6 Marzo 2018,
Di Voci dall’Estero
Il sito Free Thought Project riporta
un articolo sui legami di Hillary Clinton con l’attacco chimico al gas
sarin a Ghouta, in Siria, nel 2013. Dalle relazioni tra USA e Siria (ne
avevamo parlato qui),
al ruolo della Clinton nella politica estera USA e
nell’approvvigionamento di armi dalla Libia verso l’Isis (ne avevamo
parlato Qui e qui),
alle dichiarazioni del giornalista premio Pulitzer Seymour Hersh su un
accordo del 2012 tra l’amministrazione Obama e i leader di Turchia,
Arabia Saudita e Qatar, per imbastire un attacco con gas sarin e darne
la colpa ad Assad, tutte le prove punterebbero in una direzione: i
precursori chimici del gas sarin sarebbero venuti dalla Libia, il sarin
sarebbe stato “fatto in casa” e la colpa gettata sul governo siriano
come pretesto perché gli Stati Uniti potessero finanziare e addestrare
direttamente i ribelli siriani, come desideravano i sauditi intenzionati
a rovesciare Assad. Responsabile della montatura l’allora Segretario di
Stato USA e attuale candidata alla presidenza per i Democrat, Hillary
Clinton.
Nell’aprile del 2013, la Gran Bretagna e la Francia informarono le
Nazioni Unite che c’erano prove credibili che la Siria avesse usato armi
chimiche contro le forze ribelli. Solo due mesi più tardi, nel giugno
del 2013, gli Stati Uniti conclusero che il governo siriano in effetti
aveva usato armi chimiche nella sua lotta contro le forze di
opposizione. Secondo la casa bianca,
il presidente Obama ha subito usato l’attacco chimico di Ghouta come
pretesto per l’invasione e il sostegno militare americano diretto e
autorizzato ai ribelli.
Da quando gli Stati Uniti finanziano questi “ribelli moderati”, sono
state uccise più di 250.000 persone, più di 7,6 milioni sono state
sfollate all’interno dei confini siriani e altri 4.000.000 di esseri
umani sono stati costretti a scappare dal paese.
Tutta questa morte e distruzione portata da un sadico esercito di
ribelli finanziati e armati dal governo degli Stati Uniti era basata – è
quello che ora ci viene detto – su una completa montatura.
Seymour Hersh, giornalista noto a livello mondiale, ha rivelato, in
una serie di interviste e libri, che l’amministrazione Obama ha
falsamente accusato il governo siriano di Bashar al-Assad per l’attacco
con gas sarin e che Obama stava cercando di usarlo come scusa per
invadere la Siria. Come ha spiegato Eric Zuesse in Strategic Culture,
Hersh ha indicato un rapporto dell’intelligence britannica che sosteneva
che il sarin non veniva dalle scorte di Assad. Hersh ha anche affermato
che nel 2012 è stato raggiunto un accordo segreto tra l’amministrazione
Obama e i leader di Turchia, Arabia Saudita e Qatar, per imbastire un
attacco con gas sarin e darne la colpa ad Assad in modo che gli Stati
Uniti potessero invadere e rovesciare Assad.
“In base ai termini dell’accordo, i finanziamenti venivano dalla
Turchia, e parimenti dall’Arabia Saudita e dal Qatar; la CIA, con il
sostegno del MI6, aveva l’incarico di prendere armi dagli arsenali di
Gheddafi in Siria. ”
Zuesse nel suo rapporto spiega che Hersh non ha detto se queste
“armi” includevano i precursori chimici per la fabbricazione del sarin
che erano immagazzinati in Libia. Ma ci sono statimolteplici rapporti
indipendenti che sostengono che la Libia di Gheddafi possedeva tali
scorte, e anche che il Consolato degli Stati Uniti a Bengasi, in Libia,
controllava una “via di fuga” per le armi confiscate al regime di
Gheddafi, verso la Siria attraverso la Turchia.
Anche se Hersch non ha specificamente detto che la “Clinton ha
trasportato il gas”, l’ha implicata direttamente in questa”via di fuga”
delle armi delle quale il gas sarin faceva parte.
Riguardo al coinvolgimento di Hillary Clinton, Hersh ha detto ad
AlterNet che l’ambasciatore Christopher Stevens, morto nell’assalto
dell’ambasciata Bengasi,
“L’unica cosa che sappiamo è che [la Clinton] era molto vicina a
Petraeus che era il direttore della CIA in quel periodo… non è fuori dal
giro, lei sa quando ci sono operazioni segrete. Dell’ambasciatore che è
stato ucciso, [sappiamo che] era conosciuto come un ragazzo, da quanto
ho capito, come qualcuno che non sarebbe stato coinvolto con la CIA. Ma
come ho scritto, il giorno della missione si stava incontrando con il
responsabile locale della CIA e la compagnia di navigazione. Egli era
certamente coinvolto, consapevole e a conoscenza di tutto quello che
stava succedendo. E non c’è modo che qualcuno in quella posizione così
sensibile non stesse parlando col proprio capo [Hillary Clinton,
all’epoca Segretario di Stato, figura che nel governo statunitense ha la
responsabilità della politica estera e del corpo consolare, NdVdE],
attraverso qualche canale. “
A supportare Hersh nelle sue affermazioni è il giornalista
investigativo Christof Lehmann, che dopo gli attacchi ha scoperto una
pista di prove che riporta al Presidente dello Stato Maggiore Congiunto
Martin Dempsey, al Direttore della CIA John Brennan [subentrato nella
guida della CIA l’8 marzo 2013 dopo le dimissioni di Petraeus nel
novembre 2012 e il successivo interim di Morell, NdVdE], al capo
dell’intelligence saudita principe Bandar, e al Ministero degli Interni
dell’Arabia Saudita.
Come ha spiegato Lehmann, i russi e altri esperti hanno più volte
affermato che l’arma chimica non avrebbe potuto essere una dotazione
standard dell’arsenale chimico siriano e che tutte le prove disponibili –
tra cui il fatto che coloro che hanno offerto il primo soccorso alle
vittime non sono stati lesionati – indicano l’uso di sarin liquido,
fatto in casa. Questa informazione è avvalorata dal sequestro di tali
sostanze chimiche in Siria e in Turchia.
Anche se non è la prova definitiva, non si deve glissare su questa
implicazione. Come il Free Thought Project ha riferito ampiamente in
passato, il candidato alla presidenza ha legami con i cartelli criminali
internazionali che hanno finanziato lei e suo marito per decenni.
Quando Hillary Clinton divenne Segretario di Stato nel 2009, la
Fondazione William J. Clinton ha accettato di rivelare l’identità dei
suoi donatori, su richiesta della Casa Bianca. Secondo unprotocollo
d’intesa, rivelato da Politifact, la fondazione poteva continuare a
raccogliere donazioni provenienti da paesi con i quali aveva rapporti
esistenti o che stavano tenendo programmi di finanziamento.
Le registrazioni mostrerebbero che dei 25 donatori che hanno
contribuito con più di 5 milioni di dollari alla Fondazione Clinton nel
corso degli anni, sei sono governi stranieri, e il maggior contribuente è
l’Arabia Saudita.
L’importanza del ruolo dell’Arabia Saudita nel finanziamento dei
Clinton è enorme, così come il rapporto tra Siria e Arabia Saudita nel
corso dell’ultimo mezzo secolo è tutto quello che concerne questa guerra
civile.
Come Zuesse sottolinea nel suo articolo su Strategic Culture,
Quando l’intervistatore ha chiesto ad Hersh perché Obama sia così
ossessionato dalla sostituzione di Assad in Siria, dal momento che “il
vuoto di potere che ne deriverebbe avrebbe aperto la Siria a tutti i
tipi di gruppi jihadisti”; e Hersh ha risposto che non solo lui, ma lo
Stato Maggiore Congiunto, “nessuno riusciva a capire perché.” Ha detto,
“La nostra politica è sempre stata contro di lui [Assad]. Punto.”
Questo è stato effettivamente il caso non solo da quando il partito
che Assad guida, il partito Ba’ath, è stato oggetto di un piano della
CIA poi accantonato per un colpo di stato finalizzato a rovesciarlo e
sostituirlo nel 1957; ma, in realtà, il primo colpo di stato della CIA
era stato non solo pianificato, ma anche effettuato nel 1949 in Siria,
dove rovesciò un leader democraticamente eletto, con lo scopo di
consentire la costruzione di un oleodotto per il petrolio dei Saud
attraverso la Siria verso il più grande mercato del petrolio, l’Europa; e
la costruzione del gasdotto iniziò l’anno successivo.
Ma poi c’è stato un susseguirsi di colpi di stato siriani (innescati
dall’interno anziché da potenze straniere – nel 1954, 1963, 1966, e,
infine, nel 1970), che si sono conclusi con l’ascesa al potere di Hafez
al-Assad durante il colpo di stato del 1970. E l’oleodotto trans-arabico
a lungo pianificato dai Saud non è ancora stato costruito. La famiglia
reale saudita, che possiede la più grande azienda mondiale di petrolio,
l’Aramco, non vuole più aspettare. Obama è il primo presidente degli
Stati Uniti ad aver seriamente tentato di svolgere il loro tanto
desiderato “cambio di regime” in Siria, in modo da consentire la
costruzione attraverso la Siria non solo dell’oleodotto trans-arabico
dei Saud, ma anche del gasdotto Qatar- Turchia che la famiglia reale
Thani (amica dei Saud), che possiede il Qatar, vuole che sia costruita
lì. Gli Stati Uniti sono alleati con la famiglia Saud (e con i loro
amici, le famiglie reali del Qatar, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, Bahrain
e Oman). La Russia è alleata con i leader della Siria – così come in
precedenza lo era stata con Mossadegh in Iran, Arbenz in Guatemala,
Allende in Cile, Hussein in Iraq, Gheddafi in Libia, e Yanukovich in
Ucraina (tutti rovesciati con successo dagli Stati Uniti, ad eccezione
del partito Baath in Siria).
Matt Agorist è un veterano congedato con onore del Corpo degli US
Marines ed ex operatore di intelligence direttamente incaricato dalla
NSA. Questa precedente esperienza gli fornisce una visione unica nel
mondo della corruzione del governo e dello stato di polizia americano.
Agorist è stato un giornalista indipendente per oltre un decennio ed è
apparso sulle reti tradizionali in tutto il mondo.
via La Verità di Ninco Nanco
preso da: http://www.complottisti.info/giornalista-premio-pulitzer-hillary-clinton-approvo-linvio-di-gas-sarin-ai-ribelli-siriani-per-incastrare-assad/
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