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lunedì 15 gennaio 2018

Più incisivo l’impegno italiano in Libia

08-01-2018 a cura di: Pietro Batacchi
Nella Delibera che contiene gli impegni internazionali dell'Italia per il 2018, prevista dalla Legge Quadro Garofani sulle missioni all'estero del 2016 (L.141/2016), trasmessa dal Governo al Parlamento il 28 dicembre, è contenuta anche la rimodulazione dell’impegno militare e di assistenza in Libia. Nel dettaglio, la Delibera prevede la riorganizzazione in un unico dispositivo delle attività di supporto sanitario e umanitario dell'Operazione IPPOCRATE e di alcuni compiti della missione in supporto alla Guardia Costiera libica, fino ad ora inseriti tra quelli svolti dal dispositivo aeronavale nazionale MARE SICURO, più “ulteriori attività richieste dal Governo di Accordo Nazionale libico”. Quest’ultima frase potrebbe far pensare ad un’ulteriore espansione dei compiti della missione, qualora richiesto da Tripoli, considerando pure 2 ulteriori fattori.
La priorità che la stessa Delibera assegna all'Africa in termini di attenzione e proiezione di politica estera, con l’impegno pure nel confinante Niger, nonché la contestuale riduzione della presenza militare in Iraq e Afghanistan. Detto ciò, la nuova missione italiana in Libia (anche questa, come quella in Niger, a carattere bilaterale) ha l'obiettivo di rendere l'azione di assistenza e supporto in Libia maggiormente incisiva ed efficace, sostenendo le autorità libiche nell'azione di pacificazione e  stabilizzazione del Paese e nel rafforzamento delle attività di controllo e contrasto all'immigrazione illegale, ai traffici illegali ed alle minacce alla sicurezza. Tra i compiti, troviamo: assistenza e supporto sanitario, attività di sostegno a carattere umanitario, formazione, addestramento, consulenza, assistenza e mentoring a favore delle forze di sicurezza e delle istituzioni governative libiche, in Italia e in Libia, al fine di incrementarne le capacità complessive e di supportarle nelle operazioni di contrasto all'immigrazione illegale, ai traffici illegali ed alle minacce alla sicurezza, attività per il ripristino dell'efficienza dei principali mezzi terrestri, navali e aerei, comprese le relative infrastrutture, ecc. Il contingente avrà una consistenza massima di 400 unità e comprenderà anche 130 mezzi terrestri, mezzi navali, tratti dalle unità del dispositivo aeronavale nazionale MARE  SICURO già autorizzate, e mezzi aerei, tratti sempre dal dispositivo di MARE SICURO. Il costo per il 2018 è programmato in poco meno di 35 milioni di euro. Ulteriori approfondimenti su RID 2/18.

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