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venerdì 28 aprile 2017

Migranti, ora nelle connection house in Libia si paga per mangiare

La drammatica testimonianza degli ultimi arrivati a Pozzallo: "Due di noi morti di fame e di sete e abbandonati in strada dagli scafisti". Arrestato un gambiano di 19 anni


Adesso nelle connection house in Libia dove i migranti vengono tenuti reclusi prima di imbarcarsi sui gommoni, per mangiare si deve pagare il cibo. Chi non ha soldi da dare ai carcerieri anche per una misera porzione di cibo o un tozzo di pane resta letteralmente digiuno. Sarebbero morti cosi, poco prima della partenza e abbandonati a terra, due giovani ragazzi del centro Africa che avevano sborsato, come tutti gli altri, piu di cinquemila dollari per il viaggio ai trafficanti di uomini.


Sono sempre più drammatiche le testimonianze raccolte dagli operatori della polizia di Stato agli sbarchi dei migranti che arrivano sulle coste siciliane. A riferire i nuovi agghiaccianti particolari sulle violenze e sulle condizioni disumane della prigionia in Libia sono stati molti dei 143 sbarcati ieri a Pozzallo dove gli uomini della squadra mobile di Ragusa hanno individuato ed arrestato lo scafista riconosciuto e indicato dai migranti, un gambiano di 19 anni al quale i trafficanti hanno affidato la guida di un gommone malandato con i 143 passeggeri poi soccorsi nel Canale di Sicilia dalla nave Vos Prudence di Medici senza frontiere.

SABHA, IL LAGER DEI MIGRANTI NEL DESERTO

Ascoltati dai poliziotti, gli extracomunitari, molti dei quali arrivati stremati da fame e sete, hanno raccontato che dentro la connection house i trafficanti non davano da mangiare a chi non pagava e tenevano tutti sotto la minaccia costante delle armi per evitare che qualcuno potesse sottrarre il cibo a chi, con gli ultimi soldi, aveva pagato per averlo.  
  Preso da: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2017/04/22/news/migranti_ora_nelle_connection_house_in_libia_si_paga_per_mangiare-163610854/

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