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domenica 30 settembre 2012

World’s Chronicles

“Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)
“Nella società degli spettacoli il vero non è che un momento del falso”
(Guy Debord)

“Ci siamo seduti dalla parte del torto perchè tutti gli altri posti erano occupati” (Bertold Brecht)

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sabato 29 settembre 2012

Libyan Chronicles 13.0

“Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)
“Nella società degli spettacoli il vero non è che un momento del falso”
(Guy Debord)
“Ci siamo seduti dalla parte del torto perchè tutti gli altri posti erano occupati” (Bertold Brecht)
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  • Ad Ovest la TV sulla Libia tace, distorce e mente [29.08.2011]
    “Argumenty.ru” Alexander Grigoriev
Libya: The massacre, the cover-up. What is going on?
“Sembra che stiamo lavorando alla televisione sovietica. La censura è totale, il tutto coordinato con l’ufficio di Londra. Hanno scattato una foto a Tripoli nella zona che controllano i ribelli; le persone uccise erano in abiti civili e disarmati, ma con segni di tortura. Viene distillata in ufficio. Esce con la didascalia: <<L’esercito di Gheddafi ha ucciso gli abitanti di Tripoli>>.
Ho chiamato, dicendo, non c’è l’esercito di Gheddafi in questa regione, è dove gli islamisti controllano tutto completamente. Risposta: “Lo sappiamo bene qui!”.
E’ così ogni storia “.

venerdì 28 settembre 2012

Libyan Chronicles 12.0

“Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)
“Nella società degli spettacoli il vero non è che un momento del falso”
(Guy Debord)

“Ci siamo seduti dalla parte del torto perchè tutti gli altri posti erano occupati” (Bertold Brecht)
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  • Hollywoood is now in Libya  Proprio ciò che è stato detto dai tg italiani…Thierry Meyssan del Réseau Voltaire presente a Tripoli, tra l’altro minacciato di morte poichè giornalista indipendente, denuncia che la Nato fa strage bombardando di tutto e uccidendo 1.300 persone in poche ore ma Repubblica on line scrive che Gheddafi bombarda la folla. Tripoli e la Libia non si sono mai sollevati, semmai sono stati stremati dai bombardamenti degli aggressori.

giovedì 27 settembre 2012

Un velo pietoso per Tg3 e Rai News

Un velo pietoso per Tg3 e Rai News
da GilGuySparks [28.08.2011]
Se c’è una cosa che la guerra in Libia ha messo ulteriormente in luce, da febbraio ad oggi, è la totale mancanza di libera informazione in Italia. Fin dall’inizio di questa sporca storia che ha prodotto un ancor più sporca guerra, i nostri telegiornali e quotidiani sono stati una parte importante della manipolazione dell’opinione pubblica e senz’altro quella più determinante nell’impedire il sorgere di un’opposizione concreta a quanto si andava profilando. A maggior ragione, rispetto ad altri Stati che non avevano stretto un’alleanza politica, economica e militare così stretta con il rais libico, in Italia più forte poteva emergere il rischio che i cittadini cogliessero, come un’indegna contraddizione, il fatto che solo pochi mesi prima ci fossero le alleanze e subito dopo le bombe. La posizione dell’Italia, era e rimane di assoluto imbarazzo in politica estera; nondimeno, per le sue caratteristiche logistiche e quindi il numero di basi militari Usa e Nato, è un’imprescindibile pedina per qualsiasi operazione nei teatri mediterranei e balcanici (e non solo).

mercoledì 26 settembre 2012

Verità, propaganda e Manipolazione dei Media : Come gli Stati Uniti mantengono l’Illusione


Non è mai stato così importante avere fonti e voci di informazione indipendenti e oneste. Siamo, come società, innondati e sopraffatti da una marea di informazioni e da una vasta gamma di fonti, ma queste fonti d’informazione, in generale, sono al servizio di interessi  potenti e degli individui che li posseggono. Le principali fonti di informazione, sia per il consumo pubblico che ufficiale, sono i principali media,

martedì 25 settembre 2012

Libyan Chronicles 11.0

“Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)
“Nella società degli spettacoli il vero non è che un momento del falso”
(Guy Debord)
“Ci siamo seduti dalla parte del torto perchè tutti gli altri posti erano occupati” (Bertold Brecht)
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  • NATO: un Crimine contro l’umanità
    Migliaia di civili uccisi. Donne e bambine violentate. Caccia ai neri
    Esecuzioni di massa sui marciapiedi. Saccheggi e distruzione

lunedì 24 settembre 2012

Libyan Chronicles 10.5

Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)
“Nella società degli spettacoli il vero non è che un momento del falso”
(Guy Debord)

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Tripoli, Libia – Le strade dove i combattenti ribelli hanno bombardato i cecchini fedeli a Muammar Gheddafi erano cosparse di cadaveri crivellati di proiettili da entrambi i lati giovedì. Fiumi di sangue correvano giù per le grondaie e facevano divenire le fogne rosse. Prima del tramonto i ribelli sembravano aver vinto la battaglia per il quartiere di Abu Salim, accanto al compound di Gheddafi a Tripoli, ma il dittatore caduto ha continuato a sfuggire loro. Parlando da una località sconosciuta, ha esortato i suoi sostenitori a continuare a combattere.

domenica 23 settembre 2012

Libyan Chronicles 10.0

Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)
“Nella società degli spettacoli il vero non è che un momento del falso”
(Guy Debord)
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  • Hugo Chávez è tra i pochi veri amici del rais (come Nelson Mandela, Ben Bella, Jacob Zuma, Louis Farrakhan) e sottolinea la sua lealtà denunciando i crimini efferati che i mercenari e ribelli NATO stanno compiendo sulla popolazione libica e sull’intero paese. [24.08.2011]

sabato 22 settembre 2012

Libyan Chronicles 9.0

“Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)
“Nella società degli spettacoli il vero non è che un momento del falso”
(Guy Debord)


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venerdì 21 settembre 2012

Libyan Chronicles 8.0

“Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)
“Nella società degli spettacoli il vero non è che un momento del falso” Guy Debord
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  • Su RT il giornalista Richard Spenser dice che c’è un’altra guerra che sta per cominciare in Libya, and quella è tra i ribelli pe chi sarà al comando dopo la caduta di Gheddafi.
Credo che ciò che gli Stati Uniti abbiano compiuto sia quello di stabilire una prossima guerra civile in Libia, che noi abbiamo finanziato. Avremmo formato un certo numero di persone che andranno ad uccidersi a vicenda tra loro”, ha detto. “Non dobbiamo essere ingenui bambini e pensare che questi ribelli siano piccoli simpatici paesani che vogliono la democrazia e la libertà e Macdonald. Questa è chiaramente una possibilità per loro di ottenere il potere, di emanare forse qualche vendetta contro un vecchio nemico, ma soprattutto per loro di essere al comando. Stanno per combattersi a vicenda per il controllo [del paese] per i prossimi mesi e anni“.
http://rt.com/files/news/street-fighting-rebels-gaddafi-951/richard-spencer-23.flv
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  • CNN segnala saccheggi caotici dei ‘ribelli’ a Tripoli (in città la polizia è bombardata dalla Nato se tenta di fermarli

giovedì 20 settembre 2012

Libyan Chronicles 7.0

Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)

mercoledì 19 settembre 2012

Libyan Cronicles 6.0.2 update

Si susseguono notizie contrastanti è diventato impossibile stabilire chiaramente cosa stia succedendo a Tripoli. Sarebbero stati arrestati altri due figli di Gheddafi ma a questo punto bisognerà attendere le luci del giorno perchè qualcosa di meno confuso venga fuori da questa notte.  01.24   gilguy
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La fonte della cattura di Gheddafi è la Reuters che ha dimostrato ampiamente la sua inaffidabilità citando esclusivamente fonti dei ribelli. Sembrerebbe appena stata smentita.
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I ribelli liberano Tripoli – La Repubblica emula la BBC: fake news

“Gheddafi è stato catturato”

I ribelli liberano Tripoli "Gheddafi è stato catturato"

Il Tribunale penale internazionale: “Arrestato il raìs”. Il capo degli insorti: “Controlliamo quasi tutta la città”. Seif e altri due figli del Colonnello nelle mani del Cnt.

martedì 18 settembre 2012

Libyan Chronicles 6.0.1

Herman Morris a Tripoli riepiloga la situazione sul campo e critica le tattiche barbare della NATO contrarie a qualsiasi convenzione internazionale [21.08.2011]

lunedì 17 settembre 2012

Libian Chronicles 6.0

Mathaba informa: Testimoni oculari respingono i progressi dei ribelli su Tripoli come disinformazione. 21.08.2011
Ulteriori relazioni provenienti da altre fonti giornalistiche confermano i rapporti precedenti su Tripoli sotto il pieno controllo delle forze lealiste libiche mentre piccole bande di ribelli mettono su spettacoli sporadici per le telecamere.
Rapporti di proiettili traccianti ed esplosioni sulla capitale libica hanno scatenato le voci della sconfitta imminente del colonnello Gheddafi e il suo regime. Tuttavia, si scopre che i colpi sono stati sparati per festeggiare per i fedelissimi Gheddafi in occasione di una vittoria.
Sabato sera, colpi sono stati sparati nei pressi di un albergo che ospita giornalisti stranieri. Le esplosioni son state udite anche nella zona come gli aerei della NATO hanno effettuato pesanti bombardamenti dopo il tramonto, secondo l’Associated Press. I ribelli sono stati segnalati in combattimento nel quartiere Tajoura della città, così come nei pressi dell’aeroporto internazionale di Tripoli. Ci sono state segnalazioni che combattimenti sono scoppiati anche nei quartieri di Soug Jomaa e Arada a est. Ribelli, appoggiati dalla NATO in Libia, hanno sostenuto che la battaglia per la capitale Tripoli potrebbe svolgersi entro la fine del mese, visto che hanno ormai preso il controllo delle città chiave attorno alla roccaforte di Gheddafi.

domenica 16 settembre 2012

Discorso del colonnello Gheddafi Libya 21 Agosto 2011 [1: 40 am]

“Alcuni si rallegrano degli aerei della Nato che bombardano durante il Ramadan, Dio maledica la loro religione. Avete insozzato le moschee, come fate a pregare là?
Il nostro paese era felice e confortevole nel mese di Ramadan, che cosa abbiamo fatto a Francia e a Gran Bretagna, volete dare loro il nostro petrolio.

sabato 15 settembre 2012

il Grande Gheddafi.

di Pepe Escobar
19.08.2011
È notte tarda a Tripoli e il Grande Gheddafi sta sorseggiando un White Russian, fuma qualche prodotto magrebino di prima scelta e sta sintonizzando lo schieramento di TV al plasma nella sua tenda nella fortezza di Bab al-Aziziyah. Ma neppure una succulenta infermiera ucraina potrebbe pacificare la sua anima irrequieta.

Rimane sbigottito di fronte alle storie che vengono propinate da quella sbobba alfabetica occidentale, conosciuta come “informazione”; giurano che Muammar Gheddafi è “assediato”, “esausto”, che “cerca una via di uscita”, che “si sta preparando a scappare” (in Tunisia) e che è “solo una questione di tempo” prima che il suo regime “collassi”.
Tutto questo avviene perché una manica di barbari beduini appoggiati dalle bombe della North Atlantic Treaty Organization (NATO) ha deciso di pisciargli sul tappeto.

venerdì 14 settembre 2012

Libyan Chronicles 5.0.2

Soldati tedeschi sono stati di supporto alle operazioni della NATO ma la posizione ufficiale di Berlino è che le truppe tedesche non sono dispiegate in Libia. Tuttavia i soldati della Bundeswehr partecipano indirettamente al conflitto, fornendo valutazioni sui bersaglii per i loro alleati della NATO.
“Noi non dispiegheremo soldati tedeschi in alcuna guerra in Libia, ad affermarlo è stato il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle a marzo del 2011. La Germania, infatti, si è astenuta nella votazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulle azioni militari in Libia.
La realtà invece è meno netta. Ora è emerso che i soldati tedeschi partecipano nella scelta di obiettivi per la campagna di bombardamenti della Nato contro il regime di Muammar Gheddafi. Il ministero della Difesa tedesco ha detto che un totale di 11 soldati tedeschi stavano lavorando in una centrale operativa in Italia, anche se non in posizioni influenti.
Il politico verde Hans-Christian Ströbele pensa, comunque, che il fatto divulgato sia uno scandalo e l’atto “costituzionalmente molto discutibile”.

giovedì 13 settembre 2012

Benghazi: Terror in the Streets

di Marie Edwards 20.08.2011
Traduzione di levred
A Bengasi le case sono oggetto di irruzioni, i sospetti sono giustiziati, i vicini di casa trascinati fuori. Molte persone sono disoccupate. Le grandi aziende, tra cui la società di costruzione tedesca Bilfinger Berger, hanno abbandonato la città. I giovani fanno corse in auto facendo stridere le gomme dentro il centro abitato, altri stanno impettiti intorno ad edifici pubblici brandendo i loro coltelli. Di notte, le strade ricordano le guerre fra bande di San Paolo (in Brasile), con l’unica differenza che qui i giovani indossano i giubbotti antiproiettile.
Molti giovani universitari che stavano per completare i loro studi e per ottenere un buon lavoro stanno iniziando a essere frustrati. Uno che parla solo a condizione che egli rimanga anonimo, ha studiato economia all’Università Gharyounis. Gli fu offerto un lavoro come manager alla Bilfinger Berger e avrebbe guadagnato un buon stipendio. Ora è disoccupato. Dice dei ribelli: “Hanno meno di 30 anni e non hanno mogli. Sono orgogliosi delle armi che hanno saccheggiato dalla caserma. Non sanno come controllare se stessi. Ben presto sono diventati aggressivi. Hanno queste armi…. e si perdono.”
Le milizie di Bengasi possiedono armi sofisticate, che vanno dai missili anticarro alle granate e la gente qui parla di tribù che si preparano a saldare vecchi conti ed emergono lotte di potere. Spari sporadici dei ribelli possono essere uditi ogni giorno nella capitale, e centinaia di uomini camminano per la città armati di fucili d’assalto Kalashnikov.
La preoccupazione delle persone a Bengasi si focalizza sulle bande,  appoggiate dai ribelli, che indossano la mimetica militare, terrorizzando i cittadini e derubandoli sotto la minaccia delle armi. “Non è più sicuro viaggiare in alcune parti della città”, dice Dawud Salimi, di 41 anni. “I criminali stanno approfittando della situazione di instabilità per i loro profitti. Recentemente, essi hanno preso di mira gli stranieri. Un gruppo di uomini che indossavano abiti militari hanno fatto irruzione nella stanza d’albergo di una giornalista occidentale, che è stata aggredita e sono fuggiti con le sue apparecchiature elettroniche”.

mercoledì 12 settembre 2012

Libyan Chronicles update 5.0.1

Janzur, sulla costa libica, est di Tripoli – 19.08.2011 – Caduta nelle mani di civili libici imbarcazione con molte armi per i ribelli di provenienza Qatar.
 Un ennesimo bombardamento umanitario della Nato ieri 19.08.2011 a Tripoli ha preso di mira la zona residenziale causando vittime civili. L’obiettivo diretto era tentare di colpire il capo dei sevizi segreti del governo libico: Abdullah al Senussi e quello indiretto, ma non meno funzionale alla strategia NATO, di terrorizzare i civili.
  • A Zliten secondo il britannico The Telegraph che cita solo una fonte dei ribelli Abdel Salam Jalloud, braccio destro storico del leader Muammar Gheddafi, avrebbe defezionato a favore dell’opposizione golpiste. Non esistono al momento conferme con fonti diverse da quelle dei ribelli a sostegno della notizia.

martedì 11 settembre 2012

Libyan Chronicles 5.0

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  • Miles de libios en las calles en apoyo a Gaddafi 17-18.08.2011

lunedì 10 settembre 2012

I maggiori mezzi d’informazione hanno falsificato i rapporti sulla Libia


August 18th, 2011
by Stephen Lendman
Traduzione:levred
I principali media si specializzano in quello che sanno fare meglio: rovesciare la verità (sinonimo di cattiva fiction), non fare ciò che i giornalisti sono tenuti a fare, il loro lavoro, e in particolare coprire le guerre imperiali per il dominio e per le sostanziose spoliazioni.
Con il Consiglio nazionale di transizione (NTC) di Libya che cade a pezzi e le forze ribelli allo sbando, i titoli di oggi, riportati da una indipendente non-a-letto-con*  giornalisti ed altre fonti, smentiscono la verità  (*n.d.t. gioco di parole  un-bed-with con unbedded  giornalismo che compila i reports seguendo le veline rilasciate dalle unità  militari sul campo).
Il 16 agosto il diario libico di  Lizzie Phelan “ha chiarito le ultime notizie spazzatura dei media sulla Libia”, dicendo:
Le forze di Gheddafi hanno liberato la città di Misurata “finora in mano ai ribelli”. “La scorsa notte, l’esercito libico si è spostato nel centro della città, e ora i ribelli sono intrappolati fra Misurata e Tawergha”. Circa tre quarti della città  son al sicuro, compreso il suo porto, ” che è stato un’ancora di salvezza” per il trasporto ai ribelli di armi e di altre forniture.
Circa 200 tribù  (includendo le quattro più grandi che comprendono la metà della popolazione) hanno partecipato  ad una conferenza stampa, il portavoce dei media della Libia, il Dr. Ibrahim Moussa, lo ha confermato. Le quattro principali, tra cui Warfalla, Tarhouna, Zlitan e Washafana, tutte stanno in appoggio a Gheddafi.
“I leader tribali hanno inoltre hanno anche confermato che Zawiya e Sorman sono sicure, in contrasto con le asserzioni
(false)  dei giornalisti stranieri (un-bed-with)  a Tripoli e Djerba (Tunisia) che [hanno sostenuto] fossero state prese dai ribelli.”
Inoltre, le affermazioni che i ribelli controllino  Ghuriyan non sono vere. Scontri ancora in corso proseguono.

I principali reports dei media mentono, anche se sacche di resistenza dei ribelli rimangono. Tuttavia, sono “isolati e circondati dall’esercito libico e dalle tribù”.
I rapporti falsificati dei media  principali sono in netto contrasto alle affermazioni delle “tribù libiche  che,  naturalmente, conoscono la loro terra profondamente”.

domenica 9 settembre 2012

Sirte: un massacro umanitario annunciato

Marinella Correggia, 3 settembre 2011, LibyanFreePress
ASSEDIO A SIRTE
A metà maggio Aisha Mohamed era in transito nella tunisina Djerba. Aveva finito un anno di specializzazione in Gran Bretagna e aveva scelto di andare a condividere la guerra con la sua famiglia, che stava subendo la guerra. A Sirte. Se è ancora là, Aisha è in trappola.
La Guernica libica sarà forse Sirte, o le altre città “nemiche” non ancora conquistate dalla Nato-Cnt? “In Libia i bombardamenti e la guerra continuano. Ci sono Sirte, Ben Walid, Sebha, Brega” dice dalla capitale della – ex? – Jamahiriya un amico sub-sahariano che adesso aspetta l’evacuazione.

sabato 8 settembre 2012

La Nato ha fatto strage a Sirte

foto Ap/Lapresse
TGCOM, 31 agosto 2011 – L’aviazione della Nato avrebbe ucciso a Sirte un migliaio di “fedeli che stavano compiendo la preghiera dell’Eid al Fitr”, la festa di fine Ramadan.
L’accusa arriva dal portavoce di Gheddafi, Moussa Ibrahim, in una telefonata all’agenzia di stampa cinese Xinhua.
“La Nato “ha compiuto un brutale crimine, uccidendo mille abitanti, molti dei quali donne e bambini. L’odore della morte copre l’ospedale di Sirte e la piazza centrale”.

venerdì 7 settembre 2012

I ribelli-Nato liberano la Libia…dal popolo libico

Dopo 6 lunghi  mesi di tentativi di rovesciare Gheddafi, per metterlo nelle mani dei ‘ribelli libici’, indebolendo il suo regime con continui bombardamenti, i “democratici” hanno gettato il loro ultimo asso sul tavolo.
Sabato sera, 20 agosto 2011, hanno lanciato un’operazione speciale su larga scala a Tripoli con il supporto di aviazione della NATO.
SAS inglesi, GIGN francesi e legione straniera, diversi eserciti paramilitari privati ​​con sede negli USA ed alcuni gruppi jihadisti locali stanno partecipando a questo massacro. Più di 1300 civili libici sono già state uccisi nell’azione.
I “ribelli” rubano, uccidono, violentano e lasciare i cadaveri della gente nelle strade non-sotterrati. Questo è senz’altro un crimine e non ha nulla a che fare coi musulmani.
Corpi di persone morte stanno marcendo sotto il sole. Molti insepolti.

giovedì 6 settembre 2012

LIBIA E SIRIA (1): Parvus bellum in principio fiet magnus in termino?


 1°) LA LIBIA

Prologo
Il professor Agostino Sanfratello, che risiede in Libano e può seguire da vicino lo svolgersi delle rivoluzioni “primaverili” del medio oriente, ha scritto tre articoli molto interessanti per potere capire cosa sta succedendo realmente in Libia (Tunisia, Egitto e Siria).

mercoledì 5 settembre 2012

Ribelli-Mercenari-Nato massacrano la popolazione

TRIPOLI: MASSACRI DA PARTE DEI “RIBELLI-NATO”.

MIGRANTI AFRICANI E SFOLLATI LIBICI DALL’EST, VITTIME COLLATERALI: CHE NE SARA’ DI LORO?

di Marinella Correggia – 27 agosto 2011 – LibyanFreePress
feriti assassinati in un ospedale da campo
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Qualcuno lo dica a chi in Italia non si è opposto alla guerra Nato+Qatar+Arabia Saudita+Alleati locali perché “in Libia i migranti clandestini erano respinti e imprigionati”.
Qualcuno dica cosa hanno fatto e ancor più stanno facendo a Tripoli i ribelli della Nato, i vincitori (non per meriti militari propri, ma grazie ai loro mercenari: i piloti dei bombardieri Nato, e i consiglieri franco-inglesi-qatarioti sul terreno; per non dire del rifornimento di armi e denaro): la caccia a uomini, donne e famiglie; quando sarebbe già criminale e immorale la caccia a un solo uomo, Gheddafi.
Vae victis. Nessuno processerà i vincitori.

martedì 4 settembre 2012

Il businnes della guerra alla Libia.

Libia, affari di guerra (sporca)

26 agosto 2011 – PeaceReporter.net
Lunedì, dopo l’ingresso dei ribelli a Tripoli, precipita il prezzo dell’oro e schizzano i titoli di banche e aziende petrolifere che, come Unicredit e Eni, hanno interessi nel Paese e che hanno finanziato i ribelli. Sui quali pesa l’incognita di Al Qaeda
Lunedì 22 agosto, alla riapertura dei mercati dopo la notizia dell’ingresso dei ribelli a Tripoli, si sono verificati eventi che la dicono lunga sui veri scopi di questa ennesima guerra neocolonialista mascherata da intervento umanitario.
Quel giorno il prezzo dell’oro è iniziato a scendere dopo mesi di inarrestabile e costante rialzo. Toccando ogni giorno un nuovo ‘record storico’, il metallo giallo era arrivato a sfiorare la quotazione astronomica di 1900 dollari l’oncia. Da lunedì è iniziato un deprezzamento mai visto negli ultimi mesi: in pochi giorni la quotazione è precipitata a 1700 dollari l’oncia. La certezza di poter mettere le mani sulle 144 tonnellate di lingotti d’oro conservati nei forzieri della banca centrale libica (nella foto) sembra aver placato la sete dei mercati.

lunedì 3 settembre 2012

I ribelli cercano di arrestare i giornalisti. “Rebels” would arrest Thierry Meyssan

GRAVISSIMA  SITUAZIONE

NEL POMERIGGIO DI OGGI, 25 AGOSTO 2011, AMICI RESIDENTI A TRIPOLI HANNO COMUNICATO ALLA REDAZIONE DI LibyanFreePress CHE LA NAVE CHE DOVEVA EVACUARE I GIORNALISTI DA TRIPOLI NON E’ STATA AUTORIZZATA,  DALLE AUTORITA’ NATO, A SALPARE, MENTRE NELLO STESSO TEMPO CI E’ GIUNTA NOTIZIA CERTA CHE UN ALTRO PALAZZO, ATTIGUO ALL’HOTEL DOVE SI TROVANO I GIORNALISTI STRANIERI, E’ STATO RESO DISPONIBILE COME LUOGO DOVE EFFETTUARE INTERROGATORI INVESTIGATIVI NEI CONFRONTI DEI GIORNALSTI STESSI.
E’ STATO ANCHE APPURATO CHE ALCUNI DI LORO, MINACCIATI DAI RIBELLI E DAGLI UFFICIALI CHE LI COORDINANO, HANNO REDATTO UN ELENCO DI COLLEGHI GIORNALSITI CHE IN QUESTI GIORNI POSSANO AVER RILASCIATO DICHIARAZIONI CRITICHE NEI CONFRONTI DELL’OPERAZIONE MILITARE NATO E DELLE FORZE “RIBELLI”.
LA FONTE DI TALI RIVELAZIONI, CHE PER OVVI MOTIVI DI SICUREZZA VUOL RESTARE ANONIMA, VIVE A POCHI PASSI DALL’HOTEL DOVE SONO  “OSPITATI” I GIORNALISTI, ED E’ ASSOLUTAMENTE ATTENDIBILE.

domenica 2 settembre 2012

Libia: le menzogne di TV e Media/Networks

Testimoni che ci raccontano un’altra verità.

Marinella Correggia – JerbaNews – 24/08/2011
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Menzogne di una notte insonne (anche sotto il fortunato cielo italiano che nessuno bombarda dal 1945). Menzogne e arroganza fino all’ultimo in una guerra cominciata e continuata con notizie false, in cui i media hanno avuto il ruolo dell’aiuto carnefice. Solo la tivù russa Rt e quella venezuelana Telesur spiegano che è una vittoria dovuta alla carneficina compiuta dalla Nato anche con droni ed elicotteri Apache soprattutto negli ultimi giorni. L’obiettivo è è quella democrazia che il popolo libico merita, dice il premier britannico Cameron. Peccato che in tutti i mesi scorsi proprio la Nato e i “ribelli” avessero sempre lasciato cadere le proposte di libere elezioni con controllo internazionale avanzate dal governo libico.

sabato 1 settembre 2012

1 SETTEMBRE 1969

«Popolo di Libia!
Interpretando la tua libera volontà; esaudendo i tuoi voti supremi; accogliendo il tuo appello incessante al cambiamento di regime e la tua aspirazione ad agire; ascoltando le tue esortazioni alla rivolta, le tue forze armate hanno rovesciato il regime reazionario e corrotto, il cui fetore ci soffocava, il cui spettacolo ci ripugnava.
D’un solo colpo, la tua valente armata ha fatto cadere gl’idoli e li ha mandati in frantumi. D’un solo colpo, essa ha illuminato la notte oscura in cui s’erano succedute la dominazione turca, la dominazione italiana, la dominazione – infine – d’un regime reazionario e putrefatto in seno al quale regnavano la concussione, le fazioni, la fellonia e il tradimento.
La Libia è, a partire da adesso, una repubblica libera e sovrana, che assume il nome di Repubblica Araba Libica e che, per grazia di Dio, si mette all’opera. Essa procederà sulla strada della libertà, dell’unità e della giustizia, garantendo a tutti i suoi figli l’equità e la fratellanza ed aprendo dinanzi a loro le porte di un’attività onesta, dalla quale saranno bandite l’ingiustizia e lo sfruttamento, dove non ci saranno né servi né padroni, dove tutti saranno liberi fratelli. Questa attività si collocherà in un mondo che vedrà regnare, per la grazia di Dio, il bene comune e la giustizia.
Tendete a noi le vostre mani, aprite a noi i vostri cuori, dimenticate le avversità e fate fronte, uniti in un unico blocco, al nemico della Nazione Araba, al nemico dell’Islam, al nemico dell’Uomo, a colui che ha bruciato i nostri templi e ha dileggiato il nostro Onore. Noi costruiremo l’edificio della nostra gloria, faremo rivivere il nostro retaggio, vendicheremo la nostra dignità offesa e i nostri diritti spogliati.
O voi che siete stati testimoni della sacra lotta del nostro eroe Omar EI-Muktar, lotta per la Libia, per l’Arabismo e per l’Islam; o voi che avete combattuto al fianco di Ahmed EI-Sherif per un giusto ideale; voi, i figli del deserto; voi, i figli delle nostre antiche città; voi, i figli delle nostre verdeggianti campagne; voi, i figli dei nostri bei villaggi: l’ora dell’azione è arrivata.
Andiamo avanti, e che la pace sia con voi
».

MUAMMAR GHEDDAFI
 alla radio il 1 settembre 1969 proclama la fine della monarchia e la nascita della repubblica.