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venerdì 26 aprile 2013

il ministro Terzi in visita a Tripoli.

6/11/2012
Visita di stato del ministro degli Esteri italiano nella capitale Libica, quanto é giusto stringere la mano a chi ha le mani ancora sporche del sangue dei cittadini di Bani Walid?


Il ministro degli Esteri italiano Terzi é arrivato questa mattina in Libia.

Il programma della giornata é stato fitto di incontri con le autorità del governo - fantoccio libico, servo della NATO e oppressore del popolo.

La situazione é paradossale: il ministro di un governo tecnico (quindi senza il mandato del popolo italiano) va a stringere mani di in governo le cui mani grondano ancora del sangue delle popolazioni di Bani Walid, un governo nato dalla spartizione della Libia tra i vari gruppi armati che terrorizzano la nazione, un governo votato da un congresso anti democratico fin dalla sua creazione dato che a nessun supporter della Jamahiriha é stato consentito parteciparvi.


"Povera Patria, schiacciata dagli abusi del potere, di gente infame che non sa cosa é il pudore'' cantava Battiato qualche anno fa...

Che fine ha fatto il pudore? Nella legislazione italiana sono previsti due gravi reati: il favoreggiamento e l'omissione di denuncia.

I governi occidentali sono complici (e spesso i mandanti) del bagno di sangue libico.

Da italiano non mi sento rappresentato da un ministro che va a stringere le mani ai macellai di Bani Walid, persone che andrebbero condannate come minimo per crimini di guerra (a voler essere ''leggeri'' perché ad essere obbiettivi bisognerebbe accusarli di genocidio di migliaia di Libici).

Oggi sarebbe stata l'occasione giusta per condannare ufficialmente le colpe delle autorità di Tripoli invece si sono visti solo sorrisi e strette di mano come ad una rimpatriata di vecchi amici.

L'Italia merita di meglio, il popolo libico merita di meglio, bisogna mettere fine a questa vergogna: il popolo deve essere sovrano, il triste teatrino dell'elite mondiale che controlla il mondo deve calare il sipario. PER SEMPRE.

Oggi é stato issato un altro mattone al muro che divide il popolo dall'elite dei tecnocrati finanziari, forse non si rendono conto che così facendo si stanno rinchiudendo in una torre da cui non c'é via di uscita?

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