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lunedì 10 marzo 2014

Libia, tornano anarchia e proteste

2/3/2014
Feriti con colpi d’arma da fuoco alcuni deputati.A Bengasi e dintorni
giornata di sangue con almeno 7 morti: fra cui un ingegnere francese

L’anarchia regna in Libia, dove una folla inferocita ha invaso a Tripoli la sede del Congresso generale nazionale (Cgn), l’assemblea costituente che al momento è il massimo organo istituzionale del Paese, aggredendo e ferendo con colpi d’arma da fuoco alcuni deputati. A Bengasi e dintorni, invece, giornata di sangue con almeno 7 morti: fra cui un ingegnere francese, assassinato da un commando, e un ufficiale delle forze speciali libiche, caduto in un ennesimo agguato.



I dimostranti di Tripoli, si è saputo, pretendevano le dimissioni del Congresso, che ha di recente prolungato il proprio mandato invece di indire elezioni parlamentari, e protestavano contro quello che definiscono il «rapimento» di alcuni oppositori che ieri partecipavano a un sit-in di protesta nel centro della capitale.



In un breve comunicato, il ministero della Giustizia ha denunciato il sequestro di «giovani venuti a esprimere la loro opinione», volendo con ciò escludere che la vicenda sia stata orchestrata dal governo. Alcuni tra i manifestanti ritengono invece che i rapitori - che hanno anche incendiato le tende dei partecipanti al sit-in - appartengano a «Cellule di operazioni di rivoluzionari in Libia», un gruppo di ex ribelli agli ordini del Congresso. Quest’ultimo e il governo di transizione, fortemente criticati dai libici per non essere riusciti a portare sicurezza e mettere fine all’anarchia che regna nel Paese dalla caduta di Muammar Gheddafi, nell’ottobre 2011, hanno suscitato un’ondata di rabbia con la decisione di prolungare il loro mandato fino alla fine del 2014.



Stasera quindi la furiosa protesta, con decine di manifestanti che hanno invaso il Congresso, saccheggiandone i locali e aggredendo diversi deputati. «Due membri del Cgn sono stati colpiti da proiettili mentre cercavano di andarsene in automobile», ha dichiarato alla tv Al-Nabaa il presidente del Congresso, Nuri Abu Sahmein, che ha accusato della violenza «manifestanti armati». Un portavoce dell’organo legislativo, Omar Hmidan, ha parlato a sua volta di «diversi feriti fra i deputati».



E nella ancor più turbolenta Cirenaica, a Bangasi, un ingegnere francese, Patrice Re’al, 49 anni, che lavorava all’estensione di un centro medico, è stato assassinato a colpi d’arma da fuoco - fatto confermato dal ministero degli esteri francese - mentre un ufficiale delle forze speciali è morto per una bomba piazzata sulla sua automobile. A una quarantina di chilometri dalla città, infine, sono stati rinvenuti i cadaveri di cinque uomini, assassinati a colpi d’arma da fuoco e alcuni con segni di tortura. Non è stata però rivelata la loro identità.

Fonte:http://www.lastampa.it/2014/03/02/esteri/libia-tornano-anarchia-e-proteste-folla-furiosa-invade-il-congresso-0A5KX5SN3fRR59qRGOSl0L/pagina.html

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