http://www.lescienze.it/news/2019/03/12/news/epidemia_ebola_congo-4331308/
dall’inizio di agosto una nuova
epidemia di Ebola si sta sviluppando in Africa, questa volta nella
Repubblica del Congo, dopo quella da poco debellata nella sua zona
occidentale; è la decima da quando il virus è stato scoperto nel 1976,
ed ha colpito sinora circa 900 persone, uccidendone quasi 600, con una
mortalità superiore del 60% a quella dell’epidemia precedente del
2014-16, anche se ci sono stati miglioramenti nelle possibilità di cura e
nell’efficacia dei farmaci.
nonostante questo nessun allarme è
stato lanciato sui media occidentali: ma nel caso precedente fecero
un’enorme notizia invece alcuni casi verificatisi in America e in Europa
(4 casi con un morto negli USA, 3 casi in Europa, di cui uno in Italia,
senza vittime).
nella epidemia precedente ci
furono quasi 30.000 casi, con più di 11.000 morti; questa volta
l’epidemia è circoscritta, per ora, e anche l’Organizzazione Mondiale
della Sanità non intende proclamare l’emergenza sanitaria globale:
affermano che è improbabile che Ebola si diffonda a livello globale, che i gruppi di aiuto stanno fornendo un aiuto sufficiente a limitare l’epidemia e che un’emergenza potrebbe indurre i paesi confinanti a chiudere le frontiere e questo potrebbe deprimere l’economia della regione.
intanto però diverse persone si stanno spostando da queste regioni del Congo al Sudan meridionale in Uganda e nel Ruanda.
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ne parlo senza più nessun
sussulto di indignazione (anche per non tirarmi da solo la zappa sui
piedi, visto quello che ho scritto di recente sul tema): l’indignazione
si addice poco all’umanità della crisi climatica globale che può darsi
come unico scopo quello di finire con dignità ed evitando le sofferenze
inutili, ma come un caso da manuale della vera situazione del mondo
attuale, aldilà della palude dell’informazione ufficiale.
ma non che io pretenda di fare contro-informazione, intendiamoci: sarebbe soltanto ridicolo.
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comunque, la zona dove si sta
sviluppando l’epidemia è stravolta da diversi anni, dal 1997 ad oggi,
circa un quarto di secolo, da una guerra civile tra bande armate,
incendi dolosi e una lunga e dolorosa carestia che riduce alla fame una
parte importante della popolazione.
così, incidentalmente, apprendiamo che questi conflitti interni hanno provocato finora sei milioni di morti.
sei milioni di morti: qualcuno ne sapeva qualcosa?