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mercoledì 1 gennaio 2014

L’Africa si sta svuotando

di Mauro Indelicato

La propria terra è per ogni uomo, un qualcosa di sacro, un rapporto viscerale che si instaura con la cultura in cui è nato, cresciuto, nel quale si è formato e con il quale trova, a partire dalla propria famiglia, quel collante di solidarietà e fratellanza che gli garantirà per sempre una protezione quasi materna; sì perché la terra, è come una madre: ti coccola, ti fa crescere, magari ad un certo punto non vai d’accordo con lei, ma quando vai via la rimpiangi e non vedi l’ora di ritornare tra le proprie braccia.
Tutto questo oggi viene messo in discussione e viene negato a diversi popoli; viene negato ai palestinesi, i quali vivono in una propria terra ma controllati a vista da un altro popolo arrivato lì da poco più di 60 anni, viene negato anche a chi possibilmente vive nella propria terra ma non può sfruttarla, come in quelle nazioni le cui risorse naturali vengono sistematicamente saccheggiate dalle multinazionali.

Ma c’è un intero continente a cui questo diritto viene negato ed è l’Africa; è una silente tragedia quella che sta desertificando questo immenso territorio, con i popoli di queste terre costretti ad essere stuprati e saccheggiati della loro ricchezza da diversi secoli, e che adesso vengono quasi spinti a casa del boia, verso quell’Occidente che a suon di sfruttamenti e schiavitù ha ucciso il diritto degli africani a vivere a casa loro.
La questione dei migranti, è tornata d’attualità dopo la visita del Papa a Lampedusa; una visita che un pontefice europeo avrebbe forse evitato, conoscendo a quali e quante strumentalizzazioni si presta oggi l’isola delle Pelagie. Ma Bergoglio, lo abbiamo imparato a conoscere molto in questi 100 giorni di pontificato, è un uomo tosto, non bada molto al politically correct, proviene dal Sud del mondo e voleva, nella sua prima visita, visitare proprio la terra di confine tra nord e sud.

Eppure, lo stesso Papa nella sua omelia, ha dato importanti segnali che vanno nella direzione opposta a quella che molti media vogliono far intendere: “Domandiamo al Signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, sulla crudeltà che c’è nel mondo, in noi e in coloro che con l’anonimato prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada a drammi come questo” afferma il Santo Padre nell’omelia della messa di Lampedusa, con il quale lancia l’accusa verso un sistema economico che premia pochi e lascia nel dramma una grande fetta della popolazione mondiale.
Non quindi un semplice “dovere dell’accoglienza”, né un richiamo contrario alla legge Bossi–Fini, come hanno subito gridato i “buonisti” della seconda ora dal calibro del presidente della Camera, Laura Boldrini, e tanti altri personaggi che, pur di non essere additati come razzisti, finiscono per enfatizzare il ruolo dell’immigrato nella nostra società; il Pontefice ha centrato nel merito la questione: gli africani patiscono scelte socio–economiche operate dall’élite finanziaria internazionale.

Il sottoscritto, nel seguire la visita del Papa, ha visto in diretta uno dei tanti sbarchi presso il molo Favarolo; erano circa 100 gli immigrati scortati dentro un autobus verso il Cie di Lampedusa: nei loro volti, non solo la stanchezza fisica per un viaggio ai limiti della sopravvivenza, ma anche i volti di chi ha lasciato la propria madre, la propria terra.
Perché dunque, proprio per non essere ancora razzisti verso di loro, non li si aiuta a poter essere liberi in casa propria, invece di spendere diversi miliardi di euro per permettere a questi poveri sfortunati di vivere di stenti nel nostro continente? E’ un atteggiamento ipocrita quello della società europea, aizzato da chi ha interesse nel vedere l’Africa sempre più vuota e l’Europa sempre più piena di milioni di potenziali lavoratori con il più basso costo di manodopera possibile. E’ come quando una persona, dopo aver fatto l’usuraio per tutta la vita, lasciando nel lastrico intere famiglie, per pulirsi la coscienza e non passare per truffatore, dia un’elemosina misera ai figli dei truffati, i quali però nel frattempo hanno dovuto rinunciare agli studi e ad una vita dignitosa.

Eccola l’Europa del terzo millennio: ha colonizzato un intero continente, ha disboscato interi territori, ha pompato petrolio senza dar nulla in cambio alla popolazione locale, però adesso predica accoglienza verso immigrati che, al massimo, possono aspirare a lavori umili ed a vivere dentro qualche catapecchia di miseri quartieri di periferia.
Esiste quindi un dramma africano, un vero e proprio genocidio portato avanti verso questo continente, sempre più vuoto, con sempre meno propri figli che decidono di metter lì su famiglia e che vengono anzi spinti ad assecondare la sete di soldi di sfruttatori senza scrupoli, che li mandano a morire nel Mediterraneo.
L’Africa è un continente che deve fare i conti con multinazionali che si stanno impadronendo di quasi il 50% delle sue terre coltivate, producendo cibo che andrà ad assecondare le mode consumistiche dei consumatori europei, in cui i propri governanti sono spesso burattini in mano ai paesi occidentali, gli Usa in primis, ex signori della guerra capaci di vendersi anche per due soldi.

Europa ed Africa, così distanti secondo la tradizionale divisione del mondo nord/sud, così vicini nei propri obiettivi per la sopravvivenza, con l’unica differenza che mentre il vecchio continente dovrà lottare per preservare la propria storia e la propria cultura, l’Africa dovrà cercare di non svuotarsi per cercare di ripartire e ridare la propria madre terra ai suoi figli. Sono due continenti quindi, che dovranno “cercarsi” l’un con l’altro, tralasciando buonismi vari e false elemosine attuate solo per pulirsi goffamente uno coscienza incrostata di nero.
Se dunque, si vuole far qualcosa per l’Africa, la si aiuti a non essere abbandonata, a non essere quindi facile preda di gente senza scrupoli, che all’etica ha sostituito una fame di soldi e potere disumana, che non tiene conto della sorte di milioni e milioni di famiglie, vedendo in ogni centimetro quadrato lasciato vuoto in quel continente, una grande occasione di perverse speculazioni finanziarie.

Fonte: http://www.ilfarosulmondo.it/wp/lafrica-si-sta-svuotando/

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