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domenica 25 marzo 2018

Non solo Libia. Tutti i guai giudiziari di Sarkozy

Dal caso Bettencourt all'arbitrato Tapie, la magistratura francese è stata sempre costretta a seguire con attenzione la carriera dell'ex presidente

Non solo Libia. Tutti i guai giudiziari di Sarkozy 
Il fermo di Nicolas Sarkozy a Nanterre rientra nel capitolo dei finanziamenti illeciti alla sua campagna elettorale del 2007, ma i guai giudiziari dell'ex presidente francese, tra denunce, inchieste, rinvii a giudizio e archiviazioni, sono molto più ampi:

Finanziamenti illegali dalla Libia

Da aprile 2013 la giustizia francese indaga su finanziamenti illegali del regime libico di Muammar Gheddafi a sostegno della corsa all'Eliseo di Sarkozy nel 2007. Sulla base di centinaia di documenti e testimonianze è emerso un vero e proprio "sistema Sarkozy", una rete di personalità francesi e libiche coinvolte direttamente e indirettamente nei finanziamenti, ormai tutte identificate. Un caso complesso che racchiude interessi politici, diplomatici ed economici, con numerose zone d'ombra.

Le intercettazioni telefoniche

Sulla base di intercettazioni telefoniche di conversazioni tra Sarkozy e il suo storico legale Thierry Herzog, l'ex presidente era stato posto in custodia cautelare il primo luglio 2014, e poi incriminato per corruzione attiva, traffico d'influenza attivo e violazione del segreto professionale. Tramite il suo avvocato, Sarkozy aveva cercato di ottenere informazioni dal magistrato Gilbert Azibert in merito all'inchiesta sul possibile finanziamento libico della campagna 2007, promettendo in cambio un incarico di prestigio a Monte Carlo. L'inchiesta si è conclusa e la Corte di cassazione ha respinto il ricorso di Sarkozy contro l'acquisizione delle registrazioni telefoniche per il processo. Nel maggio 2016 la corte di appello di Parigi ha cancellato alcuni atti dell'inchiesta, ritardando la prospettiva di un processo per i tre.

Il finanziamento illegale della campagna 2012

Nel febbraio 2017 Sarkozy è stato rinviato a giudizio per finanziamenti illegali alla campagna elettorale del 2012, per aver consapevolmente sforato il tetto delle spese consentito di 22,5 milioni di euro di altri 20. La vicenda coinvolge altre 13 personalità ed è nota come "affaire Bygmalion", dal nome della società di comunicazione Bygmalion, che ha emesso fatture false a carico del partito di Sarkozy, l'Ump (Unione per un movimento popolare).

La denuncia alla Cpi

Lo scorso ottobre una quindicina di associazioni della società civile di diversi paesi africani hanno denunciato Sarkozy alla Corte penale internazionale dell'Aia, accusandolo tra l'altro di essere responsabile dell'uccisione di Gheddafi nel 2011 e di ingerenza in altre crisi africane, tra cui quella in Costa d'Avorio nel 2010-2011. 

I sondaggi dell'Eliseo

Nell'inchiesta aperta sui sondaggi commissionati senza gara durante la sua presidenza (dal 2007 al 2012), Sarkozy potrebbe essere coperto dall'immunità presidenziale. Sono già stati incriminati il suo consigliere all'epoca dei fatti, Patrick Buisson, che avrebbe tratto vantaggio economico dalla vendita di sondaggi all'Eliseo, l'ex capo di gabinetto Emmanuelle Mignon e l'ex ministro dell'Interno Claude Gueant.

I viaggi in Jet

Si è conclusa con un non luogo a procedere l'inchiesta sui viaggi in jet privati, fatturati alla società Lov Group dell'amico di Sarkozy, Stephane Courbit. Voli presi dall'ex presidente per andare a Doha, negli Stati Uniti e a Abu Dhabi, costati circa 300 mila euro.

Il caso Bettencourt

Sarkozy era stato incriminato per "circonvenzione di incapace" nei confronti della proprietaria dell'azienda di prodotti cosmetici l'Oreal, la 90enne miliardaria Liliane Bettencourt dichiarata nel 2006 incapace di intendere e di volere. Sarkozy era sospettato di averle chiesto denaro per finanziare la sua campagna elettorale alle presidenziali del 2007, approfittando della sua scarsa lucidità. I giudici di Bordeaux hanno lasciato cadere l'accusa, considerata "debole", senza aspettare la decisione della Corte di Cassazione.

L'arbitrato Tapie

Luglio 2008, il ministro dell'Economia di Sarkozy, Christine Lagarde, oggi direttrice del Fmi, affida a un arbitrato la questione del risarcimento dovuto dalla banca pubblica Cre'dit Lyonnais a Bernard Tapie, amico del presidente, per la vendita di Adidas. Una decisione insolita, e la sentenza dà ragione a Tapie, che intascò 404 milioni di soldi pubblici. Tapie a maggio è stato condannato a restituire il denaro. Sarkozy, che aveva ricevuto più volte Tapie all'Eliseo, si è rifiutato di essere ascoltato come testimone. 

L'affare Karachi

Il caso riguarda contratti di armamento firmati dal governo Edouard Balladur con Arabia Saudita e Pakistan nel 1995. All'epoca Sarkozy era ministro del Bilancio e portavoce di Balladur alla campagna per le presidenziali del 1995, presumibilmente illegalmente finanziata da fondi collegati a questi contratti. Lo scandalo ha un possibile risvolto tragico: nel maggio 2002, 11 tecnici francesi e 3 loro accompagnatori pachistani morirono in un attentato a Karachi, in Pakistan. Si pensò al terrorismo, ma poi è emersa la pista di una vendetta di intermediari pachistani per la fine del sistema di tangenti francese. In questo processo, Sarkozy è 'testimone assistito', una via di mezzo tra semplice testimone e indagato.

La multa al partito

Nel marzo 2015 Sarkozy è stato ascoltato come testimone assistito nell'inchiesta su 400 mila euro di multa che Sarkozy avrebbe dovuto pagare per lo sforamento del tetto delle spese autorizzate durante la campagna elettorale 2012. Della somma si era fatta carico la direzione del suo partito, l'Ump. Il caso si è chiuso con un non luogo a procedere generale. 


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Preso da: https://www.agi.it/estero/sarkozy_inchieste_libia-3648809/news/2018-03-21/

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