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giovedì 31 gennaio 2013

Libia: detenuti torturati e negate cure mediche

  • Libia: detenuti torturati e negate cure mediche
[26.01.2012] trad. di Vera Zasulich per GilGuySparks

I detenuti nella città libica di Misurata vengono torturati e sono loro negate cure mediche urgenti, inducendo Médecins Sans Frontières (MSF – Medici Senza Frontiere) a sospendere i suoi interventi nei centri di detenzione a Misurata.
MSF logo
Equipe di Medici Senza Frontiere hanno iniziato a lavorare nei centri di detenzione di Misurata nel mese di agosto 2011 per curare i feriti di guerra detenuti. A partire da quel momento, sempre più frequentemente i medici di MSF si trovano di fronte a pazienti che hanno subito lesioni causate da torture nel corso di interrogatori, svolti al di fuori dei centri di detenzione. Gli interrogatori erano condotti al di fuori dei centri di detenzione. In totale, MSF ha curato 115 persone con ferite riconducibili a tortura e hanno segnalato tutti i casi alle autorità competenti a Misurata.

mercoledì 30 gennaio 2013

Libia: L’Occidente si dichiara proprietario di Al-Brega e Ras Lanuf

  • Libia: L’Occidente si dichiara proprietario di Al-Brega e Ras Lanuf
[23.01.2012] trad di B. Durruti per GilGuySparks
Gli aggressori occidentali che stanno occupando la Libia, hanno richiesto rinforzi davanti alla situazione d’emergenza che è iniziata nel paese. Il dr. Yosef Shakir ha dichiarato che le città di Al-Brega e Ras Lanuf nel golfo di Sirte si son dichiarate proprietà dell’occidente con controlli francesi che non lasciano passare alcun libico, sia ribelle o della Jamahiriyah. Forze speciali della NATO controllano le città.
Misratah e Bengasi si trovano in stato di massima allerta, garantendo posti di blocco e punti di accesso alla città. Pesanti scontri.

martedì 29 gennaio 2013

Vittime Nato e Libia nel caos

  • La Russia vuole che gli attacchi aerei della NATO sulla Libia vengano indagati
    [17.01.2012]   (trad. di Levred per GilGuySparks)
    Mosca: La Russia ha informazioni che suggeriscono che siano stati uccisi civili durante gli attacchi aerei della NATO sulla Libia, lo ha detto il vice ministro russo degli esteri Gennady Gatilov.

lunedì 28 gennaio 2013

Una “rivoluzione verde” pro-Gheddafi abbatterà il CNT?

da Franklin Lamb
15 Gennaio 2012         (trad. di Levred per GilGuySparks)
TRIPOLI — Questo osservatore è rimasto sbalordito alla fine della settimana scorsa quando, durante una riunione in un paese del Maghreb con tre alti ex funzionari libici, tra centinaia attualmente in clandestinità e alcuni che si stanno organizzando in paesi confinanti con la Libia, uno di loro, in maniera seria, mi ha chiesto, “Crede che ci sarà presto una controrivoluzione nella Jamarariya (stato delle masse)?”
Il motivo per cui ero così sorpreso è che stavo per porre ai miei ospiti quella stessa domanda. Stavo pensando che con tutta la loro sicurezza e di fronte a visitatori seri, alcuni occidentali, che venivano e andavano e sussurravano che i segnalati gruppi del Fronte di Liberazione della Libia lungo il Seral potrebbero fare qualche progresso, dopo che non si era sentito molto su di loro recentemente.
Naturalmente questo osservatore non ha la minima idea se la “rivoluzione verde” di cui si è molto parlato, sia forte o possa rovesciare l’attuale governo creato e imposto dalla NATO.

domenica 27 gennaio 2013

LIBIA “NOSTRA”: spari, mine, schiave, miseria

  • LIBIA “NOSTRA”: spari, mine, schiave, miseria

gennaio 10, 2012
Anche coloro che furono favorevoli alla No Fly Zone dovrebbero cominciare a ricredersi ora che i media dipingono, sottovoce, la Libia che “noi” abbiamo sostituito a quella del “dittatore” Gheddafi.  In realtà la Libia non esiste più. E’ una zona franca che potrebbe finire a brandelli anche formalmente. Quattro o cinque grandi partizioni a dominanza tribale secondo  questa  che è l’ultima mappa di cui sono a conoscenza.
ARMI & BANDE
Ultimatum e lusinghe del Governo non vanno a segno. Le bande non disarmano per non perdere il vantaggio di combattersi e prendere il sopravvento per ottenere più lauti dividendi concreti e politici.  Recentemente  Mustafa Abdel Jalil ha ammesso l’evidenza, che era prevedibile fin da marzo.

sabato 26 gennaio 2013

Il piano della NATO in Libia è stata l’apertura del mercato alle compagnie petrolifere britanniche e francesi

  • Il piano della NATO in Libia è stata l’apertura del mercato alle compagnie petrolifere britanniche e francesi
[02.01.2012]  trad. di P. Kropoktin per GilGuySparks
VICTOR OLMOS – La pacifista británica Lindsey German ha su di sé quasi quattro decadi di lotta politica, la maggior parte tra le fila del Socialist Workers Party, e è stata candidata alle elezioni al comune di Londra in due occasioni, 2001 e 2008. Esperta di politica e diritti delle donne, dal settembre del 2001 guida la Stop War Coalition* assieme a Tony Benn – ex ministro e passato segretario generale del Partito Laburista – (*gruppo di opposizione alla guerra che organizzò nel 2003 la manifestazione più grande della storia del Regno Unito).
Dopo l’intervento della Nato in Libia e davanti alla possibilità di futuri conflitti in Iran e Siria, Lindsey German si schiera contro il militarismo occidentale e annuncia nuove mobilitazioni.

venerdì 25 gennaio 2013

L’intervento in Libia e la negazione della legalità internazionale.

  • L’intervento in Libia e la negazione della legalità internazionale.
    Un ritorno alla pseudo “moralità internazionale” del XIX secolo
[07.01.2012] (trad. di Levred per GilGuySparks)
L’Europa è ormai l’unica forza capace di realizzare un progetto di civiltà (…) Gli Stati Uniti e Cina hanno già iniziato la conquista dell’Africa. Quanto tempo aspetta l’Europa a costruire l’Africa di domani?
Nicolas Sarkozy, 2007.
Gli insorti libici meritano il sostegno di tutti i democratici.
Bernard-Henri Lévy, 2011.
Quando un popolo perde la propria indipendenza dall’esterno, non mantiene per molto la propria democrazia all’interno.
Régis Debray, 1987.
Le potenze occidentali invocano una vaga “morale” internazionale, simile a quella che prevalse nel XIX secolo, mentre ignorano il diritto internazionale che considerano, semmai, un semplice insieme di procedure.
Questa “morale”, prodotto surrogato occidentalista, è in perfetta armonia con la flagrante violazione dei principi fondamentali che costituiscono il nucleo della Carta delle Nazioni Unite, e con un chiaro disprezzo per le Nazioni Unite dal momento in cui il Consiglio di Sicurezza, organo oligarchico, viene neutralizzato dalle divisioni tra le grandi potenze e non può essere manipolato che da alcune di loro.
Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna si considerano sempre “le uniche forze in grado di realizzare un progetto di civiltà”, sebbene si affrontino l’un l’altro quando i loro interessi economici e finanziari non coincidono.

giovedì 24 gennaio 2013

Libyan Resistance News – January 7, 2012 – (Ita-Eng) + Video

Varie operazioni militari sono in corso da parte della Resistenza Verde di Jamahiriya

  • La Resistenza della Jamahiriya Verde ha liberato soldati lealisti prigionieri dei ‘ribelli’
6 gennaio 2012 – I soldati del battaglione “Sakr Elawhed” (Esercito di Liberazione della Libia) sono riusciti a liberare due loro camerati della resistenza che erano prigionieri dei ‘ribelli’ nella quartier generale di El Hadaba. I combattenti della resistenza fatti prigionieri sono sottoposti a terribili torture quando cadono nelle mani dei ratti/mercenari.
I combattenti dell’Esercito di Liberazione della Libia hanno giustiziato il ‘ribelle’ Mahmoud Abdel Salam Shoeib e ferito altri due mercenari durante questa brillante operazione di commando. Solo uno degli eroi resistenti è rimasto ferito.

mercoledì 23 gennaio 2013

Dal bombardamento alla vendita: La corsa per i contratti libici

  • Dal bombardamento alla vendita: La corsa per i contratti libici
[29.12.2011] trad. di Levred per GilGuySparks
RT – Mentre la Libia sta attraversando un difficile periodo di sviluppo post-rivoluzionario, dopo che le sue infrastrutture sono state gravemente danneggiate, i paesi che per primi hanno bombardato le città libiche vanno all’incasso per la loro ricostruzione.

Possono aver contribuito a buttar giù case, ma stavano molto attenti a non bruciare ponti. La Libia risorge dalle ceneri di una guerra civile, i paesi che versarono olio sul fuoco sono ora in fila per incassare dalla ricostruzione del danno.
La convinzione che la Russia abbia beneficiato molto dal commercio con il regime di Gheddafi è molto diffusa a Tripoli, ma è semplicemente falsa. Nel 2010, Mosca era il numero 17 nella lista dei partner commerciali principali della Libia, che rappresenta appena lo 0,4 per cento del suo commercio internazionale.
I paesi che avevano i maggiori volumi di scambi commerciali con la Libia di Gheddafi sono proprio quelli che hanno guidato la campagna contro di lui – l’Unione europea, gli Stati Uniti e la Turchia. E tutti ora si spintonano per i contratti di ricostruzione della Libia.

Lo stile d’affari americano è ancora un po’ strano qui, ma sta già recuperando.
Il proprietario di una ditta di costruzione, Richard Peters, era arrivato a Tripoli, poco prima della rivolta per sigillare un contratto multimilionario con il governo di Gheddafi. La guerra e la conseguente carcerazione di Peters lo gettarono fuori pista, ma ora egli spera di recuperarlo.
Io non condanno nessuno perchè lavorava con Gheddafi, non avevi scelta“, ha detto a RT.
Per Peters, la cui azienda si occupa anche di ricostruire l’Iraq e l’Afghanistan dopo l’invasione guidata dagli USA, la Libia è un territorio familiare. Egli dice anche che il potenziale d’affari del paese può mettersi sotto i piedi tutte le altre aree di post-conflitto.
Non c’è nulla di cui non abbiano bisogno qui. Questa gente non ha avuto alcun intrattenimento per tutti questi anni. Si può immaginare di costruire qui un piccolo parco a tema o una Disneyland“, rimuginava Peters.

Gli americani non sono gli unici che lottano per conquistare un punto d’appoggio. La Turkish Airlines è stata la prima a riprendere i voli commerciali per Tripoli, e ora son pieni di uomini d’affari a caccia di opportunità.
Anche durante l’era di Gheddafi, alla Turchia era abbastanza comodo fare affari in Libia, ed era il quarto più grande partner commerciale di Tripoli l’anno scorso. Ma molti sperano ora in occasioni ancora migliori dopo il suo precoce riconoscimento delle autorità ribelli.
Sicuramente, se si hanno forti relazioni politiche va bene, saranno uno strumento per il business“, ha detto a RT Yusuf Yildiz, consigliere commerciale presso l’Ambasciata turca a Tripoli.
Gli unici che finora sono stati lenti nel rivendicare i loro interessi economici in Libia sono state Russia e Cina. Entrambi i paesi hanno espresso verbalmente la loro opposizione all’uso della forza in Libia – una posizione che ha già fallito.
Ma quelli che hanno perso di più sono gli stessi libici. Nel 2010, la loro economia era cresciuta di circa il 10 per cento. Raggiungere qualcosa di simile a quella crescita appare ora come un carico pesante, come ricostruire il paese partendo da zero.
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  • From shelling to selling: The scramble for Libyan contracts

29 December, 2011
While Libya is going through a tough period of post-revolutionary development, after its infrastructure was badly damaged, countries which first bombed Libyan cities are cashing-in on rebuilding them.
They may have helped bring down the house, but they were very careful not to burn bridges. As Libya rises from the ashes of civil war, the countries that poured oil on to the fire are now lining up to cash in by undoing the damage.
The belief that Russia benefited a great deal from trading with the Gaddafi regime is very widespread in Tripoli, but it is simply false. In 2010, Moscow was number 17 on the list of Libya’s main trading partners, accounting for just 0.4 per cent of its international trade.
The countries that had the largest trade volumes with Gaddafi’s Libya are precisely the ones that spearheaded the campaign against him – the European Union, the United States and Turkey. And they all are now jostling for contracts to rebuild Libya.
American business style is still a bit of an oddity here, but is already catching up. Construction firm owner Richard Peters arrived in Tripoli just before the uprising to seal a multimillion dollar contract with Gaddafi’s government. The war and Peters’ subsequent incarceration threw him off track, but now he hopes to make up for it.
“I don’t condemn anyone for working with Gaddafi, you didn’t have a choice,” he told RT.

For Peters, whose company is also involved in rebuilding Iraq and Afghanistan after the US-led invasions, Libya is familiar turf. He even says the country’s business potential may trample all over other post-conflict areas.
“There is nothing they don’t need here. These people didn’t have any entertainment all these years. You can imagine building here a little theme park or a Disneyland,” mused Peters.
Americans are not the only ones jostling for a foothold. Turkish Airlines was the first to resume commercial flights to Tripoli, and they are now packed with businessmen scouting for opportunities.
Even during Gaddafi’s time, Turkey was pretty comfortable doing business in Libya, and was Tripoli’s fourth-largest trade partner last year. But many now hope for even better deals following its early recognition of the rebel authorities.
“Definitely, if you have strong political relations it’s good, it will be an instrument for the business,” Yusuf Yildiz, commercial councilor at the Turkish Embassy in Tripoli told RT.
The only ones who are so far slow on reclaiming their business interests in Libya are Russia and China. Both countries were vocal in their opposition to the use of force in Libya – a stance that has already backfired.
But the ones losing the most are the Libyans themselves. In 2010, their economy grew by about 10 per cent. Reaching anything like that growth now seems as heavy a load as rebuilding the country from scratch.
http://rt.com/news/lybia-infrastructure-reconstruction-nato-873/
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  • Libia – Revisione di due contratti per la compagnia petrolifera italiana ENI
[29.12.2011] trad. di Levred per GilGuySparks

ALGERIA ISP / Secondo Elhora (giornale Pro CNT) di Misurata, un portavoce della compagnia petrolifera italiana ENI ha detto che c’è una revisione di due contratti per iniziative sociali.
Questo comunicato stampa è venuto in risposta a quello fatto dal primo ministro [libico] Abdel RahimEl-Kib al direttore dell’Eni, Paolo Scaroni, che “ il suo governo avrebbe passato in rassegna i contratti dell’epoca di Gheddafi con l’ENI, prima di riprendere la sua attività in Libia“.
Un comunicato di El-Kib  affermava che “Il governo esaminerà gli accordi sottoscritti con ENI in conformità con gli interessi libici prima di riprenderne l’esecuzione“.

La dichiarazione diceva che “El-Kib aveva incontrato il direttore esecutivo del gruppo ENI, Paolo Scaroni che chiedeva il permesso di riprendere l’attività della società in Libia per finalizzare i progetti contenuti negli accordi firmati nel 2006 e nel 2010 “.
http://www.algeria-isp.com/actualites/politique-libye/201112-A7859/libye-revision-des-contrats-societe-petroliere-italienne-eni-decembre-2011.html
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  • Libye – Révision des 2 contrats de la société pétrolière Italienne ENI
Publié le 30/12/2011
ALGERIA ISP / Selon Misrata Elhora (Pro CNT), un porte-parole de la société pétrolière Italienne ENI a déclaré qu’il y a eu l’examen des 2 contrats concernant les initiatives sociales.
Ce communiqué est venu en réponse faite par le premier ministre Abdel RahimEl-Kib au directeur d’Eni, Paolo Skaroni, que “son gouvernement passera en revue les contrats signés avec ENI à l’ère de Kadhafi avant de reprendre son activité en Libye.
Un communique de El-Kib déclarant «Le gouvernement examinera les accords signés avec ENI conformément aux intérêts libyens avant de reprendre l’exécution ».
La déclaration dit que « El-Kib a rencontré le directeur exécutif de la groupe ENI Paolo Skaroni et ce dernier a demandé l’autorisation de la reprise de l’activité de la compagnie en Libye pour finaliser les projets contenus dans les accords signés en 2006 et 2010 »

martedì 22 gennaio 2013

Gli Usa dietro l’assassinio deliberato di Gheddafi: Russia

  • Gli Usa dietro l’assassinio deliberato di Gheddafi: Russia
The Hindu
[30.12.2011] di Vladimir Radyuhi trad. di Vera Zasulich per GilGuySparks
La Russia ha accusato gli Stati Uniti e la NATO di grandi violazioni dei diritti umani durante l’operazione militare in Libia, compreso l’omicidio intenzionale del suo leader Muammar Gheddafi e l’uccisione di centinaia di civili.
Le forze della NATO “hanno fatto del rovesciamento e dell’assassinio del colonnello il loro obiettivo principale“, ha detto il ministero degli esteri russo nel suo primo rapporto sullo stato dei diritti umani nel mondo.

lunedì 21 gennaio 2013

Seif El Islam Gheddafi assolto dalle accuse di omicidio

  • Libia – Il tribunale penale di Zenten ha giudicato innocente il combattente Seif El Islam Gheddafi dalle accuse di omicidio e ha richiesto il suo rilascio
(18 dicembre 2011) trad. di Vera Zasulich per GilGuySparks
ALGERIA ISP /Secondo Donia Elwatan, il giornalista freelance e scrittore Asead Ambia Aboukila ha dichiarato che, dalle informazioni scambiate recentemente dai libici e soprattutto dai sostenitori di Gheddafi, Seif El Islam Gheddafi, che è passato al  locale tribunale penale di Zenten attraverso diverse sedute, poi durante l’ultima seduta della scorsa settimana è stato assolto e prosciolto dalle accuse di omicidio e di incitamento all’omicidio per mancanza di prove sufficienti.
Il tribunale ha inoltre ordinato il suo rilascio immediato a causa del deterioramento della sua salute. Mr. Asead Aboukila Ambia ha detto che il diffondersi della cancrena in entrambe le dita della mano destra di Seif El Islam, rende la sua condizione molto grave e deve essere curato all’estero.

domenica 20 gennaio 2013

I Fratelli Mussulmani lavorano per gli Stati Uniti

  • Si conferma che la fratellanza musulmana (implicata nell’11 settembre e nell’11 marzo) lavora per gli Stati Uniti
[17.12.2011] trad. di Vera Zasulich per GilGuySparks
Si conferma che la fratellanza musulmana (implicata nell’11 settembre e nell’11 marzo) lavora per gli Stati Uniti.
Questa notizia sarebbe passata inosservata se non avessimo saputo che due uomini chiave dell’11 settembre (a New York) e dell’11 marzo (a Madrid), secondo indagini giudiziarie in diversi paesi, tra cui la Spagna, appartenengono ai  Fratelli Musulmani d’Egitto. Informazione che l’intelligence egiziana ha ceduto a DIGOS, CIA e CNI.

sabato 19 gennaio 2013

Seif Gheddafi ha accusato della morte del padre le Forze Speciali statunitensi

  • Seif Gheddafi ha accusato della morte del padre le Forze Speciali statunitensi
12 dicembre 2011, 19:35 ["Argumenty.ru" Alexander Grigoriev ]
trad. di Vera Zasulich per GilGuySparks
Seif Gheddafi ha accusato la morte del padre in U. S. Forze Speciali
Il figlio del Colonnello Gheddafi, Seif ha rilasciato la prima lettura sugli avvenimenti. Ha detto che le autorità degli Stati Uniti gli avevano offerto di sostituire il padre. Poi hanno promesso al padre un rifugio sicuro a Sirte, e l’evacuazione, ma lo uccisero.

venerdì 18 gennaio 2013

Il preoccupante caso di Saif al Islam Gheddafi

  • Il preoccupante caso di Saif al Islam Gheddafi
26 Novembre 2011 di Franklin Lamb (trad. di C. Ciuenfuegos per GilGuySparks)
Zintan, LIBIA – Nonostante le affermazioni del Consiglio Nazionale di Transizione della Libia (CNT) che Saif al Islam Gheddafi, il soggetto arrestato su mandato di cattura di una Corte penale internazionale (CPI)  che ha ordinato il suo trasporto a L’Aia, sia in un luogo sicuro nascosto vicino a Zintan, Libia, una cittadina a circa 85 km a sud ovest di Tripoli, non sarebbe questo il caso.
Né sono sufficienti le garanzie di Steven Anderson, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), che il 23 novembre ha annunciato che le ferite di Saif al-Islam erano state “curate”, né lo sono le sue rassicurazioni profuse che Saif è in buona salute.

giovedì 17 gennaio 2013

Libia – Arresto del governatore militare di Tripoli, Abdelhakim Belhadj all’aeroporto internazionale di Tripoli

  • Libia – Arresto del governatore militare di Tripoli, Abdelhakim Belhadj all’aeroporto internazionale di Tripoli(25 novembre 2011) trad. di Levred per GilGuySparks
Libye – L'arrestation du gouverneur militaire de Tripoli, Abdelhakim Belhadj à l'aéroport international de Tripoli (25 novembre 2011)
ALGERIA ISP / Secondo Akhbar El Mokawama Libia, [è avvenuto] l’arresto del governatore militare di Tripoli, Abdelhakim Belhadj all’aeroporto Internazionale di Tripoli dopo aver tentato di lasciare la Libia nel presentare un passaporto non registrato e sotto falso nome.

mercoledì 16 gennaio 2013

Saif Al-Islam catturato dalle forze ribelli?[19.11.2011]

  • Saif Al-Islam catturato dalle forze ribelli?[19.11.2011]
TRIPOLI – Il figlio di Gheddafi, Saif al-Islam, 39 anni, è stato arrestato nel sud del Paese insieme a tre sue guardie del corpo. La conferma è arrivata dal ministro della Giustizia libico e dalla Corte Penale Internazionale. “Sto bene”, ha detto dopo essere stato catturato. Il successore del defunto Colonello è ferito a una mano per un bombardamento di un mese fa.
Le foto di Saif, il figlio di Gheddafi arrestato

martedì 15 gennaio 2013

Libya Oggi [17.11.2011]

- TRIPOLI (Reuters) In un’intervista con Reuters, Mahmoud Jibril che aveva voluto il calendario in corso per la stesura di una costituzione entro la metà del 2013, ha detto che sarebbe da annullare in favore di un processo in tempi brevi per la produzione di una legge fondamentale e di un governo con pieni poteri in soli sei mesi. “Voglio solo abbreviare il periodo di questo vuoto politico“, ha detto martedì sera presso il campus universitario, pesantemente sorvegliato, alla periferia di Tripoli che ospita la leadership provvisoria, il Consiglio nazionale di transizione.

lunedì 14 gennaio 2013

Resistenza Libica [15.11.2011]

  • Resistenza Libica [15.11.2011]
- ALGERIA ISP / Zawiyah – 40 ribelli sono morti ad Al Zawiyah
Secondo Zangetna  a Zawiyah c’erano pesanti combattimenti tra i mujaheddin della tribù Warchfana, aiutati da altre tribù, contro i ribelli. Il saldo è di 40 ribelli uccisi a Zawiyah. L’Esercito della Resistenza del verde ha requisito diversi pick-up e munizioni. I combattenti dell’Esercito di Liberazione, hanno avuto 10 soldati feriti.
http://www.algeria-isp.com/depeches/politique-libye/201111-D1631/libye-rebelles-tues-zawiya-warchfana-novembre-2011.html

domenica 13 gennaio 2013

Resistenza Libica [13.11.2011]

  • Ieri battaglie nella maggior parte delle città occidentali della Libia [13.11.2011] trad. di Vera Zasulich per GilGuySparks
1) Fronte di Al Zawiyah: scontri con armi pesanti tra la libera coraggiosa tribù Warchfana e i banditi della NATO/CNT/ALQAEDA  delle regioni occidentali, che hanno provocato la morte di 3 della truppa del Martire Gheddafi, ma sono stati anche uccisi e catturati molti dei banditi della NATO/CNT/ALQAEDA. Quei ratti ora stanno cercando di negoziare il modo di rilasciare i loro ostaggi o scambiarli, ma la risposta è stata “sangue contro sangue e non negoziati”.
2) Fronte di Yafren: combattenti della resistenza verde hanno attaccato ieri la caserma a Yafren e hanno ucciso 4 banditi della NATO/CNT/ALQAEDA, e ottenuto da lì le armi leggere e medie e munizioni (questa informazione è disponibile anche sulle pagine web dei ratti).

3) Fronte di Ghariyan: dopo aver saputo degli scontri ad Al Zawiya, la gente da AL Asabiaa ha preso le loro armi e le auto e ha proceduto veso ogni ingresso, il risultato è stato numerosi uccisi della NATO/CNT/ALQAEDA (nessun numero esatto) e da Kakla 10 catturati nella porta occidentale di Al Assabiaa.
4) Fronte di Tripoli: forti e feroci combattimenti intorno Janzour e Assarii vicino Serraj hanno avuto luogo ieri sera, sono state usate  armi 14.5, e anche nella Piazza Verde, e Abu Mechmacha Avenue, vicino al cimitero Sidi Mnidher.
5) Fronte di Misurata: dimissioni del presidente del consiglio locale di Misurata, dopo che era stato preso d’assalto da manifestanti mascherati e lui era stato gettato in una stanza separata (questa informazione è disponibile anche sulle pagine web dei banditi della NATO/CNT/ALQAEDA). [Jazira Chuibekova & B BKR Sami]
6 / Imaya – Diversi banditi dalla città portuale di Zawiyah hanno detto che almeno due dei loro compagni banditi sono stati uccisi dal fuoco di combattenti della resistenza libica, che sorvegliavano un’area a Imaya, tra Zawiyah e la capitale.
  • Si segnalano violenti scontri tra diverse fazioni dei ribelli

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  • Amichevole Algeria-Tunisia: un minuto di silenzio per il colonnello Gheddafi[13.11.2011] trad. Levred per GilGuySparks
    ALGERIA ISP / Secondo il quotidiano algerino El Nahar, durante la partita amichevole tra la nazionale d’Algeria e la squadra tunisina allo stadio di Blida Tchaker Mustapha, il pubblico di Algerini è venuto con striscioni a rendere omaggio alla guida Muammar Gheddafi, con il famoso slogan “Zenga Zenga” e il famoso discorso del capo libico Omar Mukhtar “Noi non ci arrenderemo mai .. vinceremo o moriremo“.
    Il pubblico ha inneggiato al leader libico, lungo tutta la partita per confermare l’impegno della grande maggioranza degli algerini verso il martire colonnello Muammar Gheddafi, soprattutto dopo il modo degradante del suo assassinio da parte della NATO e dei ribelli.
    L’interazione del pubblico si è estesa a convertire il minuto di silenzio per la morte del Segretario Generale della Federazione del Nord Africa, in un momento di silenzio in memoria del martire colonnello Muammar Gheddafi. Spettatori algerini e tunisini hanno sventolato bandiere verdi allo stadio di Blida Tchaker Mustapha. Durante il minuto di silenzio, il pubblico ha cantato “Ouhhhho Gheddafi, Gheddafi Ouhhhho”.
http://www.algeria-isp.com/actualites/politique-libye/201111-A7050/libye-merci-aux-spectateurs-algeriens-stade-tchaker-vous-nous-fait-honneur-novembre-2011.html
… qui l’omaggio dei tifosi al Martire Muammar Gheddafi:

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Fonte:http://gilguysparks.wordpress.com/2011/11/13/resistenza-libica-13-11-2011/

sabato 12 gennaio 2013

Al-Qaedisti del Nord Africa fanno shopping di armi in Libia

Al-Qaedisti del Nord Africa fanno shopping di armi in Libia[11.11.2011] di GilGuySparks

Al-Qaeda nel Magreb, in Nord Africa, ha riconosciuto di essere entrata in possesso di parte dell’arsenale dell’esercito libico della Jamahiriya, secondo quanto dichiarato da uno dei suoi leader.
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venerdì 11 gennaio 2013

Libyan Resistence Chronicles 1.0.3

  • Libyan Resistence Chronicles 1.0.3
  • Libia – Un convoglio di 30 camion pick-up attaccato dai ribelli dell’Esercito di Liberazione della Libia (8 novembre 2011)

giovedì 10 gennaio 2013

Criminali di guerra e contro l’umanità: le torture

  • Criminali di guerra e contro l’umanità: le torture

Les rebelles soutenus par les grands démocrates européens et américains.
Ils torturet le colonel de l’armée libyenne Ali Bechti.
I ribelli sostenuti dai grandi democratici europei e americani, torturano il colonnello dell’esercito libico Ali Bechti.

mercoledì 9 gennaio 2013

Libya Free… to steal, rape and kill!


Libya Free… to steal, rape and kill!
[06.11.2011] di GilGuySparks

I lealisti e le forze governative lo avevano detto dai primi giorni dei disordini in Libia nella parte orientale del paese; coloro che si presentavano come i democratici, vittime di repressioni efferate, erano, per lo più, una congerie mal assortita di estremisti islamici, esuli dalla dubbia fama e qualche migliaio di giovanissimi tra i 18 e i 25 anni che hanno dimostrato fin da subito quali fossero  le loro reali intenzioni. Lo si era visto nei numerosi filmati e nelle fotografie che rappresentavano, senza dubbio alcuno, l’inaudita ferocia, la compiaciuta adorazione e ostentazione per le torture efferate, la negazione di qualsiasi, anche minimo, rispetto per gli esseri umani e le loro cose.

martedì 8 gennaio 2013

La morte di Gheddafi e gli studenti italiani

  • La morte di Gheddafi e gli studenti italiani    6/11/2011



Pubblico volentieri la lettera di Alessandro Marescotti, redattore di PeaceLink,  a Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace. Alessandro e’ anche docente di Lettere di un Istituto Tecnico Industriale di Taranto. Vorrei che le scuole italiane fossero piene di insegnanti come lui.  Grazie Alessandro, la tua lettera mi ha commossa profondamente. Vorrei che i miei figli un giorno incontrassero maestri e docenti come te, di quelli che lasciano il segno. Io ho avuto questa fortuna, in Italia ma anche in un paesino sperduto della Colombia, dove ho capito perché in quel paese  fare il maestro può anche essere un mestiere pericoloso.(AM)
Lettera aperta a Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace

lunedì 7 gennaio 2013

La comunità nera sfollata occupa le strade di Tripoli

  • La comunità nera sfollata occupa le strade di Tripoli
[03.11.2011] di  Karlos Zurutuza trad. di Levred

TRIPOLI, 3 nov (IPS) – “Abbiamo camminato fin qui per dire alla gente che ci trattano come cani preferisco che mi uccidano qui stesso, non sarei nè la prima né l’ultima donna uccisa.” Grida Hamuda Bubakar all’arrivo alla piazza dei Martiri, nel centro della capitale della Libia.
Una desplazada negra protesta en la plaza central de Trípoli  / Crédito:Karlos Zurutuza/IPS

domenica 6 gennaio 2013

Scontri a Tripoli: Combattimenti ribelli contro ribelli.

  • Scontri a Tripoli: Combattimenti ribelli contro ribelli
    [02.11.2011] trad. di Levred per GilGuySparks
Tra le forze del CNT rimanenti a Tripoli per proteggere i civili dai pericolosi lealisti di Gheddafi, ci sono le irriducibili brigate di montagna di Az Zawiyah e le irriducibili brigate di Misurata vendicatrici dell’assedio e cacciatrici degli abitanti di Tawergha. Entrambe sembrano condividere una passione per le esecuzioni sommarie, le crudeltà verso i prigionieri, e per un disprezzo particolare per i neri, della Libia e dell’estero. Uno scontro a fuoco il 14 ottobre nel distretto di Abu Salim ha fatto guadagnare due lealisti morti e 27 arrestati, tra cui quattro “mercenari africani”.
Oltre ad un combattente di Zintan che alla fine di ottobre aveva ucciso con un colpo una donna che aveva osato sollevare il velo e discutere con lui, piccola sorpresa, sono stati costretti a combattere un’altra battaglia, l’altro giorno -  all’ospedale Mitiga di Tripoli in mano ai ribelli. Contro i colleghi nemici di Gheddafi, non contro i lealisti. Dopo il racconto fornito da fonti ospedaliere e dal CNT, si può capire perché hanno dovuto agire.
Secondo la Associated Press, le linee di battaglia sono state elaborate durante un combattimento dalle origini misteriose tra gruppi di ribelli rivali, a quanto pare nella tarda giornata di domenica 30.

sabato 5 gennaio 2013

I collaborazionisti sono un elemento centrale della nuova politica statunitense

  • I collaborazionisti sono un elemento centrale della nuova politica statunitense
    [31.10.2011] trad. di Vera Zasulich per GilGuySparks
Intervista a CX36 Radio Centenario del sociologo americano, il Prof. James Petras da New York, USA.  Lunedi 31 ottobre 2011. www.radio36.com.uy

Chury: Petras Come stai?
Petras: Bene, siamo sfuggiti ad una bufera di neve che ha colpito le altre regioni qui intorno con più di 20 centimetri di neve. Una cosa rara in questa epoca, ma siamo sfuggiti e siamo felici. Nel frattempo voglio discutere oggi una visione strategica di ciò che sta accadendo di fronte al conflitto in Medio Oriente e oltre.

giovedì 3 gennaio 2013

Libyan Resistence Chronicles 1.0.2

“Per quanto critiche possano essere la situazione e le circostanze in cui vi trovate, non disperate; è proprio nelle occasioni in cui c’è tutto da temere che non bisogna temere niente; è quando siamo circondati da pericoli di ogni tipo che non dobbiamo averne paura; è quando siamo senza risorse che dobbiamo contare su tutte; è quando siamo sorpresi che dobbiamo sorprendere il nemico.” (Sun Tzu -L’arte della guerra)
“Nella società degli spettacoli il vero non è che un momento del falso”
(Guy Debord)
“Ci siamo seduti dalla parte del torto perchè tutti gli altri posti erano occupati”(Bertold Brecht)

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  • Libia – Esplosione presso la sede del CNT a Fernadj
    [31.10.2011] trad. di Vera Zasulich per GilGuySparks
ALGERIA ISP / Secondo Zangetna il battaglione libico combattente Raed della resistenza ha fatto saltare in aria il quartier generale del CNT a Fernadj. Hanno distrutto pickup e ucciso molti ribelli.
I combattenti della resistenza hanno organizzato questa trappola per i ribelli. Hanno recuperato un pickup Toyota come bottino di guerra. Questo veicolo è stato precedentemente preparato dai combattenti della resistenza mettendovi una bomba occultata. Non appena i ribelli hanno parcheggiato il veicolo nel cortile della sede della CNT. La bomba è esplosa.
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martedì 1 gennaio 2013

Califfato Islamico e Shari’ah per la Libia

Verso la fondazione del Califfato islamico le forze islamiste premono per intrapprendere le seguenti azioni immediatamente, [Sheikh Omar Bakri Muhammad, Founder & Ameer of Al-Muhajiroun, Islamic Scholar & Expert in Islamic Movements]:
La piattaforma degli islamisti per la Libia
- Cessare i rapporti con tutte le ambasciate e gli ambasciatori stranieri immediatamente se appartengono ai regimi dittatoriali occidentali o di altri paesi.
-  Rifiutare qualsiasi intervento di governo straniero o di organismi internazionali come l’ONU, OCI, UE, NATO, ecc ..
-  Dichiarare qualsiasi costituzione della Libia nulla e proclamare la supremazia della Shari’ah come unico sistema di governo del Califfato.
-  Non volgere le armi contro i vostri fratelli musulmani e non colpire i civili, piuttosto puntare le armi contro le forze occupanti e chiunque ostacoli l’attuazione della legge di Allah.
- Dichiarare la rimozione di tutti i confini e l’invito a tutti i musulmani a diventare cittadini del Califfato cioè lo Stato islamico. Unire la terra musulmana di Tunisa, Algeria, Sudan ed Egitto, ecc .. per essere precursore di una maggiore unità sotto il Califfato.