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lunedì 23 gennaio 2017

L' italia si candida a patrono della Libia. Per violare insieme i diritti umani

12 gennaio 2017

L’Italia si candida ad un ruolo di “patrono” della Libia, paese reso una polveriera dal malaugurato intervento a guida francese del 2011, ma la cui fragilità data forse dall’occupazione italiana iniziata esattamente un secolo prima. L’Onu comunque approva. Il segretario generale, António Guterres, ha incontrato a New York il nostro ministro degli esteri Angelino Alfano e ha «ringraziato l’Italia per il continuo sostegno al processo politico facilitato dalle Nazioni Unite in Libia», salutando «l’incremento dell’impegno dell’Italia nel multilateralismo attraverso il seggio al consiglio di sicurezza, e ha espresso il suo apprezzamento per il sostegno del nostro paese alle Nazioni Unite».

Da parte sua l’Italia è stata intanto il primo paese occidentale a riaprire la propria ambasciata a Tripoli, per inviare un segnale politico. Si tratta di “rilanciare le relazioni con un partner storicamente strategico”, ha spiegato l’ambasciatore Giuseppe Perrone che ha presentato le sue credenziali al premier libico Fayez Al Sarraj. Riaprire la sede è stato un «investimento politico» compiuto nonostante i rischi per la sicurezza, perché lo impone «il ruolo particolare dell’Italia», ha aggiunto il diplomatico. L’iniziativa italiana dimostra «la priorità data al Mediterraneo», ha rilevato l’ambasciatore libico a Roma Ahmed Safar, aggiungendo che la sede diplomatica potrà essere il «catalizzatore» per gli altri paesi che vorranno riaprire le loro missioni. Saranno tanti i dossier da rilanciare, a partire da quello migratorio, perché la quasi totalità dei profughi che approdano in Italia partono proprio dalle coste libiche.
“L’unità di intenti tra Italia e Libia – scrive l’Osservatore Romano – è stata confermata da Ahmed Safar, che ha posto l’accento anche sulla necessità degli «aiuti allo sviluppo ai paesi di origine, per scoraggiare i potenziali migranti». Proprio il tema dei migranti è il nodo cruciale. Il rischio è che si calpestino i loro diritti collaborando a non farli partire.

Preso da: http://www.farodiroma.it/2017/01/12/litalia-si-candida-a-patrono-della-libia-la-nostra-ex-colonia-per-violare-insieme-i-diritti-umani/

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