24 luglio 2017
Per qualcuno, il problema non è l’ondata di
migranti dall’Africa, dei quali è riconosciuto che solo una minima parte
è classificabile «profugo di guerra» e quindi passibile di asilo. Per
qualcuno, il problema pare essere una piccola nave con a bordo una
trentina di persone che intendono ostacolare gli scafisti ed
eventualmente denunciare, se verificate, presunte complicità fra i
canali dell’immigrazione clandestina e alcune delle Ong umanitarie
presenti con natanti nel Mediterraneo. Ong su cui già nelle scorse
settimane le autorità italiane si erano perlomeno poste degli
interrogativi.
La nave C-Star, noleggiata dall’associazione giovanile di destra Generazione Identitaria, movimento europeo nato nel 2002 con filiali in Italia, Francia, Austria, Germania e Gran Bretagna, è in navigazione verso la Sicilia dopo aver lasciato Suez. Ma Catania, prevista prima tappa della crociera «in difesa dell’Europa» annuncia di voler negare l’attracco. Già il sindaco catanese Enzo Bianco ha dichiarato: «Su quel natante ci sono persone non gradite e non mancherò di chiedere alle autorità di pubblica sicurezza di impedire per ragioni di ordine pubblico l’attracco nel nostro porto. Lo considero molto pericoloso».
«I FASCISTI DEL MARE»
Gli ha fatto eco l’associazione Rete Antirazzista Catanese, che ieri ha animato nel porto siculo una manifestazione contro i «fascisti del mare», con striscioni retti, a giudicare dalle foto, da una ventina di persone. Il loro responsabile, Alfonso di Stefano promette: «Vigileremo nel porto affinché l’approdo della C-Star non avvenga né qui, né in tutta la Sicilia». Manco fosse un mezzo da sbarco dei jihadisti dell’Isis. Contro la nave si sono ieri levati anatemi un po’ da tutta la sinistra, ma che pericolo rappresenta?
Il portavoce italiano del movimento GI, il 24enne studente Lorenzo Fiato ha già parlato chiaro: «Nostro obiettivo è denunciare l’attività illecita delle navi delle Ong. Non vogliamo interrompere le missioni di salvataggio, ma fermare i criminali che fanno affari coi trafficanti di migranti. Abbiamo raccolto 160 mila euro con il crowdfunding, soldi che serviranno a sostenere la nostra missione per 2-3 settimane lungo le coste libiche». E aggiunge: «Le autorità locali libiche sono dalla nostra parte. Hanno scoperto che le Ong hanno rapporti poco chiari con gli scafisti, spengono i transponder, entrano nelle acque libiche senza autorizzazione. Assieme alla guardia costiera libica andremo a caccia di trafficanti e distruggeremo le loro barche. Se ci sarà bisogno di salvare qualcuno, lo faremo».
La nave C-Star, a quanto risulta, non è affatto una minacciosa corazzata nazista come la Bismarck. È un modesto battello di ricerca finlandese, il Suunta, costruito nel 1974 nei cantieri Rauma-Repola di Savonlinna passato di mano in quarant’anni, mutando anche nome. Una piccola unità di nemmeno 40 metri di lunghezza (anzi, 39,8!) e 447 tonnellate di stazza lorda. Forse piccola quanto l’Argo, la bireme su cui veleggiavano gli argonauti di Giasone nella mitologia greca.
LUNGHEZZA: 40 METRI
La C-Star è salpata dal porto africano di Gibuti, di cui batte bandiera, risalendo il Mar Rosso e arrivando al Canale di Suez, dove ha trascorso alcuni giorni in controlli di rito. È stata noleggiata per 60.000 euro elargiti da un simpatizzante inglese di Generazione Identitaria per pagare l’armatore, la società Maritime Global Service Ltd di Cardiff, nel Galles.
Rappresentante della società sarebbe lo svedese Sven Tomas Egerstrom, che la stampa dice legato ad attività di «difesa e sicurezza privata», in altre parole mercenariato, implicante ex-militari russi e ucraini. Poco importa se in passato la C-Star sia stata, o no, utilizzata per sbarcare a Gibuti «professionisti» diretti in Etiopia, Eritrea o Somalia. Non c’è alcuna attinenza con gli attuali noleggiatori, tanto che Fiato ha sempre ribadito che la crociera è pacifica e senza armi.
Lo scopo è in pratica risvegliare le coscienze, considerato che da gennaio a oggi, in sei mesi, sono stati già 93.000 i migranti sbarcati in Italia.
Del resto Generazione Identitaria ha già compiuto azioni simboliche pacifiche. Come il 17 luglio, quando un gruppo di loro ha manifestato a Civitavecchia contro l’idea di aprire il porto ai migranti. Hanno «chiuso» il porto con un nastro e uno striscione, ammonendo, per bocca del loro segretario Bryan Carelli: «Non resteremo inermi a guardare la sostituzione etnica del popolo italiano. Noi non ci arrenderemo fino a quando non avremo dato tutto cioè che possiamo per salvare la nostra terra».
di Mirko Molteni
Preso da: http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13205960/immigrazione-c-star-defend-europe-approdo-vietato-catania.html?refresh_ce
La nave C-Star, noleggiata dall’associazione giovanile di destra Generazione Identitaria, movimento europeo nato nel 2002 con filiali in Italia, Francia, Austria, Germania e Gran Bretagna, è in navigazione verso la Sicilia dopo aver lasciato Suez. Ma Catania, prevista prima tappa della crociera «in difesa dell’Europa» annuncia di voler negare l’attracco. Già il sindaco catanese Enzo Bianco ha dichiarato: «Su quel natante ci sono persone non gradite e non mancherò di chiedere alle autorità di pubblica sicurezza di impedire per ragioni di ordine pubblico l’attracco nel nostro porto. Lo considero molto pericoloso».
«I FASCISTI DEL MARE»
Gli ha fatto eco l’associazione Rete Antirazzista Catanese, che ieri ha animato nel porto siculo una manifestazione contro i «fascisti del mare», con striscioni retti, a giudicare dalle foto, da una ventina di persone. Il loro responsabile, Alfonso di Stefano promette: «Vigileremo nel porto affinché l’approdo della C-Star non avvenga né qui, né in tutta la Sicilia». Manco fosse un mezzo da sbarco dei jihadisti dell’Isis. Contro la nave si sono ieri levati anatemi un po’ da tutta la sinistra, ma che pericolo rappresenta?
Il portavoce italiano del movimento GI, il 24enne studente Lorenzo Fiato ha già parlato chiaro: «Nostro obiettivo è denunciare l’attività illecita delle navi delle Ong. Non vogliamo interrompere le missioni di salvataggio, ma fermare i criminali che fanno affari coi trafficanti di migranti. Abbiamo raccolto 160 mila euro con il crowdfunding, soldi che serviranno a sostenere la nostra missione per 2-3 settimane lungo le coste libiche». E aggiunge: «Le autorità locali libiche sono dalla nostra parte. Hanno scoperto che le Ong hanno rapporti poco chiari con gli scafisti, spengono i transponder, entrano nelle acque libiche senza autorizzazione. Assieme alla guardia costiera libica andremo a caccia di trafficanti e distruggeremo le loro barche. Se ci sarà bisogno di salvare qualcuno, lo faremo».
La nave C-Star, a quanto risulta, non è affatto una minacciosa corazzata nazista come la Bismarck. È un modesto battello di ricerca finlandese, il Suunta, costruito nel 1974 nei cantieri Rauma-Repola di Savonlinna passato di mano in quarant’anni, mutando anche nome. Una piccola unità di nemmeno 40 metri di lunghezza (anzi, 39,8!) e 447 tonnellate di stazza lorda. Forse piccola quanto l’Argo, la bireme su cui veleggiavano gli argonauti di Giasone nella mitologia greca.
La C-Star è salpata dal porto africano di Gibuti, di cui batte bandiera, risalendo il Mar Rosso e arrivando al Canale di Suez, dove ha trascorso alcuni giorni in controlli di rito. È stata noleggiata per 60.000 euro elargiti da un simpatizzante inglese di Generazione Identitaria per pagare l’armatore, la società Maritime Global Service Ltd di Cardiff, nel Galles.
Rappresentante della società sarebbe lo svedese Sven Tomas Egerstrom, che la stampa dice legato ad attività di «difesa e sicurezza privata», in altre parole mercenariato, implicante ex-militari russi e ucraini. Poco importa se in passato la C-Star sia stata, o no, utilizzata per sbarcare a Gibuti «professionisti» diretti in Etiopia, Eritrea o Somalia. Non c’è alcuna attinenza con gli attuali noleggiatori, tanto che Fiato ha sempre ribadito che la crociera è pacifica e senza armi.
Lo scopo è in pratica risvegliare le coscienze, considerato che da gennaio a oggi, in sei mesi, sono stati già 93.000 i migranti sbarcati in Italia.
Del resto Generazione Identitaria ha già compiuto azioni simboliche pacifiche. Come il 17 luglio, quando un gruppo di loro ha manifestato a Civitavecchia contro l’idea di aprire il porto ai migranti. Hanno «chiuso» il porto con un nastro e uno striscione, ammonendo, per bocca del loro segretario Bryan Carelli: «Non resteremo inermi a guardare la sostituzione etnica del popolo italiano. Noi non ci arrenderemo fino a quando non avremo dato tutto cioè che possiamo per salvare la nostra terra».
di Mirko Molteni
Preso da: http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/13205960/immigrazione-c-star-defend-europe-approdo-vietato-catania.html?refresh_ce
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