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domenica 30 aprile 2017

Dalla Libia alla Siria, la strana storia di un giornalista free-lance finanziato da George Soros

Dalla Libia alla Siria, la strana storia di un giornalista free-lance finanziato da un miliardario


I media mainstream italiani stanno dando grande enfasi in queste ore alla storia eroica di Gabriele Del Grande, 35 anni, giornalista mai iscrittosi all’Ordine dei Giornalisti italiano, originario di Lucca. E’ stato fermato in Turchia nella provincia sud-orientale di Hatay, al confine con la Siria e sarà espulso dal Paese. Fonti giornalistiche occidentali affermano che Del Grande sia stato preso in consegna dalle autorità turche perché sprovvisto del necessario permesso stampa, senza il quale non puoi esercitare come giornalista. Ma, forse, c’è dell’altro…
Un free-lance e un magnate
La fiaba di un free-lance idealista e di un magnate filantropo

sabato 29 aprile 2017

"Contatti tra scafisti e soccorritori" La denuncia del procuratore

23 aprile 2017
carmelo zuccaro, migranti, ong soccorsi canale di sicilia, soccorsi
CATANIA - Non tutte le Ong che recuperano migranti sono uguali: "Ci sono quelle buone e quelle cattive", dice il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, a La Stampa che in apertura ricostruisce l'indagine del pool di pm catanesi. "Su Ong come Medici senza frontiere e Save the Children davvero c'è poco da dire, discorso diverso - avverte Zuccaro - per altre, come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte", cinque delle nove Ong schierate in mare.

venerdì 28 aprile 2017

Migranti, ora nelle connection house in Libia si paga per mangiare

La drammatica testimonianza degli ultimi arrivati a Pozzallo: "Due di noi morti di fame e di sete e abbandonati in strada dagli scafisti". Arrestato un gambiano di 19 anni


Adesso nelle connection house in Libia dove i migranti vengono tenuti reclusi prima di imbarcarsi sui gommoni, per mangiare si deve pagare il cibo. Chi non ha soldi da dare ai carcerieri anche per una misera porzione di cibo o un tozzo di pane resta letteralmente digiuno. Sarebbero morti cosi, poco prima della partenza e abbandonati a terra, due giovani ragazzi del centro Africa che avevano sborsato, come tutti gli altri, piu di cinquemila dollari per il viaggio ai trafficanti di uomini.

giovedì 27 aprile 2017

Nell'ultimo paese liberato dall'America da un "malvaggio dittatore" si commerciano schiavi

21/4/2017


È ben noto che l’intervento NATO a guida USA del 2011 in Libia, con lo scopo di rovesciare Muammar Gheddafi, ha portato ad un vuoto di potere che ha permesso a gruppi terroristici come l’ISIS di prendere piede nel paese.
Nonostante le conseguenze devastanti dell'invasione del 2011, l'Occidente è oggi lanciato sulla stessa traiettoria nei riguardi della Siria. Proprio come l'amministrazione Obama ha stroncato Gheddafi nel 2011, accusandolo di violazione dei diritti umani e insistendo che doveva essere rimosso dal potere al fine di "proteggere il popolo libico", così l'amministrazione Trump sta oggi puntando il dito contro le politiche "repressive" di Bashar al-Assad in Siria e lanciando l'avvertimento che il suo regime è destinato a terminare presto — tutto ovviamente in nome della protezione dei civili siriani.
Ma mentre gli Stati Uniti e i loro alleati si dimostrano effettivamente incapaci di fornire una qualsiasi base legale a giustificazione dei loro recenti attacchi aerei —figurarsi poi fornire una qualsiasi evidenza concreta a dimostrazione del fatto che Assad sia effettivamente responsabile dei mortali attacchi chimici della scorsa settimana — emergono sempre più chiaramente i pericoli connessi all'invasione di un paese straniero e alla rimozione dei suoi leader politici.
Questa settimana abbiamo avuto nuove rivelazioni sugli effetti collaterali degli "interventi umanitari": la crescita del mercato degli schiavi.

mercoledì 26 aprile 2017

Roberto Saviano e la sua buona stella (di Davide)

Segnalato da: http://www.centrostudifederici.org
Fonte:
http://tg.la7.it/est/news-16153
        In un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, Roberto Saviano parla di sé e delle sue origini ebraiche. Ricorda l'educazione ricevuta dal nono ebreo ed elogia Israele per la sua democrazia, per la sua capacità di accogliere minoranze etniche [sarebbe interessante sentire cosa ne pensano i libanesi, i palestinesi, gli ebrei neri...] e per la sua apertura verso gli omosessuali [non chiarisce però come un ebreo possa conciliare un tale atteggiamento con la condanna della sodomia chiaramente espressa nella Bibbia, Antico Testamento]
Grassetti, colori, parentesi quadre, sottolineature, corsivi
e quanto scritto nello spazio giallo sono gen
eralmente della Redazione

Roma, 7 apr. (TMNews) - Roberto Saviano parla delle sue radici ebraiche in un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, che ieri gli ha dedicato due pagine in occasione dell'uscita in ebraico del suo secondo romanzo ("La bellezza e l'inferno", 2009).

martedì 25 aprile 2017

Scribacchini e pennivendoli cercano ancora una volta di infangare il Leader muammar Gheddafi

Quella di cercare di gettare merda su Gheddafi, è una moda, periodicamente ci provano, inventando qualcosa di nuovo. Questa volta hanno affidato il compito a quello che il sistema stesso ha eletto a scrittore di grande "successo".
Vediamo uno dei tanti articoli, fotocopia l'uno dell' altro e poi facciamo qualche considerazione.

Gaddafi, annunciata la serie tv scritta da Roberto Saviano e Nadav Schirman e prodotta da eOne e Palomar

eOne e Palomar annunciano di lavorare a Gaddafi, serie tv scritta da Roberto Saviano e Nadav Schirman che racconterà la storia di Mu'ammar Gheddafi




Roberto Saviano
Un'altra co-produzione che coinvolge l'Italia si prepara a conquistare il mercato internazionale: è di pochi minuti fa, infatti, l'annuncio che la casa di produzione eOne e l'italiana Palomar produrranno Gaddafi, una serie tv basata sulla vita del leader della Libia Mu'ammar Gheddafi. Italiano anche il nome di chi sarà alla sceneggiatura di questa produzione, ovvero Roberto Saviano, che ha co-creato la serie con Nadav Schirman, autore del documentario "The Green Prince". I due saranno anche produttori esecutivi.

lunedì 24 aprile 2017

il governo italiano NON eletto scopre l' acqua calda: sbarchi record non casuali: «Una regia guida i migranti in mare»

L’impennata di sbarchi nei giorni di Pasqua ha avuto l’effetto di un’onda tellurica nelle stanze del governo. Non è normale che dai porticcioli libici partano 8500 migranti in poche ore. Un pullulare di barconi tutt’insieme ha preso il mare ed è andato incontro alle navi umanitarie. Un concatenarsi di eventi che ha messo in ginocchio il sistema di accoglienza dell’Italia e nelle stanze del governo ha generato il sospetto che questa escalation non sia stata casuale. «Un’azione logistica fuori dal comune, quasi di stampo militare», dice chi è a conoscenza del dossier. Un’azione sicuramente concertata. E ora è caccia ai registi.

domenica 23 aprile 2017

Come ci portano via tutto



di Diego Fusaro 7 aprile 2017
Occorre essere vigili. Sempre. Non ci portano via tutto in una volta. No. Sarebbe altrimenti evidente il processo di aggressione frontale ad opera della aristocrazia finanziaria, la nuova classe dominante post-1989 che sta distruggendo tutte le conquiste del mondo proletario (lavoro, diritti, ecc.) e del mondo borghese (famiglia, enti pubblici, Stato: in una parola, ciò che Hegel chiamava “eticità”).

sabato 22 aprile 2017

Ecco perché il capitale vuole l’immigrazione di massa



di Diego Fusaro
Lo spettacolo pornografico televisivo, la chiacchiera vacua giornalistica, l’opinare ortodosso con tratti di lirismo servile proprio dei chierici accademici hanno come obiettivo portante la distrazione di massa e la conservazione santificante dell’ordine simbolico che superstrutturalmente legittima l’ordine strutturale dei realissimi rapporti di forza. Distrazione di massa, giacché l’attenzione delle masse pauperizzate deve senza posa essere spostata dalla contraddizione economica classista. Conservazione dell’ordine simbolico dominante, in quanto le masse asservite devono accettare le categorie e i concetti che prevedono e legittimano il loro stesso asservimento. L’obiettivo è garantire che i servi lottino sempre solo in difesa delle proprie catene e contro ogni eventuale liberatore. Perché il Capitale vincente giubila all’arrivo dei migranti? Perché, pur potendo farlo, non ne regola i flussi? AGGIUNGO IO, ANZI LI CREA. 

venerdì 21 aprile 2017

Fermiamo i signori della guerra

 

Trovo vergognosa l’indifferenza con cui noi assistiamo a una ‘guerra mondiale a pezzetti’ , a una carneficina spaventosa come quella in Siria, a un attacco missilistico da parte di Trump contro la base militare di Hayrat in Siria ,ora allo sgancio della Super- Bomba GBU-43( la madre di tutte le bombe) in Afghanistan e a un’incombente minaccia nucleare.
L’Italia , secondo l’Osservatorio sulle armi , spendere quest’anno 23 miliardi di euro in armi (l’1,18% del Pil) che significa 64 milioni di euro al giorno! Ora Trump, che porterà il bilancio militare USA a 700 miliardi di dollari, sta premendo perché l’Italia arrivi al 2% del Pil che significherebbe 100 milioni di euro al giorno. “Pronti a rivedere le spese militari- ha risposto la ministra della Difesa  R. Pinotti- come ce lo chiede l’America .”La Pinotti ha annunciato anche  che vuole realizzare il Pentagono italiano a Centocelle (Roma) dove sorgerà una nuova struttura con i vertici di tutte le forze armate.

giovedì 20 aprile 2017

Libia, la vera emergenza nazionale oggi è la corruzione

di Alfredo Mantici
Dallo scoppio della rivoluzione che nel febbraio del 2011 ha portato alla sanguinosa caduta del regime del colonnello Muammar Gheddafi, la Libia è entrata in uno stato di instabilità e guerra civile tra milizie divise in varie fazioni e governi più o meno provvisori che hanno tentato, finora senza successo, di assumere il controllo del Paese.
 LIBIA CORRUZIONE

mercoledì 19 aprile 2017

Occidente e NATO hanno distrutto Gheddafi e tutta la Libia


 Gruppo armato in Libia (foto d'archivio)

10/12/2015
La Libia è stato il primo Paese ad aver vissuto la "primavera araba". Più velocemente di qualunque altro Stato che ha subito lo stesso fenomeno è piombata nel caos. Che cosa ha ottenuto la Libia, un tempo tra i Paesi più ricchi dell'Africa, dopo l'uccisione di Muammar Gheddafi da parte dei ribelli con il supporto dell'Aviazione della NATO?
L'impunità di molti gruppi armati, ciascuno dei quali si definisce formato da "veri rivoluzionari". Apparsi dopo l'uccisione di Muammar Gheddafi, non solo combattono tra di loro per territori e il controllo delle infrastrutture, ma allo stesso tempo uccidono su commissione ed effettuano sequestri di persona. L'esempio è il rapimento nel 2013 del primo ministro Ali Zeidan.
Se il primo ministro può essere rapito, cosa può attendere la gente comune della Libia?

martedì 18 aprile 2017

La carestia in quattro paesi africani è anche il risultato della guerra

14 aprile 2017
Davanti a una capanna con il tetto di paglia a Panyijiar, in Sud Sudan, Nyakor Matoap, di 25 anni, stringe il più piccolo dei suoi tre figli. Avvolta in uno scialle di seta color smeraldo, nasconde il piccolo Nyathol tra le sue pieghe. Gli altri figli le si affollano felici tra le gambe. Ma Nyathol sta male. Ha quasi un anno, ma è poco più grande di un neonato. La sua testa enorme oscilla con difficoltà sul suo corpo emaciato. Quando le chiediamo se sopravviverà, lei risponde “Non lo so”.
 Profughi sudsudanesi ad Arua, in Uganda, febbraio 2017. - Dan Kitwood, Getty Images

lunedì 17 aprile 2017

Sabha, il lager dei migranti nel deserto della Libia. Il racconto dei sopravvissuti: "Noi, torturati e derubati"

14 aprile 2017
Sabha, il lager dei migranti nel deserto della Libia. Il racconto dei sopravvissuti: "Noi, torturati e derubati"
Lo chiamano il “ghetto di Alì” a Sabha, una fortezza nel deserto nel sud est della Libia, mura alte e filo spinato, miliziani armati di mitragliatrici lungo tutto il perimetro, dentro due gironi danteschi, uno per uomini, l’altro per donne e bambini, dove da mesi vengono tenuti prigionieri un migliaio di migranti, sottoposti a violenze di ogni genere, torture in diretta telefonica con le famiglie rimaste nei villaggi, filmate e inviate per spillare altri soldi. Il mare, il miraggio di quella costa dove sono diretti per imbarcarsi su un gommone fatiscente o su una qualsiasi carretta che li porterà in Italia, è ancora molto ma molto lontano da lì, quasi 800 chilometri. E’ la prigione “privata” dei trafficanti di uomini,  impenetrabile e feroce, quella in cui le milizie delle organizzazioni criminali che portano in Europa centinaia di migliaia di migranti, torturano, violentano, stuprano, uccidono senza pietà: qualsiasi cosa pur di incassare, e su banche estere, altri soldi, un riscatto per la vita di uomini, donne e bambini rapiti nel deserto lungo la rotta del centro Africa, Costa d’Avorio-Burkina Faso- Niger-Guinea Bissau, o portati lì con l’inganno da presunti mediatori del viaggio.

domenica 16 aprile 2017

PERCHE' LA SIRIA? "IL CERCHIO MENA"

7 aprile 2017
Testo in italiano del capitolo "Il cerchio Mena" del libro di G. Lo Brutto e A. Spataro
"SIGLO XXI- LA ECONOMIA DEL TERROR", uscito in Messico, nel giugno 2016, in

 https://www.amazon.com/Siglo-XXI-econom%C3%ADa-del-terror/dp/6078344412
IL “CERCHIO MENA”
Dopo l’interventismo di George W. Bush, arrivò il “revisionismo” di Barak Obama il quale, con il memorabile discorso del Cairo, tentò di correggere l’approccio Usa verso il mondo arabo e di recuperarne la fiducia.
Il neo presidente democratico, il primo di pelle nera e di padre islamico, legittimò e rilanciò, in chiave più politica e culturale, la prospettiva “americana” ossia la regione Mena caldeggiata dai principali organismi finanziari internazionali (Banca mondiale e FMI) e dalle stesse agenzie delle Nazioni Unite. E naturalmente, da molti paesi petroliferi della penisola araba.
Come detto, si passò dal vecchio “arco dell’instabilità e della crisi”, che andava dal nord-Africa all’Iran, passando dalla Palestina occupata, al Mena che taluni specialisti, anche di tendenza moderata, ufficialista,  spiegano così.

sabato 15 aprile 2017

LA SICILIA, LE BASI STRANIERE E LE GUERRE NEL MONDO ISLAMICO

martedì 11 aprile 2017




Traduzione in arabo del libro "Oltre il Canale"

Di Agostino Spataro

Quello che abbiamo temuto, e denunciato, è avvenuto: la Sicilia è stata trasformata in una formidabile piattaforma militare, convenzionale e nucleare, in mano straniere, al servizio di progetti avventuristici e di dominio verso il mondo arabo e il Mediterraneo che nulla hanno a che fare con gli interessi veri dei siciliani, anzi li danneggiano seriamente.

venerdì 14 aprile 2017

Trump meglio di Obama? USA: LIBIA VA DIVISA IN TRE

lunedì 10 aprile 2017


 
Sebastian Gorka, vice assistente alla Casa Bianca del presidente Usa Donald Trump, avrebbe proposto la partizione della Libia durante dei colloqui con un funzionario europeo. Secondo il quotidiano ''The Guardian'', che cita fonti diplomatiche, Gorka avrebbe proposto di dividere la Libia, disegnando il piano di spartizione del paese su un tovagliolo, durante un incontro con un alto funzionario europeo nelle settimane che precedevano l'insediamento di Trump alla Casa Bianca, avvenuto lo scorso gennaio.

giovedì 13 aprile 2017

Libia, dove in carcere se ti torturano e non ti violentano puoi dirti fortunata


Libia, dove in carcere se ti torturano e non ti violentano puoi dirti fortunata

7 aprile 2017
I racconti raccolti nel Centro di Accoglienza Straordinaria della Croce Rossa Italiana a Lecce. E c'è chi ha lasciato il loro Paese per fuggire alle violenze del marito: “un giorno mi ha gettato acqua bollente addosso, mi ha picchiato e ho perso il mio bambino. Non potevo fare altro che scappare”
La chiamano “la rotta della Libia”. Significa fatica e terrore, morte in alcuni casi, 655 per l'esattezza sui venticinquemila che dall'inizio dell'anno hanno provato a raggiungere le nostre coste. “E' un viaggio difficile, io ce l'ho fatta, ma non per questo posso incoraggiare i miei fratelli africani a intraprendere lo stesso cammino”, racconta Fatou in un video girato nel Centro di Accoglienza Straordinaria della Croce Rossa Italiana a Lecce. Fatou ha lasciato il suo Paese per fuggire alle violenze del marito: “un giorno mi ha gettato acqua bollente addosso, mi ha picchiato e ho perso il mio bambino. Non potevo fare altro che scappare”. Poi l'arrivo in Libia, in cerca di un barcone per l'Italia: “Ho fatto la prigione a Tripoli. La mia compagna di cella è stata violentata da tre uomini e per me, paradossalmente, è stata una fortuna, perché sono stata torturata, ma non violentata”, rivela la ragazza nigeriana, che preferisce non mostrarsi in video per paura.

mercoledì 12 aprile 2017

USA, 31 anni di raid punitivi: una lunga storia dallla Libia alla Siria

Quella decisa da Donald Trump contro la Siria è l'ennesima ritorsione della Casa Bianca, nel suo ruolo di 'gendarme del mondo'
George W. Bush, 43esimo presidente degli Stati Uniti, certamente tra i più 'interventisti'
Quella compiuta dall'amministrazione Trump in Siria è l'ennesima ritorsione decisa da Washington nei confronti di uno Stato sovrano. Dal 1986 ad oggi, da quasi 31 anni, gli Stati Uniti d'America intervengono puntualmente nel mondo con 'raid punitivi'. Una lunga storia che inizia esattamente il 14 aprile del 1986 con la Libia. Quel giorno, l'amministrazione della Casa Bianca guidata da Ronald Reagan tentò di uccidere il presidente Mu'ammar Gheddafi. Il nome in codice dell'operazione fu "El Dorado Canyon", ed aveva ufficialmente lo scopo ( LA SCUSA) di vendicare un attentato MAI commesso da "terroristi libici" alla discoteca 'La Belle' di Berlino, notoriamente frequentata da militari americani. Il leader libico sfuggì al raid in cui morì una delle sue figlie adottive. Il giorno successivo, il governo di Tripoli rispose lanciando due missili verso il territorio italiano, obiettivo l'isola di Lampedusa,( ALTRO FALSO, I MISSILI NON ERANO LIBICI)  che precipitarono in mare prima di colpire il bersaglio. Dal Nord Africa all'America Centrale, più di tre anni dopo. Era il 20 dicembre 1989 quando Ronald Reagan, in uno dei suoi ultimi atti, decretò l'invasione di Panama per deporre il presidente Manuel Noriega.

martedì 11 aprile 2017

Dalle fosse comuni in Libia alle armi chimiche in Siria: storia delle bufale in Medio Oriente

Dalla Libia alla Siria, di bufale ne sono state raccontate parecchie: l'ultima è quella sull'uso delle armi chimiche a Idlib da parte di Assad.
Si disse poi che anche a Tripoli vi era stata una massiccia rivolta, sanguinosamente repressa dal regime, che nel frattempo stava portando nel paese con appositi voli aerei dei mercenari dall’Africa nera. Solerti testimoni e giornalisti raccontarono che ben sette aerei da caccia avevano sorvolato in circolo la Piazza Verde a bassa quota colpendo gli insorti: peccato che ciò non fosse tecnicamente possibile per degli aerei del genere, e che in tutta la piazza non si vedesse un solo segno d’arma da fuoco. In seguito vennero fatte trovare delle “fosse comuni” in cui gli uomini di Gheddafi, sempre secondo la stampa araba ed occidentale, avevano seppellito le vittime della repressione: e invece era il cimitero dove venivano sepolti gli animali dello zoo di Tripoli.

lunedì 10 aprile 2017

Cecenia, Kosovo, Siria, Libia: chi ha sostenuto i terroristi taccia per sempre


Image 1x1.transSecondo le ultime notizie che arrivano dalla Russia, il responsabile dell’attentato nella metropolitana di San Pietroburgo sarebbe un 23enne kirghiso che avrebbe fatto saltare l’ordigno portato in uno zaino. È presto per trarre conclusioni affrettate, ma sembra proprio che la matrice vada ricercata là dove sin da subito si è sospettato: nel ventre molle caucasico, dove islam fondamentalista, criminalità organizzata e istanze indipendentiste si sovrappongono. Quando si parla di Russia, Asia centrale e terrorismo islamico, tuttavia, non possiamo non pensare alla questione cecena, che è stata un po’ il catalizzatore di tutto il fondamentalismo dell’area: è lì che i terroristi hanno combattuto, si sono conosciuti, si sono organizzati, hanno fatto rete, per poi finire a combattere in Siria o a farsi saltare su un vagone della metropolitana a San Pietroburgo. E non possiamo dimenticare come la Cecenia abbia avuto un sostegno continuo, sistematico, da parte occidentale. 

domenica 9 aprile 2017

Fayez Al Serraj tenta di prendersi la libica National Oil Company


 Ferretti International e la situazione in Libia

di - 03 aprile 2017
Il 24 marzo scorso Al Serraj ha sciolto il suo ministero del petrolio e ha assunto, formalmente, il controllo diretto della NOC, National Oil Company, la compagnia petrolifera unica dello stato libico.
Nelle more della ferocissima guerra civile seguita alla eliminazione di Gheddafi e del suo regime, la NOC era rimasta sostanzialmente sopra le parti ed era riuscita a garantire, pur nella netta diminuzione della estrazione di petrolio, una parte del guadagno a tutte la parti in causa. E questo accade anche dopo la presa, da parte delle truppe di Khalifa Haftar, dei terminal petroliferi di Es Sider e di Ras Lanuf.
Secondo le previsioni del presidente della NOC, Mustafa Sanalla, l’azienda petrolifera libica potrebbe raggiungere gli 1,25 milioni di barili/giorno alla fine di quest’anno e 1,6 milioni di b/d entro il 2022. Sanalla, in una recente conferenza a Londra, ha dichiarato che tutti i contratti in essere saranno onorati all’interno delle strutture della Banca Centrale di Libia, che si è allineata con il governo del GNA di Al Serraj.

sabato 8 aprile 2017

I ROTHSCHILD CONTROLLANO LA CORTE INTERNAZIONALE DELL’AIA

Pubblicato da
I Rothschild controllano anche Ministeri della Giustizia nei paesi occidentali.
Hanno fondato la Corte Internazionale dell’AIA per giudicare le nazioni che si oppongono a loro.
Ecco perche’ sono stati puniti i serbi.
Piu’ di recente sono stati giudicati  innocenti Gotovina e Markac o il politico kosovaro Haradinaj durante la guerra in Jugoslavia mentre il generale serbo Tolomir veniva condannato all’ergastolo..
La sentenza sono dei crimini del tribunale corrotto.
Milosevic e’ stato assassinato dall’AIA ed il tribinale  non aveva alcuna prova contro di lui.

venerdì 7 aprile 2017

LA PREISTORIA DELL'EUROPA E' SCRITTA NEL DNA DEL POPOLO SARDO

La preistoria europea è scritta nel DNA dei sardi
CC0 Public Domain


Di Matteo Serra 3 aprile 2017

Il patrimonio genetico dei sardi è unico nel suo genere, e contiene informazioni molto preziose sulle origini dell'occupazione della Sardegna nel contesto della preistoria europea. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista “Molecular Biology and Evolution” da un gruppo di ricerca internazionale guidato dalla genetista Anna Olivieri, dell'Università di Pavia.
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Le isole hanno sempre esercitato un fascino particolare su biologi evoluzionisti, genetisti e archeologi per via dell'isolamento geografico e delle caratteristiche spesso uniche delle popolazioni che le abitano. In particolare la Sardegna, per la sua posizione chiave nel cuore del Mediterraneo, rappresenta un'arena di studio ideale.

giovedì 6 aprile 2017

Venezuela denuncia minacce degli Stati Uniti contro i paesi latinoamericani

28 marzo 2017
Diosdado Cabello
Il vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Diosdado Cabello, accusò oggi il senatore statunitense Marco Rubio, di minacciare Repubblica Dominicana, Haiti e Salvador affinché non appoggino Venezuela nell’OSA.  
Lunedì scorso, il congressista della Florida -di origine cubana – lanciò una forte avvertenza contro queste tre nazioni latinoamericane, di fronte alla votazione sul Venezuela nell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), indicando che “sarà difficile difendere la quota degli aiuti statunitensi che ricevono dai previsti ritagli nel preventivo se loro, per reciprocità, non difendono la democrazia nella regione”.

mercoledì 5 aprile 2017

David Icke: gli inganni pacifisti di Avaaz e le organizzazioni degli Illuminati

30 marzo 2017

La menzogna del global warming, la falsa ‘Primavera Araba’, il programma del “dio Salvatore dei prescelti”…

Una vecchia newsletter di David Icke del 17.6.2012, di cui avevo già fatto la traduzione anni fa. Visto i repetita della storia nel presente, forse è una utile e interessante rilettura…
La prima parte QUI
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In cosa si differenzia la storia del Cristianesimo e del Giudaismo e degli eletti salvati dal “Signore”? In niente. A parte il nome e la fonte del salvatore.
Vogliono che il mondo sai “bello”’, almeno la maggior parte di loro e quindi cercano di prendersi in giro credendo che così sia o che in quella direzione si stia andando grazie alle nuove istituzioni umane illuminate e quei gruppi che  in tal senso fanno le loro campagne. Questo finisce col metterli  per bene nella mani di organizzazioni che dicono loro quel che costoro vogliono sentirsi dire o fanno campagne che seguono questo sistema di credo e una precisa visione del mondo.

martedì 4 aprile 2017

L’insopportabile retorica dell’Occidente



28 marzo 2017
Cos’hanno in comune la destra liberale e la sinistra radical chic? Entrambi difendono dei modelli civili che ci sono ostili e che vanno in antitesi con le nostre radici. Se la sinistra propugna un’idea di società multiculturale e cosmopolita, la destra invece difende a spada tratta un modello di civiltà che non solo va contro ogni discorso identitario ma ci è assolutamente nemica: l’Occidente.
I suoi paladini che si scagliano contro l’Islam sono coloro che propongono la difesa di uno Stato liberale, atlantista e cristiano seguendo il modello neocon americano. Allo stesso tempo costoro si definiscono gli unici salvatori della nazione, alle volte si definiscono orgogliosamente “Nazionalisti”, ma non serve essere dei geni per capire che ciò che auspicano è quanto di più antinazionale possibile, in senso politico e ideale. Multiculturalismo e integralismo occidentale sono due facce della stessa medaglia e sono nostri nemici in egual misura.

lunedì 3 aprile 2017

Chi controlla Bitcoin?


di Daniel Krawisz


Una preoccupazione comune e comprensibile su Bitcoin, è che potrebbe essere danneggiato a livello di protocollo per servire interessi particolari piuttosto che le masse. Ad esempio, potrebbero essere adottate caratteristiche che potrebbero rendere Bitcoin molto meno anonimo o che lo trasformerebbero in un sistema centralizzato. Si teme la presenza di qualcuno che possa influenzare lo sviluppo degli aggiornamenti e bloccarli. Chiunque potrebbe creare fork in Bitcoin, ma supponiamo che ci sia un aggiornamento proposto da alcune persone influenti -- gli sviluppatori principali -- e supponiamo che creino una hard fork nel protocollo Bitcoin. Gli sviluppatori principali potrebbero dire che si tratta una buona idea, ma forse sono stati pagati dalla NSA. La domanda a cui risponderò qui è se e come possa essere impedito a tale aggiornamento di diventare standardizzato. Chi controlla Bitcoin?

domenica 2 aprile 2017

Eliminate le sanzioni FARSA contro Aisha Gheddafi

Aisha Gheddafi 
L'Unione Europea deve rimuovere il divieto di entrare o di transitare negli Stati membri imposto ad Aisha Muammer Mohamed al Gheddafi, la figlia del defunto fondatore della Jamahiriya Muhammar Gheddafi. Lo ha deciso la magistratura comunitaria, in una sentenza pubblicata oggi dal Tribunale Ue. Aisha, che è avvocato (ha fatto parte del collegio di difesa di Saddam Hussein), si è laureata alla Sorbona di Parigi e risiede a Muscat, capitale dell'Oman, è stata colpita dal divieto durante la "rivoluzione"  del febbraio 2011, insieme ad altri membri della sua famiglia.