Le guerre dell’imperialismo contro i non allineati.
La Libia di Gheddafi era una minaccia del sistema occidentale perché
voleva rendere indipendente e ricca l’Africa attraverso il dinaro d’oro.
Per questo motivo è stato ucciso Muammar Gheddafi e distrutta una
nazione. Nicolas Sarkozy arrivò a definire la Libia una “minaccia alla
sicurezza finanziaria del mondo”. Comprendi queste parole?
Cosa dicono quei quattro disperati libici, o presunti
tali, che manifestavano in giro per l’Europa contro il colonnello
Gheddafi? Cosa pensano adesso della distruzione della loro nazione? Sono
felici? Sicuramente il colonnello non sarà stato un santo, come tra
l’altro non lo è nessun presidente/governatore/politico/ecc… Però
manifestare per la distruzione della propria nazione è semplicemente da
malati mentali. L’imperialismo, l’occidente tutto è contro la vita. Il
Nuovo Ordine Mondiale, a cui la maggioranza non crede, e ci trova pure
da ridere, passa attraverso la distruzione e la morte di chi è
indipendente. Alla speculazione non interessa una banana della vita
della gente. Basta vedere quante guerre sono state causate dal 1900 ad
oggi. Non passa giorno che non scoppi una nuova guerra. Eppure dovremmo
affogare nel BENESSERE più sfrenato. Ed invece viviamo in un mondo di
sofferenza. Anche gli occidentali stessi, che si credono liberi,
soffrono ogni giorno sempre più. Siamo tutti sempre più schiavizzati.
Gli occidentali credono di pulirsi la coscienza
facendo beneficenza e volontariato. Sono sempre stato contro questi
strumenti perché sono dell’idea che ognuno debba essere indipendente. Mi
sta bene la solidarietà ma far sentire inferiore gli altri è solo
un’altra trovata occidentale che si sentono superiori sempre e comunque.
Non
dimentichiamo che le guerre che portiamo in giro del mondo con la scusa
di portare la democrazia nei paesi dittatoriali ci rende complici
attraverso un silenzio assordante che fa davvero molta paura. Fintato
tocca agli altri chissenefrega!
Guarda
caso vengono colpiti sempre e comunque le nazioni che non sono
filo-imperialiste. Chi non si piega ai loro voleri viene criminalizzato.
Viene ritenuto un pericolo. Viene definito dittatore ecc…
Speriamo
che il passato serva finalmente per un futuro migliore. Ognuno di noi
deve agire nel proprio quotidiano. Solo così possiamo evolverci e
liberarci da questo cappio che ci sta strangolando sempre più tutti
quanti.
Non
ci resta che attendere tante NORIMBERGHE!! Chi ha tramato e continua a
tramare contro la collettività deve pagare salatamente.
Seguono i passaggi più importanti dell’articolo pubblicato sul blog aurorasito: Email di Hillary, dinari d’oro e Primavera araba
Blumenthal scrive a Clinton, “Secondo le informazioni sensibili disponibili a questa fonte, il governo di Gheddafi detiene 143 tonnellate di oro e una quantità simile in argento… l’oro fu accumulato prima della ribellione ed era destinato a creare una valuta panafricana basata sul dinaro d’oro libico. Questo piano era volto a fornire ai Paesi africani francofoni un’alternativa al franco francese (CFA)“
L’attuale
guerra tra sunniti e sciiti o lo scontro di civiltà sono infatti il
risultato delle manipolazioni degli Stati Uniti nella regione dal 2003,
il “divide et impera”. Nel 2008 la prospettiva del controllo sovrano in
un numero crescente di Stati petroliferi africani ed arabi dei loro
proventi su petrolio e gas causava gravi preoccupazioni a Wall Street e
alla City di Londra. Un’enorme liquidità, migliaia di miliardi, che
potenzialmente non potevano più controllare. La primavera araba, in
retrospettiva, appare sempre più sembra legata agli sforzi di Washington
e Wall Street per controllare non solo gli enormi flussi di petrolio
dal Medio Oriente arabo, ma ugualmente lo scopo era controllarne il
denaro, migliaia di miliardi di dollari che si accumulavano nei nuovi
fondi sovrani.
Nel
2009 Gheddafi, allora Presidente dell’Unione africana, propose che il
continente economicamente depresso adottasse il “dinaro d’oro”. Nei mesi
precedenti la decisione degli Stati Uniti, col sostegno inglese e
francese, di aver una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite per aver la foglia di fico del diritto alla NATO di
distruggere il regime di Gheddafi, Muammar Gheddafi organizzò la
creazione del dinaro-oro che sarebbe stato utilizzato dagli Stati
africani petroliferi e dai Paesi arabi dell’OPEC per vendere petrolio
sul mercato mondiale. Al momento Wall Street e City di Londra erano
sprofondati nella crisi finanziaria del 2007-2008, e la sfida al dollaro
quale valuta di riserva l’avrebbe aggravata. Sarebbe stata la campana a
morto per l’egemonia finanziaria statunitense e il sistema del dollaro.
L’Africa è uno dei continenti più ricchi del mondo, con vaste
inesplorate ricchezze in minerali ed oro, volutamente mantenuto per
secoli sottosviluppato o preda di guerre per impedirne lo sviluppo.
Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale negli ultimi decenni
furono gli strumenti di Washington per sopprimere un vero sviluppo
africano. Gheddafi invitò i Paesi produttori di petrolio africani
dell’Unione africana e musulmani ad entrare nell’alleanza che avrebbe
fatto del dinaro d’oro la loro valuta. Avrebbero venduto petrolio e
altre risorse a Stati Uniti e resto del mondo solo in dinari d’oro. In
qualità di Presidente dell’Unione africana, nel 2009 Gheddafi presentò
all’Unione Africana la proposta di usare il dinaro libico e il dirham
d’argento come unico denaro con cui il resto del mondo poteva comprare
il petrolio africano. Insieme ai fondi sovrani arabi dell’OPEC, le altre
nazioni petrolifere africane, in particolare Angola e Nigeria, creavano
i propri fondi nazionali petroliferi quando nel 2011 la NATO bombardava
la Libia. Quei fondi nazionali sovrani, legati al concetto del dinaro
d’oro di Gheddafi, avrebbe realizzato il vecchio dell’Africa
indipendente dal controllo monetario coloniale, che fosse sterlina,
franco francese, euro o dollaro statunitense. Gheddafi attuava, come
capo dell’Unione africana, al momento dell’assassinio, il piano per
unificare gli Stati sovrani dell’Africa con una moneta d’oro negli Stati
Uniti d’Africa. Nel 2004, il Parlamento panafricano di 53 nazioni aveva
piani per la Comunità economica africana, con una moneta d’oro unica
entro il 2023. Le nazioni africane produttrici di petrolio progettavano
l’abbandono del petrodollaro e di chiedere pagamenti in oro per petrolio
e gas; erano Egitto, Sudan, Sud Sudan, Guinea Equatoriale, Congo,
Repubblica democratica del Congo, Tunisia, Gabon, Sud Africa, Uganda,
Ciad, Suriname, Camerun, Mauritania, Marocco, Zambia, Somalia, Ghana,
Etiopia, Kenya, Tanzania, Mozambico, Costa d’Avorio, oltre allo Yemen
che aveva appena scoperto nuovi significativi giacimenti di petrolio. I
quattro Stati africani nell’OPEC, Algeria, Angola, Nigeria, gigantesco
produttore di petrolio e primo produttore di gas naturale in Africa
dagli enormi giacimenti di gas, e la Libia dalle maggiori riserve,
avrebbero aderito al nuovo sistema del dinaro d’oro. Non c’è da stupirsi
che il presidente francese Nicolas Sarkozy, che da Washington ricevette
il proscenio della guerra contro Gheddafi, arrivò a definire la Libia
una “minaccia” alla sicurezza finanziaria del mondo .
Nelle
prime settimane della ribellione, i capi dichiararono di aver creato
una banca centrale per sostituire l’autorità monetaria dello Stato di
Gheddafi. Il consiglio dei ribelli, oltre a creare la propria compagnia
petrolifera per vendere il petrolio rubato, annunciò: “la
nomina della Banca Centrale di Bengasi come autorità monetaria
competente nelle politiche monetarie in Libia, e la nomina del
governatore della Banca centrale della Libia, con sede provvisoria a
Bengasi“.
Robert Wenzel del Economic Policy Journal, osservò, “non
ho mai sentito parlare di una banca centrale creata poche settimane
dopo una rivolta popolare. Ciò suggerisce che c’è qualcos’altro che non
una banda di straccioni ribelli e che ci sono certe piuttosto
sofisticate influenze“.
Il
sogno di Gheddafi di un sistema basato sull’oro arabo e africano
indipendente dal dollaro, purtroppo è morto con lui. La Libia, dopo la
cinica “responsabilità di proteggere” di Hillary Clinton che ha
distrutto il Paese, oggi è lacerata da guerre tribali, caos economico,
terroristi di al-Qaida e
SIIL. La sovranità monetaria detenuta dal 100% dalle agenzie monetarie
nazionali statali di Gheddafi e la loro emissione di dinari d’oro, è
finita sostituita da una banca centrale “indipendente” legata al
dollaro. Nonostante ciò, va notato che ora un nuovo gruppo di nazioni
si unisce per costruire un sistema monetario basato sull’oro. Questo è
il gruppo guidato da Russia e Cina, terzo e primo Paesi produttori di
oro nel mondo. Questo gruppo è legato alla costruzione del grande
progetto infrastrutturale eurasiatico della Nuova Via della Seta della
Cina, comprendente 16 miliardi di fondi in oro per lo sviluppo della
Cina, decisa a sostituire City di Londra e New York come centri del
commercio mondiale dell’oro. L’emergente sistema d’oro eurasiatico pone
ora una serie completamente nuova di sfide all’egemonia finanziaria
statunitense. Questa sfida eurasiatica, riuscendo o fallendo, deciderà
se la nostra civiltà potrà sopravvivere e prosperare in condizioni
completamente diverse, o affondare con il fallimentare sistema del
dollaro.
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