Alessandro Lattanzio, 25/3/2011
Il ruolo dell’islamismo radical-coloniale e della sinistra brezinskiana occidentale
Quella che si sta svolgendo nel mondo arabo, in questi mesi, è senza
dubbio frutto di una lunga e ben pianificata campagna di disgregazione
del processo di formazione del Continentalblock Eurasiatico. Il culmine,
al momento, di questa operazione, è senza dubbio l’aggressione armata
alla Libia da parte della NATO.
L’operazione sembra essere, e probabilmente è, un parto degli strateghi
brzezinskiani. Non va dimenticato che Brzezinski è il mentore
ideologico-culturale di Barack Hussein Obama. E probabilmente l’elezione
di Obama stesso rientra in questa operazione; Obama forse non è neanche
cittadino statunitense, su ciò aleggiano più che fondati sospetti, e
forse è anche collegato a quell’ambito ideologico-religioso arabo
mobilitato, in questi mesi, per avviare i cosiddetti processi di ‘democratizzazione’
nel Mondo Arabo. Ma tutto ciò non ha impedito la sua elezione alla
presidenza USA. Una figura liberale, come lui appare, era necessaria per
attirare i voti della popolazione statunitense delusa dalla politica
criminale della fazione neocon-ultrasionista della banda
Cheney-Rumsfeld-Perle. Il liberalismo di sinistra ed ecologico,
propagandato da Obama, serviva anche a raccogliere intorno alla futura, e
oggi attuata, nuova politica interventista armata statunitense, il
consenso della ‘sinistra’ occidentale, pro-occidentale e
occidentalizzante: socialdemocratici ed ecologisti europei, progressisti
nordamericani, asiatici ed arabi, e financo folkloristici residui ‘comunistoidi’,
sono la nuova base popolare, di massa, che Washington ha ammassato e
sui cui ha posto l’artiglieria massmediatica guerrafondaia (ma camuffata
dai soliti infingimenti umanitari) col cui rombo coprire quello dei
cacciabombardieri e dei Tomahwak che straziano la Libia oggi.
Già il golpe orchestrato contro l’Honduras, e quello fallito contro
l’Ecuador, dimostrano che Obama e il suo entourage non hanno altro scopo
che portare avanti, con accenti rinnovati, la stessa vecchia politica
di dominio ed espansione imperialista degli USA.