Emmanuel Macron (LaPresse)
Non è la prima volta che il
ministro dell'Interno Marco Minniti lancia questo allarme, come ha fatto
ancora pochi giorni fa: l'arrivo in Italia e in Europa di foreign
fighters attraverso la Libia mischiandosi tra le ondate di migranti. Il
fatto che lo abbia sottolineato ancora dimostra che il pericolo c'è ed è
un rischio reale. Come dice a ilsussidiario.net l'inviato di guerra de Il Giornale,
Gian Micalessin, Minniti parla perché è al corrente "di informative
precise da parte dei servizi segreti". "Foreign fighters di ritorno da
Mosul e Raqqa" spiega ancora Micalessin "si dirigono sicuramente in
Libia dove l'Isis è stato sconfitto ma non debellato ed è la strada più
sicura per entrare in Europa, passando dall'Italia". Le prediche di
Macron sull'intenzione di "salvare le persone intrappolate in Libia per
risolvere la compravendita di schiavi", invece, "fanno parte del suo
dichiarato tentativo di imporre la leadership della Francia sulla Libia
ai danni dell'Italia". Un quadro oscuro e complesso, conclude, "in cui
non si sa chi fa la guerra a chi".
Micalessin, sia il
ministro Minniti che il presidente Macron lanciano un allarme sulla
situazione libica, foreign fighters da una parte e trafficanti di
schiavi dall'altra. Siamo davanti a una prossima iniziativa militare
europea?
Siamo davanti a due cose ben diverse, Minniti e Macron vanno in direzioni opposte.
Quali?
Minniti ci ricorda quanto già si
sapeva in parte e cioè che il confine libico meridionale è terra senza
legge dove passano migranti, armi e terroristi in transito dalle regioni
più interne dell'Africa e dal Sahel e quindi è sicuramente una ferita
da chiudere, se si vuole debellare i canali del passaggio del
terrorismo. Non dimentichiamo che anche il Sudan è una porta aperta per
il passaggio dei terroristi verso la Libia e quindi in Europa.
Minniti è persona che
parla quando ha in mano cose concrete, per cui il suo allarme
sull'arrivo di foreign fighters dalla Libia all'Europa va preso sul
serio, è d'accordo?
Minniti ha sicuramente avuto
informative di sicurezza e sulla base di questo si è espresso. L'Isis in
Libia è stato sconfitto ma non debellato. L'Isis ha i suoi campi
all'interno ed è possibile che le notizie che ha Minniti facciano
riferimento a combattenti jihadisti arrivati da Mosul e Raqqa in cerca
di una strada per entrare in Europa. La Libia può essere questa strada.
E Macron? Fa propaganda umanitaria o ha in mente qualcosa di concreto?
La posizione di Macron è una
posizione in parte critica nei confronti dell'Italia, ha preso al balzo
la denuncia della Cnn sulla vendita di schiavi come se lui non facesse
parte della Ue e non conoscesse da anni le condizioni disumane dei
migranti. Come se non ne fosse al corrente e non fosse la Francia
responsabile della guerra del 2011 che ha causato tutto questo.
Perché parla di posizione critica nei confronti dell'Italia?
La denuncia di Macron e la
richiesta all'Onu di riunirsi sul tema è un modo per dire "guardate che
quello che l'Italia ha fatto non va bene" e quindi per infliggere un
altro colpo alla politica italiana di cui Macron è concorrente.
Un nuovo tentativo di rilanciare la leadership francese sulla Libia?
Esatto. Cosa voglia poi fare non
si capisce, in Libia ci sono due governi, quello legittimato dall'Onu
scade il 17 dicembre, scadono gli accordi su cui si reggeva questo
governo. In questa finestra va forse individuata l'azione francese,
potrebbe usare questa scadenza per avvantaggiare altri personaggi ad
esempio il generale Haftar che in questo momento è molto vicino alla
Francia. E' una situazione complessa, è uno scacchiere aperto dove non
si capisce chi fa la guerra a chi.
(Paolo Vites)
(Paolo Vites)
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