Una misteriosa petroliera e traffici illegali in alto mare. L'indagine dei serviziporta allo scalo di Augusta
Una petroliera a Benghazi
In
quel triangolo di mare tra il caos della Libia, l’isola di Malta e la
Sicilia ogni giorno navigano cargo che vogliono mantenere segreta
l’identità e il carico trasportato. Negli anni hanno cambiato nome e
armatore, hanno issato vessilli diversi ma sempre «di convenienza»,
concessi da Paesi dove le capitanerie fanno poche domande.
Come il mercantile lungo 82 metri, stazza lorda di oltre duemila
tonnellate e battente bandiera di Palau, che da settimane fa avanti e
indietro tra il porto di Augusta e gli ancoraggi al largo di La
Valletta. Le dimensioni medie raccontano che la nave è adibita al
trasporto di prodotti petroliferi già raffinati, l’appartenenza di
facciata alla flotta della minuscola Repubblica in Micronesia e gli
spostamenti sospetti lasciano immaginare che questi traffici siano
illegali. La petroliera è tenuta sotto osservazione. I servizi segreti
di alcuni Paesi, Italia compresa, starebbero conducendo un’inchiesta
riservatissima attraverso controlli sui tanker che seguono le rotte in
queste acque opache: a poche miglia dalla costa nordafricana spengono il
trasponder per non essere intercettati, usano le ore di invisibilità
per approdare a porti libici come quello di Zuwara. È la stessa area
controllata dalle più pericolose bande criminali dedite alla tratta dei
migranti, anche il traffico di greggio servirebbe ad alimentare le
offensive militari e le operazioni terroristiche dei gruppi estremisti.
Sulla via del ritorno i cargo incrociano i complici al largo
di Malta e il petrolio (o i suoi derivati) viene trasbordato dall’uno
all’altro, spesso con un ulteriore passaggio per nascondere le tracce.
«I trasferimenti a tre — spiega un rapporto della società israeliana
Winward pubblicato dal Corriere
in febbraio — sono un modo per confondere gli spostamenti e il porto di
origine. Abbiamo dei criteri per definire chi appartenga alla flotta
“fantasma”: compagnie con un solo mercantile, rotte senza nessuna logica
economica, navi di media stazza con gru sul ponte per scambiare i
carichi in mare aperto». Mentre la petroliera con bandiera di Palau è
all’ancora ad Augusta, i cargo che hanno effettuato lo scambio restano
nelle acque attorno a La Valletta o seguono rotte dispendiose e
all’apparenza senza scopo per poi ritornare al punto d’incontro per
altre triangolazioni.
Preso da: http://www.corriere.it/esteri/16_novembre_19/triangolo-libia-siciliala-rotta-flotte-fantasma-ed41dcf0-adbd-11e6-97cf-b67e1016ae14.shtml?refresh_ce-cp
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