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venerdì 19 dicembre 2014

Libia, chiuso il più grande porto petrolifero: rischio blocco del gas italiano a Mellita

Nel paese in piena guerra civile, si combatte attorno a Es Sider. La coalizione Tripoli-Misurata avanza contro le milizie di Jadran

di VINCENZO NIGRO 14 dicembre 2014
Il più importante porto-terminale di carico del petrolio in Libia, quello di Es Sider, al confine fra Tripolitania e Cirenaica, è chiuso da ieri. Tutt'intorno infuria la battaglia fra i miliziani della Petroleum Protection Guard del capo-milizia Ibrahim Jadran e quelli della coalizione Misurata-Islamisti che da agosto controlla Tripoli e che da settimane è sottoposta agli attacchi aerei del governo che si è rifugiato a Tobruk.

Ma nella Libia della guerra civile i combattimenti si spostano freneticamente in quasi tutto il paese: in queste ore i capi militari e tribali di Zwara, una comunità che sorge ad Ovest, lungo il percorso del gasdotto che alimenta l'Italia, stanno decidendo se bloccare o meno il gasdotto per ritorsione contro gli attacchi aerei del governo di Tobruk. Il gas che arriva dal Sud della Libia, estratto al confine con l'Algeria, viene compresso e "lavorato" nella stazione di Mellita e di lì viene introdotto nel gasdotto che attraversa il canale di Sicilia. Se Mellita venisse bloccata dalle tribù di Zwara automaticamente il flusso di gas verso l'Europa verrebbe interrotto.


Il governo del premier Al Thinni,( i media occidentali si affannano a dire sostenuto dall'ex generale Haftar) e soprattutto dall'Egitto, da settimane ha lanciato un'offensiva contro il governo di Tripoli del premier Omar Al Hassi, sostenuto dalla città di Misurata e dalla milizie islamiste. Al Thinni, l'ex generale gheddafiano Haftar e l'Egitto la presentano come una guerra contro gli islamisti e il terrorismo. In verità è una guerra per il controllo del petrolio della Libia e (con l'intervento delle potenze regionali arabe) a favore o contro il partito dei Fratelli Musulmani. Sconfitti dal golpe militare in Egitto, i Fratelli musulmani sono al potere in metà Libia con la coalizione di Tripoli-Misurata; i libici alleati del generale egiziano Al Sissi li combattono col sostegno di Emirati e Arabia Saudita.

Sabato alcuni attacchi aerei messi a segno dall'aviazione del generale Haftar ( ma allora è una mania) hanno rallentato l'avanzata delle forze di Misurata che stavano marciando verso Es Sider: per questo i capi della Al Waha Oil Company hanno preferito chiudere il terminal e fare allontanare le petroliere che erano pronte a caricare il greggio. In questa battaglia l'esercito del governo di Tobruk ha trovato un alleato in Jadran, il giovanissimo capo della Petroleum Giuard Facility che quando Al Thinni era ancora primo ministro a Tripoli aveva bloccato i porti petroliferi perché fosse riconosciuta autonomia finanziaria (e introiti del petrolio) alla Cirenaica e soprattutto al suo gruppo.

In un'intervista televisiva Jadran è comparso in mimetica militare e ha confermato la sua fedeltà al governo di Al Thinni, il premier di Tobruk. Jadran per mesi è stato la forza militare dietro un gruppo di cosiddetti "federalisti" libici osteggiati da Al Thinni finché quest'ultimo è stato primo ministro unico della Libia con base a Tobruk. Poi Jadran e Al Thinni trovarono un accordo che permise la riapertura dei terminali petroliferi che oggi Jadran sta difendendo dall'attacco della coalizione Tripoli-Misurata.

Per quanto riguarda Mellita, invece, la chiusura del gasdotto danneggerebbe innanzitutto l'Italia, ma l'offensiva nella zona di Es Sider potrebbe tenere impegnata in quella zona l'aviazione di Tobruk, alleggerendo la situazione attorno a Zwara.

In questo quadro di guerra civile generalizzata e confusa, l'inviato dell'Onu, Bernardino Leon, sta lavorando freneticamente per provare a tenere un incontro politico fra tutte le fazioni e le milizie convocato all'inizio per il 9 dicembre e spostato adesso al 17. Assieme ai due Parlamenti (quello di Tripoli e quello di Bengasi/Tobruk) alla fase negoziale dovrebbero partecipare i due Governi ma anche tribù, milizie e partiti politici che rappresentano una parte decisiva del potere in Libia, un'area che sia i Parlamenti che i due Governi rappresentano con difficoltà

Preso da: http://www.repubblica.it/esteri/2014/12/14/news/libia_combattimenti_chiuso_pi_grande_porto_petrolifero-102858514/

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