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venerdì 26 luglio 2019

Gli Emirati, dalla “ritirata” nello Yemen all’offensiva in Libia?

8 luglio 2019.
Di Sergio Bongiorni-MIG

Da una settimana circa, varie testate giornalistiche, con in testa il Wall Street Journal hanno rilanciato la notizia di un possibile ridimensionamento di forze militari Emiratine dallo Yemen, pare che questa fuga di notizie si sia rivelata vera, ovviamente il funzionario Emiratino citato dai media ha aggiunto che resteranno nella coalizione a guida Saudita ma solo con scopi politici e di riconciliazione sulla questione Yemenita.
Questa decisione, aggiunge il funzionario, è stata presa da circa un anno,  e quindi non è proprio dell’ultimo minuto.
Le principali forze militari che saranno smobilitate saranno quelle ubicate nella città di Hodeidah e nello scalo navale di Assab in Eritrea, principale attracco delle unità Emiratine nella guerra contro gli Houthi in Yemen.
La priorità, secondo il funzionario Emiratino citato da una buona parte di media generalisti, sarà la lotta contro ISIS e Al Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP), dato che la lotta contro gli Houthi ha visto la coalizione a guida Saudita (con aiuti logistici Statunitensi e Britannici) perdere pezzi e uomini, contro una resistenza armata dei ribelli Houthi molto motivata.

La “svolta” Emiratina avviene per due ordini di motivi:
  1. Ormai accertata la sconfitta nello Yemen, la dirigenza degli EAU si vuole concentrare solamente a obiettivi politici nella crisi Yemenita, giocando un ruolo di mediazione e rinforzare le difese nazionali causa escalation nel Golfo tra Stati Uniti e Iran.
  2. Come abbiamo descritto nel precedente articolo su MIG, gli Emirati giocano un ruolo molto rilevante in Libia, con aiuti economici e logistici alle forze del Generale Haftar (LNA), nell’articolo infatti abbiamo menzionato che gli Emirati hanno garantito ad Haftar batterie anti aeree di fabbricazione Russa Pantsir S1, e un aiuto tattico per mezzo di droni da ricognizione e lancia missili  “Wing Loong”, acquistati dalla Repubblica Popolare Cinese.
Ci riagganciamo all’articolo di G.Gaiani su “Analisi Difesa”, secondo questa fonte, pare infatti che gli Emirati si preparino a “sbarcare” in una base concessa dal Niger al confine con la Libia, appoggiando LNA di Haftar nel contrasto a Daesh nel Fezzan libico. E qui le dichiarazioni a mezzo stampa del funzionario Emiratino dimostrerebbero l’effettivo “cambio di rotta” , spostando la priorità alla lotta a ISIS (Daesh) e ad Al Qaeda.
Ma la cosa non dovrebbe sorprendere i più attenti osservatori, il coinvolgimento Turco tra le fila di Serraj si sta ampliando notevolmente, con carichi imponenti, aerei e navali. Questo porta gli alleati di Haftar, Emirati in testa, a rivedere certi piani, e non è da mettere in secondo piano, come abbiamo riportato nell’articolo precedente, il ruolo della Russia, e della Cina, attori ormai proiettati nelle sabbie del Medio Oriente e del Golfo.
Finiamo con una dichiarazione che dimostra come il quadro strategico internazionale sia mutabile, e secondo noi di MIG non può essere trascurata, ed esce dalla bocca dello stesso funzionario Emiratino interpellato dalla CNN:
“Non si può essere ciechi rispetto ad altre preoccupazioni geostrategiche”.
Fonti
CNN
AnsaMed
Modern Chinese Warplane

Preso da: https://mondoinformazionegeopolitica.wordpress.com/2019/07/08/gli-emirati-dalla-difensiva-nello-yemen-alloffensiva-in-libia/

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