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venerdì 30 settembre 2016

Libia, “se vedi la barca, devi salpare o ti uccidono”. Così i trafficanti costringono i migranti a partire per l’Italia

Per l'Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, molti dei profughi che sbarcano in Italia sono stati costretti a salpare con la forza: l'ipotesi è che sia un modo per conservare il mito secondo cui le barche con cui si affronta il Mediterraneo siano sicure. A volte sono gli stessi datori di lavoro a consegnare i loro dipendenti stranieri ai trafficanti, che poi li costringono a prendere il mare. E anche famiglie e pezzi dello Stato si organizzano per il business
di | 23 settembre 2016 

giovedì 29 settembre 2016

Le esplosive mail di Hillary Clinton

DI MANLIO DINUCCI
ilmanifesto.info
L’arte della guerra. Subito dopo aver demolito lo stato libico, gli Usa e la Nato hanno iniziato, insieme alle monarchie del Golfo, l’operazione coperta per demolire lo stato siriano, infiltrando al suo interno forze speciali e gruppi terroristi che hanno dato vita all’Isis
Ogni tanto, per fare un po’ di «pulizia morale» a scopo politico-mediatico, l’Occidente tira fuori qualche scheletro dall’armadio. Una commissione del parlamento britannico ha criticato David Cameron per l’intervento militare in Libia quando era premier nel 2011: non lo ha però criticato per la guerra di aggressione che ha demolito uno stato sovrano, ma perché è stata lanciata senza una adeguata «intelligence» né un piano per la «ricostruzione».

mercoledì 28 settembre 2016

L’Italia al guinzaglio della NATO

12 settembre 2016

La NATO cerca in tutti i modi di dividere l’Europa dalla Russia e tiene l’Italia al guinzaglio, coinvolgendola suo malgrado in una guerra fredda sempre più calda. Costellata di basi americane, l’Italia si ritrova così alla mercé degli Stati Uniti.

La NATO fa veramente gli interessi dell'Europa? Le continue esercitazioni militari ai confini con la Russia, le costose missioni di guerra in giro per il mondo non daranno poi evidentemente tanta stabilità e sicurezza ai Paesi europei. Dal canto suo l'Italia, sotto il controllo militare a stelle e strisce del suo territorio, si ritrova, mani legate, ad agire anche contro i propri interessi, continuando a sottoscrivere le sanzioni alla Russia. "Siamo vittime di un'autocastrazione nei confronti dei nostri stessi interessi. L'Europa si sta pestando i piedi, si sta mutilando", ha sottolineato in un'intervista a Sputnik Italia il giornalista e documentarista Fulvio Grimaldi. — Fulvio, secondo lei che cosa vuol ottenere la NATO con la sua espansione nell'Europa orientale ai confini con la Russia?

martedì 27 settembre 2016

LE MORTI PROVVIDENZIALI CHE PROTEGGONO HILLARY CLINTON: 5 MORTI IN QUATTRO SETTIMANE

16 settembre 2016


LE MORTI PROVVIDENZIALI CHE PROTEGGONO HILLARY CLINTON: 5 MORTI IN QUATTRO SETTIMANE 

Quando ci si presenta alle presidenziali americane portando con sé diversi scandali, si deve avere la fortuna di avere qualcuno che elimini in una maniera o nell’altra gli ostacoli imbarazzanti.
Cinque persone sono decedute in circostanze più che sospette. Accomunate dall’aver reso testimonianza sotto giuramento o offerto rivelazioni ai media riguardo Hillary Clinton. Rivelazioni che erano di natura tale da poter compromettere seriamente la sua candidatura o, persino, di fare ammuffire la Clinton nelle aule dei tribunali. Tra le morti si conta un suicidio. Sulle altre indaga la magistratura.

lunedì 26 settembre 2016

Oliver Stone: Il Governo degli USA ha raccontato solo menzogne






TORONTO – “Viviamo nel Grande Fratello di Orwell e me la faccio sotto”. “Il governo americano racconta solo menzogne”. “Dagli anni Cinquanta esiste e prospera una specie di mafia, una criminalità segreta: si è fatta strada col nome di NSA, National Security Agency”, ha dichiarato Stone.
Oliver Stone ed il protagonista del suo film
I leit motive del grande regista – presenti in film come Wall Street”, JFK, Nixon e nel documentario “A sud del confine “- trovano il loro cyber-succo di realtà in Snowden, il documentario/dramma più rilevante e gonfio di polvere da sparo (civile) girato da Oliver Stone negli ultimi vent’anni.

domenica 25 settembre 2016

Facebook e Israele si accordano per eliminare le pubblicazioni anti israeliane

Facebook e Israele si accordano per eliminare le pubblicazioni anti israeliane
 
16 settembre 2016
 
Secondo quanto pubblicato, ieri, dal quotidiano britannico, The Independent, che cita fonti israeliane, i dirigenti di Facebook e delle autorità israeliane stanno elaborando una legge che costringe ad eliminare da questo social tutti i tipi di contenuti considerati anti-israeliani.
Il quotidiano britannico ha riferito che il più recente incontro tra funzionari israeliani e dirigenti di Facebook ha avuto luogo la scorsa settimana e comprendeva anche il ministro degli affari legali del regime israeliano, Ayelet Shaked, noto per le sue controverse posizioni e gli appelli per a commettere un genocidio contro i palestinesi.
Fonti palestinesi riferiscono che già prima di tale normativa entri in vigore, sono state segnalati casi dove Facebook ha rimosso contenuto scomodi al governo di Tel Aviv.

sabato 24 settembre 2016

I MEDIA MENTONO! ECCO COME FUNZIONA IL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE

La maggior parte delle persone, a livello globale, danno per certo che le TV e i Giornali ci raccontino sempre verità certe. Si da per scontato che se lo dicono in TV è vero di sicuro..
Ma siamo così sicuri che quello che i media ci raccontano tutti i giorni sia vero?
Il Giornalista tedesco, Marko Josilo, in un intervista rivela quello che sto per scrivere.
Il Giornalista di guerra ci dice come i mezzi di comunicazione fanno la guerra. Le guerre in Iraq, Libia, Afghanistan, Siria, quelle guerre con un’infintà di morti..Ci dice che in realtà sono state guerre finanziate, internazionalmente gestite, che furono iniziate e legittimate grazie alla manipolazione dell’opinione pubblica ed al lavaggio del cervello attraverso i mezzi di comunicazione..
Dott. Udo Ulfkotte

venerdì 23 settembre 2016

Libia, monta l’ira contro Usa ed Europa. Il generale Haftar cavalca il malcontento

15/9/2016
Le varie fazioni libiche sempre più irrequiete. Il controllo dei terminal nelle mani del generale legato al governo di Tobruk. Proteste di piazza e sui social media contro le ingerenze straniere. Pieno sostegno dei leader tribali ad Haftar nella protezione dei beni della Libia.
 
Tripoli (AsiaNews) - Cresce l’ira fra le fazioni in Libia, dopo le condanne espresse ieri da Stati Uniti e da altri cinque Paesi europei per l’occupazione dell’area della Mezzaluna petrolifera da parte dell’Esercito nazionale libico (Enl). Alla guida delle truppe il generale Khalifa Haftar, legato al governo di Tobruk, che ha assunto nelle ultime ore il controllo dei principali terminal. Ieri pomeriggio si sono tenute due manifestazioni di protesta a Tobruk e a Zintan, contro quelle che vengono definite ingerenze straniere. I capi delle milizie presenti a Zintan minacciano di chiudere di nuovo qualsiasi accesso alla strada costiera.

giovedì 22 settembre 2016

MA QUESTE BOMBE VENDUTE AI SAUDITI CHE STRANO “GIRO” FANNO?

Da una fabbrica di involucri per bombe di Vicenza, alla nostra Aeronautica Militare. Da qui alla RWM di Domus Novas (Sardegna) e alla Saudi Rojal Air Force. Per finire sulla testa degli Yemeniti.
Curiosi interrogativi nascono dall’analisi della foto di una bomba “inerte” sganciata dai Sauditi sulla capitale dello Yemen, Sana’a, la settimana scorsa.
E’ una MK82 con l’identificativo (NCAGE CODE – NATO Commercial And Government Entity ) di RWM di Domus Novas in Sardegna: A4447. E’ (proprio perché inesplosa/inerte) di questa bomba è leggibile anche l’intero codice NATO dell’ordigno: NSN 1325-15-150-5814.
NSN è un acronimo. Si tratta del NATO Stock Number (NSN), un codice numerico a 13 cifre che identifica ciascun pezzo militare inventariato dal ministero/dipartimento della Difesa di ogni singolo Stato.
In italiano è anche indicato come Numero Unico di Codificazione (NUC).
Nel codice NSN il 1° e 2° numero indicano il gruppo cui appartiene l’ordigno (13). Il 3° e 4° la classe di appartenenza (25). Segue in 5° e 6° posizione il “National Codification Bureau code” (NCB) che indica lo Stato in cui è prodotto l’ordigno.

mercoledì 21 settembre 2016

VIDEOCORSO PER SMASCHERARE LE BUFALE DI GUERRA



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Tu dammi le fotografie e io ti darò la guerra” tuonava l’editore William Hearst al suo fotografo Frederick Remington che, nel 1898, non trovava a Cuba nessuna scena che giustificasse una invasione USA.
Da allora molte cose sono cambiate, ovviamente in peggio. E oggi, secondo Sheldon Rampton – già autore di un libro che ha fatto scuola – soltanto negli USA, le organizzazioni governative e gli istituti, organizzazioni e fondazioni ad esse aggregate spenderebbero annualmente più di un miliardo di dollari per promuovere, tramite la Rete, le guerre dell’Impero. Un lavoro condotto, spesso con maestria, da legioni di giornalisti, pubblicitari, esperti in video… e che gli ignari utenti della Rete (un miliardo e mezzo di persone solo Facebook) provvedono a diffondere in ogni dove.

martedì 20 settembre 2016

Libia, la guerra del petrolio e gli interessi dei Grandi

A cinque anni dalla caduta di Gheddafi vengono al pettine i nodi di un intervento voluto dai francesi e poi avallato dalla Nato e dagli Usa che hanno commesso un altro errore strategico: le frontiere libiche sono sprofondate per mille chilometri nel Sahara e il caos ha portato una destabilizzazione incontrollabile che con i jihadisti ha contagiato la Tunisia e i Paesi confinanti. 
 
di Alberto Negri - 14 settembre 2016
«It’s the oil stupid», è il petrolio la posta in gioco in Libia, scrive Issandr Al Amrani, fondatore di The Arabist. E potremmo aggiungere anche il gas: il 60% del carburante pompato dall’Eni- ogni giorno 35 milioni di metri cubi – alimenta le centrali elettriche locali, sia in Tripolitania che in Cirenaica. In poche parole è la produzione dell’Eni che accende la luce ai libici.

lunedì 19 settembre 2016

Occidente fariseo

Molte sono state e sono le bugie degli organi d’informazione circa la situazione in Siria. L’obiettivo? Sempre il solito. La conquista delle coscienze e del consenso. E a riguardo non si può dire che questo: il nostro è un Occidente fariseo, dove la menzogna tiene banco di prova. Sta alla vera stampa invertire la narrativa Neocon della guerra.
 
di Claudio Davini - 10 settembre 2016 
Narrativa manichea: ecco il marchio di fabbrica di certa stampa occidentale. Soprattutto per quel che riguarda l’apologetica dei conflitti scatenati dagli Stati Uniti. Non sono trascorsi troppi anni da quando Colin Powell, segretario di Stato Usa nel 2003, agitava in mondovisione una boccettina da un grammo d’antrace per mostrare come la guerra d’Iraq fosse l’impresa dei giusti contro il male. Sappiamo tutti com’è andata a finire: armi di distruzione di massa inesistenti e Paese devastato. Storia simile per la Siria. Sin dall’inizio del conflitto, Bashar al-Assad – legittimo Presidente della Nazione – è stato dipinto come il diavolo fatto persona, mentre i cosiddetti ribelli moderati sono stati presentati nelle vesti della bontà più sincera. E forse a nulla vale ricordare ciò che la Decima Brigata ha fatto al pilota russo atterrato col paracadute su suolo siriano dopo che il suo caccia era stato abbattuto da un F-16 turco.

domenica 18 settembre 2016

Primo settembre a Caracas: evitato un massacro


di Attilio Folliero [Caracas]


 
Il Ministro degli Interni del Venezuela, Nestor Reverol, in una conferenza stampa realizzata il 2 settembre ha segnalato che durante la giornata del primo settembre sono stati smantellati alcuni campi paramilitari nella zona di Tacagua, a pochi chilometri dal Palazzo Presidenziale; sono stati rinvenuti: materiale esplosivo, abiti militari ed armi da guerra, tra cui un fucile SG553 con silenziatore e mira telescopica di alta precisione, di quelli usati dai franco-tiratori; un'arma che si pensava probabilmente di utilizzare per assassinare gente in maniera selettiva durante la concentrazione del primo settembre. Il Ministro ha anche ricordato che sono stati arrestati due importanti dirigenti d'opposizione, Yon Alexander Goicochea e Carlos Melo, entrambi trovati in possesso di materiale esplosivo.

sabato 17 settembre 2016

Quando la banca fa gli interessi del Popolo

di Luigi Bellazzi
 
 
É sempre attuale la battuta: "le banche sono come gli avvocati, è più facile dirne male che farne a meno". Dal 1934 al 1939 ('34 il T.U.B., poi fino al '39 i decreti attuativi, circolari etc.), venne allora semplicemente stabilito che le Banche potessero solo fare le...banche (raccolta e impieghi). Banche e bancari erano incaricati di pubblico servizio, le banche dovevano principalmente non creare profitti per sè ma utilità all'Economia, ovvero vantaggi per le imprese, soprattutto per le piccole imprese (artigiani, coltivatori etc.).

venerdì 16 settembre 2016

Libia: Haftar controlla 4 porti di petrolio, tolti allʼesercito di Sarraj

12 settembre 2016
Le forze armate del generale di Tobruk hanno conquistato Zueitina, Brega, Sidra e Ras Lanuf

"Le forze armate libiche legate al generale Khalifa Haftar di Tobruk hanno preso il controllo dei porti petroliferi di Zueitina, Brega, Sidra e Ras Lanuf", sottraendoli alle guardie fedeli al governo di unità nazionale di Sarraj, sostenuto dall'Onu. Lo scrive il portale Alwasat, citando un comunicato delle forze armate secondo cui "i porti sono ora sotto il controllo totale dell'esercito libico che li hanno messi in sicurezza".
"Per proteggere le persone e la loro ricchezza contro la corruzione, il vostro esercito ha condotto un'operazione grandiosa e ha imposto il suo controllo totale ai porti petroliferi di Zueitina, Ras Lanuf, Sidra e Brega", riferisce il comunicato delle forze di Haftar.

giovedì 15 settembre 2016

ci risiamo, nuova invasione della Libia mascherata da intervento "umanitario"

Libia, missione italiana in partenza per Misurata. Ma nel Paese si combatte per il petrolio

E' pronta a partire per la Libia la missione italiana composta da medici, infermieri e parà. Niente leadership militare per l'Italia, ma un ruolo umanitario importante in un Paese ancora nel caos

Giulia Pozzi 12/9/2016
TRIPOLI - Sul ruolo italiano nella missione in Libia si dibatte da mesi: prima si ventilava un intervento militare di guida per la coalizione occidentale, ipotesi giunta direttamente dal segretario alla Difesa americano Ashton Carter; poi la smentita del Governo, che ha sempre sottoposto l'intervento alla richiesta esplicita dell'esecutivo libico legittimo; quindi, la notizia dei raid americani su Sirte, autorizzati dal premier Serraj. All'Italia - si è detto - il governo di Tripoli chiedeva un impegno innanzitutto umanitario e di supporto al meccanismo di messa in sicurezza del Paese. Un impegno certo importante, ma nulla che abbia vagamente a che fare con le prospettive di «leadership» ipotizzate qualche mese fa.

mercoledì 14 settembre 2016

Haftar e gheddafiani: un nuovo asse per la Libia?

Personalmente non credo sia una vera alleanza, per liberare la Libia occorre cacciare ANCHE Haftar, che è parte del problema ( uomo della CIA), e non la soluzione. Almeno questo articolo da un'analisi intertessante della situazione.

Haftar e gheddafiani: un nuovo asse per la Libia?
9 settembre 2016

Dal 2011 in Libia è in corso una guerra civile di cui non si intravede la fine. La situazione è composita ed in continuo mutamento. Con un ampio grado di approssimazione si può riassumere così lo stato presente delle cose:
-La Tripolitania è nelle mani di un’eterogenea coalizione di islamisti e anti-gheddafiani denominata “Alba libica”. E’ sostenuta dal movimento dei Fratelli Musulmani, dal Gran Muftì di Tripoli, da Turchia e Qatar. Da questa zona, si noti, salpa la grande maggioranza dei migranti diretti in Europa
-La Cirenaica è sotto l’egida del Parlamento con sede a Tobruk. E’ sostenuto militarmente dal generale Haftar, anti- islamista, che gode dell’appoggio di Egitto e Russia. Recentemente vi sono state frizioni con le Ong, velatamente accusate di agire per interessi stranieri.

martedì 13 settembre 2016

Libia, una guerra che vale 130 miliardi: altro che esportatori di democrazia!

8 settembre 2016

Guerra in Libia, tutti a farneticare su uomini e mezzi da inviare. Ma il punto è: perché bisogna intervenire? Ecco quali sono le vere ragioni dietro l’intervento italiano, come rivela su Facebook Marcello Foa, giornalista di scuola montanelliana, ora Ceo di Corriere del Ticino/mediaTI.
Ecco la vera ragione della guerra in Libia.
L’Italia si prepara a mandare 5.000 uomini in Libia su richiesta di Washington per “combattere l’Isis”. Ma siamo proprio sicuri che sia questo il reale obiettivo?

lunedì 12 settembre 2016

L’FBI chiude un sito pedopornografico. Era gestito da… loro

31 agosto 2016

di Alice Salles 1
Tra il 20 febbraio e il 4 marzo, l’FBI ha gestito uno dei maggiori siti di pedopornografia: playpen. Come sia stato effettuata quest’operazione e l’operazione stessa rimane un’informazione per lo piú riservata, ma il Dipartimento di Giustizia ha riconosciuto nella documentazione processuale che era l’FBI ad esserci dietro.

Il sito gestito dall’FBI ha permesso agli utenti di scaricare migliaia di immagini illecite e video pedopornografici. L’operazione è avvenuta da un sito governativo della Virginia ed è per la terza volta che l’ufficio viene coinvolto in pericolose operazioni di siti pedopornografici.
Dal tweet di Edward Snowden : “L’FBI ha volontariamente distribuito pedopornografia. ‘Gestivamo il sito ma non aggiungevamo immagini, quindi va bene’. Una novità”:

domenica 11 settembre 2016

E ricordati di santificare il potere

6 settembre 2016

Madre Teresa è santa? Urge riflettere su cosa e chi si santifica nei momenti più solenni. Schizofrenia dell’Occidente, tra iperlaicismo e iperoscurantismo

Nei giorni di Madre Teresa resa santa, urge una riflessione su cosa e chi si santifica nei momenti più solenni.
Io credo – mi disse, e questo lo disse proprio a me – che, se la gente pensa che Hitler abbia ucciso 6 milioni di ebrei, certamente esagera. Hitler non era così malvagio. Potrebbe aver ucciso al massimo tre o quattro milioni di ebrei“.

sabato 10 settembre 2016

La liturgia della bugia

di Luigi Bellazzi

"non possiamo ritornare quello che fummo, non possiamo restare quello che siamo"

Oggigiorno abbiamo la "fortuna" di vivere in un momento di crisi epocale.

Non solo dal punto di vista dell’economia: "oggi peggio di ieri e meno peggio di domani", ma soprattutto dal punto di vista morale. Viviamo un momento storico in cui la regola è diventata: "fare apparire il bene, per fare passare il male".

Adesso è possibile grazie alla gravità del momento, avere l’occasione di poter "trasformare la difficoltà in opportunità".

Questo infatti non è solo il momento della crisi dell’economia, questa crisi è il sintomo del fallimento della democrazia.

venerdì 9 settembre 2016

Libia, ecco le prove del traffico d'organi

Paolo Lambruschi
21 agosto 2016

Traffico d’organi sui migranti che passano dalla Libia. Diversi magistrati italiani, in particolare la Procura palermitana stanno conducendo indagini grazie alle rivelazioni di un trafficante pentito. Ora, per la prima volta, da Milano un testimone qualificato, un medico, conferma di aver visto una vittima di questo immondo mercato e ha scritto al nostro giornale perché si prendesse coscienza di questa realtà mostruosa.

giovedì 8 settembre 2016

il popolo Libico festeggia i 47 anni della rivoluzione di Al Fateh, in Libia ed all' estero


Siamo al primo Settembre 2016, nonostante i 5 anni di occupazione il popolo Libico festeggia in massa il 1 settembre 1969 !
Nonostante i pericoli rappresentati dai RATTI che occupano il paese, che sono sempre pronti ad eliminare con le armi qualsiasi dissenso, e poi perennemente in lotta tra loro il popolo non dimentica la vita condotta prima dell' invasione della NATO  nel 2011.

mercoledì 7 settembre 2016

Armi in Libia per milioni di euro, l'inchiesta tocca il Teramano

31/8/2016

Missili anticarro, mille pistole Rx cal. 9 millimetri, 45 fucili mitragliatori 'sniper', da cecchino, e poi giubbotti antiproiettile, munizioni, puntatori laser. Una fornitura militare da 15 milioni di euro, destinata ad armare i fratelli libici Alarbi El Tumi, emissari della Brigata di Zintan in Libia. Dopo un anno e mezzo di indagini, la procura della Repubblica di Ascoli Piceno e i Carabinieri del Ros di Ancona hanno ricostruito il quadro in cui e' maturato il 'rapimento' di Franco Giorgi, il broker ascolano di 73 anni misteriosamente 'trattenuto' dal 2015 in Libia, dove era andato per affari. Su richiesta dei pm ascolani Michele Renzo e Umberto Monti, il gip Giuliana Filippello ha emesso un mandato di cattura internazionale per Giorgi e per i suoi due presunti suoi complici libici, Ibrahim Khalifa Alarbi El Tumi e Mohamed Khalifi Alarbi, al momento irreperibili. E' stato invece arrestato stamani ad Ancarano, a casa della compagna italiana, Gamal Saad Rezkalla Botros, un italo-egiziano residente a Colli del Tronto, che faceva da interprete di Giorgi.

martedì 6 settembre 2016

Libia, il golpe nascosto in Cirenaica

Via sindaci e giunte, dentro i militari di Haftar. Il generale ora controlla Bengasi, Ajdabiya e Kufra. Snodi di petrolio e migranti. Nel silenzio assordante dell'Onu.

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31 Agosto 2016
Il governatore dell'Est della Libia del governo di Tobruk, Abdelraziq al Nathori.
Il governatore dell'Est della Libia del governo di Tobruk, Abdelraziq al Nathori.

Nel silenzio delle cronache mainstream, i quadri di quanto il generale Khalifa Haftar chiama esercito nazionale prendono possesso delle province dell'Est e del Sud-Est della Libia.
Dalla base di Tobruk, vicino all'Egitto, dov'è riunito il parlamento esiliato che non ha firmato l'accordo dell'Onu e che ha sfiduciato il governo di unità nazionale del premier Fayez al Serraj, da agosto Haftar sta allargando in modo consistente i territori dai lui controllati.

lunedì 5 settembre 2016

Cosa c'è dietro al cibo industriale

23 Agosto 2016

Corpi estranei in ritagli di ostie croccanti, salmonella nella soia e nella carne di pollo, livelli eccessivi di Escherichia coli nei mitili, mercurio nel tonno, frammenti di vetro in ravioli ai funghi, aflatossine nel grana padano, couscous con muffe e la lista è ancora lunga. Sono le anomalie e le irregolarità nei prodotti italiani che hanno preso la via dell’estero o del mercato interno e che sono state rilevate e segnalate, nelle ultime settimane, dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi.


Il cibo sano pare, dunque, una chimera o almeno una equivalenza impossibile con il cibo industriale, sia prodotto in Italia che all’estero. Qualche altro esempio?

Tra i lotti respinti alle frontiere o oggetto di informazione ci sono: migrazione di cromo e manganese da lame per elettrodomestici da cucina provenienti dagli Stati Uniti; mercurio in lombi di pesce spada (Xiphias gladius) sottovuoto e scongelati dalla Spagna; residui di sostanza proibite (tau-fluvalinato e cloramfenicolo) in propoli crudo dalla ex Iugoslava, Repubblica di Macedonia; ocratossina A in miscela di caffè tostato da Italia.

E ancora: colorante non autorizzato (Reactive Red 195) in concentrato di frutta dal Messico; infestazione da parassiti Anisakis in rana pescatrice refrigerata (Lophius piscatorius) dalla Francia; presenza di DNA di ruminanti in materiali alimentari provenienti da Danimarca e destinati a mangime.

Poi ci sono i ritiri di prodotti per questioni di potenziali allergie o presenza di sostanze estranee.

domenica 4 settembre 2016

L’ITALIA E L’F-35: CONFERMATA LA “SOVRANITA’ LIMITATA”

di Silvio Lora Lamia
1 agosto 2016,
CF-03 First Elevator to Hangar Deck on 03 November 2014.A maggio l’Ufficio di programma per il Joint Strike Fighter ha reso note alcune decisioni importanti per la gestione tecnico-operativa delle future flotte di F-35, con particolare riguardo a quelle dei partner internazionali. Le novità hanno notevoli implicazioni sul grado di sovranità che questi potranno esercitare sui sistemi e il livello di sofisticazione dei loro velivoli e conseguentemente sulle prestazioni che questi potranno offrire.
Il 5 maggio – ecco la novità – il Department of Defense americano ha assegnato a Lockheed Martin un contratto relativo ai Reprogramming Laboratories, gli uffici e laboratori su suolo americano nei quali le forze aeree che schiereranno questo aeroplano provvederanno tra l’altro a caricare nel suo software i dati utili a identificare e contrastare le radiofrequenze avversarie con cui si dovrà misurare in missione, e a sfruttare le caratteristiche di bassa osservabilità dell’F-35, generando i relativi Mission Data Files (MDF; l’F-35 ne richiede il doppio del fratello maggiore F-22).

sabato 3 settembre 2016

Come Soros voleva rovesciare Putin e destabilizzare la Russia

Alex Christoforou, The Duran 25/8/20161530800
Le recenti DCLeaks di oltre 2500 documenti delle ONG di George Soros, illuminano su come il miliardario usa la sua grande ricchezza per creare il caos globale nella continua imposizione euforica del neoliberismo alle classi lavoratrici. Mentre Soros è riuscito a destabilizzare l’Unione europea promuovendo l’immigrazione di massa e l’apertura delle frontiere, a dividere gli Stati Uniti, finanziando attivamente l’ente Black Live Matter e corrompendo la molto corruttibile classe politica degli Stati Uniti, e a distruggere l’Ucraina sostenendo un colpo di Stato contro un governo democraticamente tramite energumeni neonazisti… un Paese che Soros non può decifrare è la Federazione Russa. Il pragmatismo politico e il sistema di valori umanisti radicati nella tradizione culturale dello Stato-Nazione della Russia, probabilmente fanno infuriare Soros. La Russia è sua la balena bianca… una creatura che ha cercato di uccidere per quasi un decennio. Sfortunatamente per Soros (e fortunatamente per l’intero pianeta), il governo russo ha capito la natura cancerosa delle sue ONG prendendo misure preventive adeguate… che col senno di poi, e dopo aver esaminato le note di DCLeaks, sì è dimostrata essere una mossa molto saggia.

venerdì 2 settembre 2016

il RATTO Serraji chiede aiuto ai suoi padroni

Tripoli - Il premier del governo di accordo nazionale di Tripoli, Fayez al Serraj, ha chiesto agli Stati Uniti di rafforzare l'assistenza militare contro Isis ( ufficialmente). Questo l'esito dell'incontro tra Serraj e il capo del comando militare Usa per l'Africa (Africom), generale Thomas Waldhauser, e l'inviato speciale Usa in Libia, Jonathan Winer, a Stoccarda, in Germania. I raid aerei Usa, iniziati su richiesta di Serraj il primo agosto sarebbero dovuti concludersi dopo 30 giorni. La richiesta del premier del governo, recentemente bocciato dal Parlamento di Tobruk ma considerato dall'Occidente e dall'Onu l'unico interlocutore, sembra aprire la strada ad un prolungamento dell'impegno americano in Libia.

giovedì 1 settembre 2016

Non si sa chi comandi in Libia


Spesso durano poco le buone notizie che vengono da vicino. E la Libia è vicinissima, dalla Sicilia ci si va in barca, agli aerei militari di base a Sigonella occorrono meno di 20 minuti per un viaggio a Sirte e ritorno. L'ultima buona notizia è durata poche ore, anche se era importante, perfino esaltante: la batosta della base Isis a Sirte, la sua semidistruzione; un Bollettino della Vittoria subito seguito a uno scambio di congratulazioni fra il governo di Tripoli e i suoi alleati.
Se non che, poche ore dopo, è arrivata la risposta: la sconfessione di quel governo da parte del parlamento libico. Chiamiamolo così, anche se opera, e in questo caso ha votato, a una notevole distanza da Tripoli, in quella Tobruk che è molto più vicina al confine con l'Egitto. Il tono è piuttosto corrusco, tanto da indurre il primo ministro Fayez al-Sarraj a rifugiarsi in Tunisia. Una brutta sorpresa.
Ma più brutta che sorpresa, perché quel governo gode sì la fiducia o almeno le simpatie dell'Occidente, ma non quelle della maggioranza che sarebbe richiesta, quella dei libici. E infatti sul terreno non è finora cambiato niente. Il paese continua a essere in mano alle milizie (quell'Isis è solo una delle tante), a Tripoli sta tornando il grande disordine abituale. Se c'è un Uomo Forte che si è irrobustito ulteriormente è il generale Khalifa Haftar, ministro della difesa di quell'altro governo, quello di Tobruk e dunque della Cirenaica apertamente e saldamente sostenuto da quello egiziano.