Filip Vuković, Balkans Post 15 dicembre
Nikki
Haley, l’ambasciatrice degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite,
mostrava “prove concrete” che l’Iran viola le risoluzioni delle Nazioni
Unite fornendo armi alle forze di Ansarullah, gruppo ribelle nello
Yemen. “In questo magazzino ci sono prove concrete della
proliferazione illegale di armi iraniane, raccolte dagli attacchi
diretti ai partner della regione“, ha detto di fronte ai resti di
un missile balistico delle dimensioni di un’automobile, durante la
conferenza stampa presso la Base Anacostia-Bolling di Washington, DC.
Gesticolando col missile dietro, invocava sanzioni internazionali
maggiori contro l’Iran. Prima di Haley, i funzionari sauditi avevano
mostrato i resti del missile in TV, nel tentativo di convincere gli
spettatori che fosse stato effettivamente abbattuto. “Questi sono i pezzi recuperati di un missile sparato dai miliziani huthi dallo Yemen all’Arabia Saudita“, aveva detto Haley. “L’obiettivo
dal missile era un aeroporto civile di Riyadh dove transitano ogni
giorno decine di migliaia di passeggeri: immaginate se questo missile
fosse stato lanciato sull’aeroporto Dulles o JFK o di Parigi, Londra o
Berlino. La lotta all’aggressione iraniana è la lotta del mondo“,
aggiungeva. Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno dato al
Pentagono le parti recuperate dei missili. Un frammento includerebbe il
marchio del Gruppo Industriale Shahid Bagheri (SBIG), produttore di
missili iraniani. “Questi sono iraniani, sono stati inviati e consegnati dagli iraniani“, aveva detto. L’Esercito yemenita, appoggiato da Ansarullah, il 5 novembre dichiarava che un missile balistico a medio raggio Burqan-2 (Vulcano-2) aveva centrato l’aeroporto internazionale Re Qalid,
35 chilometri a nord della capitale saudita Riyadh. I funzionari
sauditi inizialmente negarono che il missile avesse colpito l’aeroporto,
sostenendo che fu abbattuto dai sistemi missilistici Patriot
di fabbricazione statunitense e progettati per contrastare le minacce
missilistiche. Tuttavia, una squadra di esperti statunitensi utilizzando
immagini satellitari, foto e spiegazioni scientifiche, dimostrava che
il missile era effettivamente caduto vicino a una delle piste
dell’aeroporto.