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venerdì 31 luglio 2015

Cadono le maschere dell’oligarchia europea: un alto funzionario britannico dichiara che la democrazia è inefficace

24 luglio 2015
Il responsabile delle Relaziono Estere del Regno Unito, mr. Philip Hammond, ha recentemente affermato che “i processi democratici dei governi occidentali risultano imbarazzanti e macchinosi e rappresentano un ostacolo nella lotta contro lo Stato Islamico e contro la Russia, i due nemici dell’Occidente”, secondo Hammond.

“La democrazia è militarmente inefficace e l’ISIS non potrà essere sconfitto in Siria fino a che il governo britannico non potrà operare unilateralmente senza essere costretto a dare tante spiegazioni al Parlamento”, ha dichiarato Hammond.

giovedì 30 luglio 2015

11 segni che l’America ha già toccato il fondo

23 luglio 2015
di Michael Snyder

Proprio quando pensiamo che ormai la depravazione degli Stati Uniti non potrebbe essere peggio di così, succede qualcosa che ci sorprende. Molte delle cose che state per leggere sono estremamente inquietanti, ma è importante che guardiamo in faccia la realtà. […] La nostra società è assolutamente dipendente dall’intrattenimento (in gran parte spazzatura totale), decine di milioni di noi sono prigionieri delle droghe (sia legali che illegali), e abbiamo ucciso più di 56 milioni dei nostri stessi bambini. Il nostro sistema finanziario è consumato dall’avidità, trattiamo i nostri veterani militari come rifiuti umani, e gran parte dei nostri “leader” a Washington sono profondamente corrotti.

mercoledì 29 luglio 2015

Libia, troppo vicina per dimenticare

Quattro nostri connazionali rapiti in Libia. Ma quali sono le strategie in atto sui vari fronti?
Tre giorni fa in Libia sono stati rapiti quattro italiani. Ma qual è la situazione in Libia? Proviamo ad adottare una lettura strategico militare.

Sul fronte occidentale la Tunisia sta erigendo un muro di 160 km da terminare entro fine anno. A prima vista potrebbe sembrare una provocazione o un'esagerazione ma è invece una strategia bellica applicata fin dai tempi antichi. Si chiama difesa di sbarramento ed i casi più noti sono il vallo di Adriano, il vallo Antoniniano, il fossatum Africae, la linea Maginot, in parte la linea Sigfrido, tutte barriere organizzate per difendere il territorio da invasioni endemiche e continue.

martedì 28 luglio 2015

Migranti, SkyNews: ecco la mente del traffico dalla Libia

24 luglio 2015

Sarebbe un etiope di nome Ermias Ghermay una delle menti del traffico di esseri umani dalla Libia, secondo un'inchiesta di Sky News che cita la polizia italiana e il pm Geri Ferrara (scritto 'Gerry' nell'articolo).

Secondo la corrispondete speciale Alex Crawford, la polizia italiana «ha intercettato diverse telefonate tra Ghermay e i suoi luogotenenti, una delle quali lo collega direttamente al naufragio al largo di Lampedusa dell'ottobre 2013 in cui morirono 366 persone».

lunedì 27 luglio 2015

quattro italiani rapiti in Libia: ipotesi, chiacchiere, in puro stile italiota

ecco uno dei tanti articoli usciti subito dopo il rapimento dei quattro italiani, in Libia:

Libia, rapiti quattro italiani. Gentiloni: "Difficile fare ipotesi"
Sono tecnici della Bonatti di Parma. Il blitz nei pressi di Mellitah, vicino un complesso dell'Eni. Sarebbero stati prelevati la sera di domenica a Zuaia, mentre stavano rientrando dalla Tunisia. Il ministro degli Esteri: "Confermo che è pericoloso restare nel Paese"

20 luglio 2015
ROMA - Quattro italiani sono stati rapiti in Libia, nei pressi del compound dell'Eni nella zona di Mellitah presso alcuni impianti. Sono tecnici che lavorano presso alcuni impianti petroliferi nord-africani, per attività di sviluppo, trasporto e manutenzione per la società Bonatti di Parma, general contractor nel settore oil and gas. Si tratta di Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla. Il primo è residente a Monterosso, in provincia di La Spezia; Piano vive a Capoterra, non lontano da Cagliari; Calcagno e Failla sono siciliani, uno di Piazza Armerina (Enna) e l'altro di Carlentini (Siracusa).

domenica 26 luglio 2015

Libia, la polveriera che non si può ignorare

di Fiorenza Sarzanini 21 luglio 2015

Quando affonda un barcone con decine di migranti, oppure quando uno o più italiani vengono sequestrati, la questione libica torna in primo piano nell’agenda politica. «Bisogna affrontare la crisi e risolvere il problema», si affannano a sottolineare ministri ed esperti. Poi, passata l’emozione, non accade nulla. Va avanti così ormai da mesi con l’apparente urgenza di trovare una soluzione, senza che poi si presenti una proposta concreta e fattibile a livello internazionale. Il massimo impegno era stato promesso a febbraio, quando l’Isis aveva annunciato di aver «conquistato la Libia» e in uno dei video di propaganda uno dei leader avvisava: «Marceremo su Roma». Erano state annunciate missioni di terra e di mare, operazioni di polizia internazionale e una risoluzione dell’Onu per autorizzare l’uso della forza. Nessuna iniziativa concreta è stata invece adottata.

sabato 25 luglio 2015

I sette comandamenti dell'Isis "per coprire le donne"

A Sirte (Libia) affisso un cartello pubblicitario che spiega le regole del Califfo per indossare il "niqab", il velo nero "a norma di Islam". E' l'ultimo affronto dell'Isis contro le donne

17 luglio 2015
SIRTE (LIBIA) - Il velo islamico, quello integrale che proprio non lascia vedere alcunché, chiamato "niqab", non va semplicemente indossato: le donne, se non vogliono incorrere in punizioni che prevedono anche la morte, devono farlo secondo determinate regole. Perché per gli uomini del Califfato Islamico, evidentamente, non è suffciente che le donne siano coperte integralmente.

venerdì 24 luglio 2015

Così gli immigrati si inventano le persecuzioni per ottenere l'asilo

Un funzionario svizzero per l'immigrazione: "Tutti i profughi raccontano la stessa storiella. Basterebbe poco per smascherarli"

Claudio Cartaldo - Sab, 18/07/2015 - 12:17
Gli immigrati che arrivano in Europa non sono tutti profughi. Anzi. Molti di loro si inventano storie di vessazioni e sofferenze patite nel loro paesi che in realtà non hanno mai subito.

Lo ha raccontato alla Weltwoche un funzionario della segreteria di Stato della migrazione in Svizzera. Sono sopratutto gli eritrei ad inventarsi storie. Sempre le stesse, tanto che l'addetto è certo ci sia una sorta di passaparola tra immigrati che tentano di imbrogliare le autorità per ottenere il diritto di asilo.

giovedì 23 luglio 2015

Le autoblindo donate da Mario Monti fanno strage in Libia: "Sono micidiali"

L'Espresso, con un articolo di Gianluca Di Feo, racconta di quel "dono del governo Monti che fa strage in Libia". Alcune milizie fondamentaliste che stanno dalla parte dell'autorità di Tripoli hanno trasformato le autoblindo regalate dall'Italia due anni fa in lanciamissili micidiali

18 luglio 2015
Una notizia che mette i brividi e che rend esempre più urgente un dibattito serio e responsabile sull'export di armi verso paesi instabili. L'Espresso, con un articolo di Gianluca Di Feo, racconta di quel "dono del governo Monti che fa strage in Libia". In pratica alcune delle milizie fondamentaliste che stanno dalla parte dell'autorità di Tripoli hanno trasformato le autoblindo regalate dall'Italia due anni fa in lanciamissili micidiali. I missili vengono sparati a caso contro la popolazione civile.

mercoledì 22 luglio 2015

Libia, il via silenzioso alla missione UE. L’Italia va alla guerra?

Speciale per Africa ExPress
Barbara Ciolli
07 luglio 2015
In sordina, con i riflettori puntati sulla crisi greca, il primo di luglio è decollata la missione militare europea, a guida italiana, contro i barconi e gli scafisti dei migranti che salpano dalla Libia. L’operazione internazionale si chiama EUNAVFOR MED e, tecnicamente, al momento è una missione navale e d’intelligence operativa, ristretta ai Paesi dell’Unione europea e alle acque del Mediterraneo. Ma è concepita per allargarsi. La conduce l’Italia, nella persona dell’ammiraglio Enrico Credentino, già a capo, nel 2012, dell’operazione EUNAVFOR anti-pirateria Atalanta, al largo della Somalia.
Il quartier generale delle operazioni è a Roma, vicino all’aeroporto militare di Centocelle. Nella prima fase, per la ricognizione, la vigilanza e lo scambio di informazioni tra le forze dell’ordine dei Paesi UE e quelli di destinazione, di origine e di transito dei migranti, è impegnato un migliaio di uomini. Cinque navi da guerra, due sottomarini, tre aerei, due droni e tre elicotteri sono stati dispiegati dalla dozzina di Stati membri che partecipano a EUNAVFOR MED, tra i quali la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, la Spagna e la Polonia. La piattaforma di comando e coordinamento è la portaerei italiana Cavour.

martedì 21 luglio 2015

Il Califfato dei Tombaroli, le razzie dell'Is

ROBERTO I. ZANINI 14 luglio 2015

Le immagini televisive dei talebani che fanno saltare i Buddha di Bamiyan, in Afghanistan, o quelle dei miliziani dell’Is che razziano e distruggono il museo di Mosul sono ben chiare nella nostra mente. Da anni il patrimonio artistico di buona parte dell’Oriente e del Medio Oriente è a rischio fondamentalismo. Dopo le cosiddette Primavere arabe il rischio si è accentuato. Quello che pochi sanno, però, è che «l’aspetto quantitativamente più grave riguarda le razzie a scopi commerciali. Reperti d’arte antica che vengono contrabbandati in tutto il mondo grazie a una rete collaudata di trafficanti, storici dell’arte conniventi, mercanti, siti telematici e collezionisti privati. Quando nel giro non entrano anche case d’asta e musei. Per non dire del vasto e incontrollato mercato dell’arte nell’Estremo Oriente». Su questi argomenti Luca Nannipieri, studioso e saggista, oltre che direttore del Centro studi umanistici dell’abbazia di San Savino (Pisa), sta conducendo un’inchiesta, che presto verrà tradotta in libro.

lunedì 20 luglio 2015

Fra i migranti le prostitute schiave,Così dalla Libia aumentano le vittime

Per loro lo sbarco in Italia è l’inizio di un nuovo incubo: la prostituzione forzata. Accade a migliaia di donne africane. Da mesi i trafficanti approfittano dell’esodo dei profughi. Sfruttando l'emergenza. Mentre il governo non si muove

di Piero Messina e Francesca Sironi 14 luglio 2015
Quando sbarcano in Italia non sorridono. Hanno superato il deserto, attraversato il Mediterraneo, sono arrivate vive in Sicilia. Ma non sono salve. Perché per loro l’approdo è solo l’inizio di un nuovo incubo: la prostituzione forzata. Sta accadendo ogni giorno a centinaia di donne, soprattutto nigeriane ma non solo. Adescate con la promessa di un futuro migliore in Europa, vengono traghettate dalla povertà alla schiavitù del sesso nelle città occidentali.

domenica 19 luglio 2015

In Libia un accordo che non c'è mentre si spara sulle imbarcazioni cariche di migranti in fuga.

13 luglio 2015

In Libia un accordo che non c'è mentre si spara sulle imbarcazioni cariche di migranti in fuga. La Pinotti propone i droni per combattere i trafficanti, ma gli Stati Uniti programmano le basi di droni in nordafrica per la guerra ad Isis. Ancora una debacle per l'Unione Europea.
22:51 | Pubblicato da Fulvio Vassallo

L'avvio dell'operazione europea EunavFor Med, per adesso limitata soltanto alle attività di intelligence ed allo scambio di informazioni, in attesa che il Consiglio di sicurezza autorizzi le missioni in acque libiche e gli interventi a terra, se mai questa autorizzazione arriverà, corrisponde ad una ripresa delle stragi in mare a poche miglia dalla costa, e ad altri tentativi di blocco di imbarcazioni in fuga, da parte di mezzi navali controllati dalle diverse autorità libiche. Sarà solo una mera coincidenza cronologica, ma per due mesi, quando intervenivano le grandi navi militari tedsehe ed inglesi,dislocate a pche miglia dalla costa libica, con un ruolo secondario della Guardia Costiera italiana, non era annegato proprio nessuno.

sabato 18 luglio 2015

L’inganno del denaro, principale strumento di controllo globale e sociale

28 giugno 2015

L’inganno del denaro, principale strumento di controllo globale e sociale
Posted on giugno 28, 2015 by veritanwo Il denaro nacque per facilitare gli scambi commerciali, per rendere più facile retribuire una prestazione di manodopera, doveva essere uno strumento al servizio dell’umanità, e invece ha finito per essere il principale strumento di oppressione e controllo dei popoli.

L’elite ci induce a pensare che tutto ruoti intorno al denaro, che la qualità della nostra vita dipende dalla quantità di denaro di cui disponiamo, che il successo di un individuo nel mondo di misuri in euro, in dollari o in yen.

E siccome molti sposano questa “visione”, la loro vita diventa davvero in quel modo.

venerdì 17 luglio 2015

Il nuovo ascaro degli USA in Medio Oriente: l’ISIS

Scritto il febbraio 16, 2015 by Federico Dezzani

Questa settimana ci occuperemo ovviamente di Libia e lo faremo con due articoli in successione. Nel primo studieremo l’origine dell’ISIS, secondo mostruoso parto dell’intelligence americana dopo Al Qaida, mentre il secondo ripartirà dal nostro pezzo “Libia: sfida Russia-USA?” pubblicato nel novembre 2014, proseguendo sino ai velleitari piani bellici di oggi.

Italiani, all’armi!

L’ISIS infatti rafforza le sue posizioni sulle coste libiche e, stando al piano strategico “The Islamic State 2015” redatto in inglese ad uso e consumo del pubblico occidentale, intende trasformare la “quarta sponda” in una base di lancio missilistica per colpire l’Italia in vista di un’invasione da sud del continente. Roma esce dal letargo libico in cui era caduta e, per bocca dei ministri Roberta Pinotti e Paolo Gentiloni, azzarda l’invio di almeno 5.000 uomini e chiede per sé la guida di una coalizione internazionale.

giovedì 16 luglio 2015

Dalla Tunisia alla Libia i conflitti incrociati che stanno bruciando il Mediterraneo

Lo scenario. È iniziato un lungo processo: nuove nazioni e confini, e un Iran più forte in caso di accordo sul nucleare

di BERNARDO VALLI 12 luglio 2015
NELL'AREA Mediterraneo traboccano i conflitti incrociati in corso nelle contrade musulmane. Avevamo l'impressione di vivere in una retrovia vulnerabile e adesso le sempre più frequenti esplosioni di terrorismo ci fanno sentire più vicini al campo di battaglia. Al dramma dei profughi si aggiungono le fiammate di guerre, guerriglie, terrorismi che lacerano il Medio Oriente, dove cambiano le frontiere, e lambiscono paesi sull'altra sponda del Mediterraneo, dove feriscono la Tunisia e travolgono la Libia. Di quei conflitti non si tracciano facilmente i contorni e non si identificano amici e nemici, perché gli schieramenti cambiano secondo i luoghi di scontro. Se non lo esamini con la lente di ingrandimento dell'esperto, e senza il rispetto dovuto a una tragedia umana, hai l'impressione che alle porte dell'Europa sia in corso una mischia micidiale. E che nell'area del Mediterraneo se ne riversino i rigurgiti.

mercoledì 15 luglio 2015

Scafista pentito racconta: “Un barcone vale 500mila €, migranti poi verso nord”

Pubblicato il 6 luglio 2015 09:49

di Redazione Blitz

PALERMO – Mezzo milione di euro, questo il valore di un singolo barcone di migranti. Poi, una volta arrivati in Italia, vengono smistati verso il nord. A raccontare l’immigrazione clandestina è Nuredin Atta Wehabrebi, uno scafista eritreo di 30 anni e pentito. Lo scafista arrivò in Italia come profugo di guerra tra il 2006 e il 2007, poi fu arrestato e condannato per favoreggiamento della immigrazione clandestina. Scontata la pena, Wehabrebi è tornato libero e ha iniziato a lavorare con il Patronato per l’accompagnamento dei clandestini: da trafficante di uomini a pentito che racconta come la tratta funzioni e aiuta le autorità a fermarla.

martedì 14 luglio 2015

Giallo in mare: sospetti di terrorismo per il cargo partito dalla Libia

Le indagini sulla nave Falkvag che ha risalito le coste sarde seguita da unità da guerra francesi. L’allarme dell’Interpol: pericolo attentati dell’Isis

di Piero Mannironi 6 luglio 2015
Niente è come appare in questa strana storia che ha come protagonista un vecchio cargo battente bandiera della Sierra Leone, partito dalle coste libiche il 27 giugno scorso per Marsiglia. Intercettato da una squadra navale francese al largo delle coste ogliastrine il 30 giugno e poi perquisito una prima volta, dopo un lungo inseguimento, davanti alla base aerea di Solenzara, in Corsica. E infine scortato fino a Marsiglia, dove è stato perquisito altre due volte: prima in mare e poi in porto.

lunedì 13 luglio 2015

Cargo partito dalla Libia, resta il mistero

Controlli a bordo della Falkvag da parte dei militari francesi. Incongruenze nella versione della Prefettura marittima

3 luglio 2015
SASSARI. La Prefecture maritime del Mediterraneo cerca di raffreddare il "caso Falkvag", il misterioso cargo battente bandiera della Sierra Leone partito dalla Libia e intercettato mercoledì mattina al largo delle coste ogliastrine da navi da guerra della marina francese. Nella tarda serata di mercoledì, infatti, è stato diffuso da Tolone uno scarno comunicato con il quale le autorità francesi hanno cercato di ridimensionare la vicenda, solo poche ore dopo aver lanciato l'allarme su una "nave sospetta", la Falkvag appunto, partita dalla Libia e in navigazione a largo delle coste orientali della Sardegna.

domenica 12 luglio 2015

Giallo su cargo partito dalla Libia che naviga davanti alle coste sarde

Il Falkvag risale lentamente verso le Bocche di Bonifacio seguito da due unità da guerra francesi. Forse profughi nascosti nelle stive

2 luglio 2015
SASSARI. Per ora è un giallo. Una nave sospetta, partita da un porto libico, sta risalendo lentamente le coste orientali dell’isola: si tratta del cargo Falkvag, battente bandiera della Sierra Leone, che da martedì si trova sotto la sorveglianza discreta della marina militare francese.

sabato 11 luglio 2015

Viaggio nell'albergo degli immigrati

Una distesa di letti e pochissimi sogni

7 luglio 2015
«Avevo trovato lavoro in una pizzeria per 600 euro al mese, con contratto, grazie al permesso di soggiorno temporaneo. Avrei atteso più tranquillamente che la commissione territoriale si pronunciasse sulla mia richiesta di asilo per motivi umanitari. Ho dovuto dire no perché, se avessi accettato, avrei perso la stanza qui in albergo». Hasan Almor, 34 anni, sudanese, racconta la sua storia paradossale all’ingresso dellhotel San Giorgio, nei pressi della stazione centrale, dove vive ormai da quasi un anno, aspettando che lo stato italiano decida se ha diritto al soggiorno per motivi umanitari. Alberga con un centinaio di persone, non poche, in quell’hotel da settembre 2014. Ingannano la noia con tornei di calcetto, provano ad imparare l’italiano, nonostante le ore di lezione siano relativamente poche e ci sia un solo mediatore culturale, guardano la tv. Qualcuno prova a vendere fuori quel che riceve (abiti, medicine, cibo) in albergo. Provengono dal Senegal, dal Sudan, dalla Costa d’Avorio, dalla Nigeria. Hasan, di professione elettricista, che è arrivato in Italia su un barcone dalla Libia con 200 persone ed ha pagato ai trafficanti di migranti 2000 euro, aveva invece trovato un impiego.

venerdì 10 luglio 2015

Migranti gettati dal quarto piano dai trafficanti perchè non hanno i soldi per pagare il viaggio

Due ragazzi nigeriani arrivati con gambe e braccia spezzate a Siracusa. Oggi a Catania i funerali di tredici delle vittime del naufragio del 18 aprile ripescati nella stiva del peschereccio inabissatosi

di Alessandra Ziniti 7 luglio 2015
Li hanno buttati dal quarto piano dell'edificio in cui erano stati radunati prima della partenza perchè non avevano pagato agli scafisti l'intero importo che dovevano per il viaggio. Poi, con le gambe e le braccia spezzate sono stati costretti ugualmente ad imbarcarsi. Probabilmente i trafficanti speravano comunque di riuscire a spillare ancora soldi alle famiglie nei paesi d'origine.

giovedì 9 luglio 2015

I dannati del mare: prima ti saccheggio, poi ti bombardo e se non basta ti annego

3 luglio 2015

Quello che l’Africa soffre da anni è quello che noi cominciamo a soffrire: non a caso il progetto politico più importante che si discute nel massimo segreto a Bruxelles – il TTIP – è la proposizione di quegli ‘accordi’ per lo sviluppo che hanno devastato altri Continenti
Nel novembre 1989, al suono delle fanfare di tutto l’Occidente ‘democratico’, cadeva il “Muro” per antonomasia, quello di Berlino. Sono passati 26 anni e, nel mondo, di muri ne sono stati eretti più di una ventina: muri di filo spinato, di cemento, di sabbia e pietra, contornati da fossati, elettrificati, guardati a vista da soldati che sparano…
I più conosciuti sono quelli tra Stati Uniti e Messico (dove le “schiene bagnate” centro-americane cercano di entrare nella terra promessa del dollaro), quello tra Israele e Cisgiordania, la barriera di Ceuta e Melilla in Marocco: Ma ve ne sono altri meno noti, come quello recente tra Bulgaria e Turchia eretto per fermare i profughi siriani, quello tra l’Oman e gli Emirati Arabi, quello tra lo Yemen e l’Arabia Saudita, quello tra la Tailandia e la Malaysia e via dicendo.

mercoledì 8 luglio 2015

Ferro dalla Libia al Palas di Rimini : in 7 a giudizio

Finiscono a processo i responsabili della costruzione dell’opera con le accuse di frode nelle pubbliche forniture e truffa

3 luglio 2015
RIMINI - Tutte rinviate a giudizio le sette persone finite al centro dell’inchiesta sul Palacongressi di Rimini. Così, per Stefano Verna, Giuseppe Verna, Pasquale D’Angelo, Gianfranco Venditti, Sergio Sgambati, Antonio Migliacci e Guglielmo Zaffagnini, ex dirigente dell’ufficio Urbanistica del Comune di Riccione, il prossimo 29 ottobre si aprirà il processo che li vede imputati a vario titolo di frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa ai danni di ente pubblico.

martedì 7 luglio 2015

Libia, MSF: violenza in aumento, la sfida del soccorso sanitario

2 luglio 2015

Con il crescere delle tensioni in Libia orientale è aumentata la necessità d’intervento medico. Il conflitto nella regione si è esteso al di fuori della città di Benghazi, scenario di scontri armati da più di un anno, per spostarsi a Derna, roccaforte dello Stato Islamico (IS) nella zona, dove gli scontri sono iniziati tre settimane fa.

Medici Senza Frontiere (MSF) ha aperto una sede ad Al-Bayda da due mesi e a metà giugno ha iniziato a offrire supporto agli ospedali della zona. La città di Benghazi ha sette ospedali principali ma solo tre sono ancora in funzione. L’équipe di MSF ha fornito 100 kit chirurgici per il trattamento di pazienti feriti all’ospedale di Al-Jahal, una delle strutture funzionanti, che dopo gli scontri ha assistito molti feriti esaurendo le proprie forniture. MSF ha inoltre donato farmaci all’ospedale psichiatrico di Benghazi e all’ospedale di Al-Marj, situato tra Benghazi e Al Bayda.

lunedì 6 luglio 2015

Sequestrate 3000 pistole laser dirette in Libia

Armi verso la Libia sequestrate in porto

27 giugno 2015

Genova - Tremila pistole taser (armi a scarica elettrica) sono state sequestrate ieri nel porto di Genova: la Guardia di Finanza presente nello scalo genovese, durante un controllo ha bloccato un container proveniente dal Sudafrica e diretto in Libia.
Altri parlano di "manganelli elettronici"
Vendita illecita - I taser, essendo considerati armi, non possono essere importati nel paese libico. I finanzieri, insieme alla Procura di Genova, stanno indagando per risalire ai destinatari delle pistole e il perché di questo viaggio da un paese all’altro.
Sabato 27 giugno 2015 alle 09:50:12

Fonte: http://www.genovapost.com/Genova/Cronaca/Armi-verso-la-Libia-sequestrate-in-90834.aspx

domenica 5 luglio 2015

L’ITALIA IN GUERRA PER L’AMERICA

29 giugno 2015 di Riccardo Percivaldi

Con un debito alle stelle e una bolla azionaria in imminente fase di deflagrazione, gli Stati Uniti cercano di arrestare il declino del loro impero alimentando una guerra globale permanente. L’aggravarsi dell’eurocrisi compromette inoltre la stabilità del loro sistema di dominio in Europa, infatti senza la moneta unica gli Stati Uniti perderebbero lo strumento principale, dopo la NATO, per tenere al guinzaglio le nazioni europee e piegarle ai ricatti di Washington. Per riportare sotto la protezione euratlantica gli stati servi, gli Usa rispolverano quindi il fantasma di una nuova guerra fredda e seminano il caos in Ucraina, in Africa e in Medio Oriente. In questo contesto si inseriscono anche la minaccia del terrorismo islamico (ISIS) e la recente emergenza sbarchi dal Nord Africa, che mirano a tenere in vita la moribonda Unione Europea, obbligando i governi a cooperare in vista di un possibile intervento militare in Libia. Gli Stati Uniti sperano così di rinserrare i ranghi dell’alleanza atlantica, presupposto indispensabile per uno scontro decisivo contro la Russia.

sabato 4 luglio 2015

La copertura mediatica della crisi dei migranti in Europa ignora la causa del fenomeno: la NATO

La portata della crisi migratoria che Europa sta affrontando oggi non può essere sottovalutata. E' veramente senza precedenti. Deve essere chiaro però che il numero di migranti che i paesi europei hanno accolto o si sono impegnati a ad accogliere è irrisorio rispetto ai numeri che sono ospitati in altri paesi del Medio Oriente. Il Libano, per esempio, ospita 1,1 milioni di rifugiati siriani. La Giordania ospita più di 600.000 rifugiati. L'Iraq ospita quasi 250mila. La Turchia ospita 1,6 milioni.

Ciò che è abitualmente sottovalutato, però - e di fatto quasi completamente ignorato dai media tradizionali - sono le vere radici della crisi, si legge su Russia Insider.

venerdì 3 luglio 2015

Bilderberg 2015: guerra segreta al denaro contante

Edoardo Capuano - 14 giugno 2015

Per alcuni una guerra nascosto contro il denaro contante è in atto da tempo.

Alcuni giornalisti investigativi hanno confermato che le discussioni private tra i mediatori di alto livello di tutto il mondo includono accordi per limitare la valuta e sanzionare - o in ultima analisi anche vietare - in contanti.

Il gruppo Bilderberg ha discusso il progetto di imporre più controlli dei capitali dei cittadini medi, mentre i direttori di HSBC vogliono combattere il riciclaggio di denaro illegale proveniente dal narcotraffico e dare nuovi idee alla struttura fiscale affinché tutti debbano pagare le tasse.

giovedì 2 luglio 2015

Gheddafi lo aveva predetto:”Se vado via io Libia ai terroristi e Mediterraneo in caos”.

16 febbraio 2015

Gheddafi lo aveva predetto:”Se vado via io Libia ai terroristi e Mediterraneo in caos”.Ecco di seguito la sua intervista UFFICIALE al Corriere Della Sera del 7/03/2011 ,la quale vi farà capire tante cose…
Cosa succede?

«Tutti hanno sentito parlare di Al Qaeda nel Maghreb islamico. In Libia c’erano cellule dormienti. Quando è esplosa la confusione in Tunisia e in Egitto, si è voluto approfittare della situazione e Al Qaeda ha dato istruzioni alle cellule dormienti affinché tornassero a galla. I membri di queste cellule hanno attaccato caserme e commissariati per prendere le armi. E’ successo a Bengasi e a Al-Baida, dove si è sparato. Vi sono stati morti da una parte e dall’altra. Hanno preso le armi, terrorizzando la gente di Bengasi che oggi non può uscir di casa e ha paura».
Da dove vengono queste cellule di Al Qaeda?

«I leader vengono dall’Iraq (ISIS), dall’Afghanistan o anche dall’Algeria. E dal carcere di Guantanamo sono stati rilasciati alcuni prigionieri».

mercoledì 1 luglio 2015

Un conflitto tra bande in Libia ha fermato le partenze di migranti

Sarebbero state coinvolte le milizie che si contendono il traffico di essere umani: almeno un morto e un ferito

guido ruotolo ROMA
Un sospetto. Tremendo. Che a terra, in Libia, tra i porti di Tripoli e Zwarah si sia combattuta una guerra lampo con morti e feriti. È questo spiegherebbe perché per alcuni giorni non sono state segnalate partenze. Un morto e un ferito da arma da fuoco. Erano a bordo di un gommone stracarico di migranti intercettato da una nave militare e portati a bordo.