Soldati tedeschi sono stati di supporto alle operazioni della NATO ma la posizione ufficiale di Berlino è che le truppe tedesche non sono dispiegate in Libia. Tuttavia i soldati della Bundeswehr partecipano indirettamente al conflitto, fornendo valutazioni sui bersaglii per i loro alleati della NATO.
“Noi non dispiegheremo soldati tedeschi in alcuna guerra in Libia, ad affermarlo è stato il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle a marzo del 2011. La Germania, infatti, si è astenuta nella votazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulle azioni militari in Libia.
La realtà invece è meno netta. Ora è emerso che i soldati tedeschi partecipano nella scelta di obiettivi per la campagna di bombardamenti della Nato contro il regime di Muammar Gheddafi. Il ministero della Difesa tedesco ha detto che un totale di 11 soldati tedeschi stavano lavorando in una centrale operativa in Italia, anche se non in posizioni influenti.
Il politico verde Hans-Christian Ströbele pensa, comunque, che il fatto divulgato sia uno scandalo e l’atto “costituzionalmente molto discutibile”.

  • I bombardamenti sui civili ordinati da Gheddafi non sono mai avvenuti.    Ad affermarlo con dati alla mano sono stati comandanti militari russi che hanno monitorato dallo spazio, via satellite, la Libia nel periodo nel quale si sarebbero verificate le stragi; le immagini raccolte raccontano un’altra storia, molto differente da quella raccontata da Al Jazeera e dalla BBC sul  fatidico 22 Febbraio nel quale il governo libico avrebbe inflitto duri bombardamenti sulla popolazione di Benghazi e su quella della capitale Tripoli. Secondo l’esercito russo  niente di quanto raccontato dai grandi media internazionali è mai avvenuto realmente sul terreno. Quelle presunte stragi hanno motivato e giustificato l’approvazione della Risoluzione ONU 1973 per l’intervento NATO che è sempre più evidente è stato mosso da intenti molto meno nobili della difesa dei civili inermi.
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  • L’aereoporto di Tripoli viene controllato dai ribelli con le bugie

  • Ancora sui bombardamenti umanitari della Nato per salvare i civili libici 19.08.2011