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sabato 9 luglio 2016

Viaggio a Sirte nell’ultimo fortino dello Stato Islamico in Libia

di Lorenzo Cremonesi

L’avanzata, i cecchini, i jihadisti uccisi, il riposo. Le prime, straordinarie immagini dalla città di Gheddafi dove si lotta per la vita e la morte. E nessuno farà prigionieri.

È lenta, ma continua l’avanzata delle milizie libiche che dai primi di maggio circondano Isis nella sua roccaforte di Sirte. «Avremo vinto prima di Ramadan», promettevano ancora qualche giorno fa. In realtà non sembra possano rispettare i tempi. Id el Fitr, la festa che tradizionalmente pone termine al mese santo musulmano, è prevista entro la fine di questa settimana. «Ci vorrà ancora qualche giorno, ma non molti di più», ammettevano ieri i comandanti di Misurata. In ogni caso la conquista della città pare sempre più vicina. Lo annuncia l’intensificarsi dei combattimenti. Settimana scorsa Isis ha dovuto abbandonare il cosiddetto «Quartiere 700».  



L’accerchiamento dell’Isis è ormai completato
Ormai l’accerchiamento è completato anche dalla parte della spiaggia, dove i jihadisti non possono più fuggire o ricevere rifornimenti. Le milizie stanno attaccando il centro congressi di Ouagadougou, fatto di palazzoni in cemento armato sovrastanti grandi bunker. La lotta è per la vita e la morte. Nessuno fa prigionieri. I cecchini di Isis sono infidi, attenti, bene armati. Quando si sentono perduti corrono contro i nemici con le loro cinture bomba pronte ad esplodere. Le fotografie in questa pagina testimoniano drammaticamente la crudeltà della lotta. Le armi utilizzate sono poco sofisticate, ma gli effetti letali assicurati. Sirte è ormai una città devastata. Tra le macerie sono nascoste bombe trappola, persino le spiagge sono minate. La Fort Alamo di Isis in Libia costerà alla fine centinaia e centinaia di morti.
4 luglio 2016 (modifica il 4 luglio 2016 | 23:13)

Preso da: http://www.corriere.it/esteri/16_luglio_04/sirte-libia-viaggio-ultimo-fortino-stato-islamico-45e17c4c-4227-11e6-91d1-c0b7aa8f545f.shtml

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