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giovedì 31 maggio 2018

In vista del meeting di Parigi, l’Audit Bureau rivela gli sperperi del Consiglio Presidenziale

Di Vanessa Tomassini
Il Ministro degli Esteri Francese ha confermato così le voci trapelate nei giorni scorsi circa l’evento in programma per il prossimo 29 maggio a Parigi, su iniziativa del presidente Emmanuel Macron: “Come ha detto Salamé al Consiglio di Sicurezza il 21 maggio, oggi in Libia c’è un’opportunità da cogliere: i canali di dialogo si sono moltiplicati, il consenso tra attori libici e internazionali è emerso intorno all’organizzazione delle elezioni. A sostegno dell’attuazione della tabella di marcia del rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, la Francia sta compiendo ogni sforzo per raggiungere una soluzione politica che riunisca, su base inclusiva, i vari attori libici, tra cui tenere elezioni generali nel 2018, espressione della sovranità del popolo libico”.
L’iniziativa francese intende riunire i vari attori politici dello scenario libico dal Governo di Accordo Nazionale all’Alto Consiglio di Stato, dal Generale Khalifa Haftar alla presidenza della Camera dei Rappresentanti, oltre ad altre figure di rilievo attuali e passate. Ancora una volta la Francia prende l’iniziativa, ma mentre la diplomazia dell’Eliseo prepara gli ultimi visti, l’incontro sembra già fallito. Non bastavano le divisioni e le reazioni negative scatenate dall’invito fatto ad alcuni, escludendo altri, a complicare i piani dell’Eliseo ci ha pensato anche l’Audit Bureau pubblicando il “terribile rapporto” dell’anno 2017, fatto di spese folli ed ingiustificate.
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mercoledì 30 maggio 2018

Il dogma liberista sui banchi di scuola: “La delocalizzazione è un bene”

Roma, 21 mag – La delocalizzazione? Una sana scelta economica, anche se ha lo spiacevole effetto collaterale di creare nuovi schiavi a basso costo. Sembra dirci questo un paragrafo di un libro di testo per studenti che sta circolando in queste ore sui social network.

Diffuso per primo dalla pagina facebook “Ufficio Sinistri. Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra”, il passaggio è tratto da Leonardo, sussidiario di educazione tecnica per la prima media inferiore, libro scritto a quattro mani da Cesare Benedetti e Corinna Romiti ed edito da DeA scuola, il ramo educazione della casa editrice De Agostini. Così leggiamo a proposito della probabilmente più esecrabile pratica della globalizzazione: “Essa è un vantaggio per l’azienda, che in questo modo riduce il costo della risorsa lavoro e può quindi offrire il suo prodotto ad un prezzo più basso, risultando più competitiva”. Tuttto qui. Non una parola sulle decine di migliaia di posti di lavoro persi nel corso degli anni a seguito del trasferimento di produzioni dall’altro capo del mondo.

martedì 29 maggio 2018

Il “colpo da maestro” degli Stati Uniti contro il Venezuela

Stella Calloni rivela il piano segreto del SouthCom per rovesciare la Repubblica Bolivariana di Venezuela. Il documento, che noi abbiamo pubblicato, contraddice l’impegno del presidente Trump di mettere fine ai sovvertimenti di regime che hanno caratterizzato la politica imperialista degli Stati Uniti. Il documento conferma che l’immagine caotica del Venezuela che si vuole accreditare a livello internazionale è totalmente artefatta ed è frutto esclusivamente dalla propaganda anglosassone.
| Buenos Aires (Argentine)  
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L’ammiraglio Kurt W. Tidd, comandante in capo del SouthCom.
Gli Stati Uniti e i loro alleati preparano in silenzio un piano brutale per «mettere fine alla dittatura» in Venezuela. La prima parte di questo «colpo da maestro» (Masterstroke), già predisposta, dovrebbe essere messa in atto prima delle prossime elezioni. Se l’esito di questa offensiva, che sarà sorretta dall’intero apparato propagandistico e mediatico, nonché da azioni violente “in difesa della democrazia”, non sarà la cacciata del presidente Nicolas Maduro, il piano B è già pronto, coinvolgerà molti Paesi per riuscire a imporre una “forza multilaterale” che intervenga militarmente.
Panama, Colombia, Brasile e Guyana, appoggiati dall’Argentina e da “altri amici”, sono il fulcro dell’operazione, con la regia del Pentagono. Tutto è pronto: le basi militari, i Paesi confinanti che forniranno aiuto diretto mettendo a disposizione ospedali e riserve di viveri per i soldati.
Ecco il contenuto di un documento di 11 pagine, non ancora divulgato, che porta la firma dell’ammiraglio Kurt Walter Tidd, attuale comandante in capo del SouthCom degli Stati Uniti [1].

lunedì 28 maggio 2018

Il Canada impedisce ai venezuelani che vivono sul suo territorio di eleggere il loro presidente

 
Il Canada ha notificato all’ambasciata del Venezuela il divieto di organizzare seggi elettorali per le elezioni presidenziali venezuelane.
La decisione vìola la Convenzione di Vienna per le relazioni consolari.
Francia e Germania violarono la medesima Convenzione quando impedirono alle ambasciate siriane di organizzare seggi elettorali per le elezioni presidenziali di giugno 2014 [1].
Canada, Francia e Germania pretendono di difendere la democrazia ostacolando elezioni presidenziali.

domenica 27 maggio 2018

Tripoli come non ve l’hanno mai raccontata. “Se dovessi parlare della tua città come la descriveresti?”

-A cura di Vanessa Tomassini
“Tripoli la sposa del mare ha visto tutte le età e civiltà racchiuse, come in una stanza, nei suoi monumenti. Tripoli è la terra della pace e dei suoi abitanti buoni. La nostra città è una piccola Libia, dove tutte le tribù e tutte le culture convivono. Ma ci sono anche cose che tu non hai potuto vedere come la fila di fronte alle banche, alcune milizie nelle zone fuori dal centro ed aree povere che necessitano di infrastrutture.    
  Se il mondo ci lasciasse, supereremo tutti i paesi arabi ed europei”
 Ahmed I. (28 anni)
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Il 23 aprile scorso, vi raccontavo della mia permanenza nella capitale libica, Tripoli.  Nell’editoriale, pubblicato in esclusiva su Notizie Geopolitiche, con un pizzico di malinconia e ancora con tante emozioni nel cuore, descrivevo il clima di sicurezza, le strade e il chiacchiericcio di fronte ai bar, il traffico e i clacson di una ridente città costiera, desiderosa di dimenticare il passato e voltare pagina. Ho tralasciato di parlarvi dello shopping il giovedì pomeriggio, dove mi divertivo a provare abiti tradizionali libici, marocchini e turchi e non mi sono neanche dilungata nello scrivere di un’uscita serale lungomare, la colazione al baldacchino della Nutella e i regali fatti per gli amici in Italia e per quelli – tanti- appena conosciuti in Libia. Non potevo neanche immaginare che una settimana, o poco più tardi, il 3 maggio, qualche pazzo convinto di guadagnarsi un posto in paradiso, potesse attaccare la sede dell’Alta Commissione Elettorale Nazionale uccidendo 13 persone.

sabato 26 maggio 2018

Putin promette di arrestare Soros. Negli USA una petizione per dichiarare Soros terrorista

di — Set 3, 2017
Da Ninco Nanco Blog
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“George Soros, lo speculatore finanziario senza scrupoli, si è proclamato “filantropo” e le sue Fondazioni (ONG) esonerate di imposte sono una parte integrale di questa macchina da guerra preventiva”. William Engdhal
La Russia aveva espulso Soros fuori dal paese per buone ragioni. Era stato Soros che aveva aiutato a rovinare l’economia russa e quella polacca nel decennio del  1990.
Come un grosso pescecane bianco, Soros si muove in ogni parte del mondo alla ricerca delle sue prede.
La prima cosa che bisogna sapere di lui è che Soros è come un grosso calamaro vampiro che si attorciglia intorno alla faccia dell’umanità senza sosta, succhiando sangue a tutto quello che odora di denaro.
Ultimamente il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un nuovo “avviso” circa Soros ed il suo ruolo di destabilizzatore, avvisando le autorità degli USA che, dietro i disordini e gli scontri razziali avvenuti ultimamente negli USA,  si trova la mano di Soros: “Soros sta utilizzando i suoi mezzi per promuovere una politica di divisione di violenza e di propaganda dei media per i suoi fini. Il magnate si sta servendo di una vasta rete di agitatori per attaccare i punti più sensibili degli USA e causare turbolenze. Che non si facciano ingannare: la parte finale di tutto questo è la rivoluzione attraverso la guerra civile. Negli USA si stanno utilizzando le stesse tattiche utilizzate in altre parti del mondo. Soros è un piromane che cerca di appiccare il fuoco  con i fiammiferi che detiene nella sua borsa”.

venerdì 25 maggio 2018

Muammar Gheddafi presenta la soluzione al problema palestinese.

 
il 22 Ottobre 2007, Muammar Gheddafi parla della soluzione del problema palestinese in un discorso più ampio rivolto agli studenti dell' università di Cambridge. 
 
........ Dovete sapere che questa terra e' estremamente stretta.Vicino a Qalqiliya la distanza tra il fiume Giordano e il Mediterraneo non ci sono altro che 15 Km.Non posson esserci due Stati in quest'area.Non puo' esserci uno Stato che sia largo solo 15 Km.Se lo stato Palestinese si stabilisse nella West Bank,Tel Aviv e tutte le citta' litoranee sarebbero dentro la linea di fuoco delle sue mitragliatrici o dell'artiglieria di media misura.Lo spazio aereo sarebbe sotto il suo controllo.Se scoppiasse una guerra ,quello Stato sarebbe spaccato a meta'.E anche,meta'del proposto stato palestinese,la West Bank ,sarebbe completamente separate dalla Striscia di Gaza.Come sarebbe uno stato di cui, una parte e' situate sul Mediterraneo, mentre l'altra parte e' nella West Bank del Fiume Giordano?
Aggiungici la presenza di piu' di un milione di Palestinesi dentro Israele.Essi sono aumentati velocemente.Il loro numero raddoppiera'.In futuro,ci saranno tre o quattro milioni di palestinesi in Israele.Allora,E' impossibile chiedere di essere uno stato puramente Ebreo.Voi sapete che il numero dei palestinesi cresce piu'velocemente di quello degli Israeliani.Nello stato che loro chiamano Israele,ci sono un milione di Palestinesi che vive in pace e armonia con I loro vicini.Questo e' un esempio dello singolo stato che deve costituire la soluzione di quell problema.ci deve essere un singolo stato in Palestina.Il nome non e' importante .Potrebbe chiamarsi Isratina o Palestina.Qualunque il nome possa essere,cid eve essere un singolo stato per Israeliani e Palestinesi.Adesso c'e' un esempio per tutti da vedere.Ci sono un milione di Palestinesi che hanno la cittadinanza israeliana e vivono con gli Israeliani senza problemi.La violenza non viene da loro ma da quelli che vivono fuori da Israele.

giovedì 24 maggio 2018

ODESSA 2 maggio 2014 un massacro impunito

Di Luciano Bonazzi.
il 2 Maggio, per molti di voi significa poco, alcuni diranno che significhi che domani sarà il tre, e poi il 4 di maggio, ma non importa, non vi biasimo, nessun telegiornale ne parla o ricorda questa data. Eppure per me significa molto.

Il 2 maggio di 4 anni fa si consumava uno dei più efferati e sanguinosi delitti della storia recente. Parlo del massacro avvenuto nella Casa dei Sindacati ad Odessa, nella fu Ucraina, scrivo fu in quanto dopo il colpo di stato e i massacri ad esso seguiti non può più esistere o essere considerato legale uno stato criminale. Il colpo di stato cui mi riferisco è chiaramente quello preparato e finanziato da potenze straniere e consumatosi in piazza Maidan a Kiev.

mercoledì 23 maggio 2018

Degenerazione e fondamentalismo nel controllo dei media occidentali


Non c’è nulla di più triste e patetico di un famigerato bugiardo che urla, sputa saliva, insulta le persone normali a destra e sinistra, mentre terrorizza coloro che stanno dicendo la verità.
Ultimamente, l’Occidente è diventato chiaramente furioso. Più ha paura di perdere il controllo sul cervello di miliardi di persone in tutti gli angoli del mondo, più aggressivamente urla, prende a calci e si prende gioco di se stesso.
Il Nuovo Ordine Mondiale non nasconde nemmeno più le sue intenzioni. Le intenzioni sono chiare: distruggere tutti i suoi avversari, siano essi in Russia, Cina, Iran o in qualsiasi altro stato patriottico e indipendente. Silenziare tutti i media che stanno dicendo la verità; non è la verità così come è definita a Londra, Washington, Parigi o Berlino, ma la verità è percepita a Mosca, Pechino, Caracas o Teheran; la verità che serve semplicemente la gente, non la falsa, pseudo-verità inventata per sostenere la supremazia dell’Impero occidentale.

martedì 22 maggio 2018

Chiesa e potere: “Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio quindi chi si oppone all’autorità si oppone a l’ordine stabilito da Dio“.



Nella Lettera ai Romani di Paolo rinveniamo il nucleo originario della teologia politica cristiana, sia nel caso della concezione dell’autorità e dell’obbedienza sia per il nesso tra autorità e trascendenza.
Precisamente al capitolo 13 nei versi dall’ 1 al 7 che esordiscono con “Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio quindi chi si oppone all’autorità si oppone a l’ordine stabilito da Dio“.
I padri della Chiesa presero in considerazione notevolmente quanto indicato nel capitolo 13 predicando la totale sottomissione all’autorità estrapolando dal suo contesto “Omnis potestas a Deo” una formula che diventerà vero e proprio Leitmotiv della cooperazione fra Chiesa e Stato nei secoli successivi.
Inoltre nella concezione Paolina si evince il ruolo ambivalente assunto dal potere politico: da un lato infatti è necessario per ostacolare il male, dall’altro l’autore è contemporaneamente consapevole che il tempo della politica non può mai essere quello della sede della salvezza. Il potere dunque assume il ruolo quasi del katechon, di frenare il caos.

lunedì 21 maggio 2018

Dittatura finanziaria: il piano segreto delle élite per la conquista del potere




Calato il sipario su queste elezioni e appurato che sono stati puniti i partiti filo-UE, in attesa di capire che cosa avverrà tra possibilità di inciuci, patti e larghe intese per la “salvezza nazionale” per relegare all’opposizione il centrodestra, possiamo trarre diverse riflessioni. La prima è che è stata la campagna elettorale italiana peggiore di sempre, soprattutto per il clima di violenza che si è riversato sulle strade con episodi gravissimi. È come se il fenomeno degli haters fosse sgusciato dai social network per contagiare l’intera società, mostrando così il lato peggiore dell’umana convivenza: la disperazione ha assunto il profilo della follia sociale.
Invece di puntare sui programmi elettorali, tutto è stato spettacolarizzato e banalizzato. Si è focalizzata l’attenzione sugli slogan  triti e ritritida salotto televisivo e si è distratta l’opinione pubblica sulla lotta tra fascismo e antifascismo (utilizzando così due regole auree della manipolazione sociale, il divide et impera e la distrazione delle masse dai veri problemi).
Il popolo però non ha rinunciato all’idea concreta del cambiamento o almeno a sognarlo. Ora vedremo se era l’ennesima illusione, se il potere ha trovato altri burattinai da manovrare per eterodirigere le masse, oppure no…

domenica 20 maggio 2018

La guerra contro la memoria storica è una campagna a lungo termine della NATO

La NATO è un’alleanza presente da tempo immemorabile che ha liberato l’Europa dal nazismo e ci protegge dall’orso russo, che poi è quello che dovremmo credere. La verità storica è molto diversa, ma la NATO si sforza di revisionarla. Un compito a lungo termine con conseguenze oscure.
| Varsavia (Polonia)
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Aggiornamento: L’autore di questo articolo è stato arrestato e imprigionato, in data 18 maggio 2016.
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Nei giorni 8 e 9 luglio, Varsavia ospiterà il prossimo vertice della NATO, la riunione dei capi degli Stati membri dell’Alleanza nel formato del Consiglio Nord Atlantico.
L’incontro di Varsavia sarà il 25° vertice nella storia della NATO e vi saranno sviluppati gli accordi raggiunti nel corso della precedente riunione dei capi di Stato dell’Alleanza tenutasi a Newport nel 2014.
In particolare, abbiamo a che fare con la creazione di una forza di reazione rapida sul territorio dei paesi dell’Europa orientale che sarebbe in grado di condurre operazioni di combattimento lungo il cosiddetto fianco orientale dell’Alleanza. Il Ministro degli Affari Esteri della Polonia, Witold Waszczykowski, ha sottolineato che la creazione di basi militari permanenti della NATO e, in particolare, statunitensi sul territorio della Polonia sarà annunciato durante il vertice.
È attesa la presenza di 2.500 partecipanti oltre a quella di 1.500 giornalisti stranieri. Per questo evento è stato affittato il moderno Stadio Nazionale al centro di Varsavia. Le misure di sicurezza sono state inasprite in relazione a possibili minacce terroristiche e alle proteste di organizzazioni pubbliche che hanno già dichiarato la loro intenzione di tenere una sorta di anti-summit nella capitale polacca.

sabato 19 maggio 2018

L’internazionale criminale: la Lega anticomunista mondiale

Fondata a Taiwan da Chiang Kai-shek, Reverendo Moon e da criminali nazisti e di guerra giapponesi, la Lega anticomunista mondiale (WACL) con Nixon la prima volta estese i metodi contro-insurrezionali nel sud-est asiatico e nell’America Latina. Sette capi di Stato parteciparono alle sue riunioni. Poi, rediviva con l’era Reagan, divenne uno strumento del complesso militare-industriale degli USA e della CIA durante la Guerra Fredda. Gli furono commissionati omicidi politici e l’addestramento controinsurreazionale in tutti i conflitti, tra cui l’Afghanistan dove era rappresentata da Usama bin Ladin.
| Parigi (Francia)  
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Alla fine della seconda guerra mondiale, i servizi segreti statunitensi utilizzarono fascisti, ustascia e nazisti per creare una rete di agenti anticomunisti: Stay-behind [1]. Se reclutati negli Stati Uniti i futuri agenti atlantici dovevano rimanere segreti, negli Stati sotto il controllo sovietico, al contrario, dovevano agire pubblicamente. Fu creata quindi, nel 1946, una sorta di ente internazionale per coordinare l’azione degli agenti orientali trasferiti in occidente: il Blocco delle Nazioni anti-bolsceviche (ABN). Fascisti ucraini, ungheresi, rumeni, croati, bulgari, slovacchi, lituani, ecc. si unirono sotto la guida di Yaroslav Stetsko. Ex-capo collaborazionista ucraino, Stetsko è considerato il responsabile del massacro di 700 persone, per lo più ebrei, a Leopoli del 2 luglio 1941.
Otto anni più tardi, alla fine della guerra di Corea, gli Stati Uniti sostituirono la Francia in Indocina [2]. Il presidente Eisenhower creò un sistema di difesa regionale diretto contro l’URSS e la Cina. L’8 settembre 1954, seguendo il modello della NATO, fu creata la SEATO che raggruppava Australia, Nuova Zelanda, Pakistan, Filippine, Thailandia, Regno Unito e Stati Uniti. Il 2 dicembre il dispositivo fu completato con un trattato di difesa bilaterale tra Stati Uniti e Taiwan [3]. In parallelo, la CIA, sotto la direzione di Allen Dulles, struttura i servizi spionistici di tali Stati e crea un’organizzazione di contatto tra i partiti anticomunisti nella regione. Quindi, viene creata attorno Chiang Kai-shek la Lega anti-comunista dei popoli dell’Asia (APACL).

venerdì 18 maggio 2018

La Giornata della Vittoria russa (o la storia della Seconda Guerra Mondiale che non si sente spesso in Occidente)

| Montréal (Canada)
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Ogni 9 maggio la Federazione Russa celebra la sua festa nazionale più importante, la Giornata della Vittoria, il den’ pobedi. Durante le prime ore di quel giorno nel 1945 il Maresciallo Georgij Konstantinovič Žukov, comandante del 1° Fronte bielorusso, che aveva preso d’assalto Berlino, ricevette la resa incondizionata tedesca. La Grande Guerra Patriottica era andata avanti per 1418 giorni di inimmaginabile violenza, brutalità e distruzione. Da Stalingrado e dal Caucaso settentrionale e dalla periferia nord-occidentale di Mosca alle frontiere occidentali dell’Unione Sovietica a Sebastopoli nel sud e Leningrado e ai confini con la Finlandia, nel nord, il paese era stato devastato. Si stima che 17 milioni di civili, uomini, donne e bambini, siano morti, anche se nessuno conoscerà mai la cifra esatta. Villaggi e città furono distrutti; famiglie vennero spazzate via senza che nessuno le ricordasse o piangesse la loro morte.

giovedì 17 maggio 2018

Tutti migranti, come merce dentro ai pacchi: le nuove direttive UE e Onu contro ogni sovranità


L’Europa e l’ONU si accingono a mettere nero su bianco le regole definitive sull’immigrazione, che saranno valide per tutti i Paesi. E’ la costruzione di un vero sistema per la mobilità umana, che prevede società aperte, accoglienza, e zero respingimenti. Lo scopo? Nel mondo globalizzato anche  gli esseri umani devono essere rapidamente spostabili come le merci. Opporsi? Non è previsto.
di Francesca Totolo
Partiamo dall’ultima trovata che arriva dalla Commissione Europea. I Paesi membri dell’Unione Europea che hanno mostrato più solidarietà nell’accoglienza dei migranti, come Grecia e Italia, saranno premiati dai fondi strutturali del prossimo budget UE 2021-2027. Chi invece si mostrerà refrattario a fare la sua parte a favore degli immigranti e sul rispetto dello stato di diritto, come Ungheria e Polonia, si troverà penalizzato. Continue promesse da Jean-Claude Juncker e Frans Timmermans, sempre disattese, che sembrano piuttosto voler colpire gli Stati Visegrad e l’Austria, rei di voler difendere gli interessi dei propri connazionali invece di aprire le frontiere agli stranieri indiscriminatamente.
Le dichiarazioni della Commissione Europea arrivano in seguito all’incontro pubblico del 16 aprile scorso voluto da George Soros. Durante il meeting, lo speculatore ungherese ha esposto le sue ragioni a Timmermans (Vice Presidente della Commissione Europea) contro il governo ungherese guidato dal Premier Viktor Orbán a proposito del pacchetto legislativo “StopSoros” che ha portato alla chiusura della sede della Open Society Foundations di Budapest e a quella, che sarà definitiva nel 2021, della Central European University fondata e finanziata dalla fondazione di Soros.

mercoledì 16 maggio 2018

AFRICA, CULLA DEL NEOLIBERISMO

di  Ilaria Bifarini

Ilaria Bifarini, blogger e autrice del libro “I coloni dell’austerity”, parla ai microfoni di Byoblu.com del legame fra neoliberismo, Africa e fenomeni migratori di massa: cosa possiamo imparare dall’esperienza africana? Chi sono i veri carnefici e le vere vittime della globalizzazione della povertà? Come possiamo distinguere le cause dagli effetti nelle politiche di austerity?

È attraverso la globalizzazione della povertà che questa economia, questo modello perverso  assolutamente autodistruttivo, oltre che antisociale, si sostiene.

Di nuovo con noi Ilaria Bifarini, buonasera e bentornata su Byoblu.com.
Grazie, grazie a voi e buonasera.
Dopo il grandissimo successo del primo video neoliberismo e manipolazione di massa, “I coloni dell’austerity” è il tuo nuovo libro, nel quale parli di Africa, migrazioni di massa e neoliberismo in un unico contenitore: vuoi spiegarci meglio? Come mai accosti questi tre fattori?
Perché le politiche di immigrazione di massa altro non sono che lo strumento che usa attualmente il neoliberismo per imporre la globalizzazione della povertà. Quello che è accaduto in Africa è quanto ora si sta riproponendo in Europa e in Occidente, attraverso le politiche neoliberiste dell’austerity.

martedì 15 maggio 2018

I “pirati” di Soros denunciano l’Italia

di Francesca Totolo (Esclusiva Byoblu)

lunedì 14 maggio 2018

Libia, l’uomo del petrolio e presidente della NOC parla agli italiani

di OLTRE FRONTIERA (Rocco Bellantone)
Libia, l’uomo del petrolio e presidente della NOC parla agli italiani
La ripresa del settore energetico libico è stata al centro della seconda giornata di lavori della conferenza “Time for Action“, organizzata dalla Camera di Commercio Italo-Libica nell’ambito della prima missione imprenditoriale italiana dalla caduta del regime di Gheddafi nel 2011.
Dopo i saluti del primo ministro del Governo di Accordo Nazionale Fayez Al Serraj, sulla questione sono intervenuti il presidente della NOC (National Oil Company) Mustafa Sanallah e il ministro dell’Elettricità Abdul Majeed Hams.
“Il petrolio rappresenta il 95% dell’economia nazionale libica – ha spiegato il presidente della NOC Sanallah – Con l’Italia c’è un forte legame storico e una vicinanza geografica strategica. In questa fase il vostro Paese ha un ruolo molto importante per noi. Nel 2014 Eni è rimasta in Libia mentre le altre compagnie hanno lasciato il Paese. Negli anni più difficili insieme agli operatori di Eni abbiamo tenuto la produzione sui 20mila barili al giorno e grazie al gas esportato in Italia abbiamo potuto tenere bassi i nostri prezzi”.

domenica 13 maggio 2018

Non le tangenti ma altro determinò quel 2011 in Libia

di · Pubblicato 23 marzo 2018
di OLTRE FRONTIERA (Lorenzo Nannetti)

Non le tangenti ma altro determinò quel 2011 in Libia
Molte delle ricostruzioni del 2011 a partire dall’inchiesta recente su Sarkozy soffrono di un problema: i giornalisti hanno la memoria corta e/o non sono mai stati al corrente di tutti i fatti. Sarkozy non ha lanciato l’attacco per quelle tangenti. Per lo meno, non è quello il motivo principale.
In quel periodo, Paesi come Libia e Venezuela, a causa degli alti proventi del petrolio (si era in periodo di prezzi alti), decisero di rivedere gran parte dei contratti petroliferi ed energetici in genere con le grandi compagnie internazionali che garantivano a queste ultime forti proventi ma non altrettanti ai Paesi dove operavano. In quel momento i governi di quei Paesi si ritenevano sufficientemente forti da poterlo imporre. In breve, e senza entrare nei dettagli caso per caso, venne posto una sorta di ultimatum: accettate nuove condizioni contrattuali, oppure siete fuori, e per “fuori” si intendeva la nazionalizzazione dei giacimenti e la cacciata delle stesse compagnie.

sabato 12 maggio 2018

Il ciclo della menzogna

Quando vogliono condannare un sospettato, gli occidentali lo accusano di ogni sorta di crimine, fino a creare le condizioni per poter emettere la sentenza. Verità e Giustizia non hanno importanza, quel che conta è salvaguardare il potere. Ritornando sull’accusa alla Siria di far uso di armi chimiche, Thierry Meyssan ricorda che, sebbene essa risalga ad alcuni anni fa, il principio secondo cui la Siria è designata colpevole è vecchio di oltre duemila anni.
| Damasco (Siria)
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Gli occidentali affermano che nel 2011 è iniziata in Siria una «guerra civile». Eppure, nel 2003 il Congresso USA adottò, e il presidente George W. Bush firmò, una dichiarazione di guerra a Siria e Libano (il Syria Accountability and Lebanese Sovereignty Restoration Act [1], Legge sulle responsabilità della Siria e per il ripristino della sovranità libanese).
Dopo il vano tentativo del segretario di Stato Colin Powell, che nel 2004 avrebbe voluto trasformare la Lega Araba in tribunale regionale (vertice di Tunisi), l’aggressione occidentale poté iniziare grazie all’assassinio nel 2005 dell’ex primo ministro libanese, Rafic Hariri.

venerdì 11 maggio 2018

In arrivo una nuova provocazione contro Damasco senza i precedenti errori

5 maggio 2018


FONTE: РИА Новост
Una fonte collegata alle forze di sicurezza siriane ha riferito (a Ria Novosti n.d.r.) che i servizi segreti americani stanno preparando una nuova provocazione in Siria mediante “attacco chimico”.
Secondo la fonte: “L’operazione è guidata da un ex militante dell’ISIS Mishan Idriz al-Hamash. Scopo dell’operazione è l’attuazione della messinscena di un attacco chimico contro i civili con la sua successiva diffusione sui media”.
Sempre secondo i dati in possesso della fonte, come luogo della futura messinscena è stato scelto il campo petrolifero “al-Jafra”, 27 km a est di Deir ez-Zor, dove è di stanza la base militare degli Stati Uniti. Ora stanno portano sul posto i residenti della sponda occidentale del fiume Eufrate per poter partecipare alle riprese.
Dopo la provocazione, in base alla quale il 4 aprile sulla città di Duma sarebbero state impiegate armi chimiche, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia hanno lanciato un attacco missilistico su obiettivi in ​​Siria, senza aspettare l’indagine degli esperti dell’OPCW.

giovedì 10 maggio 2018

Farmaci: fanno più morti degli incidenti stradali e delle armi da fuoco

antidolorifici farmaci
Si è sviluppato un mercato nero dove le sostanze costano poco, esattamente come l’eroina, peccato che l’eroina sia una droga illegale mentre qui stiamo parlando di farmaci autorizzati e legali ovunque…
Più morti per antidolorifici che per la guerra in Vietnam – di Caterina Giojelli
In America l’abuso di oppioidi, prescritti da medici e venduti in farmacia o sul web è più letale delle armi da fuoco. E l’Italia non ne è immune. Intervista a Luigi Cervo
Sapevate qual è la prima causa di decesso negli Stati Uniti tra chi ha meno di cinquant’anni? Overdose di prodotti riconducibili all’oppio. Stiamo parlando della dipendenza da un tipo di antidolorifici prescritti per lenire dolori cronici, da infortunio o post operatori, che ammazza più degli incidenti stradali e delle armi da fuoco. Un morto ogni dodici minuti, ha calcolato il Corriere, ed è un calcolo che ancora sottostima l’emergenza perché attesta i decessi ma non il numero, enorme, di nuovi tossicodipendenti, vittime della cultura del “no pain” americana.

mercoledì 9 maggio 2018

Petrolio connection, gasolio di contrabbando dalla Libia a Porto Marghera

Venduti milioni di euro di carburante che transitavano per i depositi veneziani
 

VENEZIA. Dalla Libia a Porto Marghera attraverso Malta. Milioni di metri cubi di gasolio hanno seguito la rotta dell’illegalità: dichiarati di origine saudita pur arrivando dalla Libia, sono stati immessi, dopo essere stati opportunamente mescolati con altri prodotti, nei nostri mercati nonostante la scarsissima qualità.
Trafugato dalla raffineria nazionale libica di Zawyia, controllata da una delle milizie non governative, il carburante prendeva la via dell’Italia. Augusta in Sicilia, Civitavecchia sulle coste laziali, e appunto Porto Marghera erano gli approdi delle navi cariche di gasolio illegale. Un giro d’affari smascherato a fine 2017 dall’indagine della Finanza, su coordinamento della Procura di Catania, grazie a una denuncia dell’Eni.
Tra il giugno 2015 e il giugno 2016 sono stati 31 i viaggi illegali documentati, alcuni anche con rotta su Venezia: complessivamente è stata accertata la provenienza illecita di 82 milioni di metri cubi di gasolio per un valore d’acquisto di 27 milioni a fronte di un valore di mercato di 51, con 11 milioni di Iva evasa. Il tutto orchestrato da un’organizzazione libica, maltese e italiana finita nell’inchiesta.

un'immagine dello scambio di gasolio...
un'immagine dello scambio di gasolio tra navi

martedì 8 maggio 2018

ONG sempre più aggressive: da taxi del mare, a pirateria umanitaria

Di Francesca Totolo


L’arroganza umanitaria, gli arrembaggi pirateschi contro la Guardia Costiera Libica, le strategiche scomparse dai radar e la presunta impunità per superiorità morale dei “salvatori di vite umane”.
di Francesca Totolo
Tutto è cambiato in seguito all’accordo del luglio scorso siglato da Paolo Gentiloni e dal Presidente al-Serraj, e dopo l’introduzione del Codice di Condotta delle ONG del Ministro Minniti.
Certamente sono cresciute sia l’arroganza delle organizzazioni non governative attive nelle operazioni di ricerca e “salvataggio” davanti alle coste libiche, sia la loro presunta superiorità morale che le rende refrattarie ad ogni tipo di codice e legge invocando. A tutto ciò, si aggiungono le sempre maggiori pressioni istituzionali delle organizzazioni internazionali finanziate dal solito George Soros, come Amnesty International e Human Rights Watch.
L’intesa tra Gentiloni e al-Serraj, sostenuta anche dall’Unione Europea, ha stabilito che la Libia tornasse in possesso della propria zona SAR di competenza, e conseguentemente l’invio dei fondi e dei mezzi necessari per presidiare le coste e per combattere i trafficanti di esseri umani. La formazione degli uomini della Guardia Costiera Libica è stata delegata alla nostra Guardia Costiera in collaborazione con EUNAVFORMED Operazione Sophia, e prevede l’istituzione di un MRCC a Tripoli.
Partiamo da un veloce resoconto sul dopo Codice Minniti per meglio inquadrare la situazione attuale a proposito delle organizzazioni non governative.
Medici Senza Frontiere si è prontamente e tempestivamente ritirata dalla missione nel Mediterraneo fornendo però personale medico-sanitario a bordo della nave Aquarius di SOS Mediterranee. Lo stesso ha fatto la maltese MOAS dei discussi coniugi Catrambone, che hanno deciso di trasferire navi e fondi a favore dei profughi Rohingya del Myanmar.

lunedì 7 maggio 2018

SI E' FOTTUTO 819MILA EURO PER FARSI IL VILLONE: ECCO CHI E’ IL LADRO PD DEL GIORNO, ALLA FACCIA DELLA QUESTIONE MORALE

1 maggio 2018

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QUESTIONE AMORALE – CATTEDRE UNIVERSITARIE E MONTE DEI PASCHI DI SIENA, POLITICA IN BASILICATA, ‘FEUDI’ FAMILIARI IN SARDEGNA: C’È DI TUTTO NELLA CARRIERA DI ALDO BERLINGUER, NIPOTE DI ENRICO, FIGLIO DI LUIGI E ASSESSORE PD. ORA C’È ANCHE UNA CONDANNA DELLA CORTE DEI CONTI A RISARCIRE 819MILA EURO PER ESSERSI PAGATO UNA VILLA CON SOLDI PUBBLICI

Secondo la magistratura contabile Aldo Berlinguer avrebbe «posto in essere una serie di atti per avvantaggiarsi illecitamente delle erogazioni pubbliche determinando un totale sviamento dalle finalità pubblicistiche previste». Finanziamenti da Mps, case intestate, fondi pubblici sprecati. E la sua poltrona con Pittella, balla…

domenica 6 maggio 2018

UNA MONTAGNA DI SOLDI IN LUSSEMBURGO E ISRAELE: ECCO IL “TESORO” DI MATTEO RENZI, REGALATO IN QUESTI ANNI DAI SUOI “PADRONI”

sabato 28 aprile 2018.

La partita delle nomine è fondamentale, per sbloccare la casella a cui tiene di più, quella dell’intelligence informatica, di Marco Carrai. Ma chi c’è dietro Carrai? Quali sono i suoi soci? E soprattutto: perché Renzi non può rinunciare alla sua nomina? La risposta è proprio nella rete di rapporti, soldi e uomini, legati a doppio filo con Carrai. Una rete che il Fatto Quotidiano è in grado di rivelare. Grandi imprenditori delle infrastrutture pubbliche, consiglieri di Finmeccanica, capi di importanti gruppi bancari, ex agenti dei servizi segreti israeliani, uomini legati ai colossi del tabacco. Oltre al solito fedelissimo renziano Davide Serra, finanziere trapiantato a Londra e creatore del fondo Algebris. Persino un commercialista accusato di riciclaggio.
Una rete che si snoda intorno a Carrai proprio dal 2012: negli stessi giorni in cui Renzi avvia la scalata al Pd e poi al governo. Una rete che arriva sino a oggi, alla Cys4, la società di Carrai per la cybersicurezza. La stessa società a cui il governo si è aggrappato per giustificare le competenze di “Marchino”, come lo chiamano gli amici, per guidare il comparto dell’intelligence. Persino il ministroMaria Elena Boschi ne ha dovuto rispondere in aula. Eppure, è proprio la presenza sul mercato della Cys4 a rendere Carrai un uomo in pieno conflitto di interessi.

sabato 5 maggio 2018

Emmanuel Macron choc sulla Brexit: “Un errore far scegliere al popolo”

23 aprile 2018
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Il presidente francese, Emmanuel Macron, entra a piedi uniti sulla Brexit e sulla possibilità di scelta del popolo britannico. In un’intervista alla Bbc, il leader francese ha esposto tutti i suoi dubbi sulla decisione del governo del Regno Unito di aver dato ai cittadini questa libertà di scegliere e ha definito “un errore” la decisione dell’allora primo ministro Cameron. “Credo sia un errore chiedere semplicemente sì o no, quando non chiedi alla gente come migliorare la situazione e spieghi come farlo”, ha detto il presidente francese. “È sempre rischioso quando in un referendum si chiede sì o no su materie molto complicate”. Un errore che lui non farà mai accadere in Francia, visto che, come sottolineato anche da lui durante l’intervista, “probabilmente, in un contesto simile” anche i cittadini francesi avrebbero votato per l’uscita dall’Unione europea. Per Macron, il contesto ora sarebbe diverso, “ma è meglio non fare scommesse”.

venerdì 4 maggio 2018

Ora migliaia di Cittadini si rivoltano contro “Re” Giorgio Napolitano. Record di denunce per lui e cifre da Incubo!

2 aprile 2018


Arrivano più di mille denunce in un giorno solo per l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Un vero e proprio bombardamento da parte di cittadini italiani esasperati e delusi dalla politica e in particolare dalla figura di Napolitano che avrebbe dovuto garantire i diritti politici alla nostra nazione.
Arriva una denuncia di massa, la cosiddetta class action, per “usurpazione di potere politico”.
Le firme sono 1.080 e arrivano da imprenditori, pensionati, dipendenti pubblici e semplici cittadini hanno sottoscritto l’ esposto (tramite Marco Mori) che è stato già sottoposto alle procure di Roma e Cassino.

giovedì 3 maggio 2018

La storia genocida degli Stati Uniti d’America.




mercoledì 2 maggio 2018

Gentiloni, il premier abusivo che ci trascina nella Terza Guerra Mondiale





Il conte Paolo Gentiloni Silveri, esponente del peggior Partito della seconda repubblica, per la terza volta danneggia l’Italia e ci trascina nella Terza Guerra Mondiale dichiara guerra a Russia, Siria e di conseguenza Iran e Cina.
Gentiloni è la tipica espressione di quel magistero dittatoriale in stile Roma Repubblicana del I secolo A.C. e reintrodotto dall’infame ex presidente della repubblica Giorgio Napolitano a partire dal macellaio sociale Mario Monti. Se quest’ultimo mise l’Italia nelle mani della Trilateral Commission, anche questo premier ineletto, figlio di quella stagione anti-democratica serva d’interessi globali, risponde a logiche simili, come dimostra la referenzialità di Gentiloni verso l’abbietto speculatore internazionale George Soros. Se i personaggi che dal 2011 ci governano, sono domestici della razza padrona, cioè del capitalismo globale, anche questo governo non smentisce questa caratteristica.

martedì 1 maggio 2018

Italia: migranti che arrivano, italiani che espatriano…

Editoriale del Direttore - Emilia Urso Anfuso
Data: 04/04/2018 18:42:32

Nel nostro paese, da anni, uno dei leitmotiv – divenuto vero tormentone – che assilla un po’ tutti, è quello relativo ai flussi migratori. Un tema “caldo” dal momento che, la politica – praticamente di ogni partito – fa confluire verso il nostro paese questi flussi.
Vuoi per gli accordi stretti con la UE – siamo debitori, e come tali paghiamo pegno – vuoi perché in Italia si sfrutta ogni cosa a proprio vantaggio (vedi la creazione di “centri di accoglienza”, cooperative che speculano e persino comuni cittadini che con l’accoglienza ai migranti hanno trovato una fonte di guadagno) ecco che l’aspetto umano passa in terz’ordine, sia quello dei migranti che quello dei cittadini italiani, e si pensa solo ed esclusivamente a sfruttare ulteriormente il tema, in ambito politico, ora sollevando polveroni razzisti contrapposti alle perenni contro risposte “buoniste”.