4 aprile 2019.
Un passeggero con regolare biglietto ha vissuto un’esperienza degna di nota su un volo Alitalia.
Egli, infatti è stato cacciato dal proprio posto per darlo ad
un disabile. Stando alle linee guida della compagnia aerea quello era
riservata e il passeggero si è alzato senza fare molte questioni.
Ma, a creare la questione è colei che poi ha occupato quel posto: l’ex presidente della Camera.
Laura Boldrini tornava da Savona ed era diretta a Roma sullo
stesso volo di Paolino che, sdegnato, ha pubblicato un post micidiale su
Facebook.
In ogni guerra, ancora prima della gente, occorre assassinare la verità. Guerra alla libia: 100000 morti, 240000 persone ancora cercate, 78000 dispersi. 10300 donne violentate, 350000 rifugiati.
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martedì 30 aprile 2019
lunedì 29 aprile 2019
Il Kosovo oggi, a 20 anni dall’aggressione NATO
di Enrico Vigna, Belgrado 22 marzo 2019
Grazie
e un grande complimento al Forum di Belgrado e alle altre
organizzazioni serbe per questa Conferenza di altissimo valore politico e
storic,o e per la possibilità di dare il mio modesto contributo a
questo.
In
questi 20 anni molto del mio impegno in Informazione e Solidarietà
concreta (abbiamo attualmente 12 Progetti di solidarietà sul campo, come
SOS Kosovo Metohija) è stato sul fronte del Kosmet, (oltre ai Progetti a
Kragujevac, Nis, Novi Sad, Belgrado), con missioni nelle enclavi e a
Mitrovica, sempre sotto scorta armata della KFOR. Quindi ho una
osservazione della situazione diretta e concreta, non per opinioni varie
o di Internet. Perché da lì, da quella terra martoriata, SEMPRE la
gente mi chiede di dar loro voce, di non lasciarli soli.
Loro ... l'Associazione delle Madri dei Rapiti, delle Vedove di Guerra, i disoccupati nelle enclavi, gli studenti che vivono in Kosovo e a cui sosteniamo le spese di studio, gli insegnanti delle scuole, gli assistenti sociali delle strutture collettive, i Padri ortodossi con cui lavoriamo, ecc., che lì vivono e resistono.
Loro ... l'Associazione delle Madri dei Rapiti, delle Vedove di Guerra, i disoccupati nelle enclavi, gli studenti che vivono in Kosovo e a cui sosteniamo le spese di studio, gli insegnanti delle scuole, gli assistenti sociali delle strutture collettive, i Padri ortodossi con cui lavoriamo, ecc., che lì vivono e resistono.
domenica 28 aprile 2019
Il Partito Comunista di Ucraina sulle elezioni: cambia il presidente, non cambierà la politica
Dichiarazione di Petro Simonenko, Segretario generale del Partito Comunista di Ucraina
da kpu.party
Traduzione dal russo di Mauro Gemma - Marx XXI
Nel secondo turno delle elezioni, la maggioranza degli ucraini non ha votato per Vladimir Zelensky, ma contro le politiche del presidente Petro Poroshenko. Questa opinione è stata espressa dal leader del Partito Comunista di Ucraina, Petro Simonenko, in un commento rilasciato a GolosUA.
Traduzione dal russo di Mauro Gemma - Marx XXI
Nel secondo turno delle elezioni, la maggioranza degli ucraini non ha votato per Vladimir Zelensky, ma contro le politiche del presidente Petro Poroshenko. Questa opinione è stata espressa dal leader del Partito Comunista di Ucraina, Petro Simonenko, in un commento rilasciato a GolosUA.
sabato 27 aprile 2019
Gli USA addestrano milizie per espellere, con l'aiuto dei curdi, l'esercito siriano e IRGC iraniane dal confine tra Siria e Iraq
Il quotidiano in lingua araba Al-Watan ha riferito che il gruppo armato Gaysh Mughawar Al-Thura, sostenuto dagli Stati Uniti, sta costringendo decine di giovani del campo profughi di al-Rukban ad unirsi ai loro ranghi nel Regione di al Tanf vicino al confine con l'Iraq per un'offensiva contro l'esercito siriano e le IRGC iraniane.
Citando fonti del gruppo sostenuto dagli Stati Uniti, il quotidiano Al-Watan ha spiegato che questo nuovo personale sta vivendo un intenso addestramento militare per una grande battaglia nel prossimo futuro.
venerdì 26 aprile 2019
La vita di Mu'Ammar Gheddafi raccontata nel romanzo di Andrea Sammartano. Articolo e intervista di Luca Bagatin
sabato 13 aprile 2019
La vita di Mu'Ammar Gheddafi raccontata nel romanzo di Andrea Sammartano. Articolo e intervista di Luca Bagatin
Questa è la storia
dell'umile beduino della tribù dei Quadhadhfa, figlio di umili
beduini del deserto libico. Suo padre combatté contro l'invasore
fascista - durante la Seconda Guerra Mondiale - e lui stesso, all'età
di sei anni, a causa dell'esplosione di una mina risalente al periodo
bellico, rimase ferito a un braccio e due suoi cugini persero la
vita.
E' la storia di come
questo umile beduino del deserto, animato di ideali rivoluzionari,
laici, socialisti autentici che ebbe modo di scoprire attraverso i
suoi studi, divenne l'emancipatore e il leader – dal 1969 sino alla
sua barbara uccisione, nel 2011 – della Libia.
E' la storia di Mu'Ammar
Gheddafi, il Rais che – con un colpo di stato antimonarchico, senza
alcuno spargimento di sangue, guidato da lui e altri 12 militari di
umili origini – il 1 settembre 1969, proclamerà la Gran Jamahirya
Araba Libica Popolare Socialista, spazzando via il Re corrotto e la
sua corte, servile nei confronti di Gran Bretagna e USA;
nazionalizzando le risorse del Paese a beneficio della comunità e
dando il via a una repubblica delle masse, ovvero a una forma di
democrazia diretta, sulla base degli insegnamenti di Rousseau e di
Proudhon.
giovedì 25 aprile 2019
Macron: psicopatico in crisi di nervi. Il piano coloniale gli scoppia in mano
Pubblicato il da Stefano Alì
Emmanuel
Macron sta sbroccando di brutto. Con la questione dei migranti (e non
solo) gli sta saltando il piano coloniale per la Libia.
Uno spettacolo da non perdere. Il narcisista psicopatico Emmanuel Macron è in piena crisi di nervi. Per la prima volta l’Italia “osa” fare i suoi interessi e non quelli della Francia.
Per inquadrare il discorso è necessario
ascoltare le parole del Prof. Adriano Segatori. Segatori è
psichiatra-psicoterapeuta, membro della sezione scientifica “Psicologia
Giuridica e Psichiatria Forense” dell’Accademia Italiana di Scienze
Forensi.
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Quindi Emmanuel Macron è
fondamentalmente uno psicopatico. La “favola” dell’amore infantile
coronato dal matrimonio con la sua professoressa è una narrazione che
dovrebbe fare inorridire. Infatti la verità nuda e cruda è la seguente: è stato vittima di abuso sessuale.
mercoledì 24 aprile 2019
Crisi libica: Macron gioca alla guerra infischiandosene delle conseguenze
Pubblicato il da Stefano Alì
Ancora una volta nella crisi libica è la Francia a giocare un ruolo destabilizzante
Macron continua a rivendicare equidistanza, ma poi esce allo scoperto. Nella crisi libica la sua posizione è chiara: sostiene concretamente Haftar.
L’inizio “sul campo” dell’ennesima crisi libica
Il 04 Aprile 2019 A Tripoli c’è Segretario Generale dell’ONU. È la prima sua visita in Libia ed è, quindi, una visita storica.
È proprio in quelle ore Khalifa Haftar dichiara guerra a Tripoli.
Dal Secolo XIX
Haftar è ritratto in divisa mentre fa il saluto militare, una posa iconica con la quale vuole sottolineare il carattere autorevole e risolutivo del suo ordine di conquista. «Oggi facciamo tremare la terra sotto i piedi degli ingiusti», ha detto fra l’altro Haftar esortando i propri uomini a «entrare in pace per chi ha voluto la pace». Invita le forze così le milizie di Tripoli ad allearsi con lui e garantisce la sicurezza dei cittadini stranieri. «La sicurezza dei cittadini, i loro beni, i nostri ospiti stranieri di diverse nazionalità, i servizi e le installazioni della capitale sono sotto la vostra responsabilità», dice il generale nel messaggio ai suoi «eroi».
martedì 23 aprile 2019
Libia: la guerra imperialista continua
Da una decina giorni, dopo l’attacco del generale Haftar contro la Tripoli di Fayez al-Serraj, gran parte della stampa italiana ed europea parla di “un ritorno della guerra in Libia”. Non c’è nulla di più untuoso e mellifluo quando l’ipocrisia e la superficialità si incontrano. “Ritorno della guerra in Libia”: perché, si era mai interrotta la guerra? Erano più cessati i sanguinosissimi conflitti armati interni alla Libia tra le varie “tribù” libiche, già miracolosamente unite da Gheddafi, alle quali l’attacco devastante delle forze imperialiste e della NATO del 2011 riconsegnarono scientemente e tragicamente, ad ognuna di esse, autonomia e sovranità? Queste guerre civili all’interno della Libia non si sono più interrotte per un preciso motivo: ogni “tribù” alla quale il fronte imperialista, apparentemente unito, aveva riconsegnato libertà d’azione e libertà strategica, rappresentava in verità gli interessi di una fazione imperialista e il conflitto permanente tra le varie “tribù” in campo altro non è stato, dal 2011 ad oggi, che la proiezione sul terreno libico del conflitto interimperialista, della lotta tra le varie potenze imperialiste per la conquista delle ricchezze libiche, per la spartizione del bottino libico.
lunedì 22 aprile 2019
Ex agente CIA rivela come gli 'studenti' venezuelani vengono addestrati al golpe
Chi
è quest'uomo e perché la CIA lo teme? Pensavano che fosse uno dei loro,
e poi si scopre che è proprio il contrario. E ora sta rivelando tutto. Continuate a leggere:
Raúl Capote è un cubano. Ma non un cubano qualsiasi. In gioventù, è stato raggiunto dalla Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti. Gli hanno offerto un'infinita quantità di denaro per cospirare contro Cuba. Ma poi è successo qualcosa di inaspettato per gli Stati Uniti. Capote, in realtà, lavorava per la sicurezza nazionale cubana. Da quel momento in poi, servì come doppio agente. Scoprite la sua storia, attraverso un'intervista esclusiva con Chávez Vive, che ha rilasciata all'Avana:
Domanda: In che modo sei stato coinvolto in queste attività?
È cominciato con un processo di molti anni, diversi anni di preparazione e di acquisizione. Ero a capo di un movimento studentesco cubano che, a quel tempo, diede origine ad un'organizzazione, l'Associazione Culturale dei Fratelli Saiz, un gruppo di giovani creatori, pittori, scrittori, artisti. Ho lavorato in una città della Cuba centro-meridionale, Cienfuegos, che aveva caratteristiche di grande interesse per il nemico, perché era una città in cui all'epoca si stava costruendo un importante polo industriale. Stavano costruendo un centro elettrico, l'unico a Cuba, e c'erano molti giovani che vi lavoravano. Per questo motivo, era anche una città che aveva molti giovani ingegneri laureatisi in Unione Sovietica. Stiamo parlando degli ultimi anni '80, quando c'era quel processo chiamato Perestroika. E molti ingegneri cubani, che arrivarono a Cuba in quel periodo, si laurearono da lì, erano considerati persone che erano arrivate con quell'idea di Perestroika. Per questo motivo, era un territorio interessante, dove c'erano molti giovani. E il fatto che io fossi un leader giovanile di un'organizzazione culturale, che si occupava di un importante settore degli ingegneri interessati alle arti, divenne di interesse per i nordamericani, che cominciarono a frequentare gli incontri a cui partecipammo. Non si sono mai identificati come nemici, o come funzionari della CIA.
domenica 21 aprile 2019
I veri guerrafondai? I «liberal» di sinistra
7 aprile 2019.
Uno
degli aspetti più bizzarri della politica odierna è l’assunto secondo
il quale se sei contro la guerra sei di sinistra, e se sei un conservatore
sei “pro-guerra”. Proprio come etichettare gli stati conservatori
“rossi” e quelli liberali “blu”, è un’inversione di una pratica storica.
L’opposizione all’entrata in guerra dell’America
in entrambe le guerre mondiale fu diretta principalmente dai
conservatori. Il senatore Robert A. Taft, maggiore esponente del
conservatorismo postbellico, si opponeva alla guerra tranne nel caso in
cui gli Stati Uniti venissero attaccati. Perfino Bismarck, dopo avere
combattuto e vinto le tre guerre che gli servirono per unificare la
Germania, era principalmente anti-guerra. Una volta ha descritto la
guerra preventiva, come quella che l’America ha lanciato contro l’Iraq,
in questi termini: “è come suicidarsi per paura di essere uccisi”.
sabato 20 aprile 2019
Call of Duty, sapevate che una delle "missioni" del gioco è sabotare con un virus il sistema elettrico del Venezuela?
Call of Duty è un videogioco di grande
successo in tutto il mondo. Al 2018 la serie può contare su ben 15
capitoli ufficiali e 8 spin-off. Molto apprezzato dai videogiocatori è
l’estrema realisticità della saga. Uno sparatutto in prima persona con
missioni da compiere in ogni angolo del mondo.
Una blogger venezuelana ha notato come una di queste operazioni sia da svolgere a Caracas. Precisamente nel compimento della missione il giocatore dovrà installare un virus nel sistema elettrico del Venezuela per causare un grande blackout. Di seguito il video.
Una blogger venezuelana ha notato come una di queste operazioni sia da svolgere a Caracas. Precisamente nel compimento della missione il giocatore dovrà installare un virus nel sistema elettrico del Venezuela per causare un grande blackout. Di seguito il video.
venerdì 19 aprile 2019
USA e NATO condivideranno per sempre la colpa del caos in Libia
I recenti sviluppi in Libia hanno riportato il punto focale dei media internazionali sul paese dilaniato dalla guerra. Secondo l'analista Shahtahmasebi, "ci sono molte omissioni cruciali sulla valutazione ufficiale sul ritorno della Libia in un ulteriore caos."
Segue l'analisi di Darius Shahtahmasebi analista legale e politico, attualmente specializzato in immigrazione, rifugiati e diritto umanitario.
I recenti sviluppi in Libia hanno riportato il punto focale dei media internazionali sul paese dilaniato dalla guerra. Come vedremo, ci sono molte omissioni cruciali sulla valutazione ufficiale della discesa della Libia in un ulteriore caos.
La Libia è di nuovo al centro dell'attenzione mediatica. All'inizio di questa settimana, un aereo da guerra ha attaccato l'unico aeroporto civile funzionante di Tripoli, l'aeroporto Mitiga. Il raid aereo sarebbe stato attuato da forze leali al capo della guerra libico Khalifa Haftar, l'Esercito nazionale libico (LNA). I tempi dell'attacco sembrano coincidere con la visita in città del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che alla fine ha lasciato la Libia "profondamente preoccupato.”
giovedì 18 aprile 2019
La destituzione di Omar al-Bashir: cosa è successo in Sudan?
Il ministro della Difesa sudanese ha annunciato la rimozione e la detenzione di Omar al-Bashir. Una decisione presa sotto la pressione popolare che solleva interrogativi sul futuro del capo di stato destituito.
Link all'articolo
Il presidente sudanese Omar al-Bashir, che è stato al potere per tre decenni, è stato deposto dall'esercito dopo un movimento di protesta popolare. L'11 aprile il ministro della Difesa Awad Ahmed Benawf ha parlato alla televisione di stato: "Annuncio, come ministro della Difesa, la caduta del regime e la detenzione in un luogo sicuro del suo capo." Questo annuncio segue i numerosi eventi che il paese ha conosciuto per diversi mesi.
Omar al-Bashir, che ha preso il potere nel 1989 con un colpo di stato, ha visto la sua autorità in discussione dopo la decisione presa del governo di triplicare il prezzo del pane 19 dicembre 2018. E 'inoltre aveva dichiarato lo stato di emergenza nazionale il 22 febbraio. Nella sua dichiarazione, Awad Ahmed Benawf ha riferito che un "consiglio militare di transizione" succederà al presidente deposto per almeno due anni. Ha inoltre approvato la chiusura delle frontiere e dello spazio aereo sudanese fino a nuovo avviso, così come in tutto il paese il cessate il fuoco, compreso il Darfur.
mercoledì 17 aprile 2019
Libia, l'esperto: "Improbabile vittoria lampo di Haftar a Tripoli"
Pubblicato il: 05/04/2019 16:59
Una vittoria lampo del generale Khalifa Haftar è improbabile perché finora il comandante dell'autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) non è riuscito a guadagnarsi l'appoggio delle milizie di Tripoli, che al contrario si sono compattate contro di lui. E' quanto sostiene in un'intervista ad Aki-Adnkronos International Nathan Vest, esperto di Libia della Rand Corporation, noto think tank statunitense, commentando le ultime notizie che arrivano dalla capitale.martedì 16 aprile 2019
Altro regalo dei giudici alle giovani mamme immigrate. Ecco la notizia sconvolgente!
2 gennaio 2019
Come ben sappiamo nel 2014 Renzi aveva dato la possibilità alle giovani mamme immigrate di ricevere il bonus bebè ma che avessero un permesso di soggiorno di lungo periodo.
Tuttavia alcune immigrate hanno fatto ricorso e i giudici stanno concedendo a tutte le mamme, anche con permesso di soggiorno breve, il bonus bebè.
Tra le tante testimonianze, vi è la storia di una giovane donna del Burkina Faso, residente a Vicenza dove il Tribunale ha obbligato l’Inps ha dargli il bonus bebè pur se residente in Italia da pochi mesi.*
Su il Giornale leggiamo
Secondo il magistrato, infatti, mettere limiti alla concessione del bonus differenziando tra straniero e straniero sarebbe “discriminatorio”. E come la signora del Burkina Faso, così stanno facendo tante altre immigrate (con relativi successi in Aula), che si appellano ad una direttiva Ue.
Come ben sappiamo nel 2014 Renzi aveva dato la possibilità alle giovani mamme immigrate di ricevere il bonus bebè ma che avessero un permesso di soggiorno di lungo periodo.
Tuttavia alcune immigrate hanno fatto ricorso e i giudici stanno concedendo a tutte le mamme, anche con permesso di soggiorno breve, il bonus bebè.
Tra le tante testimonianze, vi è la storia di una giovane donna del Burkina Faso, residente a Vicenza dove il Tribunale ha obbligato l’Inps ha dargli il bonus bebè pur se residente in Italia da pochi mesi.*
Su il Giornale leggiamo
Secondo il magistrato, infatti, mettere limiti alla concessione del bonus differenziando tra straniero e straniero sarebbe “discriminatorio”. E come la signora del Burkina Faso, così stanno facendo tante altre immigrate (con relativi successi in Aula), che si appellano ad una direttiva Ue.
lunedì 15 aprile 2019
Come l’Italia conquisto’ lo «status di grande paese»
Massimo
d’Alema è entrato nella storia per aver fatto partecipare il proprio
Paese, l’Italia, all’aggressione criminale della NATO alla ex
Jugoslavia. Il mondo era tornato unipolare e in Occidente più nessuno si
preoccupava di violare il diritto internazionale e di fare una guerra
contro il parere del Consiglio di Sicurezza. Lo stesso D’Alema è oggi
coinvolto nella creazione di una Grande Albania, che includa l’attuale
Kosovo.
Rete Voltaire
| Roma (Italia)
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Il 24 marzo 1999, la seduta del Senato riprende alle
20,35 con una comunicazione dell’on. Sergio Mattarella, allora
vice-presidente del governo D’Alema (Ulivo – Pdci – Udeur): «Onorevoli
senatori, come le agenzie hanno informato, alle ore 18,45 sono iniziate
le operazioni della Nato».
In quel momento, le bombe degli F-16 del 31° stormo Usa, decollati da
Aviano, hanno già colpito Pristina e Belgrado. E stanno arrivando nuove
ondate di cacciabombardieri Usa e alleati, partiti da altre basi
italiane.In tal modo, violando la Costituzione (artt. 11, 78 e 87), l’Italia viene trascinata in una guerra, di cui il governo informa il parlamento dopo le agenzie di stampa, quando ormai è iniziata.
domenica 14 aprile 2019
Libia nel caos/Il voltafaccia Usa che isola Serraj
Alessamdro Orsini, 7 aprile 2019
Tripoli è assediata dalle truppe del generale Haftar ed è probabile che cada, come temono Conte e Guterres. Il premier italiano e il segretario generale dell’Onu si sono appena sentiti per telefono. Siccome l’Italia aveva sostenuto fortemente il governo di Tripoli, gli italiani si domandano come abbiano potuto perdere ciò che di più importante hanno nell’arena internazionale, ovvero il rapporto privilegiato con la Libia.
Le ragioni principali di questa sconfitta sono numerose. Ne indicheremo due. La prima riguarda la configurazione delle alleanze. Il generale Haftar, che lavora per il governo di Tobruk – uno dei due governi della Libia – è stato appoggiato da Francia, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Russia, mentre il governo di Tripoli è stato appoggiato dall’Italia e abbandonato dagli Stati Uniti.
Tripoli è assediata dalle truppe del generale Haftar ed è probabile che cada, come temono Conte e Guterres. Il premier italiano e il segretario generale dell’Onu si sono appena sentiti per telefono. Siccome l’Italia aveva sostenuto fortemente il governo di Tripoli, gli italiani si domandano come abbiano potuto perdere ciò che di più importante hanno nell’arena internazionale, ovvero il rapporto privilegiato con la Libia.
Le ragioni principali di questa sconfitta sono numerose. Ne indicheremo due. La prima riguarda la configurazione delle alleanze. Il generale Haftar, che lavora per il governo di Tobruk – uno dei due governi della Libia – è stato appoggiato da Francia, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Russia, mentre il governo di Tripoli è stato appoggiato dall’Italia e abbandonato dagli Stati Uniti.
sabato 13 aprile 2019
Libia, venti di guerra: scuole chiuse e negozi presi d’assalto a Tripoli
7 aprile 2019
Continuano a soffiare forti i venti di guerra in Libia, con Khalifa Haftar che sembra non avere alcuna intenzione di dare ascolto agli appelli provenienti dalla comunità internazionale affinché si sieda al tavolo delle trattative con Fayez al-Sarraj (premier del governo riconosciuto a livello mondiale) per giungere ad una soluzione diplomatica delle battaglie. E mentre gli scontri sono giunti fino ad una decina di chilometri da Tripoli, nella capitale comincia a serpeggiare la paura, con le scuole che resteranno chiuse almeno per una settimana e i cittadini che sono partiti all’assalto dei vari esercizi commerciali per fare scorta di generi di prima necessità.
Continuano a soffiare forti i venti di guerra in Libia, con Khalifa Haftar che sembra non avere alcuna intenzione di dare ascolto agli appelli provenienti dalla comunità internazionale affinché si sieda al tavolo delle trattative con Fayez al-Sarraj (premier del governo riconosciuto a livello mondiale) per giungere ad una soluzione diplomatica delle battaglie. E mentre gli scontri sono giunti fino ad una decina di chilometri da Tripoli, nella capitale comincia a serpeggiare la paura, con le scuole che resteranno chiuse almeno per una settimana e i cittadini che sono partiti all’assalto dei vari esercizi commerciali per fare scorta di generi di prima necessità.
venerdì 12 aprile 2019
Il traditore Haftar si prepara ad attaccare Tripoli, e gli occupanti stranieri si preoccupano per la LORO “conferenza di pace”.
Il traditore Haftar, uomo della CIA si prepara a marciare su
Tripoli, la cosa era prevista e prevedibile, qualche tempo addietro
scrissi a tal proposito.
Gli occupanti della Libia sono preoccupati che questo possa mettere in pericolo la loro fantomatica “conferenza di pace” prevista per questo mese. Vorrei far presente che questa è la “conferenza di pace” degli occupanti!, i partecipanti sono stati scelti trai traditori del primo momento, con una certa maggioranza di “islamisti”. La vera conferenza di pace si terrà a Sirte, organizzata dalle Tribù Libiche, questa è la vera conferenza, con i delegati legittimi, perchè scelti dalle tribù, che sono il popolo.
Intanto il “grande liberatore” Haftar, nel tentativo di impedire la conferenza di pace delle Città e Tribù faceva rapire 2 Leader delle tribù di Bengasi e Zintan: http://libyanwarthetruth.com/cia-puppet-khalifa-haftar-seizes-libyan-tribal-leaders-attempting-stop-tribal-conference
Tutte cose che sulla stampa di regime non troverete.
Vediamo la situazione sul campo con questo articolo:
Gli occupanti della Libia sono preoccupati che questo possa mettere in pericolo la loro fantomatica “conferenza di pace” prevista per questo mese. Vorrei far presente che questa è la “conferenza di pace” degli occupanti!, i partecipanti sono stati scelti trai traditori del primo momento, con una certa maggioranza di “islamisti”. La vera conferenza di pace si terrà a Sirte, organizzata dalle Tribù Libiche, questa è la vera conferenza, con i delegati legittimi, perchè scelti dalle tribù, che sono il popolo.
Intanto il “grande liberatore” Haftar, nel tentativo di impedire la conferenza di pace delle Città e Tribù faceva rapire 2 Leader delle tribù di Bengasi e Zintan: http://libyanwarthetruth.com/cia-puppet-khalifa-haftar-seizes-libyan-tribal-leaders-attempting-stop-tribal-conference
Tutte cose che sulla stampa di regime non troverete.
Vediamo la situazione sul campo con questo articolo:
Le forze del Maresciallo Haftar sono entrate a Garian
4 ore agogiovedì 11 aprile 2019
La violenza dei black bloc è l’arma migliore di Macron
18 marzo 2019.
Per Emmanuel Macron non poteva succedere niente di meglio che vedere la protesta dei gilet gialli trasformarsi in violenza cieca. E quanto accaduto a Parigi lo scorso sabato, con il centro della capitale preso d’assalto da bande di casseurs e black bloc, è stato quanto di meglio potesse avvenire per screditare un movimento che aveva (e può ancora avere) un ruolo fondamentale nella politica e nella società francese.
Per Emmanuel Macron non poteva succedere niente di meglio che vedere la protesta dei gilet gialli trasformarsi in violenza cieca. E quanto accaduto a Parigi lo scorso sabato, con il centro della capitale preso d’assalto da bande di casseurs e black bloc, è stato quanto di meglio potesse avvenire per screditare un movimento che aveva (e può ancora avere) un ruolo fondamentale nella politica e nella società francese.
mercoledì 10 aprile 2019
''IL CARA DI MINEO ERA UNA BASE OPERATIVA DELLA MAFIA NIGERIANA''. MA SUI GIORNALONI NON C'È TRACCIA DELLA NOTIZIA
''IL CARA DI
MINEO ERA UNA BASE OPERATIVA DELLA MAFIA NIGERIANA''. MA SUI GIORNALONI
NON C'È TRACCIA DELLA NOTIZIA - 10 ARRESTI DI LATITANTI IN FRANCIA E
GERMANIA, CON L'AGGRAVANTE DELL'ASSOCIAZIONE DI STAMPO MAFIOSA. LA LORO
BASE ERA IL CENTRO SICILIANO PER I MIGRANTI - SE NE PARLA SU 'GIORNALE',
'LIBERO', VERITA'' E 'QN'. ZERO SU 'REPUBBLICA', 'CORRIERE', 'STAMPA',
'MESSAGGERO' ECC. FORSE PERCHÉ L'ULTIMA CIRCOLARE BUONISTA IMPONE DI
DERUBRICARE LA MAFIA NIGERIANA A ''FAKE NEWS INVENTATA DAGLI XENOFOBI''?
1. DIECI LATITANTI NIGERIANI ARRESTATI IN FRANCIA E GERMANIA
MAFIA NIGERIANA
(ANSA) - Una
decina di cittadini nigeriani, tutti latitanti in Italia e considerati
appartenenti ad un'organizzazione criminale che per diverso tempo ha
operato in Sicilia, sono stati arrestati in Francia e Germania dalla
Polizia in collaborazione con le forze di polizia francesi e tedesche.
Il soggetto ritenuto a capo dell'organizzazione, Happy Uwaya, e un'altra
persona, sono stati arrestati a Parigi, mentre gli altri sono stati
bloccati a Nancy, Marsiglia, Nizza e, in Germania, a Ratisbona.
martedì 9 aprile 2019
Migranti, piano choc di Bonino: “Permesso a 500mila irregolari”
6 gennaio 2019
Emma Bonino si avvicina al Pd, ma non troppo. Un’intesa elettorale tra +Europa e Matteo Renzi è “ancora possibile”, dice l’ex radicale, ma ci sono punti del programma che tengono la tengono a distanza dai dem.
Tra questi, spicca il tema immigrazione. Dove Marco Minniti ha agito col pugno di ferro, la pasionaria Bonino avrebbe usato un fiore; dove il ministro dell’Interno ha eretto muri, l’ex ministro degli Esteri avrebbe aperto le porte. E così in una lunga intervista a La Stampa, ieri Emma ha spiegato il piano immigrazione in caso di vittoria elettorale della lista europeista. Ed è un programma che per “risolvere il problema degli oltre 500mila irregolari” presenti in Italia, provvederà a consegnare altrettanti “permessi di soggiorno temporanei”. Tradotto: sanatoria lineare per mezzo milione di clandestini.
Emma Bonino si avvicina al Pd, ma non troppo. Un’intesa elettorale tra +Europa e Matteo Renzi è “ancora possibile”, dice l’ex radicale, ma ci sono punti del programma che tengono la tengono a distanza dai dem.
Tra questi, spicca il tema immigrazione. Dove Marco Minniti ha agito col pugno di ferro, la pasionaria Bonino avrebbe usato un fiore; dove il ministro dell’Interno ha eretto muri, l’ex ministro degli Esteri avrebbe aperto le porte. E così in una lunga intervista a La Stampa, ieri Emma ha spiegato il piano immigrazione in caso di vittoria elettorale della lista europeista. Ed è un programma che per “risolvere il problema degli oltre 500mila irregolari” presenti in Italia, provvederà a consegnare altrettanti “permessi di soggiorno temporanei”. Tradotto: sanatoria lineare per mezzo milione di clandestini.
lunedì 8 aprile 2019
“Ha favorito le banche”: Finalmente indagato Mario Monti, il traditore del popolo italiano!
Il governo di Mario Monti e due ex ministri dell’Economia
sono sotto inchiesta. L’operazione derivati traMorgan Stanley e il
Tesoro chiusa tra il 2011 e il 2012 avrebbe provocato danni erariali per
circa 4 miliardi di euro. La procura regionale del
Lazio della Corte dei conti, dopo aver terminato la fase istruttoria, ha presentato alla banca Usa e ad alcuni ex dirigenti del Tesoro quello che in gergo si chiama l’invito a dedurre.*Tra i nomi interessati dalla procedura ci sono Maria Cannata, attuale direttore del Debito, il suo predecessoreVincenzo La Via,Domenico Siniscalco, direttore generale del Tesoro poi passato proprio a Morgan Stanley e Vittorio Grilli, anche lui ex direttore generale del Tesoro. Siniscalco e Grilli sono poi diventati ministri dell’Economia.
Lazio della Corte dei conti, dopo aver terminato la fase istruttoria, ha presentato alla banca Usa e ad alcuni ex dirigenti del Tesoro quello che in gergo si chiama l’invito a dedurre.*Tra i nomi interessati dalla procedura ci sono Maria Cannata, attuale direttore del Debito, il suo predecessoreVincenzo La Via,Domenico Siniscalco, direttore generale del Tesoro poi passato proprio a Morgan Stanley e Vittorio Grilli, anche lui ex direttore generale del Tesoro. Siniscalco e Grilli sono poi diventati ministri dell’Economia.
domenica 7 aprile 2019
Libia, in vendita la tenda di Gheddafi
Un cittadino libico che ne è entrato in possesso alla caduta del regime, vende su Internet la tenda beduina in cui il Rais riceveva ospiti illustri. Le offerte sono già arrivate a 27mila dollari
shadow
Sotto la tenda stringeva accordi e
riceveva capi di Stato. E con l’enorme tenda beduina il leader libico
Muammar Gheddafi viaggiava e riceveva ospiti e amici. A Roma fece
discutere, nel giugno 2009, la decisione di autorizzare il Rais a
piantare la tenda nel giardino di Villa Pamphili. E poi ancora, l’anno
dopo, in occasione delle celebrazioni per il secondo anniversario della
firma del Trattato di amicizia tra Italia e Libia: fissò ancora i
paletti della tenda nella capitale, nel giardino della residenza privata
dell’ambasciatore libico in Italia, una sontuosa villa sulla Cassia.
sabato 6 aprile 2019
la nuova epidemia di Ebola in Africa
Postato il di bortocal15
http://www.lescienze.it/news/2019/03/12/news/epidemia_ebola_congo-4331308/
dall’inizio di agosto una nuova
epidemia di Ebola si sta sviluppando in Africa, questa volta nella
Repubblica del Congo, dopo quella da poco debellata nella sua zona
occidentale; è la decima da quando il virus è stato scoperto nel 1976,
ed ha colpito sinora circa 900 persone, uccidendone quasi 600, con una
mortalità superiore del 60% a quella dell’epidemia precedente del
2014-16, anche se ci sono stati miglioramenti nelle possibilità di cura e
nell’efficacia dei farmaci.
nonostante questo nessun allarme è
stato lanciato sui media occidentali: ma nel caso precedente fecero
un’enorme notizia invece alcuni casi verificatisi in America e in Europa
(4 casi con un morto negli USA, 3 casi in Europa, di cui uno in Italia,
senza vittime).
nella epidemia precedente ci
furono quasi 30.000 casi, con più di 11.000 morti; questa volta
l’epidemia è circoscritta, per ora, e anche l’Organizzazione Mondiale
della Sanità non intende proclamare l’emergenza sanitaria globale:
affermano che è improbabile che Ebola si diffonda a livello globale, che i gruppi di aiuto stanno fornendo un aiuto sufficiente a limitare l’epidemia e che un’emergenza potrebbe indurre i paesi confinanti a chiudere le frontiere e questo potrebbe deprimere l’economia della regione.
intanto però diverse persone si stanno spostando da queste regioni del Congo al Sudan meridionale in Uganda e nel Ruanda.
. . .
ne parlo senza più nessun
sussulto di indignazione (anche per non tirarmi da solo la zappa sui
piedi, visto quello che ho scritto di recente sul tema): l’indignazione
si addice poco all’umanità della crisi climatica globale che può darsi
come unico scopo quello di finire con dignità ed evitando le sofferenze
inutili, ma come un caso da manuale della vera situazione del mondo
attuale, aldilà della palude dell’informazione ufficiale.
ma non che io pretenda di fare contro-informazione, intendiamoci: sarebbe soltanto ridicolo.
. . .
comunque, la zona dove si sta
sviluppando l’epidemia è stravolta da diversi anni, dal 1997 ad oggi,
circa un quarto di secolo, da una guerra civile tra bande armate,
incendi dolosi e una lunga e dolorosa carestia che riduce alla fame una
parte importante della popolazione.
così, incidentalmente, apprendiamo che questi conflitti interni hanno provocato finora sei milioni di morti.
sei milioni di morti: qualcuno ne sapeva qualcosa?
venerdì 5 aprile 2019
Brexit: come cambiare la Costituzione, senza accorgersene
Postato il di bortocal15
il Regno Unito, culla storica della democrazia parlamentare e dei diritti dell’individuo a partire dalla Magna Charta del 1215, non ha una Costituzione scritta.
questo antico documento fu redatto dall’arcivescovo di Canterbury e poi più volte rielaborato, e venne sottoscritto dal re Giovanni Senzaterra come atto formalmente unilaterale, ma in realtà era una concessione alle richieste dei baroni in rivolta.
anche se la Magna Charta
fu annullata da papa Innocenzo III, perché non rispettava i poteri
della Chiesa (giusto per chiarire fin dall’inizio la posizione della
Chiesa rispetto alla democrazia), e i baroni vennero scomunicati, la
cosa non andò a buon fine e, nel tentativo obbediente alla Chiesa, di
revocarla, costò a Giovanni una guerra civile, nel corso della quale
morì.
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giovedì 4 aprile 2019
Greta e il complotto massonico sul clima: la dittatura invisibile
di Gianmarco Landi 27 marzo 2019.
Accingendomi a scrivere questo pezzo ho deciso, sin da subito, che nel titolo avrei usato parole ingombranti molto care ai pappagallini dell’establishment, parole atte a porgere il fianco alla banalizzazione altrui con le solite etichette sarcastiche radical chic, tipo ‘Gomblotto’, ‘Rettiliani’, ‘Terra piatta’ etc…
Qui parlerò di argomenti molto concreti e verificabili, che solo il blaterare spocchioso dei portatori delle ‘scienze’ infuse dall’alto dei media potrebbe disconoscere. Inizierò constatando la vergogna di una minore, peraltro contraddistinta da sindrome di Asperger, che è stata strumentalizzata per fini economici e politici. Poi spiegherò la totale corruzione sedimentatasi nell’ONU e nel suo luogo di pertinenza alla questione clima, l’IPCC, un organismo che ha curvato la verità per il fine di spacciare una teoria totalmente falsa. Ma soprattutto volgerò lo sguardo alla luce dei vari consessi di ‘illuminati’, cioè a quelle muscolose braccia organizzative della massoneria, e più in particolare su quella che ha originato la truffa dell’allarme climatico, l’oggetto centrale della mia riflessione.
Accingendomi a scrivere questo pezzo ho deciso, sin da subito, che nel titolo avrei usato parole ingombranti molto care ai pappagallini dell’establishment, parole atte a porgere il fianco alla banalizzazione altrui con le solite etichette sarcastiche radical chic, tipo ‘Gomblotto’, ‘Rettiliani’, ‘Terra piatta’ etc…
Qui parlerò di argomenti molto concreti e verificabili, che solo il blaterare spocchioso dei portatori delle ‘scienze’ infuse dall’alto dei media potrebbe disconoscere. Inizierò constatando la vergogna di una minore, peraltro contraddistinta da sindrome di Asperger, che è stata strumentalizzata per fini economici e politici. Poi spiegherò la totale corruzione sedimentatasi nell’ONU e nel suo luogo di pertinenza alla questione clima, l’IPCC, un organismo che ha curvato la verità per il fine di spacciare una teoria totalmente falsa. Ma soprattutto volgerò lo sguardo alla luce dei vari consessi di ‘illuminati’, cioè a quelle muscolose braccia organizzative della massoneria, e più in particolare su quella che ha originato la truffa dell’allarme climatico, l’oggetto centrale della mia riflessione.
mercoledì 3 aprile 2019
Così la Ue c'imporrà il "Global Compact"
Ecco
come Bruxelles vuole costringere tutti i paesi membri ad accettare
l’accordo globale voluto dall’Onu che equipara migranti irregolari e
rifugiati introducendo l’obbligo all’accoglienza indiscriminata.
Vi ricordate quando le Nazioni Unite, ma anche il premier Giuseppe Conte e il ministro degli esteri Enzo Moavero erano pronti a firmare il cosiddetto Global Compact sui Migranti parlando di atto puramente simbolico e non legalmente vincolante? Beh quello era solo il prologo di una ben più colossale fregatura. E infatti grazie all’Unione Europea, e soprattutto all’ufficio legale del Commissario alle Relazioni Esterne Federica Mogherini, l’Italia rischia di doverne accettarne termini e condizioni nonostante abbia disertato la firma collettiva del documento svoltasi a Marrakesh lo scorso 11 dicembre. A quel tempo Matteo Salvini, accogliendo le raccomandazioni di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia capofila dello schieramento anti Global Compact, costrinse a il governo a rinunciare alla trasferta.
Vi ricordate quando le Nazioni Unite, ma anche il premier Giuseppe Conte e il ministro degli esteri Enzo Moavero erano pronti a firmare il cosiddetto Global Compact sui Migranti parlando di atto puramente simbolico e non legalmente vincolante? Beh quello era solo il prologo di una ben più colossale fregatura. E infatti grazie all’Unione Europea, e soprattutto all’ufficio legale del Commissario alle Relazioni Esterne Federica Mogherini, l’Italia rischia di doverne accettarne termini e condizioni nonostante abbia disertato la firma collettiva del documento svoltasi a Marrakesh lo scorso 11 dicembre. A quel tempo Matteo Salvini, accogliendo le raccomandazioni di Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia capofila dello schieramento anti Global Compact, costrinse a il governo a rinunciare alla trasferta.
martedì 2 aprile 2019
Israele ha bombardato Aleppo: la Siria ancora sotto attacco
Roma, 28 mar – Israele ha bombardato di nuovo la Siria, questa volta colpendo nel nord della Repubblica araba: ad Aleppo. L’aviazione di Tel Aviv ha compiuto ieri dei raid nei pressi dell’aeroporto civile,
nel vicino insediamento di Djibrin e nella zona industriale di Sheikh
Nadzhar. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa siriana Sana,
la difesa aerea di Damasco ha affrontato l’attacco e intercettato
intorno alle 23 di ieri una serie di missili israeliani, abbattendoli.
Stando a quanto riferito dai media siriani vi sarebbero danni soltanto
agli edifici della zona.
lunedì 1 aprile 2019
Giornata dell'acqua, "nei paesi in guerra uccide come proiettili"
Nuovo rapporto dell'Unicef in occasione della giornata mondiale. Nei paesi colpiti da conflitti protratti nel tempo, i bambini sotto i 15 anni hanno probabilità 3 volte maggiori di morire a causa della mancanza di acqua sicura e servizi igienico-sanitari che per violenza
22 marzo 2019Foto: Unicef/Water Under Fire |
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