Lastra a Signa (Firenze), 1 febbraio 2018 - Ha passato 11 mesi e 6 giorni in prigione a Tripoli e da agosto è agli arresti domiciliari in un hotel, a sue spese. È la storia di Tiziana Gamannossi, imprenditrice di Lastra a Signa, che dalla Libia lancia una disperata richiesta di aiuto per una situazione non più sostenibile. A farla finire nei guai un assegno con una delle due firme «falsificate», almeno secondo il governo locale, che durante le indagini avrebbe però rettificato l’imputazione in «assegno con firma non perfettamente conforme», aggiungendo altre accuse, come quella di essere una spia. Di certo c’è che Tiziana si è esposta più volte in passato, anche sulla stampa, contro la guerra del 2011. Ora la sua situazione è in stallo da mesi e per Tiziana resistere ancora, sia fisicamente che economicamente, diventa difficile.