Primi risultati in politica estera del governo Letta-Alfano-Bonino
(16 Maggio 2013)
500 marines arrivano alla base di Sigonella, che rafforza il suo ruolo di gendarme USA nel Mediterraneo.
Un nuovo intervento militare in Libia?
Un nuovo intervento militare in Libia?
Scrive Antonio Mazzeo sul Manifesto del 15 maggio che “gli Stati Uniti starebbero pensando di lanciare un nuovo attacco militare in Libia dalla stazione aeronavale di Sigonella. 500 marines sono stati trasferiti nei giorni scorsi in Sicilia dalla base di Rota in Spagna. Gli uomini fanno parte della Marine Air Ground Task Force (Magtf), la forza speciale costituita nel 1989 per garantire al Corpo dei Marines flessibilità e rapidità d’azione nei differenti scacchieri di guerra internazionali. L’unità di Rota è stata attivata dal Pentagono solo un paio di mesi fa per sostenere il Comando Usa in Africa (Africom) nell’addestramento e la formazione delle forze armate dei partner continentali e intervenire rapidamente in Africa in caso di crisi”.
A questa escalation interventista nella regione serve anche il MUOS, il dispositivo elettronico di intelligence satellitare che gli Stati Uniti stanno installando in Sicilia, a Niscemi: installazione fino ad ora osteggiata anche dalla giunta regionale Crocetta e da un importante mobilitazione del movimento siciliano contro la guerra, che si oppone alla crescente militarizzazione del territorio.
Questo movimento, che ha in sé un enorme valore simbolico, di portata nazionale e internazionale, assume oggi, con l'arrivo dei marines a Sigonella, un'importanza ancora maggiore: tanto più in presenza di un governo Letta-Alfano-Bonino, che in questo caso compie i suoi primi atti di complicità con la strategia aggressiva degli Stati Uniti, della Nato e di Israele nella regione.
Fausto Sorini, dipartimento esteri PdCI
Nessun commento:
Posta un commento