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giovedì 27 luglio 2017

I media e gli orsi polari




I media internazionali, commentando uno studio scientifico, Orsi polari che attaccano gli umani: implicazione del cambiamento climatico [1], suonano l’allarme: spinti dal riscaldamento climatico, gli orsi polari attaccherebbero gli uomini [2].
Ebbene, non è questo il senso della ricerca che, in realtà, non studia i cambiamenti climatici, bensì il comportamento animale.
Per inciso, questo studio elenca i casi di attacco degli orsi polari agli umani verificatisi nell’ultimo secolo. L’attacco più recente risale a sei anni fa, nel 2011. La ricerca però non tiene conto dell’aumento esponenziale del rischio di attacchi di questo tipo, legato al numero di umani che ormai frequentano l’habitat naturale degli orsi polari.

Questa campagna si collega al ritiro degli Stati Uniti dall’Accordo di Parigi sul clima, ossia al ritiro degli americani dalla Borsa del carbone, che avrebbe dovuto continuare ad arricchirne gli inventori. La Borsa del carbone fu creata da David Blood (ex direttore della banca Goldman Sachs) e Al Gore (ex vicepresidente degli Stati Uniti); lo statuto fu redatto da Barack Obama (futuro presidente degli Stati Uniti) [3].
[1] «Polar bear attacks on humans: Implications of a changing climate», Wildlife Society Bulletin, 2 luglio 2017.
[2] Per esempio: «Polar bears hurt by climate change are more likely to turn to a new food source — humans», Cleve R. Wootson Jr., The Washington Post, 13 luglio 2017.
[3] «L’ecologia finanziaria (1997-2010)» di Thierry Meyssan, Rete Voltaire 6 giugno 2010, traduzione di Matteo Sardini.
 

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