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lunedì 30 settembre 2013

La Libia nel caos importa gasolio

7/9/2013
Di Roberto Bongiorni

La produzione petrolifera secondo il governo è crollata a 100mila barili al giorno dopo gli scioperi a raffica dei lavoratori della Cirenaica Per il Paese che vanta le maggiori riserve di petrolio dell’Africa, ed è il terzo esportatore di gas naturale del continente, essere costretti ad acquistare gasolio e olio combustibile dai Paesi vicini per mantenere in vita le centrali può suonare come un paradosso. L’ultimo, grave “effetto collaterale” della primavera incompiuta che sta paralizzando l’ex regno di Muammar Gheddafi è quello che tutti speravano non si avverasse mai: un duro colpo assestato all’industria energetica. Di fatto la sola ricchezza nazionale che finora era uscita indenne dal caos politico che imprigiona la Nuova Libia da oltre un anno.

domenica 29 settembre 2013

Lo "stato fallito" libico

15/5/2013
Ripropongo tre articoli pubblicati a notevole distanza uno dall’altro, la cui lettura comparata offre però la possibilità di comprendere come gli Stati Uniti e i loro alleati membri della NATO abbiano gettato i semi da cui è “fiorito” l’attuale disastro geostrategico che ha consegnato la Libia al caos, ponendola sotto il controllo di bande di guerriglieri islamisti che fanno del settarismo tribale e religioso il proprio marchio distintivo.


Al-Qaeda: pedine dell’insurrezione della CIA dalla Libia allo Yemen
Di Webster Griffin Tarpley


Dopo due settimane di attacchi imperialistici, la Libia viene ora straziata dai terroristi di al-Qaeda, dalla guerra civile, dai raid aerei della NATO, dai missili Cruise, dai droni Predator e dagli aerei da combattimento C-130, tutte cose rese possibili dai ribelli della Cirenaica sostenuti dalla CIA. Commandos statunitensi, britannici, francesi e olandesi hanno assunto la leadership delle forze ribelli e le stanno armando con armamenti moderni in flagrante violazione dell’embargo sulle armi specificato nella risoluzione ONU 1973. Inoltre al-Qaeda, per conto suo, sta già rubando armi pesanti, come ha riferito il presidente del Ciad. La fatua retorica delle rivoluzioni colorate di matrice angloamericana si è dissolta, per mostrare alla luce del sole l’orrenda realtà di una cinica e brutale furia imperialistica volta a distruggere lo stesso Stato-nazione moderno.

sabato 28 settembre 2013

Qual è il volto della Libia post-Gheddafi?

Posted by: Maria Francesca Licata: on 12 settembre 2013 18:00
Scontri, attentati e crisi energetiche: cosa è la Libia oggi?

Che sia il giorno che ha “condizionato la storia”, come lo ha definito oggi il ministro degli Esteri Emma Bonino, o quello del “coraggio” che Obama ha chiesto agli statunitensi durante la commemorazione delle vittime dell’attentato alle Torri gemelle, l’11 settembre è sicuramente una data dalla straordinaria portata simbolica. E non solo per l’Occidente.

venerdì 27 settembre 2013

Libia: il dramma dimenticato

16/9/2013
Siria ed Egitto stanno oscurando il collasso di Tripoli di Mara Carro

Oltre all’anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle del 2001, dallo scorso anno l’11 settembre è legato alla morte di quattro funzionari statunitensi a Bengasi, tra i quali l’ambasciatore in Libia, Christopher Stevens. Il primo anniversario della morte dell’ambasciatore è stato segnato dall’esplosione di un’autobomba nei pressi del Ministero degli Esteri libico a Bengasi che ha danneggiato l’edificio del Ministero e la sede della Banca Centrale senza causare vittime. L’esplosione è l’ultimo di una serie di episodi che ha provocato il forte deterioramento delle condizioni di sicurezza in tutto il Paese, principalmente nella regione orientale.

giovedì 26 settembre 2013

OBAMA POTREBBE ESSERE INCRIMINATO COME CRIMINALE DI GUERRA

17/9/2013
USA – Le proteste in America contro il presidente Obama aumentano ogni giorno, più del 90% degli americani dicono NO alla guerra. La popolazione è molto preoccupata di questa situazione e vuole evitare la guerra a tutti i costi. Questa volta il Giudice Andrew Napolitano usa parole dure contro il presidente Obama che potrebbero essere un macigno a pochi giorni dalla votazione del congresso. Il giornale americano mediaite mostra il video dell’intervento televisivo su Fox del famoso giudice americano, che potete visionare su questo link: http://www.mediaite.com/tv/judge-napolitano-on-fox-obama-can-be-indicted-as-war-criminal-if-he-strikes-syria/

mercoledì 25 settembre 2013

JIHAD FOR DUMMIES

18/9/2013
Riassumendo:
- evitare di entrare in conflitto con gli USA e i Paesi suoi vassalli;
- indebolire l’Algeria (in Libia il compitino è già stato eseguito);
- combattere i russi nel Caucaso;
- combattere gli indiani nel Kashmir;
- combattere i cinesi nello Xinjiang.
Direttamente dalla CIA, pardon: dal leader di Al Qaeda Ayman al-Zawahiri, le “linee guida per il jihad”.

Londra, 17 settembre – Il leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahiri ha diffuso per la prima volta le ”linee guida per il jihad”, chiedendo di limitare gli attacchi contro le sette musulmane e non musulmane e i conflitti in quei Paesi dove i jihadisti possono trovare una base fertile per diffondere i propri ideali.

martedì 24 settembre 2013

8000 detenuti nelle carceri segrete delle milizie libiche

18/9/2013
Non esistono diritti umani nella Libia occupata in mano ai mercenari al soldo delle potenze coloniali.

La situazione nella Jamahiriya occupata e' catastrofica, non esiste nessuna legge al di fuori della legge delle armi e del terrore.

Il Paese e' in mano ai mercenari delle varie milizie che controllano le varie zone della Libia, ogni gruppo ''governa'' il proprio territorio con la violenza, le torture e gli omicidi.

lunedì 23 settembre 2013

RROCKEFELLER: QUELLI CHE SONO CONTRO LA PACE

7 ottobre 2012
Pubblicato da Maligno
L’impero globale bancario e petrolifero dei Rockefeller è stato oggetto di molti commenti critici su internet. In effetti, i tentacoli della piovra Rockefeller in ogni sfaccettatura degli apparati bancari, petroliferi (attraverso il controllo della Standard Oil), militari, educativi e di politica estera, sono stati resi manifesti in una monografia preparata dall’Unione Sovietica nel 1959. Una traduzione in inglese, preparata dalla Divisione Documenti Esteri della CIA e datata 16 dicembre 1959, è stata resa nota dagli archivi della CIA. Il documento si intitola: “Quelli che Sono Contro la Pace”.

domenica 22 settembre 2013

Monti promette tagli ma regala carri armati alla Libia

16/2/2013
Pubblicato da marcomoro2
Mario Monti ha già preso tutte le caratteristiche del politico e, come tale, mente. Va promettendo tagli davanti a tutte le televisioni ed ai microfoni delle radio ma intanto invia carri armati alla Libia
Mentre promette nel suo spot elettorale «riforme radicali contro gli sprechi e la corruzione», Mario Monti invia a Tripoli il ministro della difesa Di Paola con un pacco dono da circa 100 milioni di euro: 20 veicoli blindati da combattimento Puma, consegnati «a titolo gratuito» (ossia pagati con denaro pubblico dai contribuenti italiani) ai governanti libici, il cui impegno anti-corruzione è ben noto. Un gruppo di potere, al cui interno sono in corso feroci faide, chiamato in causa dallo stesso Consiglio di sicurezza dell’Onu per «le continue detenzioni illegali, torture ed esecuzioni extragiudiziarie».

sabato 21 settembre 2013

Libia, rivoluzione telecomandata

25/3/2011
Rivelazioni sul coinvolgimento dei servizi segreti francesi nella pianificazione delle rivolte anti-Gheddafi e sulla presenza in Cirenaica di forze speciali angloamericane fin dalle prime fasi della ribellione, se non da prima
Se non fosse per l'aspro scontro diplomatico in atto tra Italia e Francia sulla Libia, difficilmente saremmo venuti a conoscenza degli imbarazzanti retroscena della 'rivoluzione libica' pubblicati ieri dalla stampa berlusconiana, che dimostrano come la rivolta popolare contro Gheddafi sia sta orchestrata da Parigi fin dallo scorso ottobre.

venerdì 20 settembre 2013

False notizie su Saadi Gaddafi

12/9/2013
Tutti i principali siti di informazione italiana sono caduti in un grossolano errore.

Le principali agenzie di stampa italiane stanno diffondendo in queste ore la notizia che Saadi Gaddafi, figlio della Guida della Jamahiriya Muammar Gaddafi sarebbe stato fermato al confine tra Libia e Niger da una pattuglia dell'esercito assieme ad alte cariche dell'esercito Libico.


La notizia e' parsa subito molto strana, tutti i siti di informazione italiani hanno fatto riferimento a questo articolo:

giovedì 19 settembre 2013

BREAKING: esplosione a Benghazi

11/9/2013
Un esplosione ha colpito la sede del Ministero degli Esteri a Benghazi.

Una forte esplosione ha colpito la sede del Ministero degli Esteri in pieno centro nella citta' di Benghazi.

L'esplosione e' avvenuta alle 7 di questa mattina e' ha causato ingenti danni all'edificio governativo, danneggiando anche la vicina sede della Banca di Libia.

mercoledì 18 settembre 2013

Libia, strage di profughi nel Sahara alle porte di Kufra

1 settembre 2013
di Emilio Drudi
La polizia libica non ha esitato a sparare contro la piccola colonna di jeep, furgoni fuoristrada e un camion carichi di profughi che non si era fermata all'alt. Raffiche di mitra e di fucile automatico. E’ stata una strage: 8 morti e almeno 20 feriti, alcuni molto gravi. I superstiti, inclusi i feriti più lievi, sono stati arrestati e gettati in un campo di reclusione. La fine del sogno di libertà per decine di giovani costretti a fuggire da guerra e persecuzioni, con la speranza di trovare aiuto e rifugio in Europa.Si tratta di uno dei capitoli più gravi della tragedia dei richiedenti asilo che si consuma da anni sulle piste che arrivano in Libia, attraverso il deserto, dal Sudan o dall'estremo sud dell’Egitto. Ne ha dato notizia don Mussie Zerai, portavoce dell’agenzia Habeshia, il quale, raggiunto da una telefonata “rubata” di uno dei sopravvissuti, ha dato l’allarme al Commissariato Onu per i rifugiati. E arriva a poco più di un mese dall'incontro in cui, il 4 luglio scorso a Roma, il presidente del Consiglio Enrico Letta e il premier libico Ali Zeidan Mohammed hanno gettato le basi per rinnovare l’accordo bilaterale che assegna a Tripoli il ruolo di “gendarme” contro i migranti, spostando la barriera ancora più a sud, dalle sponde africane del Mediterraneo al confine sahariano della Libia. Ali Zeidan è stato esplicito.

martedì 17 settembre 2013

Casa Bianca: bugie di guerra #Libia #Siria

7 settembre 2013
di Stefania Elena Carnemolla

La BBC non è più quella di una volta, ormai perde colpi come un velivolo di guerra bucherellato dalle raffiche della contraerea. Dicevano di al Jazeera, l’emittente televisiva del Qatar, megafono delle rivolte del mondo arabo, ma la BBC l’ha superata, quanto a bugie. Da quando l’opinione pubblica occidentale s’è invaghita delle fallimentari primavere arabe, non c’è bugia di guerra, bufala, in gergo, che non faccia breccia, toccando il cuore di chi sospira fra un Tweet e un video di YouTube, prendendo come oro colato tutto ciò che arriva da quelle parti.

Le bugie di guerra, si sa, servono ai parlamenti e ai governi per imbarcarsi in guerre ambiziose camuffate d’altro e predisporre in questo senso l’opinione pubblica.

lunedì 16 settembre 2013

Libia, per la crisi petrolifera manca la luce


Interrotta anche la fornitura di acqua. Manifestazioni a Tripoli.

.Oltre alle lunghe code alle pompe di benzina della capitale libica per timore di una diminuzione della disponibilità di carburante, in tutta la Libia si stanno registrando ulteriori disagi anche a causa delle continue interruzioni nelle forniture di elettricità e acqua. Il panico ai distributori di benzina si è verificato in seguito agli scioperi e alle chiusure dei principali siti di estrazione e di esportazione di greggio del Paese in atto dalla fine di luglio.
ACCUSE DI CORRUZIONE. I manifestanti hanno accusato il governo di corruzione per la vendita di quantitativi di greggio non precisati. Secondo le autorità invece gli scioperi sarebbero orchestrati dai federalisti dell'area di Bengasi (da dove è partita la rivolta interna, poi supportata dall'intervento militare della Nato, contro Muammar Gheddafi nel 2011) che vogliono maggiore indipendenza nella parte orientale del Paese.

domenica 15 settembre 2013

2 soldati uccisi alle porte di Sirte

9/9/2013
Attaccato un checkpoint a 40 km dal centro della citta' simbolo della resistenza contro gli invasori della NATO.

Un checkpoint controllato da soldati della Prima Brigata Fanteria dell'esercito di occupazione della Libia e' stato attaccato domenica sera a 40 km a est della citta' di Sirte, citta' martire della resistenza contro gli imperialisti che nel 2011 hanno invaso la Jamahiriya Araba Socialista di Libia.

sabato 14 settembre 2013

Libya: Anoud Senussi finalmente libera

Grandissima vittoria della Resistenza contro il governo di occupazione.

I rapitori di Anoud Senussi, figlia dell'ex capo dell'intelligence della Jamahiriya Araba Socialista, si sono arresi alla soverchiante protesta delle popolazioni di Sebha e' sono stati costretti a liberare la giovane donna.

Anoud Senussi ora si trova in una localita' della regione di Sebha protetta da membri della sua tribu'.

Colpevoli del rapimento sono i miliziani della Prima Unita' Speciale del SSC di Tripoli, milizia che fa capo direttamente al governo di occupazione Libico.

venerdì 13 settembre 2013

“Anni del tormento”, la Libia sotto il colonialismo italiano

30 luglio 2013
- Le caratteristiche del colonialismo fascista, Il film Dhulm, Il Trattato Berlusconi -Gheddafi

***

Quale nazione ha “inventato” i bombardamenti aerei?
L’Italia, sul cielo della Libia.


La guerra del 1911 fu a lungo preparata, infiltrando agenti segreti in Libia con un duplice compito: raccogliere informazioni militari e reclutare capi arabi disponibili a collaborare. Deciso l’attacco, l’Italia usò la sua schiacciante superiorità militare […]. Fu usata anche l’aeronautica, che il 1° novembre in Libia effettuò il primo bombardamento della storia.

La colonizzazione italiana rese la Libia un “giardino”?
Parliamo anche dei “campi” di concentramento.

giovedì 12 settembre 2013

Don’t forget Libya …. anche se della Libia i media non vogliono occuparsi più

4 settembre 2013
Della Libia si è parlato sempre meno dopo la caduta di Gheddafi, quasi che dall’intervento occidentale fosse emerso un paese in pace e prosperità. In realtà, la cronaca quotidiana è fitta di scontri fra milizie, furti e rapimenti, conflitti tribali, tensioni fra l’esecutivo e l’Assemblea nazionale, oltre a continui annunci del processo a Saif Al Islam Gheddafi, in barba ai divieti della Corte Penale Internazionale.
(Vedere Storify continuamente aggiornato)

La notizia del tutto inattesa è che la Libia - fra i massimi esportatori del miglior greggio su piazza ai tempi di Gheddafi - oggi è costretta ad acquistare all’estero energia per le forniture basilari ai cittadini. (Vedere il Sole24h). Le esportazioni di greggio sono crollate del 70% , la disponibilità è bloccata da uno sciopero iniziato per ragioni salariali. Così pareva all’inizio, ma la vicenda si è rivelata più complessa e ambigua: ci sono di mezzo l’avidità e l’assenza del senso dello stato. I libici si sono sentiti nazione dalla rivoluzione gheddafiana del 1969 fino al 2011, per scivolare poi nella condizione di un insieme di regioni che mal si sopportano.

mercoledì 11 settembre 2013

David Icke spiega chi realmente manipola dietro le quinte in Medio Oriente


(...) Parlo dell’Egitto ora perché è il tema del momento ma, come detto, potrei andare ovunque nel mondo e trovare la stessa mentalità e percezioni della realtà.

Ciò che ha fatto scoppiare la orrenda violenza in Egitto è stato generato dagli scontri tra l’esercito egiziano (portato e pagato dagli USA) ed i seguaci della Muslim Brotherhood – Fratellanza Musulmana (una creazione degli USA e della Gran Bretagna) che hanno fatto seguito al colpo di stato che ha rimosso il candidato della Fratellanza, ufficialmente eletto, il Presidente, ora ex presidente, Mohamed (ovviamente) Morsi.

Il governo degli Stati Uniti (la cabala parassita, in altre parole) dona 1.3 miliardi di dollari all’anno all’esercito egiziano, che ha tenuto al potere per trent’anni il tirannoHosni Mubarak, fino al piano USA/UK/Israele (la cabala) di gettare la miccia sul Medio Oriente attraverso il dividi e domina (pardon… “la Primavera Araba”), incluso la sua rimozione con la “rivoluzione dei popoli”.

martedì 10 settembre 2013

Libia in rivolta contro il rapimento di Anoud Senussi


4/9/2013
Il rapimento della figlia del ex capo dei servizi segreti della Jamahiriya dopo la scarcerazione ha infiammato il popolo Libico che chiede la sua liberazione immediata.


La Libia e' in rivolta dopo il vergognoso rapimento di Anoud Senussi, la figlia del ex capo dell'intelligence della Jamahiriya Araba Socialista arrestata 10 mesi fa con l'accosa di essersi introdotta in Libia con documenti falsi.

Il rapimento da parte di uomini armati e mascherati e' avvenuto Lunedi ad appena poche centinaia di metri dalle porte della prigione in cui era stata detenuta.

lunedì 9 settembre 2013

Aderisci alla mobilitazione per la revoca del Premio Nobel per la Pace a Obama e contro la guerra in Siria

di Magdi Cristiano Allam
31/08/2013 10:50:13 Gli Stati Uniti d'America sono l'unico Stato al mondo che ha usato tutte le principali armi di distruzione di massa: le bombe nucleari in Giappone, le armi chimiche in Vietnam, missili radioattivi a uranio impoverito nei Balcani e in Iraq. Con queste credenziali il Premio Nobel per la Pace Barack Obama si appresta a bombardare la Siria con missili radioattivi a uranio impoverito per sanzionare Assad perché avrebbe usato le armi chimiche contro la popolazione civile. L'amministrazione americana ha detto di avere le prove ancor prima che gli investigatori delle Nazioni Unite iniziassero la loro ispezione in Siria.

Per contro la Russia ha consegnato alle Nazioni Unite le fotografie scattate dai satelliti che dimostrano il contrario, ossia che le armi chimiche sono state usate dai sedicenti ribelli, ovvero dai terroristi islamici. Anche il magistrato Carla Del Ponte ha detto che le uniche prove certe evidenziano che sono stati i terroristi islamici a usare le armi chimiche in Siria. Del Ponte, ex procuratore capo del Tribunale penale internazionale, fa parte della Commissione dell'Onu chiamata a indagare sulla guerra e sulla violazione dei diritti umani in Siria: “Abbiamo potuto raccogliere alcune testimonianze sull'utilizzo di armi chimiche, e in particolare di gas nervino, ma non da parte delle autorità governative, bensì da parte degli oppositori, dei resistenti”.

domenica 8 settembre 2013

Le Verità nascoste sul Premio Nobel (seconda parte).

4 agosto 2013
L'Inganno sopraffino come principale prerogativa di

legittimità! I Paradossi e le Verità nascoste del

Premio Nobel per la Pace

Non solo Ue – Obama, Xiaobo, Karman, Sirleaf: Nobel

meritati o prapaganda Usa a buon mercato?

di Luigi Armentano e Sergio Basile




Oslo, Washington – “In tempi di menzogna universale dire la verità diventa un atto rivoluzionario” (Orwell, 1984). L'inganno sopraffino e la propaganda sistematica fin dalle più alte schiere "celesti" dell'intellighenzia occidentale e mondialista sono oggi, volenti o nolenti, le principali prerogative di potere e legittimità. Per capirlo non c'è bisogno di scomodarsi più di tanto.. Non c'è bisogno di interpellare la pur nutrita schiera di scrittori ed intellettuali di sorta e/o dei cosiddetti "complottisti". Premesso che si possa parlare ancora di "complottismo" visto che quel che accade ormai è sotto gli occhi di tutti coloro i quali vogliono vedere… Dunque è necessario proprio questo: avere occhi per vedere. Solo questo! Volete un esempio? Beh, eccovi accontentati! L'attribuzione - tranne qualche inoppugnabile e sporadica eccezione – del Premio Nobel per la Pace!

sabato 7 settembre 2013

Le Verità nascoste sul Premio Nobel (prima parte).

1 agosto 2013
L'Inganno sopraffino come principale prerogativa di

legittimità! I Paradossi e le Verità nascoste del

Premio Nobel per la Pace

Come diceva George Orwell: "in tempi di Menzogna, dire

la verità diventa un atto rivoluzionario". Anche col Nobel

di Luigi Armentano (e Sergio Basile)
E se il Premio Nobel per la Pace fosse…




Bruxelles, Oslo, Stoccolma, Parigi, Washington – “In tempi di menzogna universale dire la verità diventa un atto rivoluzionario” (Orwell, 1984). L'inganno sopraffino e la propaganda sistematica fin dalle più alte schiere "celesti" dell'intellighenzia occidentale e mondialista sono oggi, volenti o nolenti, le principali prerogative di potere e legittimità. Volete un esempio? Beh, eccovi accontentati! L'attribuzione del Premio Nobel per la Pace! Questa nuova Rubrica dell'Osservatorio Nazionale sulle politiche Ue spiega, in pratica, perché è importante firmare la petizione che vuol dare il Nobel per la Pace ad Assange e Snowden. Ma andiamo per ordine, iniziando dalle origini.

venerdì 6 settembre 2013

Un giorno di Onore, Al Fatah 44

2/9/2013
Un giorno di onore, 44esimo anniversario della rivoluzione Verde in Libia.

Il primo Settembre 1969 un gruppo di persone valorose libero' la Libia dal regno di oppressione di Re Idris.

Fu una rivoluzione pacifica, non ci fu' nessun spargimento di sangue.

Alla guida di quel gruppo di rivoluzionari c'era un giovane militare chiamato Muammar Al-Gaddafi.

Quel giorno di 44 anni fa' rappresento' la rinascita della Libia e l'inizio della liberta' per il glorioso popolo di quella nazione africana.

Nel 1969 la Libia era in una situazione drammatica: Re Idris era un fantoccio delle potenze coloniali, le ricchezze scaturite dalla produzione petrolifera andavano nelle tasche di un elite che rappresentava solo l'1% della popolazione, il restante 99% soffriva la fame.

giovedì 5 settembre 2013

Libyan Jamahiriya Broadcasting Corporation


29 marzo 2011
Ragione Sociale Libyan Jamahiriya Broadcasting Corporation
Indirizzo Al Nasr Street - LY61 Tripoli

Telefono 00218-213402107 -3468
Fax 00218-214445926 - 900
Responsabile Islam-Al Gheddafi
Sito WEB www.ljbc.net
E-Mail info@ljbc.net
Tipologia Nazionale



· Storia



Libyan Jamahiriya Broadcasting Corporation, più conosciuta come Al-Jamahiriya TV, è un canale televisivo libico controllato dal ministero dell'informazione del governo della Libia.



Il termine di Al-Jamahiriya può essere tradotto come "Repubblica Popolare" o "Stato delle masse".

mercoledì 4 settembre 2013

Libia: la guerra su Twitter

22 marzo 2011
Riprendiamo un interessante articolo pubblicato su ilPaeseNuovo.it a proposito della guerra in Libia. Parla in particolare di un radioamatore olandese che ha discutibilmente deciso di rendere pubblici i messaggi captati dai militari, relativi agli spostamenti e alle azioni in corso.

Lo stesso radioamatore, intervistato su Wired replica:

Metto semplicemente insieme le informazioni disponibili online con le informazioni che ricevo via etere. Il mio principale obiettivo è quello di ascoltare la verità, senza la propaganda politica o militare

Questa vicenda propone spunti di riflessione molto seri e ci invita ad interrogarci se la necessità di “verità” può sovrastare l’incolumità dei militari e la segretezza alla quale chiunque ascolti trasmissioni via etere non amatoriali o pubbliche è tenuto a rispettare.

martedì 3 settembre 2013

L' Iran, la guerra ed i Rothschild

3 aprile 2012
DI PETE PAPAHERAKLES
American Free Press

È possibile che il conseguimento del controllo sulla Banca Centrale della Repubblica Islamica d’Iran sia uno dei motivi principali per cui l’Iran si trova ad essere oggetto di attenzioni minacciose da parte delle forze occidentali e israeliane? Dal momento che si percepisce una sempre maggiore tensione che suggerirebbe l’imminenza di una inconcepibile guerra con l’Iran, è opportuno esplorare il sistema bancario iraniano e confrontarlo con quelli statunitense, britannico e israeliano.

Alcuni ricercatori fanno notare che l’Iran è uno dei soli tre paesi rimasti al mondo la cui banca centrale non sia sotto il controllo dei Rothschild. Prima dell’11 settembre esistevano, a quanto pare, sette paesi con tale caratteristica: Afghanistan, Iraq, Sudan, Libia, Cuba, Corea del Nord e Iran. A partire dal 2003, tuttavia, Afghanistan e Iraq sono stati inghiottiti dalla piovra Rothschild; dal 2011 la stessa sorte è toccata a Sudan e Libia. In Libia una banca dei Rothschild è stata istituita a Bengasi mentre ancora imperversava la guerra.

lunedì 2 settembre 2013

La balcanizzazione della Libia e' compiuta

26 marzo 2012
Il Cnt insiste, la Libia è una. Ma la realtà è ben latra cosa. Martedì l’ultimo leader senussita in vita nel territorio libico, “erede” della tribù che ottenne la corona libica nel 1951 con Idris I (fino alla rivoluzione capeggiata dal giovane Muammar Gheddafi nel 1969), Ahmed Zubair al Senussi, ha tagliato corto: la divisione del Paese è già una realtà e il Cnt nega l’evidenza. Qualche settimana fa, a Bengasi, in migliaia tra rappresentanti delle tribù e comandanti delle milizie libiche hanno proclamato la semi-indipendenza della Cirenaica in una cerimonia ufficiale. Un Congresso del popolo ha ratificato il Consiglio provvisorio per la Barqa (Cirenaica, ndr) e ha dichiarato l’autonomia dal governo centrale di Tripoli chiedendo il ritorno al sistema federale abrogato nel 1963. I secessionisti hanno nominato loro leader lo sceicco Ahmed Zubair al Senussi (foto), che martedì ha indirizzato un chiaro messaggio ai nuovi amministratori libici: “Il Cnt di Tripoli ci attacca perché chiediamo l’autonomia, ma il federalismo in Libia è già una realtà solo che nessuno lo dice”. Parlando al giornale libico New Quryna, al Senussi ha spiegato che “in realtà in Libia oggi ci sono già due regioni che hanno piena autonomia, quelle di Misurata e Zenten. Misurata si gestisce come se fosse una regione federale o uno stato a parte, gestisce i voli aerei senza dare conto al Cnt di Tripoli. Le sue milizie impediscono inoltre l’ingresso in città ai suoi stessi abitanti fuggiti durante la rivoluzione contro Muammar Gheddafi”.

domenica 1 settembre 2013

La Terza guerra mondiale sta per essere servita. Benvenuti nell' incubo

27 marzo 2012
Quando ci sveglieremo potrebbe essere tardi: saremo prigionieri di un incubo. All’inizio sembrerà un’operazione militare come tante altre, un semplice raid aereo punitivo sull’Iran ribelle. Sarà invece l’inizio della Terza Guerra Mondiale. Non ci credete? Meglio dare un’occhiata, allora, all’ultimo sconvolgente studio prodotto dall’istituto canadese “Global Research” diretto da Michel Chossudovsky, professore emerito di economia all’università di Ottawa, autore di saggi come “La globalizzazione della povertà e il nuovo ordine mondiale”. L’umanità è a un bivio pericoloso, avverte Choussudovsky: dall’atomica di Hiroshima, mai s’era visto un simile dispiegamento mondiale di armi pronte all’uso.