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martedì 15 aprile 2014

LIBIA, LA PARABOLA DI DERNA: DALLE SUORE ALLA SHARIA

Pubblicato il 8 aprile 2014 da GPB
A Derna, città della Cirenaica famosa per il suo tradizionalismo islamico, vi sarà la sharia. Ad annunciarlo è il “Majlis Shura” consiglio della shura dei giovani di Derna. Testimoni raccontano che nei giorni scorsi i giovani rappresentanti del Consiglio che governa la città hanno sfilato per le vie della città “armati fino a denti”: mitragliatrici, lanciagranate e lancia razzi.

“Annunciamo la formazione di un comitato giuridico per risolvere le differenze tra le persone e organizzare riconciliazioni sulla base della sharia”, ha affermato il gruppo un comunicato. Per i miliziani è necessario cambiare le leggi che vigenti nella città, fatte “da miscredenti e istituzioni che violano le leggi di Dio…Dichiariamo la nostra ostilità verso i nemici di Dio e del suo profeta: ebrei, cristiani e taghouts”. Con il termine taghouts, gli islamisti si riferiscono ai servizi di Intelligence utilizzati dallo Stato per mantenere il potere.



Per decenni la città di Derna, considerata da molti la culla dell’estremismo islamico libico, ha ospitato una importante missione di suore cristiane della Sacra famiglia di Spoleto.



Nel 2012 per AsiaNews ho intervistato la madre superiora del convento, suor Celeste Biasolo, che confermava il grande rapporto di fiducia e amicizia fra la popolazione e le religiose. Tale “fratellanza” era nata grazie alla cura degli anziani, delle donne e dei malati, opera fatta sempre con discrezione e silenzio. “Loro sanno che siamo religiose e cattoliche – mi spiegava la suora – ma attraverso il lavoro quotidiano con malati e soprattutto con gli anziani essi hanno notato in noi una umanità di diversa dalla loro, che li ha sorpresi. Per questa ragione la nostra è una Chiesa del silenzio. Aiutando in modo gratuito e con amore chi soffre, testimoniamo il messaggio di Gesù fra popoli di altre fedi. Ogni giorno i parenti di queste persone ci ringraziano definendoci ‘angeli in terra’”.

Alla fine del 2012 la situazione cambia e a gennaio le religiose sono costrette ad abbandonare la Libia, la loro sicurezza è in pericolo. Il governo insediatosi a Tripoli dopo la caduta di Gheddafi è debole e non riesce ad arginare le spinte integraliste, una minoranza, ma meglio armate di polizia ed esercito regolare. Già durante la guerra contro Gheddafi gli integralisti avevano creato un califfato autonomo, ma sono stati ostacolati dalla stessa popolazione e dai membri anziani dei clan.

L’indifferenza di chi ha ridotto la Libia in questo stato e l’impotenza delle autorità ha consentito a questi gruppi di vincere le resistenze e di imporsi sui dernini.

In una intervista fatta il 31 gennaio 2013, suor Biasolo, ritornata in Italia, affermava: “La stessa popolazione musulmana è terrorizzata da questa situazione. Le gente di Derna rimpiange la nostra presenza e spesso ci contatta implorandoci di tornare”.

La storia di Derna è indice del caos in cui versa Libia ed ha molti punti di contatto con le condizioni di altri Paesi, come ad esempio la Siria dove ancora infuria la guerra. In Egitto si è già al cambio di rotta: la vittoria dei militari per arginare gli islamisti.

Simone Cantarini


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