Postato Domenica, 13 dicembre @ 06:55:00 GMT di davide
DI ANDREW BUNCOMBE
The Independent
Degli informatori provenienti dal segreto mondo statunitense dei droni affermano che gli operatori “sono sotto stress e spesso fanno ricorso a droghe ed alcool” in un raro sguardo all'interno del programma.
Quattro
uomini si sono fatti avanti per consentire uno sguardo senza precedenti
all'interno del programma statunitense dei droni.
Il
programma americano dei droni, secondo alcuni degli uomini che hanno
passato anni a pilotare da remoto le missioni, è privo di regole,
controproducente e condotto da personale sotto stress, il quale spesso
fa abuso di droghe ed alcool.
Fornendo un panorama senza precedenti
del funzionamento interno del programma controllato dalla CIA, tanto
segreto quanto controverso, quattro ex operatori hanno espresso la loro
preoccupazione sul fatto che siano stati regolarmente uccisi dei civili
innocenti, indicati poi come “nemici combattenti”.
Per
vari anni questi “whistleblower” hanno ricoperto ruoli nel programma che
fu avviato dal Presidente George Bush come parte della cosiddetta
“guerra al terrore”, programma che è stato poi ampiamente esteso da
Barack Obama.
Da una distanza di ben 8.000 miglia nella loro base nel
deserto del Nevada gli uomini hanno azionato droni senza personale con a
bordo missili Hellfire in posti come Afghanistan, Pakistan, Iraq e
Yemen.
Ma questi uomini hanno messo in discussione l'utilità del programma,
suggerendo come di fatto creassero più militanti di quanti ne
uccidessero. Per di più questi attacchi creano profonda avversione nei
paesi dove vengono effettuati.
Questi operatori – che appaiono nel documentario Drone
di Tonje Hessen Schei – hanno affermato che venivano incoraggiati a
disumanizzare i loro obiettivi e persino a far riferimento ai bambini
che sorvegliavano con i loro droni come “cretini” o “terroristi in
addestramento” o “terroristi formato giocattolo”. I quattro hanno
affermato di aver dovuto affrontare depressione e pensieri suicidi dopo
le dimissioni.
“Quando non devi davvero lanciare un missile Hellfire, il lavoro è
veramente noioso” ha detto Michael Haas, ex pilota di droni ed
istruttore, che ha prestato servizio nella 15a squadriglia ricognizione e
nella 3a squadriglia operazioni speciali dal 2011 al 2015 ed è stato
istruttore alla base Creech Air Force vicino a Las Vegas.
L'alcoolismo non era considerato un problema. Ogni sera, finito il
nostro turno, guidavamo fino a Las Vegas e bevevamo per tre, quattro
ore. Ho avuto pure problemi con la cocaina. Prendi piccole prese di sali
da bagno e poi vai per un giro. [I’d take little bumps of bath salts
and then go and instruct a ride]. Cannabis sintetica. “Tenevo una
bottiglia di Jack Daniels nella mia borsa di volo e me la tracannavo
tornando nella mia stanza. Qualunque cosa potessi fare per non vedere la
realtà e pensare di non essere lì”.
La stima delle vittime fatta dal Bureau of Investigative Journalism
valuta fra 2.489 e 3.989 il numero delle morti causate dai droni in
Pakistan. In Afghanistan si stima che gli attacchi abbiano ucciso tra le
700 e le 1046 persone.
Un altro operatore, l'ex pilota Cian Westmoreland, ha affermato che gli sono state accreditate “204 morti di nemici”.
“Questa
è una stronzata. Non tutti i “nemici” erano nemici, ha detto
Westmoreland, che ha lavorato nella base di Kandahar in Afghanistan.
Westmoreland dice di aver sofferto di depressione da quando ha
lasciato il suo lavoro ed attualmente assume 5 differenti farmaci per
controllare l'ansia e gli sbalzi d'umore.
Dice che il mese scorso era sul Ponte sulle Gole del Rio Grande a Taos, nel New Mexico e “era sul punto di saltar giù”.
“Ho
pensato a mia sorella ed alla persona che è oggi la mia fidanzata. Sono
andato alla VA (ente di assistenza ai veterani) e mi hanno ricoverato
per cinque giorni nel pronto soccorso di psichiatria. Non ne ho tratto
alcun giovamento”.
Queste persone, che hanno parlato a New York, il giorno
antecedente la prima del film di Ms Schei, hanno offerto anche una
panoramica sulla discutibile precisione del processo con cui vengono
scelti gli obiettivi.
Gli operatori dicono che pensavano di poter combinare le informazioni
ricavate dalle segnalazioni con quelle visive ed umane. Spesso anche
quando mancavano di una o più di queste fonti procedevano comunque con
le missioni omicide.
Brandom Bryant, ex sergente dello staff delle
operazioni speciali, ha portato a termine cinque diverse missioni
omicide. Una di esse ha riguardato un missile lanciato su persone che
aveva seguito nel passaggio in Pakistan dall'Afghanistan. Gli era stato
detto che quegli uomini trasportavano esplosivi da consegnare ad altri
militanti.
“Abbiamo atteso che andassero a dormire e quindi li abbiamo uccisi”.
Bryant afferma di non aver visto però nessuna esplosione secondaria dopo
che il missile aveva raggiunto l'obiettivo, cosa che suggerisce come in
realtà non stessero trasportando nessuna munizione.
Bryant, 30 anni e testa rasata, dice di aver partecipato
all'operazione di ricerca ed uccisione di Anwar al-Awlaki, il cittadino
statunitense e leader religioso musulmano, accusato dagli americani di
agire come radicale in Yemen e di pianificare operazioni per al Quaeda.
Questi è stato ucciso dall'attacco di un drone nel settembre del
2011, il primo cittadino americano a subire questa sorte, cosa che ha
innescato un dibattito sul diritto legale da parte di Obama di
assassinare un cittadino degli USA senza il dovuto processo. Il suo
figlio sedicenne, Abdulrahman Anwar al-Awlaki, fu ucciso due settimane
dopo in un altro attacco con drone.
Bryant afferma che alcuni membri del team erano scontenti
dell'operazione avente al-Alawaki come bersaglio, dato che era un
cittadino americano.
“Gli uomini dicevano che avevano giurato di difendere la Costituzione
e che persino un traditore aveva diritto ad un giusto processo”. Ha
detto.
Un altro whistleblower, l'ex pilota Stephen Lewis, riferisce di aver
dovuto lottare per mantenere il suo senso di umanità dopo aver
abbandonato il suo lavoro di operatore di droni.
“Ritorni dal lavoro e
stai bene. Poi succede qualcosa e vai fuori di testa. Ti fa male, è
l'inferno. E' la peggior sensazione del mondo” dice.
“Il programma perde dipendenti in continuazione. Non ci piace. Non è un bel lavoro”.
ANDREW BUNCOMBE
Fonte: www.independent.co.uk/
Link: http://www.independent.co.uk/news/world/americas/secret-us-drone-whistleblowers-say-operators-stressed-and-often-abuse-drugs-and-alcohol-in-rare-a6741021.html
19.11.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CLAUDIO DSCOTTI
Preso da: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15986
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