George Soros se ne sta approfittando, ancora una volta. L’attivista 85enne politico e filantropo è assurto agli onori della cronaca post-Brexit
affermando che questo evento ha scatenato “una crisi finanziaria ed
economica”. La crisi però, ancora una volta, non lo ha colpito in prima
persona. Soros stava fiutando l’affare giusto, togliendo capitale
dall’inquieta Deutsche Bank e dalla S&P, per un valore di 2.1
milioni in azioni.
Ancora più interessante, è il fatto che Soros avesse recentemente rimosso 264 milioni di partecipazioni da Barrick Gold, il cui valore in azioni era aumentato del 14% dopo la Brexit .
Oltre a questi affari, Soros aveva venduto le sue azioni in molte delle
sue storiche società. Dopo il suo ritiro nel 2000, ed essere tornato
attivo nel 2007, piazzò un numero di aste tendenti al ribasso nel
settore immobiliare degli Stati Uniti, creando così un profitto di oltre
il miliardo di dollari da questo giro di affari. Sin dagli anni 80,
Soros si è dedicato attivamente all’Agenda Globale, sostenendola
attraverso la sua “Open Society Foundations (OSF) ”. Ma che cos’è l’Agenda Globale, e da dove trae le sue origini?
Gli inizi.
Il “seme globalista” è stato ereditato dal padre Tiwadar, un avvocato ebreo che era un gran sostenitore dell’Esperanto. L’esperanto
è una lingua inventata nel 1887 da L.L. Zamenhof, un oculista polacco,
con il proposito di “trascendere i confini nazionali” e “oltrepassare
l’indifferenza del genere umano”. Tiwadar insegnò al giovane figlio George l’esperanto e lo obbligò a parlarlo in casa.
La famiglia si trasferì dalla Germania a Budapest dove cambiò il cognome da Schwartz a Soros, un lemma esperanto che appunto significava colui che s’innalzerà :
il giovane George trasse grandi benefici dalla scelta del padre della
modifica del cognome. Secondo alcuni documenti, Soros lavorò fino alla
fine della guerra per un ufficiale del governo, aiutandolo a confiscare
le proprietà degli ebrei installati nel luogo. In un documentario del
1998 Soros descrisse gli anni dell’occupazione della Germania come “il periodo più felice della sua vita”.
Il rischio di Soros nella finanza
Al termine della guerra, Soros si trasferì a Londra, e nel 1947 si iscrisse alla London School of Economics , dove studiò sotto Karl Popper ,
il filosofo austro-inglese che fu uno dei primi sostenitori di una
“società aperta.” Soros lavorò successivamente presso diverse banche
d’affari a Londra prima di trasferirsi a New York nel
1963. Nel 1970 fondò la “Soros Fund Management” e nel 1973 la “Quantum
Fund” con l’appoggio dell’investitore Jim Rogers. Il fondo rendeva
annualmente più del 30% consolidando la reputazione di Soros e
mettendolo così in una posizione di potere.
Le speculazioni sulla valuta che portarono la Gran Bretagna e l’Asia in crisi
Negli anni 90, Soros iniziò una serie di speculazioni contro le valute delle varie nazioni. La prima fu nel 1992, quando vendette allo scoperto la sterlina
facendo 1 miliardo di profitto in un solo giorno. La sua seconda grande
speculazione sulla valuta fu quella del 1997, dove la sua mano generò,
di fatto, il deprezzamento delle monete malesi e thailandesi e la crisi
asiatica finanziaria che coinvolse anche Indonesia e Corea del Sud.
Sforzi “Umanitari”
Oggigiorno, la rete di Soros ha un
patrimonio che si aggira sui 23 miliardi di dollari. Dopo essersi
ritagliato un ruolo di minore importanza nella sua compagnia, la Soros Fund Menagement , egli cominciò ad impegnarsi dal 2000 nelle sue attività “filantropiche”, che supporta tutt’ora attraverso la Open Society Foundations, da
lui stesso fondata nel 1993. Quindi, chi beneficia delle donazioni del
magnate? Che cosa implica il suo supporto? Durante gli anni ’80 e ’90,
Soros impiegò la sua straordinaria ricchezza per finanziare rivoluzioni
in dozzine di nazioni europee, tra cui la Cecoslovacchia, la Iugoslavia e
la Croazia.
Riuscì in tutto ciò facendo transitare
soldi a partiti politici d’opposizione e pubblicizzando i media
indipendenti di quelle nazioni. Se vi domandate perché Soros
avesse a cuore gli affari delle sopracitate nazioni, parte della
risposta sta nel fatto che durante e dopo il caos, egli investì
parecchio nelle risorse e nei patrimoni di ognuno di quei paesi. Egli
poi trovò appoggio e aiuto dell’economista Jeffrey Sachs
della Columbia University, a cui chiese di suggerire a quei governi di
privatizzare tutte le risorse di pubblico dominio, permettendo così a
Soros di vendere tutti i beni che aveva acquisito durante le fasi di
disordini in nuovi mercati appena aperti. Avendo avuto successo e tratto
profitto sul fronte Europeo, decise presto di volgere il suo sguardo a
un traguardo ancora più ambizioso: gli Stati Uniti.
Il “grande” periodo
Nel 2004 il magnate annunciò: “Credo
profondamente nei valori di una società aperta: negli ultimi 15 anni ho
focalizzato i miei sforzi all’estero, da ora opererò negli Stati Uniti”.
George Soros fondò gruppi come: “L’istituto americano
per la giustizia sociale”, il cui scopo è “trasformare le comunità
povere attraverso il lobbismo per migliorare il governo dal punto di
vista del sociale”; o La “New America Foundation ”, il
cui scopo è “influenzare l’opinione pubblica in argomenti come
l’ambientalismo e l’autorità globale”; o ancora “L’istituto delle
politiche migrazionali” il cui scopo è “apportare una nuova politica per
l’insediamento illegale d’immigrati e migliorare i benefici dei sussidi
pubblici sociali”. Soros inoltre usa la sua società per far pervenire
soldi all’organo di stampa “Media Matters ”. Ma perché Soros donò così tanta liquidità a queste organizzazioni?
Per una semplice ragione: comprare potere politico .
I democratici che andranno contro i suoi diktat vedranno i propri fondi
tagliati e saranno successivamente snobbati da organi stampa come Media
Matters, che lavora in partnership con siti come NBC , Al Jazeera
e The New York Times. Oltre ai 5 miliardi donati ai gruppi
sopraccitati, Soros diede grandi contributi al Partito Democratico degli
Stati Uniti e ai suoi più illustri esponenti, come Barack Obama, Joe
Biden e, ovviamente, Bill e Hillary Clinton .
L’amicizia coi Clinton
L’amicizia con la famiglia Clinton risale al 1993, quando venne fondata la OSF .
Soros tuttavia cominciò a supportare Hillary Clinton attivamente solo
dal 2013, quando iniziò la campagna per l’attuale corsa alle
presidenziali acquisendo visibilità nel gruppo “Ready for Hillary” e
donando oltre 15 milioni di dollari ai gruppi di sostenitori
filo-Clintoniani. Non contento, il magnate donò oltre 33 milioni di
dollari a “The Black Lives Matter”, che fu coinvolto in scontri violenti
nel Missouri e nel Maryland nel 2015. Entrambi gli incidenti hanno
portato a un peggioramento delle relazioni tra le varie etnie negli
Stati Uniti.
Banalmente: ciò che Soros vuole, lo
ottiene. Ed è chiaro dalla sua storia che ciò che egli vuole è abbattere
ogni confine e ogni barriera per creare quella specie di incubo
mondialista che alla fine può essere ricondotto all’attuale Unione Europea :
l’obiettivo è l’omologazione e la cancellazione di ogni tradizione
nazionale. Recentemente Soros ha focalizzato la sua attenzione
nuovamente sull’Europa. E’ solo una coincidenza il fatto che questo
continente sia attualmente in una profonda crisi economia?
Un altro fuori campo: il conflitto ucraino
L’intromissione di Soros negli affari Europei ha portato ad un ennesimo conflitto: quello russo-ucraino ,
che vede le sue origini all’inizio del 2014. In un’intervista di maggio
2014 rilasciata da CNN, Soros ammette di essere responsabile della
creazione di una fondazione in Ucraina che
fondamentalmente portò alla deposizione dell’allora legittimo leader del
governo e alla successiva instaurazione di una giunta selezionata
personalmente dal Dipartimento di Stato statunitense, al tempo
guidato da niente meno che da Hillary Clinton .
Giornalista Cnn: “Ciò che molte persone hanno notato in lei
(rivolgendosi a Soros) è che durante le rivoluzioni dell’89 finanziò
molte attività dissidenti, gruppi sociali civili nell’est Europa in
Polonia e in Repubblica Ceca. Sta facendo qualcosa di simile ora in
Ucraina?”
George Soros : “Bé, ho
dato vita ad una fondazione in Ucraina prima che essa diventasse
indipendente dalla Russia. Tale fondazione funziona d’allora e impiega
un importante ruolo in parte degli eventi di oggi”. La guerra che
travolse la regione ucraina del Donbass portò alla
morte di 10.000 persone e il dislocamento di oltre 1.4 milioni di
persone. Inoltre, come danno collaterale, venne colpito il jet della
Malesia Airlines che provocò la morte di 289 persone. Ancora una volta,
Soros era là, ad approfittare del caos che aveva aiutato a generare
qualche anno prima. Il premio che ottenne da questa battaglia in Ucraina
fu il business del monopolio dell’energia “Naftogaz ”.
Il suo ultimo successo: la crisi dei rifugiati in Europa
L’attuale obiettivo di Soros è
fondamentalmente la distruzione di tutti i confini nazionali. Ciò è
stato recentemente confermato molto chiaramente dai suoi investimenti
per la crisi dei rifugiati in Europa. Causa dell’immigrazione dal Medio
Oriente, secondo i media internazionali più autorevoli, è la guerra
civile in Siria scoppiata nel 2011. Ma vi siete mai
chiesti come mai tutte queste persone hanno improvvisamente intuito che
l’Europa avrebbe aperto i suoi confini per accoglierli in massa? La
crisi dei rifugiati non ha origini del tutto “naturali”. Anzi.
Una crisi che, guarda caso, coincide con
la donazione di liquidità da parte della OSF all’ “Istituto Di Base
Statunitense Per La Politica Della Migrazione” e alla “Piattaforma per
la a Cooperazione Internazionale Sui Migranti Senza Documenti”:
nient’altro che due organizzazioni sponsorizzate dallo stesso
miliardario di origini ungheresi. Entrambi i gruppi patteggiano per
l’insediamento dei migranti in Europa .
Nel 2015 un reporter di Sky trovò un “Manuale per migranti” sull’isola greca di Lesbo . Venne rivelato che tale manuale era scritto in arabo e distribuito ai rifugiati prima di attraversare il Mediterraneo da un gruppo chiamato “Welcome to the EU”. “Welcome to the EU” è finanziato – indovina da chi – dalla Open Society Foundations .
Soros quindi, non solo appoggia il nuovo insediamento dei migranti in
Europa, ma è anche l’artefice del piano Merkel. Il piano Merkel fu creato dall’ “European Stability Initiative”, il cui presidente del consiglio di amministrazione, il signor Gerald Knaus ,
è un socio in affari di Soros. Il piano sostanzialmente dice che la
Germania garantirà asilo a 500.000 rifugiati siriani; dice inoltre che
la Germania, insieme ad altre nazioni europee, dovrebbe aiutare la
Turchia, uno stato per il 98% mussulmano, ad ottenere libertà di
movimento per i suoi cittadini all’interno dell’UE.
Trattazione politica
La crisi dei rifugiati ha ottenuto grande attenzione in stati europei come l’Ungheria .
In risposta al transito di 7000 migranti al giorno nel territorio
ungherese, il governo ha rinforzato i controlli alle frontiere per
impedire alle orde di rifugiati di entrare nel paese.
Ovviamente questa politica non era condivisa da Soros e dalla sua alleata Hillary Clinton. Bill Clinton ha affermato che Polonia e Ungheria “non
gradiscono la democrazia” e vogliono una “dittatura autoritaria
Putiniana”. Soros si espresse così in risposta alla politica del primo
ministro ungherese Viktor Orbán: “I suoi piani trattano la protezione
dei confini nazionali come l’oggetto della loro attenzione, mentre noi
mettiamo in primo piano i rifugiati, e solo secondariamente i confini
nazionali.” E’ difficile credere che Soros possa essere più chiaro di
così, riguardo le sue idee mondialiste.
Il movente
In conclusione, resta un’ultima domanda
da porsi: perché Soros sta impiegando tutte queste forze per inondare
l’Europa con orde di rifugiati? Momentaneamente, pare che stia
generando grande caos in Europa e soffiando sul fuoco dei disordini
sociali negli Stati Uniti, facendo così crollare il mercato mondiale.
La distruzione dell’Europa ,
attraverso una migrazione di massa, è traducibile in un infernale piano
per creare caos sociale ed economico nel vecchio continente. Il suo
intento è di distruggere i confini nazionali e creare un’unica struttura
globalista, dotata di un’autorità con potere illimitato su tutto il
pianeta. Soros si presenta al mondo come un missionario che vuole
portare a termine l’Agenda Globale insegnatagli dai suoni mentori. Egli
usa le sue vaste conoscenze politiche per creare crisi e influenzare la
politica dei governi.
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