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martedì 9 agosto 2016

in Libia non stiamo combattendo contro l' ISIS, ma contro il popolo Libico

Libia. Le bombe americane e l’ombra del Colonnello


3 agosto 2016
A inizio mese il figlio di Muammar Gheddafi, Saif Gheddafi, è stato liberato per amnistia nel silenzio assordante dei media. Poche ore fa gli americani hanno ricominciato a bombardare la Libia dopo il 2011, una coincidenza? E soprattutto gli Usa sembrano più spaventati da un possibile ritorno della Jamahiriya piuttosto che dall’Isis..

A cinque anni dall'assassinio a Sirte di Muammar Gheddafi brucia ancora quella risata folle di Hillary Clinton che commentò in modo sadico la notizia dell'uccisione dell'odiato nemico.
In meno di cinque anni la Libia è diventata da un paese tutto sommato benestante e laico in un paese diviso, in balìa di tribù armate fino ai denti, e soprattutto circondato dalle macerie dei bombardanti Nato. C'è l'Isis dicono, ed ecco che gli americani sono tornati a bombardare la Libia a distanza di cinque anni, eppure forse il motivo di questo ritorno di fiamma andrebbe ricercato non tanto nella presenza di miliziani dello Stato Islamico, peraltro proliferati proprio in assenza di Gheddafi, quanto da un rinascere del sentimento proprio a favore del Colonnello.

Il 6 luglio il figlio di Muammar Gheddafi, Saif-Al-Islam, è stato liberato dal carcere per amnistia. La condanna a morte che si era visto comminare nel luglio del 2015 da un tribunale di Tripoli non è stata eseguita, ed è probabile che questa notizia abbia fatto infuriare non poco la Nato dal momento che il loro obiettivo era probabilmente uccidere per sempre la Jamahiriya e le teorie socialiste del Colonnello. Evidentemente però sono i libici stessi ad essersi resi conto di vivere peggio oggi, e di molto, di quanto non facessero con Gheddafi, e di conseguenza è stato impossibile cancellare dall'oggi al domani l'eredità di Gheddafi nel Paese.
Come ha scritto Dan Glazebrook recentemente la notizia della amnistia concessa al figlio di Gheddafi sarebbe la prova della rinascita di una resistenza a favore di Gheddafi: "Questa liberazione dimostra come tutte le operazioni di distruzione della Libia da parte della NATO abbiano prodotto solo una vittoria di Pirro".
Quando Saif-al-Islam venne arrestato venne accusato di crimini contro l'umanità ma il processo non venne mai riconosciuto dal governo di Tobruk. Oggi la sua liberazione secondo molti analisti può solo voler dire che il movimento socialista libico è stato nuovamente incluso nella vita del paese e si sarebbe anzi rafforzato proprio di fronte alla disgregazione e al fallimento delle alternative imposte dalla Nato.
Come ha scritto l‘Antidiplomatico inoltre: "Allo stesso tempo, la "Resistenza Verde" sta diventando una forza sempre più rilevante nella Libyan National Army, che rappresenta il Parlamento eletto del paese. All'inizio dell'anno, il parlamento di Tobruk ha permesso alla vedova dell'ex rais di tornare in patria, mentre la LNA ha stretto nell'est del paese un'alleanza con le forze pro-Gheddafi e ha iniziato a recrutarle nelle strutture militari interne. Il Comandante Tuareg, il Generale Ali Kanna, che era fuggito dopo la caduta di Gheddafi, è stato accolto nella LNA. Questa politica sta portando i suoi frutti, con molti territori vicino Sirte che sono stati strappati all'Isis dai nuovi alleati".
Fonte: Tribuno del popolo

Preso da: http://it.sputniknews.com/mondo/20160803/3229447/libia-bombe-gheddafi.html



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