Un attacco contro i colonizzatori o una guerra fraticida tra ratti?
Un importantissimo impianto petrolifero di proprieta' dell' ENI e' stato attaccato questa mattina da un folto gruppo di uomini armati.
L'impianto sorge a circa 20 chilometri a ovest della citta' di Zawia ed è gestito da una joint venture tra il colosso statale italiano e la National Oil Company.
Durante l'attacco sono rimasti feriti diversi soldati di guardia all'impianto, tra questi anche il Colonnello Gomaa Abdel Jalil, capo del battaglione in questione.
Durante l'attacco il gruppo armato è riuscito ad impadronirsi di almeno 20 mezzi militari dell' esercito libico (in forza al 103esimo battaglione della regione militare della libia occidentale).
Non si hanno ancora notizie certe sulla provenienza del gruppo armato che ha organizzato l'attacco all'impianto italiano ma bisogna ricordare che non è la prima volta che l'impianto e' stato attaccato: a Marzo miliziani provenienti da Zintan e Zuara avevano combattuto per due giorni tra di loro per appriopiarsi del "controllo" dell'impianto.
A differenza di quanto avvenuto a Marzo quando la produzione e l'esportazione di gas verso l'Italia (via gasdotto Greenstream) furono fermate, l'impianto non ha subito uno stop della produzione.
Secondo l'agenzia di stampa LANA (gestita dal governo di occupazione), jet dell'aereonautica militare libica stanno sorvolando la zona dell'impianto per paura di un nuovo attacco nelle prossime ore.
La situazione libica sta degenerando sempre piu', oramai il governo di occupazione fantoccio della NATO ha perso qualsiasi controllo del territorio, la Libia è nel chaos piu' totale.
gcse
L'impianto sorge a circa 20 chilometri a ovest della citta' di Zawia ed è gestito da una joint venture tra il colosso statale italiano e la National Oil Company.
Durante l'attacco sono rimasti feriti diversi soldati di guardia all'impianto, tra questi anche il Colonnello Gomaa Abdel Jalil, capo del battaglione in questione.
Durante l'attacco il gruppo armato è riuscito ad impadronirsi di almeno 20 mezzi militari dell' esercito libico (in forza al 103esimo battaglione della regione militare della libia occidentale).
Non si hanno ancora notizie certe sulla provenienza del gruppo armato che ha organizzato l'attacco all'impianto italiano ma bisogna ricordare che non è la prima volta che l'impianto e' stato attaccato: a Marzo miliziani provenienti da Zintan e Zuara avevano combattuto per due giorni tra di loro per appriopiarsi del "controllo" dell'impianto.
A differenza di quanto avvenuto a Marzo quando la produzione e l'esportazione di gas verso l'Italia (via gasdotto Greenstream) furono fermate, l'impianto non ha subito uno stop della produzione.
Secondo l'agenzia di stampa LANA (gestita dal governo di occupazione), jet dell'aereonautica militare libica stanno sorvolando la zona dell'impianto per paura di un nuovo attacco nelle prossime ore.
La situazione libica sta degenerando sempre piu', oramai il governo di occupazione fantoccio della NATO ha perso qualsiasi controllo del territorio, la Libia è nel chaos piu' totale.
gcse
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