24/9/2016
La notizia è di quelle da far saltare sulla sedia. Secondo quanto riportato da Lia Quilici in un articolo pubblicato
su l’Espresso, la Presidente della Rai Monica Maggioni il prossimo 8
ottobre sarà nominata Presidente della Trilateral Italia. Un incredibile
cortocircuito di potere che metterebbe nelle stesse mani da una parte
il controllo del servizio d’informazione radiotelevisivo pubblico e
dall’altra la gestione della filiale italiana di una delle più
importanti organizzazioni d’interessi privati nel mondo. Per meglio
capire di cosa si tratta e quali sono i retroscena dell’organizzazione
Trilateral, fondata nel 1973 negli Stati Uniti da David Rockefeller,
riproponiamo un preciso articolo di Stefania Elena Carnemolla pubblicato
questa estate. Buona lettura. (pfdi)
Il gioco di società dell’Italia da bere
di Stefania Elena Carnemolla
Diceva tempo fa Pier Carlo Padoan, ministro all’Economia, che la spending review
poteva bastare, che altrimenti si sarebbe andata a toccare la carne
viva dei cittadini. Parole dal sen fuggite durante un convegno
sull’economia europea. Non era vero che non era stata fatta,
allontanando, così, la bocciatura, era il 18 febbraio scorso, di
Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei Conti, in occasione
dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Un “parziale insuccesso”,
l’aveva definita il magistrato contabile, con il presidente della
Repubblica Sergio Mattarella e il ministro Padoan ad ascoltare in sala.
Un granello di sabbia incastratosi fra i meccanismi dell’epopea
renziana, fatta di task force e dream team.
Con l’ex
sindaco di Firenze a Palazzo Chigi i costi delle spese di palazzo sono
lievitate. Toccate tutto, non il mio regno. Chi è il renziano che fa di
conto (agli altri) con attaccata sul bavero l’etichetta consigliere
economico del premier e commissario alla spending review? È Itzhak Yoram Gutgeld, economista israeliano naturalizzato italiano e deputato del Pd.
Nell’armadio
di Gutgeld c’è lo scheletro della Commissione Trilaterale, centro di
potere espressione dell’élite. Gutgeld è membro del gruppo italiano,
mentre dal 2011, presidente del gruppo europeo, è Jean-Claude Trichet,
ex governatore della Bce. Star italiana della Trilaterale è Mario Monti,
un club cui si onora di appartenere anche l’ex primo ministro e
deputato Pd Enrico Letta, oggi accademico a Parigi.
Chi sono gli
italiani della Trilaterale? È gente che piace alla gente che piace, che
passa da un incarico all’altro, che presiede fortini di potere. Ci sono
renziani, banchieri, ex ministri, ex viceministri, ammiragli,
ambasciatori, industriali, deputati, vertici Rai, ex presidenti del
Consiglio, studiosi di politica internazionale. Nomi che s’intrecciano
con il Bilderberg e con l’Ispi, l’Istituto per gli Studi di Politica
Internazionale. Personaggi da sliding door, che se non sono in un luogo, sono in un altro.
L’Ispi,
già. La sede del gruppo italiano della Trilaterale è al civico 5 di via
Clerici, a Milano, dove c’è l’omonimo palazzo che ospita l’Ispi. Chi
c’è fra i membri della Trilaterale? C’è il professore Carlo Secchi, che
ne è il chairman, né è una coincidenza che Secchi sia vice presidente
dell’Ispi, oltre che suo consigliere di amministrazione.
Chi sono i
membri della Trilaterale con ramificazione nell’Ispi? Sono Paolo Magri,
segretario del gruppo italiano della Trilaterale, nonché vice
presidente esecutivo, direttore e consigliere di amministrazione Ispi;
Patrizia Grieco, consigliere di amministrazione Ispi, nominata da Renzi
presidente Enel; la giornalista Monica Maggioni, presidente Rai,
consigliere di amministrazione Ispi, nonché ospite, nel 2014, della
conferenza Bilderberg di Copenhagen, quand’ancora dirigeva Rai News 24;
Lia Quartapelle, che Renzi voleva ministro degli Esteri, deputato Pd,
ricercatrice Ispi per l’Africa e alla Trilaterale grazie al David
Rockefeller Fellowship Program; Marco Tronchetti Provera, vice
presidente esecutivo e amministratore delegato Pirelli – per tacer delle
altre cariche, da Mediobanca a Rcs, passando per la Bocconi,
Confindustria, Assolombarda, l’Aspen Institute e altro ancora;
Gianfelice Rocca, presidente Techint, dell’Istituto Clinico Humanitas,
di Assolombarda e consigliere di amministrazione Ispi; Marcello Sala,
vice presidente vicario del consiglio di gestione Intesa San Paolo e
consigliere di amministrazione Ispi.
Quindi gli altri membri della
Trilaterale, senza alcun incarico in Ispi. Fra i banchieri, Maurizio
Sella, presidente del Gruppo Banca Sella; Giuseppe Vita, una laurea in
Medicina e una specializzazione in Radiologia, presidente Unicredit;
Carlo Messina, consigliere delegato e amministratore delegato Intesa San
Paolo; l’ingegnere Andrea Moltrasio, presidente del consiglio di
sorveglianza di Ubi Banca.
Membri della Trilaterale sono anche
l’ambasciatore Ferdinando Salleo, che ne è vicepresidente, collaboratore
di politica estera per la Repubblica, oggi, con Mario Calabresi
sulla tolda di comando, foglio renziano; Giuseppe Bono, amministratore
delegato Fincantieri; John Elkann, presidente Fiat, ospite fisso, nel
solco di famiglia – il nonno Giovanni, lo zio Umberto, l’allora
presidente Fiat, Vittorio Valletta – alle riunioni del Bilderberg;
l’ammiraglio Giampaolo Di Paola, ex ministro della Difesa del governo
Monti ed ex presidente del comitato militare Nato; Marta Dassù, nominata
da Renzi nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica, membro dell’advisory board
della dalemiana Fondazione Italianieuropei, del comitato esecutivo
dell’Aspen Institute, di quello scientifico di Confindustria, della
Fondazione Italia-Usa, del direttivo dell’Istituto Affari
Internazionali, ex direttore del Centro Studi Politica Internazionale,
ex direttore generale delle attività internazionali di Aspen Institute
Italia, ex consigliere per la politica estera dei governi D’Alema e del
secondo governo Amato, ex vice ministro degli Esteri nei governi Monti e
Letta.
Membro della Trilaterale è stata Federica Guidi, ex leader
dei giovani di Confindustria e ministro dello Sviluppo Economico del
governo Renzi, e lo è stato Stefano Silvestri, editorialista del
quotidiano di Confindustria, il Il Sole 24 Ore, ex presidente dell’Istituto Affari Internazionali, di cui è oggi consigliere scientifico.
Il
sogno di molti è, comunque, la Commissione Bilderberg: ci sono passati
in tanti e di nuovi ne entrano – come Claudio Costamagna, presidente di
Cassa Depositi e Prestiti, una carriera in Goldman Sachs: Lilli Gruber,
Franco Bernabè, Fulvio Conti, Enrico Letta, Mario Monti, gli Elkann e
gli Agnelli, Alberto Nagel di Mediobanca, Romano Prodi, Tommaso
Padoa-Schioppa.
E quegli italiani che al Bilderberg sono andati
ospiti, come Paolo Scaroni, allora a capo di Eni, e Giulio Tremonti, che
vi andò, ministro economico del governo Berlusconi, nel 2011, quando la
riunione fu ospitata a St. Moritz, in Svizzera, trovandovi Mario Monti.
Mesi dopo, Monti, nominato senatore a vita da Giorgio Napolitano,
sarebbe entrato, caduto il governo Berlusconi, a Palazzo Chigi.
La
Trilaterale, l’Ispi, la Commissione Bilderberg e gli altri club
esclusivi, dove vanno e vengono i soliti: un gioco di società, dai tanti
tentacoli, che non ha risparmiato l’Italia renziana.
Fonte: http://megachip.globalist.it
Link:
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=126540&typeb=0&monica-maggioni-presidente-di-trilateral-italia-
Preso da: http://comedonchisciotte.org/monica-maggioni-presidente-trilateral-italia/
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