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martedì 18 settembre 2012

Libyan Chronicles 6.0.1

Herman Morris a Tripoli riepiloga la situazione sul campo e critica le tattiche barbare della NATO contrarie a qualsiasi convenzione internazionale [21.08.2011]


Stiamo ottenendo un quadro contraddittorio di come NATO e quella cricca di accoliti mercenari e volenterosi golpisti  che viene chiamata l’armata dei ribelli utilizzi la propaganda a livelli isterici, nella speranza che usando la forza pura in ogni settore: bombardamenti sulle infrastrutture idriche (barbari…ad un paese prevalentemente desertico), elettriche, per la fornitura di petrolio sia la stessa fame, la sete e la mancanza di medicine a spingere la maggioranza del popolo ad abbandonare il suo legittimo governo. Questa guerra contro il popolo della Libia non mancherà di produrre innumerevoli guai a coloro che la hanno scatenata manipolando l’informazione. Mustafa Abdel-Jalil, il capo dei ribelli del CNT, ha detto alla rete satellitare araba Al-Jazeera: “Abbiamo pianificato questa operazione con la NATO, con i nostri partner arabi, i ribelli a Tripoli e con i comandanti a Bengasi
Fadlallah Col Haroun, un comandante militare ribelle a Bengasi, ha detto che la battaglia ha segnato l’inizio dell’Operazione Sirena (chiamata così perchè una parte dei ribelli sono stati fatti sbarcare sulla costa non molto distanti dalla capitale) nota anche con un altro nome in codice Mermaid Operation (un soprannome della città Tripoli, con tutta probabilità il nome in codice era usato per le comunicazioni rivolte ai gruppi di ribelli golpisti presenti dentro la capitale). Anche Fadlallah Col Haroun ha detto che l’assalto è stato coordinato con la NATO.
La NATO, è agli atti, ha perso la foglia di fico con cui nascondeva la vergognosa disapplicazione del mandato ONU 1973, non limitandosi alla no fly zone ma conducendo una guerra di aggressione con la scusante patetica della tutela dei civili che la NATO stessa ha ammazzato in un numero superiore ai 20.000 dall’inizio dei bombordamenti; questi numeri, purtroppo destinati ad aumentare, sono tristemente reali, rispetto a quelli presunti della repressione di Gheddafi, moltiplicati e amplificati dalla propaganda intossicante di Aljazeera, BBC e tutte le più grandi catene dei media occidentali.
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Messa in scena dei golpisti libici…
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Manifestazione a Tripoli contro la manipolazione dell’informazione dopo il discorso di Gheddafi  21 Agosto 2011 [1: 40 am]
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  • Moussa Ibrahim, portavoce del governo libico
    [ore 15:00 Tripoli 21.08.2011]
Tripoli è ben protetta da migliaia e migliaia di soldati professionisti che sono pronti a difendere questa cittàcontro ogni possibile invasione da parte di ribelli sotto la copertura della NATO. Ora non ci sono “combattenti per la libertà” sulla strada. Essi non sono niente senza la NATO; non sono popolari e sono molto deboli ma quando arriva la NATO che bombarda e attacca ogni cosa poi anche i codardi possono avanzare.
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Lizzie Phelan a RussiaToday da Tripoli [21.8.2011]
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  • Cecchini ribelli parte del piano NATO per spargere il panico tra la popolazione
I ribelli golpisti riferiscono di essersi spinti nella periferia di Tripoli e rivendicano ora di essere a 30 km dalla capitale. Ci sono anche stati reports di violenza sporadica dentro la stessa Tripoli – ma molte persone sul terreno dicono che la situazione è molto più calma.
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  • Il governo libico ha annunciato che a seguito dei gravi danni dovuti ai bombardamenti “umanitari” della NATO è messa in serio pericolo la fornitura di acqua; il governo di Gheddafi aveva fatto costruire un fiume artificiale le cui linee idrauliche sono ormai al limite del collasso per l’impossibilità del ministero dell’Agricoltura di riparare le parti dannegiate.

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