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sabato 3 ottobre 2015

Libia: il caso Salah al-Maskhout, quando l’Italia è vittima della disinformazione.

26/09/2015 23:05
image-26-09-15-10-00 “Sono vivo!”. Sono queste le prime parole che Salah al-Maskhout avrebbe rilasciato al sito Migrant Report al termine di una giornata nella quale media libici, internazionali e social media avevavo riportato la sua uccisione ad opera di un commando. Quest’ultimo, secondo la ricostruzione precedentemente fornita da Libya Herald, “avrebbe bloccato nei pressi del Tripoli Medical Center la vettura sulla quale Al-Maskhout viaggiava, uccidendo lui e gli uomini della sua scorta”.
Media libici: una storia falsa?
Secondo il sito libico Akhbar Libya 24, che cita fonti ben informate, “quella dell’omicidio di Al-Maskhout è una storia falsa, senza alcun fondamento, inventata ad hoc da alcuni siti informativi con lo scopo di seminare discordia nella regione occidentale della Libia”.

La ricostruzione iniziale pubblicata da Libya Herald è stata alimentata da alcuni tweet pubblicati sul profilo di James Wheeler, molto attivo sulla Libia, secondo i quali “un commando italiano ha ucciso Salah al-Maskhout, un trafficante di esseri umani di Zwara, insieme a metà della sua scorta”.
Successivamente James Wheeler smentirà quanto scritto in precedenza, sostenendo peraltro che le immagini da lui pubblicate sono relative a un precedente incidente accaduto nei pressi di una stazione di carburante di Zwarah.
È stata poi la volta del quotidiano inglese The Guardian che ha richiamato l’attenzione dei lettori sul coinvolgimento dell’Italia negli eventi, riportando che “il Governo italiano ha confermato la morte di Salah Al-Maskhout”. Al riguardo, tuttavia, il portavoce del Ministro della Difesa italiano, Andrea Armaro, intervistato dal sito Migrant Report, aveva già dichiarato che “non abbiamo nulla a che fare con questa storia, quindi non possiamo confermare, ne smentire”.
Stazione_Carburante_Tripoli 
Nessuna dichiarazione del Presidente del General National Congress di Tripoli.
Alcuni profili Facebook libici hanno diffuso alcune frasi di accusa nei confornti delle “Forze Speciali italiane”, attribuite al Presidente del General National Congress Nouri Abu Sahmein. Nouri Abu Sahmein non ha mai rilasciato tali dichiarazioni e i contenuti sono risultati essere falsi.
Le immagini diffuse dai social media sono relative a un altro evento.
Per Akhbar Libya 24 “le immagini dell’incendio (quelle diffuse da James Wheeler e indicate come la scena dello scontro), riprese dalla maggior parte dei siti informativi, si trovavano già sulla pagina Facebook del Centro Mediatico di Zwarah molto prima della diffusione delle voci sull’uccisione di Al-Maskhout”. Il sito aggiunge che “numerosi testimoni oculari dell’area di Al-Farnaj, a Tripoli, hanno smentito qualsiasi scontro armato o incendio nell’area in cui sarebbe stato assassinato Al-Maskhut assieme ai suoi otto accompagnatori, aggiungendo che in quelle ore nell’area regnava una calma assoluta”.
Conclusioni.
Afrigatenews, Libya Herald, Akhbar Libya 24, Migrant Report e l’account Twitter di James Wheeler hanno dapprima alimentato, con diverse modalità, la tesi del blitz militare contro Salah Al-Maskhout, attribuendolo alle Forze Speciali italiane; successivamente smentito molti dei contenuti diffusi nell’arco della giornata arrivando, come nel caso di Afrigatenews e Libya Herald, a “scusarsi con Salah al-Maskhout“. Mentre Akhbar Libya 24 ha addirittura riportato che “non ci sarebbe stato alcun blitz militare”.
Iniziative mediatiche che negli ambienti di Tobruk e Tripoli favorevoli a un accordo tra il Governo riconosciuto dalla comunità internazionale e General National Congress, vengono interpretate come un tentativo di sabotare il ruolo diplomatico dell’Italia nell’ambito delle attività promosse dalle Nazioni Unite per ottenere una riconciliazione nazionale difficile, ma non impossibile.
In serata il sito libico The Libyan Observer, noto per essere vicino alle posizioni del General National Congress di Tripoli, citando fonti riconducibili alle forze “Alba della Libia”, oltre a smentire la notizia della morte di Salah al-Maskhout, ha riportato che “sono stati i media dell’operazione “Dignità” (guidata da Haftar) a diffondere voci circa un coinvolgimento delle Forze Speciali italiane nell’azione. Il Governo italiano ha smentito”.

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