Finanziamenti illegali dalla Libia
Da aprile 2013 la giustizia francese
indaga su finanziamenti illegali del regime libico di Muammar Gheddafi a
sostegno della corsa all'Eliseo di Sarkozy nel 2007. Sulla base di
centinaia di documenti e testimonianze è emerso un vero e proprio
"sistema Sarkozy", una rete di personalità francesi e libiche coinvolte
direttamente e indirettamente nei finanziamenti, ormai tutte
identificate. Un caso complesso che racchiude interessi politici,
diplomatici ed economici, con numerose zone d'ombra.
Le intercettazioni telefoniche
Sulla base di intercettazioni telefoniche
di conversazioni tra Sarkozy e il suo storico legale Thierry Herzog,
l'ex presidente era stato posto in custodia cautelare il primo luglio
2014, e poi incriminato per corruzione attiva, traffico d'influenza
attivo e violazione del segreto professionale. Tramite il suo avvocato,
Sarkozy aveva cercato di ottenere informazioni dal magistrato Gilbert
Azibert in merito all'inchiesta sul possibile finanziamento libico della
campagna 2007, promettendo in cambio un incarico di prestigio a Monte
Carlo. L'inchiesta si è conclusa e la Corte di cassazione ha respinto il
ricorso di Sarkozy contro l'acquisizione delle registrazioni
telefoniche per il processo. Nel maggio 2016 la corte di appello di
Parigi ha cancellato alcuni atti dell'inchiesta, ritardando la
prospettiva di un processo per i tre.
Il finanziamento illegale della campagna 2012
Nel febbraio 2017 Sarkozy è stato rinviato
a giudizio per finanziamenti illegali alla campagna elettorale del
2012, per aver consapevolmente sforato il tetto delle spese consentito
di 22,5 milioni di euro di altri 20. La vicenda coinvolge altre 13
personalità ed è nota come "affaire Bygmalion", dal nome della
società di comunicazione Bygmalion, che ha emesso fatture false a carico
del partito di Sarkozy, l'Ump (Unione per un movimento popolare).
La denuncia alla Cpi
Lo scorso ottobre una quindicina di
associazioni della società civile di diversi paesi africani hanno
denunciato Sarkozy alla Corte penale internazionale dell'Aia,
accusandolo tra l'altro di essere responsabile dell'uccisione di
Gheddafi nel 2011 e di ingerenza in altre crisi africane, tra cui quella
in Costa d'Avorio nel 2010-2011.
I sondaggi dell'Eliseo
Nell'inchiesta aperta sui sondaggi
commissionati senza gara durante la sua presidenza (dal 2007 al 2012),
Sarkozy potrebbe essere coperto dall'immunità presidenziale. Sono
già stati incriminati il suo consigliere all'epoca dei fatti, Patrick
Buisson, che avrebbe tratto vantaggio economico dalla vendita di
sondaggi all'Eliseo, l'ex capo di gabinetto Emmanuelle Mignon e l'ex
ministro dell'Interno Claude Gueant.
I viaggi in Jet
Si è conclusa con un non luogo a procedere
l'inchiesta sui viaggi in jet privati, fatturati alla società Lov Group
dell'amico di Sarkozy, Stephane Courbit. Voli presi dall'ex presidente
per andare a Doha, negli Stati Uniti e a Abu Dhabi, costati circa 300
mila euro.
Il caso Bettencourt
Sarkozy era stato incriminato per
"circonvenzione di incapace" nei confronti della proprietaria
dell'azienda di prodotti cosmetici l'Oreal, la 90enne miliardaria
Liliane Bettencourt dichiarata nel 2006 incapace di intendere e di
volere. Sarkozy era sospettato di averle chiesto denaro per finanziare
la sua campagna elettorale alle presidenziali del 2007, approfittando
della sua scarsa lucidità. I giudici di Bordeaux hanno lasciato cadere
l'accusa, considerata "debole", senza aspettare la decisione della Corte
di Cassazione.
L'arbitrato Tapie
Luglio 2008, il ministro dell'Economia di Sarkozy,
Christine Lagarde ,
oggi direttrice del Fmi, affida a un arbitrato la questione del
risarcimento dovuto dalla banca pubblica Cre'dit Lyonnais a Bernard
Tapie, amico del presidente, per la vendita di Adidas. Una decisione
insolita, e la sentenza dà ragione a Tapie, che intascò 404 milioni di
soldi pubblici. Tapie a maggio è stato condannato a restituire il
denaro. Sarkozy, che aveva ricevuto più volte Tapie all'Eliseo, si
è rifiutato di essere ascoltato come testimone.
L'affare Karachi
Il caso riguarda contratti di armamento
firmati dal governo Edouard Balladur con Arabia Saudita e Pakistan nel
1995. All'epoca Sarkozy era ministro del Bilancio e portavoce di
Balladur alla campagna per le presidenziali del 1995, presumibilmente
illegalmente finanziata da fondi collegati a questi contratti. Lo
scandalo ha un possibile risvolto tragico: nel maggio 2002, 11 tecnici
francesi e 3 loro accompagnatori pachistani morirono in un attentato a
Karachi, in Pakistan. Si pensò al terrorismo, ma poi è emersa la pista
di una vendetta di intermediari pachistani per la fine del sistema di
tangenti francese. In questo processo, Sarkozy è 'testimone assistito',
una via di mezzo tra semplice testimone e indagato.
La multa al partito
Nel marzo 2015 Sarkozy è stato ascoltato
come testimone assistito nell'inchiesta su 400 mila euro di multa che
Sarkozy avrebbe dovuto pagare per lo sforamento del tetto delle spese
autorizzate durante la campagna elettorale 2012. Della somma si era
fatta carico la direzione del suo partito, l'Ump. Il caso si è chiuso
con un non luogo a procedere generale.
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