21 luglio 2018
“Come Vescovo, sento forte la responsabilità di custodire il gregge che
mi è stato affidato e di custodire la continuità dell`opera della Chiesa
nel nostro problematico contesto sociale, presidio e baluardo di
autentica promozione umana. Personalmente, sono convinto che il futuro
dell`Europa non possa e non debba rischiare verso una sostituzione etnica,
involontaria o meno che sia”. Lo scrive in una nota mons. Antonio
Suetta, Vescovo di Ventimiglia San Remo, “in risposta” alla nota
sull’immigrazione pubblicata ieri dalla presidenza della Conferenza
episcopale italiana che invitava alla riapertura dei porti.
Sinceramente, non ci aspettavamo una presa di posizione di questo tipo da parte del vescovo di Ventimiglia. Un punto per lui.
[…]”A ciò si affiancano le difficoltà dei popoli occidentali nel
realizzare una difficile integrazione, spesso preoccupati – non sempre
senza ragione – di preservare la loro sicurezza e la loro identità
culturale e religiosa. Le lacrime dei tanti giovani immigrati che ho
incontrato in questi anni danno ragione della complessità della
vicenda”.
[..].Come possiamo dimenticare le difficoltà di lavoro che incontrano
molti dei nostri giovani, essi pure costretti ad andare a cercare
altrove la prospettiva di un futuro?”, scrive mons. Suetta, che si
sofferma in particolare su quello che a suo avviso è “il difficile tema
dell`immigrazione islamica, che pone un grave problema di integrazione
con la nostra cultura occidentale e cristiana”: “Faccio riferimento a
dati obiettivi, fonte spesso di problemi non indifferenti, posti dalla
difficile conciliazione di concezioni assai diverse del diritto di
famiglia, del ruolo della donna, del rapporto tra religione e politica.
Il tema è stato ben argomentato a suo tempo dal compianto Card. Giacomo
Biffi e molti sono i richiami in tal senso provenienti in questi anni
dai Vescovi che in Medio Oriente vivono quotidianamente queste
difficoltà, come ad esempio, il Vescovo egiziano copto di Alessandria,
Mons. Anba Ermia”.
[…] “i migranti, già vittime di ingiustizie nei loro Paesi d`origine,
costretti a subire sfruttamento e gravi difficoltà nei Paesi di arrivo,
soprattutto quando scoprono che non ci sono le condizioni di fortuna
sperate, sono vittime insieme alle popolazioni occidentali di
‘piani orchestrati e preparati da lungo tempo da parte dei poteri
internazionali per cambiare radicalmente l`identità cristiana e
nazionale dei popoli europei‘, come recentemente ha ricordato Mons. A. Schneider”, vescovo del Kazakhstan sempre molto critico con Papa Francesco.
Preso da: https://voxnews.info/2018/07/21/vescovo-dico-no-alla-sostituzione-etnica-degli-italiani/
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