Di Battista accusa di ipocrisia parte degli aderenti all'iniziativa #maglietterosse
7 luglio 2018
"Ehi tu che indossi una maglietta rossa sei lo stesso lacché di
Napolitano, colui che convinse il governo a dare via libera ai
bombardamenti in Libia, preludio di una delle crisi migratorie più gravi
della storia? Sei tu, ti riconosco, sei stato il supporter di Hillary
Clinton, ti ci sei fatto anche i selfie insieme, ma è lei che convinse
Obama ad uccidere Gheddafi e non lo fece per le violazioni dei diritti
umani ma per fare un favore all'amico francese, quel Sarkozy che aveva ricevuto milioni di euro dallo stesso Gheddafi
e che aveva paura che un giorno costui avrebbe parlato". Lo scrive in
un lungo post su facebook l'esponente M5s Alessandro Di Battista.
"Tu che indossi la maglietta rossa quando
eri al governo del Paese non hai fatto nulla per contrastare l'ignobile
business sulla pelle dei migranti. Non hai mai fatto controlli su quelle
cooperative che si intascavano milioni lasciando alla povera gente
soltanto briciole. E perché non l'hai fatto? Perché erano bacini di
voti!", insiste l'ex deputato pentastellato. Tu con la maglietta rossa
ti indigni, ti ergi a paladino dei più deboli, ti scandalizzi per il
muro di Trump (che tra l'altro è il muro di Bush padre e figlio, di
Clinton marito e moglie e del premio Nobel per la pace Obama) ma taci di
fronte a quello in Cisgiordania", aggiunge Di Battista.
"Tu oggi indossi una maglietta ma ne
avresti dovute indossare almeno 100 negli ultimi 20 anni, una per
ciascuna delle cause che fanno fuggire gli africani o i messicani dalle
loro case. E senza rendertene neppure conto sei tu stesso una di quelle
cause", è l'accusa lanciata da Di Battista su Facebook.
"Lo sei quando sposi il politicamente
corretto quando l'unica soluzione sarebbe urlare; lo sei quando ti
affidi, ancora una volta, ai carnefici. Anche se vestiti elegantemente e
con il 'mignolino' alzato sempre carnefici sono. Lo sei quando,
annoiato da un'esistenza troppo comoda, organizzi un festino tra
lussuose mura domestiche alimentando quel mercato della droga che, dalle
parti dove sono adesso, è una delle ragioni della fuga della povera
gente. Ci sono tante bravissime persone che oggi indossano una maglietta
rossa ma c'è un mucchio di gente ipocrita che ha deciso di sposare
quella solidarietà pelosa ottima alleata del sistema e della
reiterazione delle ingiustizie. Quanto conformismo e quanta viltà si
nasconde nella facile solidarietà. Ed è quel conformismo che ti fa
credere che tu stia facendo qualcosa di buono anche se non stai facendo
assolutamente niente", conclude.
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