Il nostro portale ha più volte analizzato il
separatismo etnico in Siria, arrivando alla conclusione che – nonostante
simbolismi e retorica “comunista” – non avesse nulla di progressista e
che nel sostenere le organizzazioni curde come PKK, YPG o PYD, la
sinistra europea si stesse illudendo pesantemente. Sul fronte della
sinistra, in effetti, le voci anti-conformiste sul delicato tema
“Kurdistan” sono molto poche: oltre ai comunisti svizzeri guidati da Massimiliano Ay, anche il giornalista italiano Fulvio Grimaldi (già editorialista di “Liberazione”, l’allora quotidiano di Rifondazione Comunista) e il sociologo marxista James Petras si sono espressi criticamente.
Non è tutto: i separatisti dello YPG hanno pure
ammesso che “Trump ci aiuta più di Obama”. Non deve stupire che lo YPG,
considerato in Europa un’organizzazione comunista e libertaria, arrivi a
lodare quello stesso Trump che la sinistra occidentale vede come il
fumo negli occhi, infatti nel Rojava (cioè il territorio siriano sotto
controllo dello YPG) le basi militari americane già esistono, e da
tempo!
Preso da: http://www.sinistra.ch/?p=6377
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