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domenica 27 gennaio 2019

Il Gruppo di Lima riconosce la manipolazione bellicista degli Stati Uniti


 
Dopo la rivelazione delle prove della vicenda ExxonMobil da parte del presidente venezuelano Nicolas Maduro, gli Stati membri del Gruppo di Lima hanno ritirato l’articolo 9 del comunicato comune in cui denunciavano la provocazione del Venezuela, che metteva in pericolo la sicurezza della regione.
Due Stati, Canada e Paraguay, non hanno però aderito perché ritengono che la versione di ExxonMobil e del dipartimento di Stato USA rimanga valida, nonostante le prove che la smentiscono: la marina militare venezuelana avrebbe costretto un battello di prospezione petrolifera (foto) a lasciare le acque contestate con la Guyana.

Le registrazioni dimostrano invece che l’incidente è accaduto alla foce dell’Orinoco, dunque nelle acque internazionalmente riconosciute come appartenenti al Venezuela.
A nessuno è sfuggito che, alla vigilia dell’incidente, il governo della Guyana è caduto a opera di un deputato del partito al governo, Charrandas Persaud, poi fuggito dal Paese e rifugiatosi in Canada.
Questa vicenda dimostra in modo inequivocabile che ExxonMobil e il Dipartimento di Stato USA sono ricorsi alla menzogna per fomentare una guerra tra latino-americani.
Peraltro, mentre il Gruppo di Lima non ha riconosciuto la validità del secondo mandato del presidente eletto Maduro, la Guyana e Santa Lucia hanno invece accettato le lettere di accredito dei nuovi ambasciatori venezuelani.
Traduzione
Rachele Marmetti
Giornale di bordo  
 

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