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mercoledì 31 maggio 2017

Libia, chi c’è dietro il massacro di Brak al-Shati

24 maggio 2017


di Rocco Bellantone
Il massacro nella base aerea di Brak al-Shati rischia di far deragliare sul nascere la prima intesa per la risoluzione libica raggiunta lo scorso 2 maggio ad Abu Dhabi tra il premier del Governo di Accordo Nazionale Faiez Al Serraj e il generale Khalifa Haftar. Le 140 vittime del 18 maggio scorso, per lo più soldati Libyan National Army (LNA) ma anche civili, verranno infatti presto vendicate dalle forze agli ordini di Haftar con altri spargimenti di sangue.

I fatti

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La base aerea di Brak al-Shati si trova 650 chilometri a sud rispetto a Tripoli, nel distretto di Wadi al-Shati nella regione del Fezzan. Dal dicembre scorso è sotto il controllo del Libyan National Army, la principale forza militare libica agli ordini del generale Haftar. Nell’attacco del 18 maggio sono state uccise oltre 140 persone, in prevalenza soldati del 12° battaglione, oltre a decine di civili. L’offensiva è stata improvvisa. I militari dell’LNA sono stati colti alla sprovvista, colpiti nel momento in cui rientravano alla base al termine di una parata militare.

martedì 30 maggio 2017

Le “sporche mani” dello Stato profondo sul Venezuela


Covert Geopolitics 21 maggio 2017Lo Stato profondo occidentale vuole introdurre la “democrazia” in Venezuela con sanzioni politiche, pirateria finanziaria e guerra religiosa per via del rifiuto del Paese a cedere il controllo delle risorse energetiche ai banchieri di Wall Street. Tali attacchi multipli dello Stato profondo al Venezuela sono molto persistenti nell’ultimo decennio. Come sempre, i media occidentali continuano ad essere strumento cruciale per demonizzare i leader latinoamericani che continuano ad esercitare i principi bolivariani. “Le accuse contro il Vicepresidente del Venezuela non avrebbero potuto essere più gravi. Annunciando sanzioni contro Tariq al-Aysami, il dipartimento del Tesoro degli USA lo descriveva da “noto narcotrafficante” che aveva vigilato e diretto l’invio di narcotici dal Venezuela agli Stati Uniti. Da governatore dello Stato di Aragua e Ministro degli Interni, presumibilmente controllava o inviava droga per più di una tonnellata dal Venezuela, e aveva incontrato gli Zetas del Messico e il colombiano Daniel El Loco Barrera. A gennaio fu promosso vicepresidente. Ma per quanto cattivo appaia, al-Aysami è solo l’ultimo, anche se di alto livello, della lunga lista di funzionari venezuelani o persone vicine al potere legate al traffico di droga”. (The Guardian)
La conseguenza di ciò che i media dicono è che il popolo del Venezuela è così immaturo da mettere al potere questi trafficanti e ciarlatani, e l’occidente è moralmente nel giusto introducendo nella regione la democrazia come in Libia.

lunedì 29 maggio 2017

Manchester Arena False Flag


Aanirfan 23 maggio 2017 
La polizia ha collegato Salman Abadi all’attentato di Manchester “attraverso un bancomat  trovatogli in tasca”. Ecco cose se ne sa. Negli attentati sotto falsa bandiera, i servizi di sicurezza ‘piazzerebbero’ prove false. I ‘sospetti’ dirottatori dell’11 settembre vivi e vegeti / 11 settembre, i passaporti furono rilasciati dalla CIA
Secondo la NBC News, citando funzionari dell’intelligence degli Stati Uniti, “Abadi si recò in più Paesi, come la Libia, nell’ultimo anno, per addestrarsi con il gruppo terroristico al-Qaida“. Va ricordato che la CIA e amici hanno creato al-Qaida e SIIL.

domenica 28 maggio 2017

Libia, gli alleati dell’Italia compiono una strage

Alessandro Lattanzio, 21/5/2017
Mentre questo Sito viene aggredito e insultato da fogne mediatiche come Huffington Post e Vice, che propagandano l’accoglienza a 90 gradi verso i profughi creati dalle guerre celebrate, invocate e salutate dai su medesimi siti di disinformazione imperialista (Left, Vice, Huffington Post e altra spazzatura), in Libia, il 18 maggio, bande armate composte dai miliziani armati dal governo Renzi-Gentiloni e dai terroristi di al-Qaida, che diverse ONG italiane definiscono ‘umanitari numero uno‘, uccidevano, decapitavano e bruciavano vive 150 persone nell’aeroporto libico di Baraq al-Shati. Ovvio il sonoro silenzio del sistema merdiatico italiano. SitoAurora è l’unico sito a riferire in Italia di questo massacro commesso dagli alleati dei servizi segreti italiani e della Farnesina in Libia, ovvero al-Qaida e la fratellanza mussulmana turcofila di Misurata, dove l’esercito italiano ha posto la propria base operativa libica.

sabato 27 maggio 2017

Vaccini: Vaxxed come Fahrenheit 451 (Il censore ragazzino, segugio meccanico premiato dal regime)

DI EMANUELA LORENZI
informasalus.it

“Mai l’individuo è stato così completamente abbandonato a una collettività cieca, e mai gli uomini sono stati più incapaci non solo di sottomettere le loro azioni ai loro pensieri, ma persino di pensare”
“Appare abbastanza chiaro che l’umanità contemporanea tende un po’ dovunque a una forma totalitaria di organizzazione sociale …, vale a dire a un regime in cui il potere di Stato deciderebbe sovranamente in tutti gli ambiti, anche e soprattutto nell’ambito del pensiero”
Simone Weil 1934 – Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale.

venerdì 26 maggio 2017

L’Economist: “Marx ha ancora molto da insegnare ai politici”



15 maggio 2017
Una regola non scritta delle elezioni britanniche vuole che non si citino i grandi pensatori. Il 7 maggio John McDonnell, il cancelliere-ombra, ha infranto questa regola menzionando nientemeno che Karl Marx. Il giorno successivo, il leader labour Jeremy Corbyn ha acclamato Marx come un “grande economista”. La cosa ha scatenato i giornali: il Daily Telegraph ha soprannominato McDonnell e Corbyn “i fratelli Marx”; il Daily Mail ha ricordato loro la storia sanguinosa del comunismo. David Gauke, ministro conservatore, ha avvertito che “la dirigenza marxista dei Labours” vuole trasformare il paese in un “esperimento socialista”, aggiungendo che il pensiero di Marx è “insensato”.

giovedì 25 maggio 2017

Così le ambasciate europee aiutano i jihadisti a tornare a casa



Centinaia di foreign fighters intasano i centralini delle rappresentanze diplomatiche europee in Turchia chiedendo aiuto per tornare in patria.
«Pronto, chiamo dalla Siria, sospetto che consultando le vostre liste riconoscerete il mio nome – esordiscono -. Ho combattuto per lo Stato Islamico ma ora sono pentito, davvero, e mi vengono le lacrime agli occhi ogni volta che penso alla mia vera casa».

mercoledì 24 maggio 2017

"Associazione per delinquere". Nuova tempesta sulle Ong

Il fascicolo è stato aperto dai magistrati di Palermo Conflitti tra procure, l'antimafia convoca i pm

martedì 23 maggio 2017

nuova invasione di Libia e Niger, questa volta ti spiegano che serve per "fermare l' immigrazione".

Pronta la missione "Deserto rosso": 500 soldati per fermare i migranti

Pronta l'operazione "Deserto Rosso" in Niger per bloccare l'afflusso di migranti in Libia. I militari dovrebbero addestrare forze nigerine e libiche

lunedì 22 maggio 2017

LA DENUNCIA DELLA GABANELLI FA TREMARE MEZZO MONDO:”ECCO CHI COMANDA VERAMENTE” (VIDEO)



La Gabanelli e’ una famosa giornalista della RAI 3,che con il suo programma inchiesta REPORT ha spesso creato imbarazzo in autorità’ politiche. Ma come tutti i giornalisti non supera quella famosa linea rossa dell’informazione che pero’ in questo caso sembra aver varcato anche se in modo soft. Guardatevi il video e’ capirete perché’ in Italia ed Europa sta accadendo quello che sta accadendo…
Pensate che stanno censurando questo video in tutto il mondo negli archivi on line Rai la puntata e’ stata letteralmete eliminata!!! E dovremmo pagare il canone per questi servi criminali!!!

domenica 21 maggio 2017

Libia: i RATTI di occupazione contro i loro padroni, le Ong: “Dicono ai migranti che l'i talia li aspetta a braccia aperte"



La Libia smaschera le Ong: “Dicono ai migranti che l’Italia li aspetta a braccia aperte”

La Libia smaschera le Ong: “Dicono ai migranti che l’Italia li aspetta a braccia aperte”

I sospetti del procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro sulle Ong sono fondati. La conferma arriva direttamente dalla Libia. «Le organizzazioni non governative fanno credere ai migranti in Libia che verranno comunque soccorsi e questo li spinge a imbarcarsi aggravando la crisi». È questa l’accusa formulata dal capo della Guardia Costiera libica per la regione centrale, Rida Aysa.

sabato 20 maggio 2017

Libia, ondata senza fine di rapimenti

13 MAGGIO 2017 | di


Oltre sei al giorno, secondo i dati del ministero dell’Interno. Ma siccome le famiglie che non sporgono denuncia per timore di rappresaglie sono molte, il numero dei sequestri di persona in Libia potrebbe essere molto più alto.
Già quel dato ufficiale ci dice chiaramente quanto l’assenza dello stato di diritto stia alimentando il caos e l’illegalità e mettendo in pericolo i civili. Qualcosa di cui, dolorosamente, abbiamo conoscenza anche in Italia.
Dal 2014, soprattutto nella Libia occidentale, sono scomparse centinaia di persone.
Una delle ultime in ordine di tempo è Salem Mohamed Beitelman, docente di Ingegneria marittima presso l’Università di Tripoli, rapito il 20 aprile mentre si stava recando al lavoro. La sua automobile è stata rinvenuta abbandonata, alle 10 di mattina, poco lontano dalla sua abitazione. Tutti i tentativi di rintracciarlo, da parte dei familiari, non hanno avuto esito.

venerdì 19 maggio 2017

Comunicato ufficiale dell'Ambasciata del Venezuela in Italia sul comportamento fazioso dei media

mercoledì 10 maggio 2017

Comunicato ufficiale dell'Ambasciata del Venezuela in Italia sul comportamento fazioso dei media (riceviamo e volentieri pubblichiamo)

COMUNICATO. 
AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA BOLIVARIANA DEL VENEZUELA PRESSO LA REPUBBLICA ITALIANA

A causa degli ultimi eventi verificatosi in Venezuela e l’irresponsabile manipolazione politica e mediatica, l’Ambasciata della Repubblica Bolivariana presso la Repubblica italiana dichiara:
1. Settori violenti dell’opposizione venezuelana continuano ad agire in maniera violenta e con atti terroristici concentrati in alcuni centri urbani supportati da autorità municipali in cui governa l’opposizione di destra.
2. Respingiamo la manipolazione mediatica, la violazione sistematica del legittimo diritto di replica e la mancanza di “controparti” nello scenario mediatico italiano.
3. Come si può notare, i mezzi di “comunicazione” in modo deplorevole, tendenzioso e attraverso informazioni imprecise e incomplete, sono diventati gli attori politici che raccontano, secondo i propri interessi, gli eventi accaduti nel nostro paese.
4. Respingiamo, inoltre, il comportamento irresponsabile di alcuni rappresentanti politici che, senza informazioni precise, includono nella loro agenda politica gli affari del nostro paese. Ricordiamo che il Venezuela è uno stato libero e sovrano, e che il rapporto tra gli Stati si deve basare sulla non ingerenza e nel pieno rispetto della sovranità e dell’ordinamento giuridico di ciascun paese.
5. A causa dei tristi episodi di violenza che si sono registrati durante alcune manifestazioni, anche attraverso l'uso di armi da fuoco, saccheggi, distruzione di unità del trasporto pubblico e attacchi rivolti contro vari municipi e uffici pubblici attuati da manifestanti “pacifici”, le autorità per la sicurezza pubblica devono garantire la sicurezza e la tranquillità della popolazione in conformità con la Costituzione e le norme per la tutela dei diritti dell'uomo.
6. Il Potere Costituente, convocato dal Capo di Stato Nicolás Maduro, come stabilito dall’articolo 347 della Costituzione “Il popolo è il depositario del potere costituente originario”, cerca di evitare l’anarchia che intendono stabilire alcuni leader dell’opposizione, per risolvere il conflitto tra i poteri pubblici e per trovare un’alternativa al dialogo proposto dal Santo Padre e che “non è continuato per la divisione tra i partiti dell’opposizione” così come ha riferito lo stesso Papa Francesco alcuni giorni fa.
7. La convocazione dell’Assemblea Costituente include tutti i settori che rappresentano l'intero paese (non solo il governo e l'opposizione) per l’interesse nazionale e la pace del popolo venezuelano.
8. Invitiamo a rispettare la nostra sovranità. Dobbiamo osservare la pace come l’unico percorso e il fine ultimo per risolvere i problemi nella nazione venezuelana e respingiamo l’istigazione all'odio e all'intolleranza da parte di alcuni leader dell'opposizione.


Roma, 08 maggio 2017
 

giovedì 18 maggio 2017

La macchina sovversiva di Soros esposta al pubblico

Lo speculatore globale ha fatto il lavaggio del cervello a un'intera generazione. Legioni di giornalisti e movimenti comprati in una raffinata manipolazione di massa
10 maggio 2017

di Phil Butler.

Molti esperti politici sono consci della forte influenza esercitata dal miliardario George Soros. Ma ormai anche i cittadini comuni associano il suo nome al controllo e alle speculazioni di borsa. L'uomo dietro il caos anti-Trump, l'oligarca dei fondi speculativi, il bizzarro filantropo: Soros è l'equivalente del dottor Male nel mondo reale. Ma, fino ad ora, le sue macchinazioni sono state generalmente tollerate, e il mondo non è riuscito a vedere chiaramente quanto i miliardi di Soros abbiano portato miseria e sofferenza a un miliardo di persone.
Un mio collega, l'analista politico olandese Hoger Eekhof, recentemente mi ha telefonato in preda ad un forte stato di incredulità. Me lo ricordo esclamare al telefono, qualche tempo prima: "Phil, fughe di notizie dalle organizzazioni di Soros confermano la sua complicità nel controllo delle politiche europee!". Dopodiché, essendo lui stato sulle tracce di Soros per qualche anno, sono stato ansioso di sapere cosa aveva scoperto. Sorprendentemente, sembra che le prove schiaccianti su Soros e la sua Open Society Foundations si trovino alla luce del giorno, tra alcune recenti intercettazioni su DC Leaks delle ONG del miliardario. Di sicuro alcuni lettori saranno stupiti nel non trovare da nessuna parte queste intercettazioni [in inglese] nei media mainstream. Le rivelazioni che ne derivano sono talmente sconvolgenti che non so da dove cominciare a raccontare: forse è meglio iniziare con Soros che si compra i media europei!

mercoledì 17 maggio 2017

Venezuela, quei giovanissimi pagati per uccidere

La strategia del caos e della tensione, gli omicidi attribuiti al governo anche quando le prove sono opposte. Nella piazza di Caracas il solito copione.
 
11 maggio 2017
di Geraldina Colotti.

Cronaca di sangue, anche ieri, in Venezuela. Sangue e non solo, perché è in pieno svolgimento anche la campagna "puputov" (molotov di escrementi), lanciata dalle destre contro il governo, e ripresa con enfasi dalle agenzie internazionali. 
Per conoscerne i dettagli, digitare in google immagini "puputov Venezuela". 
Avvenenti vedette nazionali, spiegano come preparare la bomba di escrementi, raccolti nelle case e nelle scuole private, e come lanciarle sulla Guardia Nacional Bolivariana (Gnb), su chi non partecipa alle proteste e su quanti manifestano in sostegno al governo. 


Il momento è drammatico, ma la satira ci è andata a nozze: se la Dichiarazione di indipendenza degli Stati uniti mette al centro "la libertà e la ricerca della felicità", il Venezuela caraibico di Simon Bolivar persegue "il massimo di felicità possibile", e ai funerali piange ma balla e canta... "Se la fate così grossa, vuol dire che mangiate bene", ha sintetizzato un vignettista evidentemente convinto che i principali problemi del paese siano determinati dalla "guerra economica" dei poteri forti, dallo stratosferico aumento dei prezzi e dall'accaparramento dei prodotti basici sussidiati dal governo.

martedì 16 maggio 2017

Jacques Attali: Cosa credeva la plebaglia europea, che l’euro fosse stato costruito per la loro felicità?

Jacques Attali, fogna umana d’oltralpe, uomo dei Rothschild, framassone di primo livello e padrino del candidato alla presidenza francese Emmanuel Macron, grazie alla stupidità della bobocrazia francese che piuttosto votare per la protezione e il rilancio del proprio paese, ripiegherà sul capitalismo più estremo impersonato dallo psicopatico Macron.


18222242_707177259454139_2586013006320648413_n Preso da: https://disquisendo.wordpress.com/2017/05/03/jacques-attali-cosa-credeva-la-plebaglia-europea-che-leuro-fosse-stato-costruito-per-la-loro-felicita/

lunedì 15 maggio 2017

Di chi è la Repubblica Italiana?

10 giugno 2008


Da quanto andremo ad illustrare, la Repubblica Italiana non è certo ‘cosa nostra’… perché se davvero fosse nostra, ovvero di tutti i cittadini italiani, non si fonderebbe su dei “segreti”. “Segreti” su questioni della massima importanza, la cui esistenza configura una Repubblica sostanzialmente ‘cosa loro’.
“Loro” sono ovviamente gli Stati Uniti, che nel lontano biennio 1943-45 hanno effettuato la conquista dell’Italia, eufemisticamente chiamata “Liberazione”. “Liberazione” da noi stessi, tant’è vero che dopo oltre sessant’anni non se ne sono più andati. Potevano farlo dopo la fine dell’URSS, visto che il “problema” era il Comunismo, ma non l’hanno fatto.
L’Italia è, infatti, ‘cosa loro’, anche se gli italiani non lo devono percepire.
L’occupazione di consistenti porzioni del territorio nazionale da parte di uno Stato estero (malgrado ci abbiano informato che, dall’11 settembre 2001, “siamo tutti americani”) ed il suo mantenimento vita natural durante è possibile grazie a clausole – segrete, appunto – pudicamente definite “accordi”, che giustificano la presenza, sul territorio nazionale, di basi ed installazioni militari USA e NATO (oltre 100).
Questo è il “segreto dei segreti” – altrimenti definibile la “madre di tutte le menzogne” – della “Repubblica Italiana”. Tutti gli altri “segreti” (la “strategia della tensione”, le BR, le “trame nere”, Gladio, le “stragi di Mafia”, “Mani Pulite”, il “terrorismo islamico”ecc.) sono una conseguenza logica del “segreto dei segreti”. Pretendere la verità su questo punto non è una cosa “di destra”, “di centro” o “di sinistra”. È semplicemente una cosa sensata, da “patrioti”, se la parola “patria” non avesse assunto per i più – a causa della sua indebita appropriazione da parte di collaborazionisti e della concomitante svalutazione generata da una pseudocultura votata all’autodenigrazione – un significato distante da quello originario.

domenica 14 maggio 2017

Il Trattato di Parigi 8 settembre 1947 contiene CLAUSOLE SEGRETE che di fatto rendono l’Italia una COLONIA ANGLO-AMERICANA! Altro che sovrana…

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La firma dei traditori della resa incondizionata che hanno reso l’Italia una colonia, o meglio il giardino di casa degli americani. Eppure ci sono tanti imbecilli che reputano gli americani i nostri salvatori!



Ecco gli “Accordi” a proposito delle basi e delle istallazioni logistiche USA e NATO in Italia:
a) le clausole segrete della ‘Convenzione d’Armistizio’ del 3 Settembre 1943;
b) le clausole segrete del ‘Trattato di pace’ imposto all’Italia, il 10 Febbraio del 1947 (Parigi);
c) il ‘Trattato NATO’ firmato a Washington il 4 Aprile 1949, ed entrato in vigore il 1 Agosto 1949;

sabato 13 maggio 2017

Il Gheddafi che io ho conosciuto. di Valentino Parlato

22 novembre 2011


Sono molto legato alla Libia (e un po’ lo ero anche a Gheddafi) perché ci sono nato, lì c’è stata la mia prima formazione politica e diventai comunista (clandestino, governava l’amministrazione militare britannica). E fu in Libia che entrai nell’Associazione per i Progresso della Libia di cui facevano parte compagni più anziani, come Cibelli, Prestipino, Caruso, Manzani, i fratelli Russo e altri ancora. Il combinato disposto dall’associazione per l’indipendenza della Libia e la clandestinità comunista, nel dicembre del 1951 determinarono l’arresto e l’espulsione dalla Libia mia e di un po’ di altri compagni. Questo passato provocò, nel 1998, l’invito da parte del governo libico a un soggiorno in Libia per me e mia moglie. Rivedere la Libia, Tripoli, la mia casa, la mia scuola, i bar fu per me straordinario, ma lavorando al Manifesto chiesi, e ottenni abbastanza rapidamente, un’intervista a Muammar Gheddafi.

venerdì 12 maggio 2017

Ecco svelati i falsi “SALVATAGGI” dei migranti ad opera di ONG e Capitaneria di Porto italiana!


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Il traffico di esseri umani smascherato da Luca Donadel grazie al tracciamento delle navi che hanno effettuato i FANTOMATICI SALVATAGGI, ma in realtà hanno svolto funzioni di traghettamento! Difatti le navi in questione andavano (vanno?) praticamente a ridosso delle coste libiche a caricare.
Partiti dai porti di Palermo e Catania hanno dovuto navigare dai 400 ai 600 km per andare a prelevare, NON SALVARE, questi DISPERATI. Nota importante sono praticamente tutti di colore nero. Altro che siriani o iracheni scappati dalla guerra. Questi scappano dall’Africa NERA subsahariana. 
Come ben sapevamo, ci sono giganteschi interessi sia economici che politici dietro all’incredibile flusso di migranti/rifugiati/clandestini, chiamateli come volete, che sta colpendo l’Europa, e in particolar modo l’Italia.
Non è minimamente pensabile che milioni di persone si organizzano a venire in Europa tutti insieme spontaneamente. Ci deve ASSOLUTAMENTE essere una regia dietro questa INVASIONE. I finti buonisti, accendano il cervello prima di riempirsi la bocca di solidarietà, fratellanza, accoglienza e altre amenità del genere. Qui si tratta di vera e pura INVASIONE atta a sostituire i popoli europei, soprattutto quello italiano. Come da PIANO KALERGI.
Ricordiamo, per l’ennesima volta, che i politici nostrani hanno parlato apertamente della necessità di “accogliere” MILIONI DI DISPERATI. Ma dove li mettiamo? Cosa devono fare se già per noi non c’è lavoro? Abbiamo una disoccupazione giovanile oltre il 50%. I finti buonisti, si pongono queste domande? Possiamo mantenerli a vita queste RISORSE, a cazzeggiare tutto il giorno in infradito, smartphone, prontamente consegnato nelle loro mani dalle ONG, cappellino?

giovedì 11 maggio 2017

“SAVE THE CHILDREN” ha tra i membri del consiglio direttivo il figlio di De Benedetti! Altro che benefattori …

3 maggio 2017

Ci vuole davvero un gran coraggio pensare che le ORGANIZZAZIONE NON GOVERNATIVE e qualunque altra organizzazione e associazione, facciano il bene dell’umanità!
E se andiamo a vedere i membri dei consigli di amministrazione dove ci sono elementi delle banche, della finanza, delle assicurazioni e speculatori vari diventa ancora più complicato pensarlo!
Perché pensare che individui del capitalismo più sfrenato possano mai pensare davvero al bene della gente è semplicemente deleterio.
Persone che buttano in mezzo ad una strada migliaia di persone o le sfruttano senza farsi scrupoli e senza pensarci due volte, non possono agire per il bene!
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mercoledì 10 maggio 2017

FIUMI DI LETAME dai media di regime. “1984” di George Orwell, è già tra noi. Il pericolo nr. 1 della nostra società sono i GIORNALISTI!!



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8 febbraio 2017 
Il livello raggiunto oggi dai media di regime non solo è imbarazzante ma fa davvero molta paura. Difficilmente seguo i loro notiziari o leggo la loro merda. Ieri, per caso, facendo un po’ di zapping,  a causa del dominante vuoto della televisione, mi sono soffermato su tgcom24.
C’era davvero da rabbrividire nell’ascoltare le montagne di menzogne che sono riusciti a raccontare. I loro notiziari e giornali sono pura propaganda. Non si fa altro che gettare MERDA su Putin, su Trump, su Marine Le Pen e su tutti gli avversari del loro criminale europeismo/globalismo!
Non ho mai visto nulla del genere!
Mi chiedo, la gente normale, si porrà qualche domanda quando ascolta/legge queste notizie?
Cioè l’Italia è oramai con la merda alla bocca e questi assassini di giornalisti parlano quasi esclusivamente di Trump, di Putin e di Marine Le Pen? E poi che razza di giornalismo è mai questo? Questi balordi dovrebbero raccontare i fatti in maniera obiettiva senza alcun indirizzo. Ed invece attaccano:
    • Marine Le Pen mettendole in bocca parole che non ha mai pronunciato.
    • Difendono Emmanuel Macron, l’altro candidato francese alle prossime presidenziali, dicendo che hacker russi hanno pronto un dossier sulla sua vita privata, sostenendo addirittura che oggi ha un’indice di gradimento del 65%. Senza citare la fonte di questa baggianata. Macron, in Francia, praticamente manco lo conoscono. Proviene dalla Banca dei Rothschild ed ha fatto il ministro delle finanze per qualche mese nel governo Hollande, oggi con un gradimento al di sotto del 10%. Oltre ad aver disprezzato la classe operaia e i meno abbienti non si hanno altre notizie di rilievo.
    • François Fillon, il candidato della destra francese, sempre per le solite coincidenze pre-elettorali, lo stanno massacrando, dal punto di vista mediatico, perché non è gradito al potere mondialista per la sua voglia di ristabilire i rapporti con la Russia.
    • Ogni cosa che fa Donald Trump viene attaccato in maniera becera. Senza parlare delle continue proteste contro la sua elezione. Non si è mai vista una cosa del genere.
    • Il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, che insieme all’Iran, al legittimo governo siriano, ad Hezbollah, alla Cina e all’Iraq stanno sconfiggendo il terrorismo wahabita creato, finanziato ed armato da Arabia Saudita, Petro-monarchie, israele, nato ed europa, viene accusato di uccidere civili e di ingerenze nelle elezioni tedesche e francesi, dopo le infondate accuse su quelle americane. 
Siamo a livelli davvero pericolosissimi. Soprattutto perché a livello occidentale i media di regime si sono accordati nel creare uno strumento per segnalare una notizia come falsa.
Ci vogliono imporre la loro verità!
Solo questo basterebbe per comprendere il livello allarmante raggiunto. Sempre più persone vengono perseguite per aver esposto il proprio pensiero o per divulgare verità scomode al potere assassino.
Siamo in balia di colpa di coda di un sistema sofferente, ferito profondamente e impaurito! Abbiamo il dovere di reagire al più presto prima di soccombere definitivamente!
Questi personaggi mentono sapendo di mentire macchiandosi di crimini contro l’umanità! Dobbiamo agire al più presto. Quanto riportato in “1984” di George Orwell è già tra noi. Teniamo sempre bene a mente le parole di Giovanna Botteri corrispondente Rai da New York dopo l’elezione di Trump. Riflettiamo su queste parole tanto importanti quanto inquietanti

E dell’invito fatto dalla giornalista Letizia Leviti ai suoi colleghi prima di morire
«Il nostro lavoro è dire la verità. Abbiamo un debito nei confronti di chi ci ascolta. Ci credono a quello che noi raccontiamo e noi dobbiamo raccontare la verità ed essere onesti intellettualmente».

SIAMO IN PERICOLO!! La VIOLENTA magistratura NAZISIONISTA di Francia ha arrestato Alain Soral per DIFFAMAZIONE! Bienvenue à la Dictature!
“Dossier russi contro Macron”… il Corriere della Sera e il “continuare a fare bene il proprio mestiere”
Rapporto Intelligence tedesca – “nessuna prova della campagna russa contro Angela Merkel”
Le fake news provengono dai media più prestigiosi. Oliver Stone
“Fake news”, il Documento-diktat della Boldrini e la battaglia per la libertà d’espressione in rete
Da Brividi. Accordo Facebook-corporazioni mediatiche francesi per il controllo preventivo delle notizie
SPEGNETE LA TV, NON LEGGETE PIU’ I GIORNALI E LE LORO MERDATE. Boicottate questi infami TRADITORI e MANIPOLATORI. Informatevi in rete.  
AGGIORNAMENTO 09.02.2017
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AGGIORNAMENTO 10.02.2017

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martedì 9 maggio 2017

Benvenuti al poligono Afghanistan

Per non farsi mancar nulla gli americani hanno gettato sull’Afghanistan, terra di sperimenti militari, come fosse un poligono di tiro o il deserto del Nevada, la GBU 43-B detta anche Moab, “la madre di tutte le bombe”, la Megabomba, la Bombissima, l’arma più potente dopo l’Atomica con le sue undici tonnellate di esplosivo. Se l’obbiettivo dichiarato, come dicono gli Usa, era colpire alcuni uomini dell’Isis nascosti sulle montagne di Nangarhar, la Moab pare vagamente sproporzionata e un tantino criminale. E’ chiaro che una bomba che devasta intorno a sé centinaia di metri non può che avere ‘effetti collaterali’ altrettanto devastanti. Naturalmente la Casa Bianca, attraverso uno dei suoi portavoce Sean Spicer, si è premurata di avvertire che “sono state prese tutte le precauzioni per evitare vittime e danni civili collaterali”. Insomma anche la Moab è una bomba “intelligente”. Le bombe americane sono sempre ‘intelligenti’. Lo abbiamo già visto nei bombardamenti su Bagdad e Bassora del 1990 (157.971 vittime civili), nei bombardamenti su Belgrado del 1999 (5.500 morti), nei bombardamenti indiscriminati sull’Iraq nel 2003.

lunedì 8 maggio 2017

Gli Stati Uniti uccidono molto più del morbillo


Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) di Atlanta ha diffuso una nota in cui consiglia ai cittadini americani di prendere delle precauzioni quando vengono in Italia perché il nostro Paese è ad alto rischio epidemiologico. Vi infuria una pericolosissima malattia: il morbillo. Nei primi tre mesi di quest’anno il morbillo ha colpito 1.473 persone. Un’enormità, circa lo 0,0025% della popolazione italiana. Per la prima volta siamo considerati un Paese ‘a rischio’ come la Sierra Leone colpita dal virus dell’Ebola. 

domenica 7 maggio 2017

Schiavi comprati e venduti nella Libia “liberata” dagli Usa

28 aprile 2017

La Libia “liberata” dagli Usa è diventata un colossale mercato degli schiavi. Lo dimostra un report di Carey Wedler su “Zero Hedge”, che accusa l’Occidente: le stesse menti criminali, che hanno ridotto il territorio libico a disgustoso “business di carne umana”, stanno cercando di fare la stessa cosa in Siria. «È ben noto che l’intervento Nato a guida Usa del 2011 in Libia, con lo scopo di rovesciare Muhammar Gheddafi, ha portato ad un vuoto di potere che ha permesso a gruppi terroristici come l’Isis di prendere piede nel paese», premette Wedler. «Nonostante le conseguenze devastanti dell’invasione del 2011, l’Occidente è oggi lanciato sulla stessa traiettoria nei riguardi della Siria». Ieri Obama ha stroncato Gheddafi con la scusa di “proteggere il popolo libico”, e oggi – senza uno straccio di prova sulle responsabilità di Assad nell’attacco coi gas – Trump minaccia di abbattere il regime di Damasco. Ma, al netto della propaganda, «emergono sempre più chiaramente i pericoli connessi all’invasione di un paese straniero e alla rimozione dei suoi leader politici». Lo conferma il “Guardian”, con «nuove rivelazioni sugli effetti collaterali degli “interventi umanitari”: la crescita del mercato degli schiavi».
MigrantiIl quotidiano inglese scrive che sebbene «la violenza, l’estorsione e il lavoro in schiavitù» siano stati già in passato una realtà per le persone che transitavano attraverso la Libia, recentemente il commercio degli schiavi è aumentato». E oggi «la compravendita di esseri umani come schiavi viene fatta apertamente, alla luce del sole», scrive Wedler, in un post ripreso da “Voci dall’Estero”. «Gli ultimi report sul ‘mercato degli schiavi’ a cui sono sottoposti i migranti si possono aggiungere alla lunga lista di atrocità che avvengono in Libia», afferma Mohammed Abdiker, capo delle operazioni di emergenza dell’Iom, International Office of Migration, un’organizzazione intergovernativa che promuove “migrazioni ordinate e più umane a beneficio di tutti“, secondo il suo stesso sito web.

sabato 6 maggio 2017

LA COMMEDIA È FINITA!

30 aprile 2017


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LA "COMMEDIA" DELLA TEUTONICA MERKEL CON JUNKER ED IL SOROS DEVE FINIRE!!
IL GOVERNO PD SAPEVA E NON SI È MOSSO!!!
Quell'allarme inascoltato del PM Zuccaro:
"... A partire dall'autunno del 2016 spiegava Zuccaro davanti al Comitato - abbiamo un improvviso proliferare di unità navali di queste Ong. Ci siamo voluti interrogare per capirne il perché e come si potessero affrontare costi elevati senza disporre di un ritorno in termini di profitto economico. Il Paese che ha dato vita alla maggior parte di queste Ong è la Germania, alla quale fanno capo 5 di esse: SOS Méditerranée, Sea Watch Foundation, Sea-Eye, Lifeboat, Jugend Rettet, presenti con 6 navi. Ad esempio, per quanto riguarda Aquarius, la nave di SOS Méditerranée..."

venerdì 5 maggio 2017

Renzi e Gentiloni fingono di svegliarsi: “Una regia dietro gli sbarchi”.Ma certo c'è il vostro amico e padrone il criminale Giorgetto Soros...

21 aprile 2017

Il PD si sveglia o finge di svegliarsi sulla questione immigrati? Arriverà sulle posizioni della Lega, con la sicura approvazione dei media di regime che plaudiranno alla “svolta securitaria e responsabile”? Se quel che denuncia Salvini, da anni, ora viene denunciato da Gentiloni o Renzi come la mettiamo? Intolleranti, razzisti e populisti anche loro? La stampa politicamente corretta li metterà all’indice, spiegando che per logica la Lega aveva ragione e loro torto? Più semplicemente è ipotizzabile una strategia di tipo elettorale. Si avvicinano le elezioni, il malcontento per l’invasione monta nemmeno così sottotraccia e il PD cerca di rimediare. Diventa improvvisamente attento alla problematica, dissimula rigore e fermezza, come se il partito di Renzi fosse in grado di trovare soluzioni a un caos che esso stesso ha contribuito a determinare con politiche lassiste e dissennate.

giovedì 4 maggio 2017

Il FMI ha trovato la soluzione alla crisi economica: “Dovete morire prima”

Se la longevità delle popolazioni occidentali mette a rischio i bilanci degli stati più sviluppati

La notizia, quando non volutamente nascosta, è passata alquanto inosservata; eppure certifica una volta di più la confusione che regna sotto il cielo dell’economia e soprattutto il paradigma che sta dietro alla crisi degli ultimi anni: lo smantellamento progressivo dello stato sociale. A rilanciarla è stato il blog L’Antidiplomatico.
Nelle pieghe del Global Financial Stability Report, presentato dal Fondo Monetario Internazionale, c’è un’avvertenza: la longevità delle popolazioni occidentali – ossia il famoso “allungamento delle aspettative di vita” – mette a rischio i bilanci degli stati più sviluppati.

mercoledì 3 maggio 2017

FMI: “Come abolire il contante contro la volontà popolare”

Un paper firmato da un’analista del Fondo Monetario Internazionale ha messo in luce gli effetti macroeconomici dell’abolizione del contante nell’economia

Abolizione del contante e tracciabilità di tutti i pagamenti: ci risiamo. Le spinte in questo senso sono aumentate vertiginosamente negli ultimi mesi. Se da un lato la tracciabilità completa sarebbe un’arma letale nei confronti dell’evasione fiscale, dall’altro va affrontata la ritrosia della maggioranza di contribuenti e cittadini, che spesso preferisce l’utilizzo del denaro fisico: vuoi per ragioni di privacy, vuoi per la percezione più chiara delle spese effettuate in rapporto a quanto resta in tasca.

martedì 2 maggio 2017

Mentre i comunisti siriani lottano per la pace, lo YPG invita gli USA a bombardare la Siria!

11 aprile 2017

Il nostro portale ha più volte analizzato il separatismo etnico in Siria, arrivando alla conclusione che – nonostante simbolismi e retorica “comunista” – non avesse nulla di progressista e che nel sostenere le organizzazioni curde come PKK, YPG o PYD, la sinistra europea si stesse illudendo pesantemente. Sul fronte della sinistra, in effetti, le voci anti-conformiste sul delicato tema “Kurdistan” sono molto poche: oltre ai comunisti svizzeri guidati da Massimiliano Ay, anche il giornalista italiano Fulvio Grimaldi (già editorialista di “Liberazione”, l’allora quotidiano di Rifondazione Comunista) e il sociologo marxista James Petras si sono espressi criticamente.
pyd_felice_bombardamentoIn un articolo del 2014 (leggi) da noi tradotto, la redazione svizzera di Kommunisten.ch aveva pure riportato le dichiarazioni di Cemil Bayik, uno dei dirigenti del PKK, che ammetteva la subalternità agli interessi degli Stati Uniti. Ma la storia si ripete: come riporta il portale di informazione italiano “L’interferenza” (leggi) in un articolo del sempre ben documentato Stefano Zecchinelli, negli scorsi giorni, a seguito del bombardamento statunitense contro la Siria, il leader dei guerriglieri curdi dello YPG Salih Muslim ha dichiarato: “gli USA non devono solo bombardare il regime, ma tutte le forze che usano la violenza contro i civili”. Si tratta di una dichiarazione pesante, non solo poiché di fatto è un sostegno alla guerra d’aggressione, ma perché esplicita la propria avversione al Partito Socialista Siriano “Baath” al governo a Damasco, che non è mai stato anti-curdo ed è anzi alleato del Partito Comunista Siriano guidato dal deputato Ammar Bagdache, il quale gode di ampio sostegno proprio delle aree a maggioranza curda della Siria e che ha chiamato alla resistenza il popolo siriane (di tutte le etniee) contro gli imperialisti.

lunedì 1 maggio 2017

“I flussi migratori non sono naturali”: giovani comunisti riuniti a Salonicco per discutere sui rifugiati.


kne_salonicco

13 aprile 2017
Alcune organizzazioni giovanili di tendenza marxista-leninista particolarmente vicine alla Gioventù Comunista di Grecia (KNE), come la Gioventù Comunista di Turchia (TKG), la Lega della Gioventù Comunista (SKOJ) serba, il Fronte della Gioventù Comunista (FGC) italiano, la Gioventù Socialista Operaia Tedesca (SDAJ), e i Collettivi dei Giovani Comunisti (CJC) spagnoli, si sono riuniti a Salonicco per discutere della crisi dei rifugiati. Il tema dell’immigrazione è stato affrontato con la consapevolezza che i partiti neofascisti e xenofobi riescono a costruire consensi proprio fra i lavoratori che dovrebbero invece costituire le fila dei movimenti di sinistra, ma è stato ribadito che non sono i rifugiati i nemici.