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domenica 31 luglio 2016

Legge antinegazionista. La parola al Prof.Claudio Moffa: Quel che può accadere. E quel che si dovrebbe fare

di Claudio Moffa (*)
 
Ora i media parlano chiaro. Per mesi e mesi la leggina riforma dell’art 3 della legge Reale che introduce il reato di «negazionismo» è stata presentata in modo edulcorato come foriera di nessun pericolo, visto che la negazione dei crimini contro l’umanità quale indicati dallo Statuto della Corte penale internazionale fa la sua apparizione solo come aggravante di un reato di incitamento all’odio razziale. Ora invece la legge è legge antinegazionista punto e basta.
 
È quello che avevo sostenuto io fin dall’inizio, sottolineando che la verità potrebbe stare in mezzo ma che il pericolo resta: perché è vero che la legge approvata non è quella sognata dagli oltranzisti dell’imbavagliamento della Storia, una legge con «diretta» condanna del nebuloso negazionismo. Ma dall’altra e comunque, il giudizio sulla storia, che dovrebbe essere libero e garantito a tutti i cittadini dagli articoli 21 e 33 della Costituzione, entra comunque nella sfera della criminalità penale, e si potrebbero creare, secondo discrezionalità del magistrato e costruzione nel tempo di una «giurisprudenza» in crescendo, casi aberranti di stampo decisamente liberticida.

sabato 30 luglio 2016

Oscurità al largo della Libia

26/7/2016

È un mare di cadaveri, si sa, le notizie si susseguono da giorni, mesi, anni. Un mare bellico, dove le centinaia di cadaveri che riaffiorano sulle spiagge libiche, spiaggiati sulla battigia, le pance gonfie o senza forme, svelano e raccontano un'altra verità: lo sterminio in corso dei profughi, che tutti vorrebbero censurare. Per la maggioranza sub-sahariani, schiacciati tra le dittature dei paesi di origine, i campi di prigionia libici e il muro di mare armato; acque dove vengono intercettati dalla guardia costiera libica e deportati nei campi lager, come rivelava Amnesty International in un recente rapporto sulla Libia.
23 luglio: 41 cadaveri riaffiorati sulla spiaggia di Sabrata in Libia, ma altre fonti, come il Libya Herald, parlano di 60 cadaveri spiaggiati, sarebbero tutti sub-sahariani, e la loro morte risalirebbe a 5-6 giorni prima. Vista la capienza risaputa dei barconi, che possono venir caricati di più di 100 persone, i morti potrebbero essere anche più di un centinaio.

venerdì 29 luglio 2016

Tutte le ombre di Hillary Clinton, la candidata dell’establishment

20 luglio 2016

Mentre i media occidentali generalisti focalizzano la loro attenzione sul discorso-plagio di Melania Trump pronunciato alla convention repubblicana, la candidata democratica alla Casa Bianca Hillary Clinton sembra essere immacolata e molto viene taciuto sulle pesantissime ombre presenti nella biografia della già senatrice ed ex Segretario di Stato. Ma l’ex first lady rappresenta davvero un’alternativa valida e credibile rispetto al tycoon miliardario Donald trump, su cui da mesi si concentra il fuoco della stampa “progressista” di mezzo mondo? Oppure c’è qualcosa che sfugge alla stragrande maggioranza dei mezzi di informazione?

giovedì 28 luglio 2016

Sono assassini, o in nome della democrazia possono massacrare chi vogliono?

di Giuseppe Righetti
Tony Blair George - G. W. Bush - Nicolas Sarkosy

I pianti di vergogna. In tanta bassezza ed orrore morale dei governi occidentali che si coinvolgono in questi sporchi giochi con criminali e formazioni delinquenziali o jihadiste, brilla per nettezza il saluto del presidente Assad ai morti francesi: “Parigi prova adesso quel che i siriani provano da cinque anni”.

E poi: “Ipocriti, chiamate ‘terroristi’ quelli che colpiscono voi, e ‘ribelli moderati’ quando colpiscono noi”.

La “guerra al terrorismo” ha prodotto almeno 13 milioni di morti fra Iraq, Afghanistan e Pakistan: crimini contro l’umanità che restano impuniti e a cui abbiamo preso parte anche noi.

mercoledì 27 luglio 2016

5 Stelle e zero idee: l’Italia non ha alternative al peggio

14/7/2016

C’è qualcosa di sconcertante nel tempismo con cui, all’indomani del voto sul Brexit, il Movimento 5 Stelle si è precipitato a dichiarare la propria assoluta contrarietà all’uscita dall’Unione Europea e dalla tenaglia suicida dell’euro. Il partito fondato da Grillo e Casaleggio, che ha costruito la sua narrazione propagandistica sulla riappropriazione della sovranità da parte dei cittadini, è come se gettasse la maschera: fa sapere infatti che non muoverà un dito contro la colossale macchina europea edificata per abolire ogni sovranità democratica utilizzando proprio la leva finanziaria per impedire agli Stati di investire in occupazione. A quanto pare, tutto quello che faranno, i 5 Stelle, sarà – al massimo – sostituire il Pd, magari ripulendo il volto del personale politico, ma senza disturbare il manovratore. Non una parola, dai grillini, su come costruire un piano-B per restituire salute economica al paese. E silenzio assoluto anche sul vasto e assordante background della geopolitica, fra terrorismo opaco, fiumi di profughi e guerre alle porte. Nessuna vera indicazione: né sulla politica economica, né sulla politica estera.

martedì 26 luglio 2016

La sinistra europeista che teme il popolo e la democrazia

12 luglio 2016

Uno spettro si aggira per l’Europa: è la democrazia. Dopo il referendum greco, con il quale più del 60% della popolazione di quel paese ha detto no all’austerità imposta dalla Ue e dalla Troika, è arrivata la Brexit, che ha visto una maggioranza meno netta, ma per molti versi più significativa, di cittadini inglesi chiedere il divorzio dalle istituzioni oligarchiche di quell’Europa che impone gli interessi del finanzcapitalismo globale ai propri sudditi. In entrambi i casi non ha funzionato la campagna del terrore orchestrata da partiti di centrosinistra e centrodestra, media, cattedratici, economisti, “uomini di cultura”, esperti di ogni risma, nani e ballerine per convincere gli elettori a chinare la testa ed accettare come legge di natura livelli sempre più osceni di disuguaglianza, tagli a salari, sanità e pensioni, ritorno a tassi di mortalità ottocenteschi per le classi subordinate e via elencando. In entrambi i casi la sconfitta è stata accolta con rabbia e ha indotto l’establishment a riesumare le tesi degli elitisti di fine Ottocento-primo Novecento: su certi temi “complessi”, che solo gli addetti ai lavori capiscono, non bisogna consentire alle masse di esprimere il proprio parere, se si vuole evitare che la democrazia “divori se stessa”. Ovvero: così ci costringete a imporre con la forza il nostro punto di vista.

lunedì 25 luglio 2016

Maghreb Confidential sulla Libia: “con gli attacchi agli impianti petroliferi di Sidra e Ras Lanuf l’ISIS vuole alimentare la rivalità tra Haftar e Jadhran”.

11/01/2016 15:33                                                                                                   
Secondo quanto riportato dal sito web Maghreb Confidential, “gli attacchi condotti il 4 e il 5 gennaio dall’ISIS contro i porti di Sidra (As Sidr) e Ras Lanuf non miravano tanto a sabotare la produzione libica di petrolio, quanto ad esacerbare la rivalità tra i suoi nemici naturali, Khalifa Haftar e Ibrahim Jadhran”. Secondo la breve analisi pubblicata il 7 gennaio dal sito francese “specializzato sugli eventi del Maghreb”, “l’offensiva dell’ISIS avrà un impatto ridotto sulla già pesantemente debilitata produzione di petrolio della Libia”, dal momento che “i due terminal attaccati sono rimasti chiusi per oltre un anno a causa di un precedente attacco condotto dalle forze dell’operazione Alba della Libia”, la coalizione di milizie affiliate al governo di Tripoli.

domenica 24 luglio 2016

Libia, il doppio gioco della Francia: confermata la presenza di militari sul campo




Le-Figaro-la-Francia-verso-l’intervento-militare-in-Libia
Un portavoce del governo di Parigi ha confermato la presenza di militari francesi in Libia. “Le forze speciali ci sono, naturalmente, per contribuire a garantire che la Francia sia presente ovunque nella lotta contro i terroristi”, ha detto Stephane Le Foll, portavoce del governo francese, in un’intervista all’emittente radiofonica “France Info”. Il portavoce, tuttavia, si è rifiutato di confermare la presenza di due soldati francesi a bordo dell’elicottero delle forze del generale Khalifa Haftar, comandante dell’autoproclamato Esercito nazionale libico, precipitato domenica scorsa, 17 luglio, nei pressi di Bengasi.

venerdì 22 luglio 2016

Nizza, loro due ci avevano avvertito. Noi lo sapevamo che avevano ragione ma l'occidente li ha ignorati


Nizza, loro due ci avevano avvertito. Noi lo sapevamo che avevano ragione ma l'occidente li ha ignorati 
 
di Federico Pieraccini 

Bashar Assad, attuale presidente della Siria in lotta contro il terrorismo (fomentato e supportato dall'occidente e dai suoi alleati del Golfo:
 
"Da 20 anni il terrorismo è stato esportato dalla nostra regione, in particolare dai paesi del Golfo come l’Arabia Saudita. Ora viene dall’Europa, specialmente dalla Francia. Il più grande contingente di terroristi occidentali in Siria è quello francese. Si commettono attentati in Francia. […] Il terrorismo in Europa non sta dormendo, è sveglio.
Siamo spiacenti di non vedere l’Occidente, che credevamo in grado di aiutare con l’apertura e lo sviluppo, prendere la direzione opposta. Peggio, i suoi alleati sono i paesi medievali del Golfo come l’Arabia Saudita e il Qatar."

giovedì 21 luglio 2016

David Galland: "Così Soros ha creato la crisi dei rifugiati in Europa per i suoi profitti"


David Galland: Così Soros ha creato la crisi dei rifugiati in Europa per i suoi profitti 

DI DAVID GALLAND E  STEPHEN MC BRIDE
George Soros scommette in borsa, ancora.
L’ottantacinquenne attivista, politico e filantropo e` andato in prima pagina nel post-Brexit dicendo che l'evento aveva "scatenato" una crisi dei mercati finanziari.
Ebbene, questa crisi non ha ancora colpito Soros.

mercoledì 20 luglio 2016

COME LA SOLA MANO DI GEORGE SOROS HA CREATO LA CRISI EUROPA PER I RIFUGIATI - E PERCHE'

Postato il Lunedì, 11 luglio @ 08:41:59 BST di davide

DI DAVID GALLAND E  STEPHEN MC BRIDE
zerohedge.com
George Soros scommette in borsa, ancora.
L’ottantacinquenne attivista, politico e filantropo e` andato in prima pagina nel post-Brexit dicendo che l'evento aveva "scatenato" una crisi dei mercati finanziari.
Ebbene, questa crisi non ha ancora colpito Soros.


Soros è stato sul lato giusto delle transazioni di borsa vendendo allo scoperto le azione della Deutsche Bank e scommettendo contro lo S & P tramite un 2,1 milioni di dollari di azioni sulla ETF SPDR S & P 500.
Un'altra cosa interessante, Soros ha recentemente venduto azioni per $ 264 milioni del Barrick Gold, il cui prezzo delle azioni è salito oltre il 14% dal Brexit. Insieme a questa transazione, Soros ha venduto le sue azioni in molte compagnie su cui aveva investito in precedenza.


martedì 19 luglio 2016

Libia: Saif Al Islam Gheddafi ha contatti all' interno ed all' esterno ed oltre 10 città sono pronte a combattere al suo fianco

L' articolo che segue è una parziale traduzione di un articolo in arabo, ripreso da un interessante blog Russo, NON è una traduzione letterale, io non capisco l' arabo o il russo, è solo quello che si capisce usando il traduttore di Google.

Gli articoli originali sono:

Ritratto di George Soros, il magnate pro-immigrazione


 
George Soros se ne sta approfittando, ancora una volta. L’attivista 85enne politico e filantropo è assurto agli onori della cronaca post-Brexit affermando che questo evento ha scatenato “una crisi finanziaria ed economica”. La crisi però, ancora una volta, non lo ha colpito in prima persona. Soros stava fiutando l’affare giusto, togliendo capitale dall’inquieta Deutsche Bank e dalla S&P, per un valore di 2.1 milioni in azioni.
Ancora più interessante, è il fatto che Soros avesse recentemente rimosso 264 milioni di partecipazioni da Barrick Gold, il cui valore in azioni era aumentato del 14% dopo la Brexit. Oltre a questi affari, Soros aveva venduto le sue azioni in molte delle sue storiche società. Dopo il suo ritiro nel 2000, ed essere tornato attivo nel 2007, piazzò un numero di aste tendenti al ribasso nel settore immobiliare degli Stati Uniti, creando così un profitto di oltre il miliardo di dollari da questo giro di affari. Sin dagli anni 80, Soros si è dedicato attivamente all’Agenda Globale, sostenendola attraverso la sua “Open Society Foundations (OSF)”. Ma che cos’è l’Agenda Globale, e da dove trae le sue origini?

lunedì 18 luglio 2016

C’è stato un nuovo bombardamento americano in Libia, o si tratta di un refuso di battitura?

12/7/2016 Emanuele Rossi

Navy.mil, il sito ufficiale della Marina americana, ha pubblicato un comunicato stampa dalla “Dwight Eisenhower” datato 29 giugno, in cui si parla del primo round di attacchi (avvenuto il giorno precedente) contro le forze del Califfato lanciati dai velivoli trasportati a bordo della portaerei di stanza adesso nel Mediterraneo, e c’è scritto che sotto le bombe dei caccia ci sono finiti obiettivi in “Libia” e Siria”.
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domenica 17 luglio 2016

La Politica dell’Assassinio che Viene Condotta nel Nostro Nome

6 luglio 2016

Jemery Scahill, Simon e Schuster- Estratto dal libro “The Assassination Complex” di Jeremy Scahill
Come fa il Governo degli Stati Uniti a dare a se’ stesso il diritto di condannare gente a morte senza un dovuto processo, nel nome della sicurezza nazionale? Nel “The Assassination Complex”, Jeremy Scahilll e lo staff di The Intercept aprono una finestra su come  le catture e gli assassinii sanguinosi mirati dei militari USA vengono preparatiS dalla stanza dei bottoni, in Afganistan, Yemen e Somalia. Ordina questo libro rivelatore donando a Truthout oggi!
L’estratto che segue e’ da The Assassination Complex: Inside the Government’s Secret Drone Warfare Program:
Per Barak Obama, fin dal primo giorno come comandante in capo, il drone e’ stata l’arma di prima scelta, usata dai militari e dalla CIA per catturare e uccidere gente che la sua amministrazione ha dichiarato- attraverso un processo segreto, senza accusa o processo- come gente che  merita di essere uccisa. C’e’ stato un focus intenso sulla tecnologia delle uccisioni remote, ma quello appunto serve spesso come un surrogato per cio’ che dovrebbe essere un esame complessivo sul potere dello stato per quanto riguarda la vita e la morte.
I droni sono i mezzi, non la politica. La politica e’ l’assassinio. Mentre tutti i presidenti (degli USA, Ndt) dai tempi di Gerald Ford, hanno mantenuto un ordine esecutivo che vieta gli assassinii da parte del personale USA, il Congresso ha evitato di fare leggi sulla questione o persino di definire la parola “assassinio”. Questo ha dato la possibilita’ ai proponenti delle guerre con i droni di ridefinire gli assassinii con caratterizzazioni piu’ accettabili, come il “term du jour”, “uccisioni mirate”.

sabato 16 luglio 2016

NYT: Dopo ogni attacco terroristico bisogna guardare all’Arabia Saudita

5 luglio 2016

L’Arabia Saudita è il terreno di coltura del terrorismo in paesi pacifici del mondo, si legge in un articolo pubblicato, ieri, dal quotidiano nordamericano New York Times.
Qual è paese islamico così filo-americano che ha una statua di Bill Clinton (nella capitale)? Che paese islamico ha avuto più cittadini all’estero a combattere per l’ISIS rispetto a qualsiasi altro in Europa?, Sono i quesiti che ha posto Il New York Times nel suo articolo.
La risposta a ogni domanda è il Kosovo, in Europa sud-orientale, un paese colpito da l’ideologia wahhabita finanziata dall’Arabia Saudita, ha riferito il giornale. A questo proposito, si sottolinea che quando si verifica un attacco terroristico, tutti gli occhi sono focalizzati su nemici come ISIS o al-Qaeda, “ma forse dobbiamo anche guardare ai nostri amici, come l’Arabia Saudita.”

venerdì 15 luglio 2016

Nell’America arsenale ora è guerra razziale

LA GUERRA AMERICANA. A Dallas dopo una protesta per l’omicidio di due afroamericani da parte della polizia, un cecchino spara e uccide cinque agenti. È un ex militare nero di 25 anni, ucciso poi da un robot militare. Accade pochi giorni dalle convention Usa per i candidati presidente. Agenti di polizia sono stati attaccati da civili armati anche in Georgia, Missouri e Tennessee.
A vigil for victims of police violence in Huntington Beach, California
OGGI. L’America scende in piazza.
Migliaia di persone nelle strade delle maggiori città statunitensi per dire basta alla violenza contro gli afroamericani. Centinaia di persone anche per le vie di Londra.

giovedì 14 luglio 2016

Comprendere il pericolo americano


 
L’antiamericanismo è spesso bocciato come una derivante del pensiero di estrema sinistra o di destra radicale; per i benpensanti non ha senso accanirsi contro la patria che è da sempre il simbolo di democrazia, pace e prosperità. Ma in molti non si sono mai chiesti perché chi si rifà ad un pensiero politico non conforme assume, inevitabilmente, una posizione antiamericana: gli Stati Uniti spesso si rivelano essere un nemico sia dal punto di vista prettamente politico che da quello filosofico e, nella maggior parte dei casi, ideologico.

mercoledì 13 luglio 2016

Libia: Saif Al Islam Gheddafi è libero


La notizia è stata data dall'avvocato di Saif, Karim Khan, il quale ha spiegato che Saif sarebbe stato rilasciato in occasione della festa per la fine del Ramadan, in base all'amnistia emanata nel 2015 dal parlamento di Tripoli. Sotto il governo precedente, un tribunale lo aveva condannato a morte, ( con  accuse false , senza un solo testimone, e senza possibilità di difesa). Sentenza annullata con l'arrivo al potere dell'esecutivo presieduto da Fayez al Serraj, sponsorizzato dall'Onu.

martedì 12 luglio 2016

Il popolo è Sovrano quando”vota come deve”

26 giugno 2016

«Il 24 giugno è San Giovanni, patrono di Torino. Quindi per la città è giorno di festa, e succede che si passi una serata con amici e conoscenti, a chiacchierare del più e del meno e a guardare i fuochi d’artificio.
Quest’anno però era diverso, a tenere banco erano solo due argomenti: la caduta di Fassino per mano di una neo-sindaca grillina (Chiara Appendino), e il capitombolo dell’Europa sotto i colpi del Brexit. E i discorsi?
Un po’ di tutto, ma quello che più mi ha colpito, un po’ girando per i siti un po’ parlando con le persone che conosco (quasi tutte favorevoli a Fassino e al «Remain»), è il tratto che li accomunava: l’animosità contro il suffragio universale. Il discorso più moderato che ho sentito suggeriva che i referendum dovrebbero essere indetti solo su materie semplici e comprensibili (tipo: sei pro o contro i matrimoni gay?) e che il referendum sul Brexit proprio non si doveva fare.

lunedì 11 luglio 2016

IL COLLASSO DELLA DEMOCRAZIA OCCIDENTALE


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La democrazia non esiste più in Occidente. Nei potenti gruppi di interesse privati degli USA, come il complesso militare e della sicurezza, Wall Street, la lobby israeliana, l’agro-alimentare e le industrie che si occupano di estrazione di energia, l’industria del legno e quella mineraria, hanno a lungo esercitato un controllo sul governo maggiore rispetto ai cittadini. Ma ora anche questa parvenza di democrazia è stata abbandonata. Negli Stati Uniti Donald Trump ha vinto la nomination presidenziale repubblicana.
Tuttavia, i delegati della convention repubblicana stanno complottando per negare a Trump la nomina ottenuta con il voto popolare. L’establishment politico repubblicano sta mostrando riluttanza ad accettare i risultati democratici. Le persone hanno scelto, ma la loro scelta è inaccettabile per l’istituzione che intende sostituire la sua scelta alla scelta del popolo. Vi ricordate di Dominic Strauss-Kahn? Strauss-Kahn è il francese una volta a capo del Fondo monetario internazionale e, secondo i sondaggi dell’epoca, il probabile futuro presidente della Francia. Disse  qualcosa che suonava troppo favorevole nei confronti del popolo greco.

domenica 10 luglio 2016

I Fabbricanti di Stupidi – E-Book

1 luglio 2016

È comune convinzione che il primario compito di autorità, politici, apparati dello Stato e organi da esso costituiti, sia di venire incontro alle reali necessità della cittadinanza e pertanto, che il Sistema si affanni per armonizzare le esigenze della comunità, al fine di farla stare idealmente bene. La funzione di tale complesso invece, è esattamente opposta. L’attività dell’intero meccanismo che dirige la società è in pugno a una casta di potere, che ha come fondamentale scopo quello di SOFFOCARE, quindi rendere INVIVIBILE l’esistenza alla grande maggioranza degli esseri umani, e di conseguenza è impegnata ad architettare astuzie, per rendere inavvertibile il malevolo e pianificato disegno.
È però probabile che molti lettori, siano propensi a giudicare una simile osservazione come
conseguenza di concezioni alterate e pessimistiche, sorte sull’onda di ideologie complottiste di recente diffusione. Ma davvero una concetto di questo genere è frutto di visuali distorte, o siamo indotti a crederlo? E se il “GIOCHINO” fosse invece condotto con tale magistrale abilità, così che da pochi possa essere avvertibile?

sabato 9 luglio 2016

Viaggio a Sirte nell’ultimo fortino dello Stato Islamico in Libia

di Lorenzo Cremonesi

L’avanzata, i cecchini, i jihadisti uccisi, il riposo. Le prime, straordinarie immagini dalla città di Gheddafi dove si lotta per la vita e la morte. E nessuno farà prigionieri.

È lenta, ma continua l’avanzata delle milizie libiche che dai primi di maggio circondano Isis nella sua roccaforte di Sirte. «Avremo vinto prima di Ramadan», promettevano ancora qualche giorno fa. In realtà non sembra possano rispettare i tempi. Id el Fitr, la festa che tradizionalmente pone termine al mese santo musulmano, è prevista entro la fine di questa settimana. «Ci vorrà ancora qualche giorno, ma non molti di più», ammettevano ieri i comandanti di Misurata. In ogni caso la conquista della città pare sempre più vicina. Lo annuncia l’intensificarsi dei combattimenti. Settimana scorsa Isis ha dovuto abbandonare il cosiddetto «Quartiere 700».  

venerdì 8 luglio 2016

Italia piattaforma di lancio NATO

venerdì 1 luglio 2016

Nella Nato del terzo millennio, le basi militari ospitate in Italia hanno un ruolo fondamentale e insostituibile nelle strategie di guerra. Siamo tutti sempre più nucleari e con logiche di attacco.

 

Forze armate dotate di mezzi, sistemi d’arma, capacità operative e livelli d’addestramento adeguati, prontamente impiegabili in ambito NATO nei termini richiesti, per lunghi periodi e al di fuori delle normali aree stanziali. Un dispositivo bellico superefficiente in grado di respingere eventuali aggressioni militari che si dovessero manifestare contro l’Italia e i suoi “interessi vitali”, sempre pronto a “rimuovere le minacce” e contribuire alla “difesa integrata” dei territori dell’Alleanza Atlantica e alla “lotta al terrorismo internazionale”. Sono alcuni degli obiettivi strategici prefigurati dal Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa 2015 per quelle che dovranno essere le strutture militari nazionali del prossimo ventennio. Il sogno di un’Italia media potenza internazionale ma sempre più ancorata all’Alleanza Atlantica e al paese leader, gli Stati Uniti d’America. “L’unica strategia in grado di mitigare i rischi relativi è quella di un’attiva partecipazione alla NATO”, spiega il ministero della Difesa. “Perché solo l’alleanza tra europei e nordamericani è in grado di esercitare la dissuasione, la deterrenza e la difesa militare…”.

giovedì 7 luglio 2016

Britannici a Sirte per "liberare" il petrolio libico

“Un Paese amico ci ha offerto sostegno logistico per l’operazione militare su Sirte contro lo Stato islamico”, riconosce il premier libico al Serraj. Nessun nome ma rivelazioni successive incontestabili. Forze speciali britanniche che avevano già aiutato per l’operazione “al-Bunian al-Marsus”. E i francesi, e le armi russe, e i militari italiani col cappello Aise, e così via aiutando non solo per amicizia.
Sirte
“Sostegno logistico”, lo chiama il premier al Serraj per cercare di limitare la percezione della presenza straniera in Libia. Sostegno un po’ più che logistico quello delle forze speciali di Londra che amano da sempre i territori di oltremare. E non solo britanniche. Ed era già accaduto nell’operazione militare “al Bunian al Marsus”, la liberazione di Abu Ghrein, premessa all’ingresso delle truppe di terra a Sirte.

mercoledì 6 luglio 2016

Libia: il RAT governo di Serraji perde pezzi

Libia, silurati quattro ministri del governo Sarraj

Libia, silurati quattro ministri del governo Sarraj 
di Askanews
Tripoli, 1 lug. (askanews) - Quattro ministri del governo di unità nazionale libico sono stati silurati dopo essersi rifiutati di assumere le proprie funzioni, circostanza che rappresenta una nuova battuta d'arresto per l'esecutivo di Fayez al Sarraj, sostenuto dalla comunità internazionale.

martedì 5 luglio 2016

Terrorismo, torna in carcere Shabbi, ricercatrice libica a Palermo

Ultimo aggiornamento: 28 giugno 2016 21:51

la ricercatrice universitaria libica fermata a dicembre a Palermo per istigazione a delinquere in materia di reati di terrorismo, torna in carcere. La Cassazione ha confermato la decisione dei giudici del Riesame contro il solo obbligo di dimora disposto dal giudice per le indagini preliminari. Con la decisione dei giudici romani per la Shabbi scatta nuovamente il carcere.
Kadga Shabbi era arrivata in Italia tre anni fa, ed era riuscita a vincere un dottorato di ricerca in Economia all’Università di Palermo. Le sue tradizioni, la sua fede e le sue convinzioni politiche, però, non le ha mai dimenticate. E, dietro la professione ufficiale di ricercatrice universitaria, sostengono gli inquirenti, avrebbe nascosto una rete di contatti con esponenti di organizzazioni terroristiche islamiche e foreign fighters e una fitta attività di propaganda in favore di Al Qaeda.

lunedì 4 luglio 2016

Haftar va a Mosca, tutti gli interessi della Russia sulla Libia

La ricostruzione di Emanuele Rossi
“Una fonte” rivela che “il capo delle forze armate libiche, il generale Khalifa Haftar“, è arrivato “domenica in Russia”, scrive Sputnik, media finanziato dal Cremlino. E dunque, due considerazioni: primo, Haftar è effettivamente a Mosca, le fonti che parlano con il sito russo di solito lo fanno per diffondere informazioni in via non ufficiale (dati i collegamenti con il governo); secondo, chi sottolinea “capo delle forze armate” per descrivere il ruolo del generale tralascia un dettaglio fondamentale; Haftar guida una milizia che si fa chiamare Lna, che sta per Libyan National Army, ma non è il comandante dell’esercito libico, perché la sua fazione risponde soltanto al governo di Tobruk (il dettaglio è ripreso nel testo, ma omesso volutamente nel titolo per dare più rilievo). Della programmazione delle visita se ne parla da aprile, da quando cioè il generale al Cairo ha incontrato Mikhail Bogdanov, l’esperto consigliere di Vladimir Putin sulle questioni dell’area MENA (Middle East-North Africa).

domenica 3 luglio 2016

Oltre la Libia il caos Sahel e l’islam africano dopo Gheddafi

Per la storia, quasi certamente il britannico Cameron e il francese Sarkozy saranno incolpati del disastro Libia per l’avventata ‘liberazione’ da Gheddafi. Tempi e modi dell’evento. Non per rivalutare il vecchio tiranno, ma per ciò che è venuto dopo. La devastazione del Sahel come seguito ha radice alla guerra del 2011, una guerra che si trasforma subito nel caos che perdura ancora oggi.
Tuereg armi cop
Se la Libia, dopo i numerosi Vertici organizzati dall’ONU, è guidata da tre Governi con i rispettivi ministri e registra oltre 1.700 milizie in lotta fra loro, non è da meno il Sahel, divenuto terreno di scontro privilegiato.
La caduta del regime gheddafiano provoca l’immediato ritorno dei tuareg, il contrabbando dell’ armamento saccheggiato dalle caserme libiche e una serie di conflitti in tutto il Sahel, iniziando dal vicino Mali.

sabato 2 luglio 2016

Il progetto delle elite: azzerare la realtà per fare un mondo nuovo

Guerre in medioriente, crisi economica, profughi e migranti come esodi biblici: questi eventi accadono in una certa maniera deteriore e violenta  non perché è in corso una catastrofe naturale ma perché si inducono catastrofi artificiali , volute.
di Patrizio Ricci
Di fronte a questi ‘shock collettivi’ in cui siamo portati da queste continue ‘emergenze’,  è necessario almeno prendere una posizione che impegni la propria libertà. Le guerre, le donne curde bruciate nelle gabbie, le immagini delle teste mozzate dai terroristi islamici portate dai media fin dentro le nostre abitazioni, sono eventi che congelano la nostra capacità di comprensione e ci rendono incapaci di reagire; siamo tentati allora a cercare sicurezza nel quotidiano, in un ambito in cui amare vuol dire qualcosa, in cui la propria volontà vuol dire qualcosa, un ambito in cui più immediatamente ci possiamo giocare.  Per questo, bisognerebbe rendersi conto che proiettare le cause dei problemi sull’impersonale, sulla corruzione dei politici, sull’incapacità dell’Europa, sulla  tirannide non è cosa vera. Tutto questo conduce solo alla propria assenza, quindi alla propria disaffezione ed al proprio disinteresse, inevitabilmente al senso di impotenza per ‘saturazione’.

venerdì 1 luglio 2016

Libia: l' Italia cura i RATTI feriti, del terzo "governo" di occupazione.

Non è la prima vota che accade, questa volta lo veniamo a sapere dalla stampa, senza neanche bisogno di cercare.

Libia: feriti trasferiti a Roma

Prelevati da aereo italiano, presto a Misurata nave con farmaci
(ANSA) - IL CAIRO, 26 GIU - Un aereo italiano è volato a Misurata per trasferire all'ospedale militare di Roma i combattenti dell'operazione che sostiene il governo di unità nazionale di Tripoli rimasti feriti nella lotta all'Isis. Lo riferisce la pagina Facebook del Consiglio municipale di Misurata.