In ogni guerra, ancora prima della gente, occorre assassinare la verità. Guerra alla libia: 100000 morti, 240000 persone ancora cercate, 78000 dispersi. 10300 donne violentate, 350000 rifugiati.
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sabato 3 marzo 2018
Libia: cresce preoccupazione per le persone bloccate da lungo tempo a Tawergha
L’ UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, esprime preoccupazione per le diverse centinaia di famiglie libiche che si trovano in serie difficoltà dopo essere state bloccate da gruppi armati mentre tentavano di fare ritorno verso le proprie case nella città di Tawaregha.
Gli abitanti della comunità di Tawergha vivono nella condizione di sfollati in tutto il paese dal 2011, quando in 40.000 furono costretti a fuggire.
Queste famiglie hanno provato a fare ritorno a Tawaregha, dopo che il decreto del Consiglio di Presidenza del 1 febbraio aveva dato loro il permesso di farlo. Circa 2.000 persone provenienti da varie località della Libia, quali Bani Walid, Tripoli e Bengasi, si sono dirette verso la città ma sono state fermate dai gruppi armati.
Dopo essere stati respinti, molti si sono temporaneamente spostati verso due aree, a Qararat al-Qataf, a circa 40 km da Tawergha, e ad Harawa, a circa 60 km a est di Sirte. In queste località, versano in gravi condizioni più di 1.200 persone, perlopiù donne e bambini.
Nelle ultime tre settimane, l’UNHCR e l’organizzazione partner LibAid hanno fornito l’assistenza necessaria distribuendo tende, coperte e vestiti pesanti dato che le temperature in quest’area sono molto basse. Estremamente necessari sono dei ripari, l’acqua potabile, il cibo, l’assistenza medica e il supporto specifico per neonati e bambini.
In Libia, sono più di 180.000 al momento gli sfollati interni che necessitano assistenza e lo stesso vale per le circa 335.000 persone che hanno recentemente fatto ritorno alle loro case. L’UNHCR continua a fornire assistenza a queste persone in attesa di trovare soluzioni durevoli, quali il ritorno volontario in condizioni dignitose e in sicurezza.
L’UNHCR negli ultimi mesi ha aumentato le proprie risorse e i propri sforzi del 300 percento per rispondere ai bisogni di oltre mezzo milione di persone sradicate dal conflitto.
L’UNHCR sta sostenendo gli sfollati interni con assistenza umanitaria, inclusi piccoli progetti per le comunità, assistenza in denaro e protezione. L’anno scorso l’UNHCR ha distribuito beni di prima necessità a oltre 60.000 sfollati interni e fornito assistenza in denaro a 14.000 persone in tutta la Libia. Quest’anno sono oltre 200 i progetti a impatto rapido che verranno implementati in tutto il paese.
Preso da: http://www.aletheiaonline.it/2018/02/23/libia-cresce-preoccupazione-per-le-persone-bloccate-da-lungo-tempo-a-tawergha/
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