Translate

giovedì 5 febbraio 2015

La sinistra giuliva e le aggressioni militari

Siria: ma dare armi e soldi ai presunti 'moderati' su un fronte, non significa per caso indebolire l'Esercito Siriano sul fronte dell'ISIS? [Piotr]

domenica 25 gennaio 2015 19:10
di Piotr.


La sinistra sta difendendo a spada tratta le due ragazze giulive rimpatriate dalla Siria.
Non vuole sentire ragioni.
Il motivo è chiaro: le due ragazze giulive sostenevano i "ribelli" anti-Assad. Quindi il loro operato va difeso a spada tratta. Il nostro governo, infatti, fa la stessa cosa. Ma per far perdere le tracce del suo discutibile operato internazionale e gettare fumo negli occhi, ecco che il governo lancia grida di allarme sul terrorismo islamico e noncurante che salti immancabilmente fuori che i terroristi sono da sempre noti ai Servizi, vedi il caso di Parigi e quello di Sidney, vuole che noi ce la prendiamo coi disperati che emigrano rischiando la vita per sfuggire alla miseria e alle guerre che noi gli infliggiamo. Incomincio a pensare che nemmeno un governo leghista sarebbe così ipocrita.
Il passato è stato finalmente rottamato e oggi siamo nel pieno della nouvelle vague della sinistra. Evviva! Evviva la sinistra giuliva!

Ma come vedremo siamo in realtà tornati nel pieno dell'ancienne vague di 100 anni fa, quell'epoca in cui il più grande partito di sinistra del mondo uccideva Rosa Luxemburg dopo essersi impegnato a favore della guerra imperialista.
La sinistra giuliva di oggi farfuglia che sta sostenendo quei fantomatici "ribelli moderati" che chiunque si occupi della crisi siriana sa benissimo che non esistono. Esistono invece vasi comunicanti tra tutti i gruppi anti-Assad. Non solo, esiste un senatore statunitense, John McCain, che ha riunito allo stesso tavolo, per coordinarli, l'Esercito Siriano Libero (cioè i paladini della libertà), nella persona del brigadier generale Selim Idriss, e l'Isis, (cioè il babau), nella persona niente meno del sedicente califfo al-Bagdhadi, seppure all'epoca fosse già ufficialmente tra i cinque terroristi più ricercati d'America. E ancora nel novembre scorso McCain non si vergognava di affermare all'allibito intervistatore di Fox News di essere sempre in contatto con l'Isis, quando già tagliava teste a tutto spiano. L'intervistatore, Sean Hannity, sotto shock, ha chiesto le immediate dimissioni del senatore. Che ovviamente non sono state date.
Qualcuno penserà che Hannity sia della sinistra liberal. Per niente. È commentatore politico dell'ala più conservatrice dei Repubblicani. Strana destra. Ma nemmeno tanto, visto che la sinistra giuliva europea invece ha sempre fedelmente e metodicamente affiancato McCain nelle sue imprese in Libia, a Kiev e in Siria per mezzo dell'onnipresente Bernard-Henri Lévy je suis Charlie. La nouvelle philosophie a braccetto con la nouvelle vague de la gauche. Et voila! Le jeux sont fait. Tout le monde est Charlie! Sauf ceux qui ne le sont pas, et inversement.


E poi c'è la logica militare a sbugiardare questa ipocrisia dei "ribelli moderati".
Intanto salta all'occhio, sia detto incidentalmente, che per il nostro governo "moderato" vuol dire sparare a polizia ed esercito mentre "terrorista" vuol dire sabotare un caterpillar in odor di mafia in Val di Susa. Tutto può essere, basta mettersi d'accordo sui termini. D'altra parte per il nostro governo e la nostra sinistra giuliva, Assad è un dittatore mentre evidentemente paladina della libertà è la nostra alleata Casa Saudita, che applica nel modo più oscurantista al mondo la Shari'a, lapida, taglia teste, fustiga i dissidenti, non sa nemmeno cosa sia una Costituzione, non ammette partiti e ha recentemente legiferato che chiunque critichi la Casa Saudita stessa è ipso facto considerato un terrorista (diciamo che in questo ci stanno precedendo. Quindi anticipano il futuro. In altre parole sono, in senso letterale, "progressisti").
Ad ogni modo, registriamo la curiosa semantica governativa e facciamo finta che in Siria ci siano "ribelli moderati". Ma dare armi e soldi ai "moderati" su un fronte, non significa per caso indebolire l'Esercito Arabo Siriano sull'altro fronte, cioè sul fronte Isis? Cioè indebolire l'unica forza in Siria che assieme ai Curdi siriani combatte veramente il "Califfato" dei tagliagole? Qualche politico si è mai fatta questa domanda? Qualche giornalista? Voi, che credete ai "combattenti moderati" in Siria perché leggete la Repubblica, il Corrierone, sentite RAI Un-Due-Tre Qui Quo Qua, voi ve la siete mai fatta?


La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha affermato che Vanessa Marzullo e Greta Ramelli si sono mosse "sulla scia della generosità e della solidarietà" e quindi ha censurato ogni polemica sul loro operato.
Chiediamo all'onorevole Boldrini se Gino Strada si è mai fatto fotografare mentre sventola la bandiera di una delle parti in conflitto nelle zone di guerra in cui Emergency opera. No. Mai! Infatti questo è proprio ciò che distingue le organizzazioni umanitarie, che sono per definizione super partes, dalle organizzazioni, per l'appunto, di parte.
Marzullo e Ramelli hanno scelto scientemente di appoggiare una delle parti in conflitto in Siria. Per la precisione sostenevano l'Esercito Siriano Libero e l'Itihad Liwa Shuhada Badr, che è un gruppo terrorista con centri di tortura, guidato da Qalid bin Ahmad Siraj Ali, detto "il macellaio" dalle associazioni siriane per i diritti civili, nemico giurato dei Curdi che si stanno immolando a Kobane contro l'Isis. Non solo. Da un resoconto "cinguettato" da una delle due allegre apprendiste stregone sembra trasparire anche la soddisfazione per le vittorie di al-Nusra, cioè della filiale siriana di al-Qaida. Non si sono fatte mancare nulla.
Questo sostegno esplicito a una specifica parte combattente (documentato da foto, manifestazioni, cartelli, tweet, fornitura di materiale, e oggi da intercettazioni dei ROS), automaticamente scredita le due signorine giulive in quanto operatrici umanitarie.
Per l'attività che le due rimpatriate hanno svolto in quel martoriato paese mediorientale si devono trovare altri termini. Ad esempio "ausiliarie". Benché le ausiliarie possano eventualmente compiere anche attività di lenimento delle sofferenze della popolazione civile, non per questo possono essere annoverate tra le operatrici umanitarie. Oltretutto non sembra nemmeno che questa fosse la loro attività principale in Siria.
Conosciamo però una delle attività principali di un signore italo-siriano che andava alle loro stesse manifestazioni in Italia, Haisam Saqan, alias Abu Omar: assassinare i soldati siriani caduti prigionieri dei tagliagole. Un crimine di guerra secondo il diritto internazionale. Se ne è accorta anche la Procura di Milano che infatti ha aperto su di lui un fascicolo per terrorismo internazionale. Magari vorrà anche sentire l'ex segretario PD, Bersani, come persona informata sui fatti, dato che lui e Abu Omar sono stati immortalati sullo stesso palco a parlare contro Assad.
Ma alla presidente della Camera la differenza tra essere super partes e non esserlo, con molta probabilità non è chiara. Forse non le sarà mai chiara.
Lasciando pure perdere la sua ignobile gestione di decisivi dibattiti alla Camera, in casi su cui si decideva tra la guerra e la pace, l'onorevole Boldrini ha dato prova di interpretare i diritti umani in un modo di parte, per la precisione la parte imperiale. Quella che voleva fare la guerra.
Non per nulla è una beniamina dell'ex presidente della Repubblica, Napolitano. Un uomo per tutte le stagioni e per tutte le invasioni, da quella nazista contro l'Unione Sovietica, a quella sovietica contro l'Ungheria, da quella statunitense contro l'Iraq a quella Nato contro la Libia.
Più che super partes, il suo "slancio" è sempre stato per la parte che sta supra. Uno slancio durato settant'anni. Capiamo la difficoltà di rimpiazzare un uomo con una simile esperienza.


L'Operazione Barbarossa civilizza i popoli slavi: dato che il nostro sicuro Alleato [è] lanciato alla conquista della Russia vi è la necessità assoluta di un corpo di spedizione italiano per affiancare il titanico sforzo bellico tedesco, allo scopo di far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d'Occidente sulla barbarie dei territori orientali. (Giorgio Napolitano - "Il Bò", Luglio 1941, giornale universitario del GUF di Padova)


Insomma, è sempre la solita solfa.


Piotr

Preso da: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=115081&typeb=0&La-sinistra-giuliva-e-le-aggressioni-militari

Nessun commento:

Posta un commento