Il sito di inchieste Mediapart ha pubblicato ieri i contenuti di un quadernetto di appunti appartenente all’ ex ministro del Petrolio libico, Shukri Ghanem, dove per la prima volta vi sono le prove scritte dei versamenti effettuati dal regime libico a favore di Nicolas Sarkozy. All’ interno si parla di una serie di «versamenti occulti a favore dell’ ex capo di Stato francese, per almeno 6,5 milioni di euro».

«Nel dettaglio: 1,5 milioni di euro ricevuti dall’ allora direttore di gabinetto di Gheddafi, Bashir Saleh, altri tre da Saïf al Islam, secondogenito del rais, e i restanti due milioni da Abdullah Senussi, capo dei servizi libici». Così Mauro Zanon sul quotidiano Libero, che dettaglia come la vicenda sia emersa durante un’inchiesta su una vicenda di corruzione svolta nei  Paesi Bassi, e che il ministro del petrolio libico non potrà testimoniare perché il «suo cadavere è stato ritrovato in Austria, nelle acque del Danubio, il 29 aprile 2012».

venerdì 14 ottobre 2016

L’Isis e il traffico di organi

6 ottobre 2016

siria
«L’Isis ha creato un mercato in Turchia nel quale sono venduti organi umani presi dai corpi degli iracheni rapiti dai gruppi terroristici». A dare la notizia è l’Agenzia Fars il 6 ottobre.

Secondo l’Agenzia stampa iraniana, gli organi vengono portati «congelati» a «Mosul a Tal Afar a Ninive e a Raqqa in Siria» dove vengono poi rivenduti alla «mafia turca».

giovedì 13 ottobre 2016

“Caro Mu’ammar…tuo Tony”

25 gennaio 2015

UNA LETTERA
È il 26 aprile del 2007 quando l’allora premier britannico Tony Blair, prende carta e penna e, su carta intestata “Downing Street”, scrive una lettera: “Caro Mu’ammar, spero che tu e la tua famiglia stiate bene…” Mu’ammar è il colonnello Gheddafi.
Nella lettera, Blair si rammarica del fatto che un tribunale britannico si sia opposto ad un caso di estradizione a Tripoli e spera che questa decisione non comprometta “l’efficace cooperazione bilaterale che si è sviluppata tra Regno Unito e Libia negli anni recenti”, soprattutto “nel settore cruciale della lotta al terrorismo”. Blair si riferisce a due esponenti del LIFG, il Gruppo dei Combattenti Islamici Libici (organizzazione legata ad Al Qaeda) detenuti in Inghilterra, per i quali la Corte si opponeva al trasferimento forzato in Libia per il pericolo che "potessero essere torturati dalla polizia segreta di Gheddafi".

mercoledì 12 ottobre 2016

Libia: nuove verità su una guerra sporca

6 ottobre 2016
MENZOGNE E BUONI PROPOSITI
Non abbiamo molto tempo. È una questione di giorni, forse di ore. Ogni ora e giorno che passano significano un ulteriore giro di vite e di repressione contro la popolazione civile che vuole la libertà; ogni ora e giorno che passano aumenta il peso della responsabilità sulle nostre spalle”.
Era il 17 marzo del 2011 quando davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, nel pieno della crisi libica, il Ministro degli Esteri francese Alain Juppè pronunciava queste parole con la determinazione ed il pathos tipici dell’uomo di governo quando mente.
La Comunità internazionale doveva decidere se accettare la Risoluzione 1973 voluta dalla Francia per imporre la no-fly zone alla Libia: di fatto autorizzare l’intervento militare occidentale al fianco dei ribelli anti-Gheddafi.
In Occidente la menzogna si motiva sempre di buoni propositi; e così mentre la Francia giurava solennemente a se stessa e al mondo che mai avrebbe abbandonato “le popolazioni civili e le vittime della brutale repressione, al loro destino” e mai avrebbe permesso “che lo stato di diritto e la morale internazionale venissero calpestati”, i dirigenti dei più importanti gruppi industriali francesi (Total, Eads e Thalys) si incontravano a Bengasi con i componenti del Consiglio Nazionale Libico, per spartirsi la preda; Consiglio composto da capi ribelli opportunamente selezionati ed istruiti da Parigi grazie all’attività frenetica di Bernard-Henry Levi il “filosofo” sodale di Sarkozy, esperto di manipolazioni mediatiche; giusto per capire quanto spontanea fu la “rivolta del popolo contro Gheddafi”.
UNA RELAZIONE SHOCK
Schermata 2016-10-03 alle 12.25.30 

martedì 11 ottobre 2016

Libia, dove si combatte una guerra mitteleuropea

6 ottobre 2016

TRIPOLI - Khalīfa Belqāsim Ḥaftar è un generale libico, nonché un uomo politico di lunga esperienza. In anni lontani fu un fedele ufficiale del colonnello Muhammar Gheddafi, in seguito a varie vicissitudini belliche è diventato un collaboratore degli Stati Uniti, dove ha vissuto per quasi venti anni, ottenendo anche la cittadinanza. Un fedele alleato dell’Occidente, quindi?
Chi è Haftar
Tornato il Libia nel 2011 in occasione della deposizione di Gheddafi, dopo varie peripezie viene nominato tenente generale dell’esercito afferente al Consiglio generale di transizione. Nel 2014 tenta un colpo di stato, sventato. Nel mese successivo, in un clima connotato dalla lotta fratricida per il potere, assalta Bengasi da solo, per espellere le forze fondamentaliste asserragliate. Nel 2015, grazie al sostegno del generale Al Sisi, viene nominato ministro della Difesa e capo di Stato Maggiore del governo cirenaico di Tobruk. Il personaggio, pittoresco, è tornato agli onori della cronaca libica in questi giorni.

lunedì 10 ottobre 2016

Libia, quando cadrà davvero Sirte?

4 ottobre 2016

Domenica 2 ottobre a Sirte, tra il quartiere di Sawawa e il porto, le forze libiche di Misurata hanno perso almeno otto uomini per mano degli ultimi miliziani dello Stato Islamico che combattono ancora in città. La notizia ha avuto meno risalto rispetto alla contestuale uccisione del fotoreporter olandese Jeroen Oerlemans, centrato da un cecchino nei combattimenti sulla collina di Water Tank, dov’è in corso da settimane l’operazione Al-Bunyan Al-Marsoos (“Solida struttura”).

Nondimeno, gli scontri e le imboscate giornaliere dimostrano come le ultime sacche di resistenza dello Stato Islamico a Sirte riescano ancora a far fronte all’avanzata del braccio armato del governo tripolino, che non riesce a schiacciare definitivamente gli uomini di Al Baghdadi, nonostante due mesi di assedio e nonostante il supporto aereo della coalizione internazionale: solo dal primo agosto a oggi, gli americani hanno concentrato sopra le roccaforti del Califfato ben 201 incursioni aeree, all’interno della cornice dell’operazione Odyssey Lightning.

domenica 9 ottobre 2016

ISIS: Mandanti, registi e attori del “terrorismo” internazionale

ISIS: Mandanti, registi e attori del “terrorismo” internazionale [by Paolo Sensini]

isis-mandanti-registi-attori-cover-1

Terrorismo e Isis: da tempo sui mezzi d’informazione non si parla d’altro, anche in seguito agli ultimi attentati in alcune capitali europee. Concetti declinati in tutte le maniere possibili e immaginabili, soprattutto riferendosi alle guerre combattute nel Vicino e Medio Oriente.

sabato 8 ottobre 2016

Libia, civili intrappolati a Bengasi, ma non era Gheddafi il " cattivo" ?

1 ottobre 2016
A 5 anni dall' invasione della Libia, con la scusa di proteggere i civili di Bengasi, minacciati da Gheddafi, adesso i civili sono a rischio della vita proprio a Bengasi, fonti locali dicono che non solo le truppe di Haftar impediscono ai civili di fuggire, ma anche navi straniere sono presenti di fronte a Bengasi, probabilmente francrsi, ed impediscono la fuga via mare, ma questo i media non lo dicono.

Centinaia di persone prigioniere dei combattimenti tra l'esercito nazionale libico e i rivoluzionari nel quartiere Ganfuda. Le testimonianze raccolte dall'organizzazione umanitaria: "Senza cibo né medicine né corrente elettrica: viviamo nel terrore".

venerdì 7 ottobre 2016

Il rapimento in Libia: analisi di un delitto

Combattimenti in Libia. REUTERS/Goran Tomasevic
Combattimenti in Libia. REUTERS/Goran Tomasevic
Nei giorni scorsi in Libia sono stati rapiti un canadese e due tecnici italiani dipendenti di una società italiana che gestisce i lavori di manutenzione all'aeroporto di Ghat.

Gli eventi

Il 19 settembre 2016 nei pressi della città di Ghat, situata nella regione libica del Fezzan in prossimità del confine libico-algerino, sono stati rapiti due cittadini italiani e un cittadino canadese. Si tratta di Bruno Cacace, 56 anni e residente a Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Danilo Calonego, 66 anni di Sedico (Belluno) e un cittadino canadese che si trovava con loro, Frank Boccia. I due tecnici italiani sono dipendenti della ditta Con.I.Cos (Contratti Internazionali Costruzioni) di Mondovì e si trovavano in Libia per effettuare dei lavori di manutenzione nella struttura aeroportuale di Ghat.

giovedì 6 ottobre 2016

Monica Maggioni presidente di Trilateral Italia ?

24/9/2016

La notizia è di quelle da far saltare sulla sedia. Secondo quanto riportato da Lia Quilici in un articolo pubblicato su l’Espresso, la Presidente della Rai Monica Maggioni il prossimo 8 ottobre sarà nominata Presidente della Trilateral Italia. Un incredibile cortocircuito di potere che metterebbe nelle stesse mani da una parte il controllo del servizio d’informazione radiotelevisivo pubblico e dall’altra la gestione della filiale italiana di una delle più importanti organizzazioni d’interessi privati nel mondo. Per meglio capire di cosa si tratta e quali sono i retroscena dell’organizzazione Trilateral, fondata nel 1973 negli Stati Uniti da David Rockefeller, riproponiamo un preciso articolo di Stefania Elena Carnemolla pubblicato questa estate. Buona lettura. (pfdi)

mercoledì 5 ottobre 2016

I neonati venezuelani nelle scatole di cartone e la manipolazione dei media italiani

DI ATTILIO FOLLIERO
linterferenza.info
Che strano! Un paio di settimane fa, esattamente l’8 settembre scorso, la figlia di una nostra amica ha partorito un bel bambino in un ospedale pubblico di Caracas, la “Maternidad Santa Ana” (foto a lato), situato nel quartiere di San Bernardino.
Questo quartiere di Caracas è famoso per essere uno dei “quartieri bene” della città: vivono persone con un alto livello economico, ospita importanti ospedali e cliniche private, ministeri ed uffici pubblici; con l’adiacente quartiere de “La Candelaria” condivide anche le sedi delle più importanti banche ed istituzioni finanziarie del paese.

martedì 4 ottobre 2016

Un informatore espone il modo in cui il principale alleato della NATO sta armando e finanziando l’ISIS

1ha1rkplep81yys47ywdzeg  

DI NAFEEZ AHMED
medium.com
+ Il capo dei servizi segreti della Turchia, Hakan Fidan, è stato nominato membro di un gruppo terroristico legato ad al-Qaeda e all’ISIS
 + L’intelligence turca ha fornito direttamente all’ISIS aiuti militari per anni
 + Il governo turco ha dirottato forniture militari all’ISIS tramite un’agenzia di aiuti umanitari
 + I combattenti dell’ISIS, tra cui il vice di al-Baghdadi, hanno ricevuto cure mediche gratuite in Turchia e “protezione” dalla polizia turca
 + Il capo dell’ISIS in Turchia ha ricevuto “protezione H24/7” all’ordine personale del presidente Erdogan
+ Le indagini di polizia turche riguardanti l’ISIS vengono sistematicamente annullate
 + Il petrolio dell’ISIS viene venduto con la complicità delle autorità in Turchia e nella regione curda del nord dell’Iraq
 + La NATO afferma il ruolo della Turchia come alleato nella guerra all’ISIS

lunedì 3 ottobre 2016

Gli Usa sapevano dei missili antiaerei in Siria, Iraq e Libia

Inviato il 30 marzo 2015 il rapporto sui missili antiaerei trasportabili a spalla in mano ai terroristi. La Cia tentò di acquistarli nel 2013

domenica 2 ottobre 2016

I signori della guerra dell’Impero Americano rullano i tamburi

24 settembre 2016

Wayne Madsen, Strategic Culture Foundation 19/09/2016
Ammiraglio Harris
Ammiraglio Harris

Era dai tempi dell’impero romano che i signori della guerra regionali non avevano tanta autorità da avere una propria politica militare e diplomatica rispetto al governo centrale. Gli Stati Uniti chiamano i propri signori della guerra “comandanti combattenti” e non sbagliano. Tali comandanti combattenti sono sempre alla ricerca di nuove guerre, sempre nell’interesse personali propri e dei vertici militari, ma non certo del popolo statunitense. I comandanti combattenti statunitensi dominano propri feudi virtuali, che il Pentagono chiama “aree di responsabilità” o AoR. I signori della guerra dell’impero romano venivano chiamati “proconsoli” ed erano comandanti nominati per governare i territori appena conquistati. Questi AoR romani, conosciuti come proconsoli imperiali, differivano di poco dai moderni AoR statunitensi. Tuttavia, i proconsoli romani erano molto più responsabili verso gli imperatori dei comandanti combattenti verso l’attuale presidente degli Stati Uniti. Il complesso militare e d’intelligence degli Stati Uniti ha diviso il mondo in AoR su cui i comandanti combattenti esercitano autorità su militari, politici, diplomatici statunitensi, e sempre più sulle decisioni economiche.

sabato 1 ottobre 2016

15 anni di crimini

Gli Stati Uniti e i loro alleati commemorano il 15° anniversario dell’11 settembre. Per Thierry Meyssan è l’occasione per fare il punto sulla politica di Washington, a partire da quella data; un bilancio particolarmente cupo. Delle due l’una: o la versione degli attentati da parte della Casa Bianca è autentica, e in tal caso la sua risposta agli attacchi è particolarmente controproducente; o è menzognera e, in questo caso, è riuscita a saccheggiare il Medio Oriente allargato.
| Damasco (Siria)


15 anni fa, negli Stati Uniti, l’11 settembre 2001, il «piano di continuità del governo» è stato attivato verso le ore 10 del mattino dal coordinatore nazionale per la sicurezza, la protezione delle infrastrutture e il controterrorismo, Richard Clarke [1]. Secondo lui, si trattava di rispondere alla situazione eccezionale di due aerei che avevano colpito il World Trade Center di New York e un di terzo che avrebbe colpito il Pentagono. Tuttavia, questo piano doveva essere utilizzato solo in caso di distruzione delle istituzioni democratiche, ad esempio da un attacco nucleare. Non si era mai previsto di attivarlo fintantoché il presidente, il vicepresidente e i presidenti delle Assemblee fossero vivi e in grado di adempiere alle loro funzioni.