Il Leader: “Vi do il benvenuto in Libia e vi ringrazio di essere venuti. Mi sono rivolto ai professori del mondo, agli intellettuali, ai politici, ai parlamentari e ai membri dei centri di ricerca socio-economico-politica chiedendo loro di venire in Jamahirya e di entrare nel Green Auditorium per assistere a lezioni e vedere direttamente l’applicazione della democrazia popolare diretta. In effetti l’appello è stato raccolto da membri della Duma russa, da professori di università russe e da intellettuali da noi incontrati.
Sono venuti al Green Auditorium, dove abbiamo avuto un incontro come questo. Ora voi ci onorate della vostra presenza e della vostra risposta all’appello. Per questo vi ringrazio. Il fatto che siate venuti da regioni tanto remote indica la vostra onesta nel perseguire la conoscenza e nel cercare la verità.
Ciò è essenziale. Dobbiamo cercare la verità senza nozioni preconcette di ordine razziale, religioso o altro. Ritengo che il Libro Verde, che rappresenta una guida alla lotta dei popoli per raggiungere la democrazia popolare diretta e il socialismo popolare, sia oggetto di una posizione preconcetta, razzista e irrazionale da parte di parecchie società governate da regimi dittatoriali e arbitrari. Tale posizione è, naturalmente, non scientifica e irrazionale; è dovuta a ragioni politiche o a dispote tra stati, come l’antagonismo contro Alagathafi in merito alla causa della liberazione e così via.
Prendere posizioni ostili alla Terza Teoria Universale è la prassi dei governi e dei leader, ma voi avete fatto breccia nell’embargo. Eccovi in Libia e nel Green Auditorium. Ecco la differenza tra studiosi e intellettuali liberi da complessi razzisti, che vengono a cercare la verità e la giudicano in seguito dopo averla vista coi propri occhi e i capi che prendono posizioni ostili, razziste e colonialiste in totale contraddizione con la logica, la scienza e l’imparzialità.
Purtroppo è posizione dei governi arbitrari impedire alla gente di leggere il Libro Verde. Noi crediamo invece che il Libro Verde segnerà al mondo la via definitiva alla democrazia e alla soluzione dei problemi socio-economici attraverso l’istituzione di una democrazia diretta e popolare delle masse, cioè il sistema delle masse, il socialismo popolare. Lo studio mancato del Libro Verde, invece, metterà i popoli in errore e li costringerà a una via lunga e a una gran perdita di tempo prima di arrivare a una soluzione.
Raggiungeranno questa soluzione col Libro Verde o senza, perché è inevitabile. L’opposizione di massa sta prendendo sempre più piede e si sta diffondendo sempre più. Un tempo individuale e naturale, ora è diventata una grande opposizione di massa. Sembra una piramide la cui base si allarghi sempre più fino a diventare una linea orizzontale.
La marcia delle masse verso il potere e l’eliminazione dell’oppressione e dello sfruttamento non si fermerà a mezza strada, ma sicuramente arriverà a destinazione. Non può essere statica e ciò significa movimento continuo e incessante. È inevitabile: il quadro di fronte a nboi mostra che la base della piramide continua ad allargarsi fino a fare della piramide una linea orizzontale: tutte le masse arrivano al potere e alla loro parte di ricchezza. La questione del potere e della ricchezza è ben netta davanti a noi nel mondo.
Il potere è nelle mani del governo e non della gente; e la gente è comandata da un governo. Termini odiosi come “il governo” e “la gente”, il “governatore” e i “governati” stanno prendendo piede senza vergogna. Non c’è vergogna in alcun luogo al mondo. Ora si parla del “governatore” e dei “governati” e di chi è responsabile. In altre parole, c’è uno che è responsabile e uno che non lo è; e chi non lo è, allora è schiavo.
È ben noto anche nella schiavitù che lo schiavo non è responsabile, ma lo è invece il padrone. Ora si parla di funzionari responsabili; ma dove sono? Si vuol dire i capi. Bene; e la gente è responsabile? “No”, dicono. Non dicono: “Tu sei responsabile”, ma “Il capo è responsabile... il funzionario responsabile di questo stato... quelli che sono funzionari responsabili dello stato”. Però gli altri non sono responsabili, perché sono schiavi e, certo, quando si è schiavi, non si è responsabili. Il termine “responsabilità” non viene mai ascritto a uno schiavo, ma al suo padrone; è la ragione dietro i termini comuni nel mondo d’oggi.
Si dice: “Ho conosciuto tanti funzionari responsabili italiani... Ho conosciuto tanti funzionari responsabili indiani... ho conosciuto tanti funzionari responsabili di questo stato... ho conosciuto il primo funzionario responsabile di questo stato... ho conosciuto un funzionario responsabile di quello stato... ho conosciuto un funzionario responsabile di quell’altro stato...” Questi sono i padroni responsabili... Quando qualcuno si riferisce a un funzionario responsabile, vuol dire che ha conosciuto uno dei capi o il capo supremo ecc. ... Però gli altri non sono responsabili perché sono cittadini, cioè schiavi.
Da ciò l’espressione “funzionari responsabili” e “funzionario responsabile”: qualcuno responsabile di gestire gli affari degli schiavi. Sono i suoi schiavi e lui è responsabile di loro. Ecco la verità che si scopre sollevando il camuffamento attuale. La verità è che oggi i cittadini sono schiavi in ogni parte del mondo e che c’è qualcuno sopra di loro che è il governo. Si scambiano cortesie, telegrammi, congratulazioni e via dicendo; e dicono: “Governo e popolo, governanti e governati”, che significa che la gente non è governante, ma governata; “Ringrazio il vostro governo e il vostro popolo per la vostra calorosa ospitalità... ringrazio il governo e il popolo per aver ospitato questo congresso”.
Questa è un’espressione orribile in quanto dittatoriale: perché priva il popolo di eguaglianza, di sovranità e di dignità e attribuisce tutto al governo e ai funzionari responsabili. E lo si fa senza vergogna, finché le forze ben piazzate sul trono dell’autorità nel mondo sono le forze che detengono le risorse di renderle minacciose, di mostrare i muscoli e di insultare.
È la teoria dittatoriale a prevalere oggi e viene chiamata democrazia moderna o democrazia rappresentativa, ma non è democrazia. È costituita da politici e uomini d’affari che sono in possesso della ricchezza. È la ricchezza che consente loro di mettere chiunque vogliano al potere. Perciò c’è un’alleanza tra chi detiene il potere finanziario e chi detiene il potere politico, mentre il popolo viene privato del suo potenziale politico ed economico.
Per esempio, si parla, specie nei paesi occidentali, di libertà di stampa e si dice che la stampa è libera. Ciò è un falso inganno fuorviante. È del tutto non vero, poiché non c’è stampa libera e i poveri non possono pubblicare un giornale. Un giornale è pubblicato dalla grande impresa e i giornali sono di proprietà dei ricchi. Questi giornali sono fondati da tale classe per servire i propri interessi. Quindi sono guidati, controllati, forzati a perseguire una certa politica. Perciò non sono liberi.
Essere liberi significa andare in qualsiasi direzione e dire qualsiasi cosa, ma questi giornali sono stati fondati da alcune forze per servire i loro interessi. Perciò sono servili e pagati dai loro padroni. Si dice anche che ci sono le elezioni e che il popolo elegge i suoi rappresentanti. Questa è una distorsione della verità e il popolo non ne ha colpa. Sono le imprese e i ricchi che creano i rappresentanti: un povero non può diventare membro del Congresso, del Parlamento o della Camera dei Lord in qualsiasi stato.
Un povero non può diventare membro del parlamento, pubblicare un giornale o diventare un capo. Questi sono monopoli del dittico politico-economico: i capitalisti e i politici creati dai capitalisti per loro comodità e servizio. I politici vengono diretti dai capitalisti che li hanno fatti, è chiaro.
Si dice che il Presidente Tal Dei Tali è sostenuto dalle imprese petrolifere, per esempio, che significa che, come politico, si è formato nelle imprese ed è diventato presidente per servire i loro interessi.
A volte si dice che il Presidente Tal Dei Tali è contro le imprese petrolifere e a favore dell’industria siderurgica; è perché quell’industria l’ha fatto arrivare alla presidenza per servire i loro interessi. Poi si dice che le industrie petrolifere sono sfortunate perché il vincitore è sostenuto dall’industria siderurgica; e a volte si dice il contrario. Qualsiasi attività economica con sufficiente potere finanziario può creare un presidente, un congresso, un parlamento o un governo orientato a suo favore per servire i suoi interessi. La classe capitalista è proprietaria della stampa, che viene falsamente detta libera quando non lo è: è schiava del capitalista proprietario. La stampa genera pubblicità e infulenza l’opinione pubblica in favore dell’uno o dell’altro candidato.
Nei fatti, tutto quanto è detto al mondo sull’esistenza delle democrazie e delle libertà è falso. Al contrario, tutte le società di oggi, specie quelle occidentali, sono pericolosamente dittatoriali. Perché? I partiti al momento al potere non sono veri partiti di cittadini, di gente comune. Sono una forza politica che gode di grandi ricchezze e ha tutti i mezzi di produzione. Controllano l’esercito, la polizia, la stampa e il capitale e, oltre a ciò, anche il potere decisionale.
In altri termini, è una delle dittature più odiose, che non lascia respiro a nessun tipo di libertà. Dappertutto, anno dopo anno, il popolo scopre la verità. Si impara, per esempio, che le percentuali del votanti negli anni passati erano il settanta per cento, per poi diventare il cinquanta per cento l’anno dopo e, un anno dopo ancora, il trenta per cento. Oggi, nelle elezioni svoltesi in alcuni stati, l’esito di alcuni distretti arrivava al tre per cento e, al massimo, raggiungeva il dieci per cento. Questo è il rifiuto di un sistema da parte del cittadino comune perché si tratta di un sistema arbitrario, dittatoriale e inutile.
(Il sistema) sfrutta il cittadino e legittima i dittatori, i capitalisti e gli sfruttatori. Quindi la sola funzione del cittadino è questa: sentirsi dire “Legittima il dittatore! Tutto quanto vogliamo da te è che tu prenda questo foglio di carta e lo metta qui” cosi che si possano legittimare; perché senza elezioni nessuno può rivendicare la presidenza o la direzione del governo, visto che gli verrà chiesto “Chi ti ha nominato?”
Oggi la gente non partecipa nella nomina del presidente o del primo ministro, ma è necessario dire che egli è stato eletto presidente. Quindi si rivolgono al popolo e gli chiedono di mettersi in coda in un certo giorno e di mettere la scheda di carta nelle casse designate allo scopo. Il cittadino consegna il foglio cosè come consegnerebbe un pezzo di carta igienica da mettere nel cestino o nel pattume dopo l’uso. Così mette il suo foglio nella cassa, urna o pattumiera che sia.
Alcuni vanno a voltare come andrebbero al mercato o a fare una passeggiata sulla spiaggia. Gli si dice: “Oggi è giorno di elezioni”. E allora risponde: “Bene. Passiamo un’ora o due con un pezzo di carta da mettere in un’urna”, come se andasse allo zoo, alla spiaggia o al caffè. Questo è, ormai. La maggioranza ora lo sa e non ci va. Nel terzo mondo si sa bene che il cittadino che vota è stato pagato per questo.
Se ci sono le elezioni, significa che hanno comprato i voti. “Prendi un dollaro e metti il voto nell’urna”. In altre parole, è una compravendita. Qualcuno pensa: “Oggi è giorno di elezioni. Quindi posso mettere un foglio di carta in un’urna e averne un dollaro in cambio invece di stare a casa a far niente”. La vendita dei voti è oggi ben notal. Chi non ha soldi non può contestare le elezioni.
Noi, proprietari delle imprese, che vogliamo questo presidente perché faccia i nostri interessi, copriamo i costi e dichiariamo di aver contribuito alla campagna elettorale. È sciocco per il candidato votare per se stesso e dire: “Mi sono autonominato”. È una delle farse della teoria della rappresentatività. Se il popolo è presente, perché dovrebbe avere rappresentanti?
Qual è la giustificazione per allontanare la gente apposta e chiamare i loro rappresentanti? Si dice: “Dove si può portare tutto il popolo, visto che abbiamo posto solo per cento? Se il popolo è di cento milioni, che ne scelgano cento per rappresentarli in quest’aula, perché quest’aula è troppo piccola per tutti e può contenere solo cento persone.”
Perciò ci si può incontrare a cento alla volta fino a quando non si passa tutti e centomila. Perché poi usare solo quest’aula? Costruiamone mille, in cui la gente possa sedersi e riunirsi e decidere ciò che vuole. Allora i segretari di queste assemblee potranno trovarsi e discutere le decisioni prese in questi congressi in cui tutti, uomini e donne, vengono rappresentati, e mettersi d’accordo sulle decisioni prese dal popolo e scritta in questi incontri.
A volte c’è confusione. A volte, parlando, ci si riferisce alle assemblee popolari e alla democrazia popolare diretta e ci si sente dire: “Abbiamo parlamenti come i vostri”. No: voglio spiegare la differenza capitale tra parlamenti e assemblee: i parlamenti sono composti dagli eletti dal popolo, mentre le assemblee sono composte dal popolo stesso. Quindi, quando si parla di parlamento si vuol dire un corpo eletto dal popolo. Se invece si parla di assemblea si parla del popolo, di tutto il popolo. Per esempio, nel sistema di massa del Jamahiry in Libia, l’assemblea popolare comprende tutto il popolo, donne e uomini adulti che siano legalmente responsabili; e a comandare sono loro.
L’assemblea popolare è come l’Assemblea. Mentre in un certo c’è solo un’assemblea, in Libia ce ne sono 400, a seconda del numero della popolazione, presente per intero nelle 400 assemblee. Immaginavete! In un paese c’è un solo parlamento e in Libia ce ne sono quattrocento. Perché mai?
Perché il popolo è fatto di membri di questi quattrocento parlamenti. Quindi ogni decisione viene presa dal popolo e non dai rappresentanti dello stesso. Naturalmente, in nome della rappresentatività, il popolo venne separato ed escluso lentamente dal governo e dalla gestione fino ad essere sostituito con altri mezzi che, come già indicato, si adattano al potere finanziario e così via.
Il pericolo non è, infatti, nell’esclusione dalla democrazia interna al paese e nella dittatorialità del regime arbitrario ecc., o che il cittadino non abbia autodeterminazione, ma nel fatto che c’è una cricca che governa in nome del popolo, siano governo o parlamento, e che sono stati costinuiti come ho già spiegato, che non costituisce minaccia a se stessa quanto al mondo intero.
Il pericolo è che un individuo solo decida di dichiarare guerra o pace, di distruggere o no il mondo, di invaderlo o di non invaderlo. Il pericolo è che questi governi alla Hitler ci minaccino nelle nostre vite. Minacciano la nostra pace e la nostra sicurezza così come Hitler ha mainacciato perché aveva la forza maggiore all’epoca. Era un individuo solo a governare da solo, che ha cominciato con una cricca, un ministro della propaganda e un ministro della difesa e alla fine ha messo in pericolo la pace e posto una minaccia reale.
Ora c’è gente con bombe, missili, aeroplani e armi chimiche e batteriologiche. È un problema serio perché queste armi di distruzione di massa sono controllate da un gruppo di individui. Dappertutto ci sono dimostrazioni contro la guerra; la gente non vuole la guerra, ma la pace. Però la guerra è scoppiata, gli eserciti si sono mossi e i bambini sono morti. Dov’è la democrazia, allora? Il popolo che è contro la guerra non ha i suoi rappresentanti?
Se i rappresentanti avessero davvero rappresentato il popolo, avrebbero fatto obiezione alla guerra; ma hanno invece sostenuto i capi e quindi non rappresentano il popolo. Quindi la rappresentanza è una frode. È stato provato che il rappresentante non rappresenta il popolo. I rappresentanti non agiscono dietro mandato del popolo, come è stato provato. In generale sono tutti vittime della crisi, la crisi del governo, della democrazia, del sistema economico.
Per quanti presidenti parlino, non diranno mai d’esser messi bene. Diranno di essere in mezzo a una crisi molto grave. Diranno: “Non sappiamo quali strumenti usare. La politica è in crisi. Non sappiamo come relazionarci ai cittadini e come gestire i nostri affari. Il cittadino comune rifiuta l’economia, la politica e tutti i processi attuali. Le masse esprimono le loro aspirazioni, i loro desideri e le loro prospettive, come nel caso di Seattle, in maniera isolata rispetto ai loro rappresentanti e ai loro governi.
Senza far caso a confini, in milioni hanno marciato e fatto sentire la propria voce per esprimere un netto rifiuto. I governanti sono perseguiti ovunque da dimostrazioni e i lavoratori organizzano scioperi per rivendicare i loro diritti. Per quanto riguarda l’economia, la crisi è talemnte esacerbata e ha messo in crisi l’intero sistema di produzione capitalista, che sta cercando di salvarsi, come è evidente. Di positivo c’è che l’impresa che un tempo era di una sola persona in Europa, negli Stati Uniti o in Canada ora è diventata pubblica. Come abbiamo detto, è una soluzione inevitabile.
Quanto è scritto nel Libro Verde è inevitabile. Senza leggere il Libro Verde, solo col passare del tempo e con la lotta si arriverà a questa soluzione. Sul fronte economico, le maggiori imprese capitaliste sono diventate pubbliche controvoglia; altrimenti sarebbe stata la loro morte. I lavoratori hanno cominciato a riventicare i loro diritti e ciò significa che stanno impedendo al padrone di far profitto a loro spese, anche se lui aveva fondato l’impresa per sfruttarli, pigliarsi i profitti e accumulare capitale.
Ciò porta direttamente a una soluzione, visto che i lavoratori stessi sono diventati azionisti dell’impresa. Se si va in borsa, si trova che le azioni di quest’impresa vengono trattate pubblicamente: è la stessa impresa che prima era di proprietà di un solo individuo e oggi è in mano a un milione di azionisti. Ciò significa che il socialismo è una soluzione che si impone da sola e non è affatto fallita o morente come si dice. Al contrario, è il capitalism che sta morendo; sta morendo ogni giorno...
Accanircisi è un esercizio di futilità e una perdita di tempo. È come mantenere una persona in vita attraverso un apparato meccanico. A che scopo accanirsi con l’apparato quando il paziente è clinicamente morto? È proprio il caso del capitalismo e della teoria della rappresentatività. Accanirvisi è come mantenere qualcuno in vita con un apparato meccanico.
Ora, le imprese private stanno cominciando a diventare imprese pubbliche e in ultima analisi si capirà che prevarrà solo il socialismo popolare, di cui si tratta nel secondo capitolo del Libro Verde. Però ora lo chiamano socialismo popolare, come lo chiamava la Thatcher, perché non amano il termine ‘socialismo’. Chiamarlo capitalismo popolare o socialismo popolare non importa. Anche in Libia si può parlare di capitalismo popolare. Ciò che importa è che il popolo sia proprietario del capitale e ciò significa socialismo.
Ciò non risolve il problema politico, visto che mantiene la rappresentatività popolare. Nel quadro generale, il problema politico non è stato risolto e la crisi continua. Abbiamo visto che i popoli e i parlamenti che i popoli eleggono non vanno al passo. C’è una grave crisi oggi nel mondo ed è la crisi dell’Iraq.
È una guerra di devastazione e genocidio ed è una miniaccia e uno sciupio di risorse mondiali; il petrolio viene bruciato tutti i giorni. È una guerra rifiutata dai popoli e decisa dai parlamenti. E allora a che scopo riunire un parlamento per questi popoli e istituire nuove elezioni per tale parlamento, visto che il parlamento non rappresenta il popolo? Dovremmo abolire il parlamento e sostenere il punto di vista del popolo. Ma come permettiamo al popolo di governare?
È chiaro che un popolo può governare attraverso le assemblee e i comitati popolari. Invece di avere un Congresso o un parlamento, ci saranno mille assemblee o mille parlamenti che riuniranno tutto il popolo. Le strutture in cui lavoriamo ora sono obsolete e non possono più far fronte alle nuove realtà. Il popolo marcia verso il potere e vuole governare.
La vecchia struttura del governo e del parlamento si sta sbriciolando di fronte a questa nuova realtà. Tutto il popolo entrerà in questa struttura, che è troppo stretta per un governo e un parlamento. Quindi questa struttura dovrà rompersi e si romperà. Anche la ricchezza era monopolizzata in una struttura ristretta a un pugno di capitalisti. Ora tutto il popolo avrà la sua parte di ricchezza e avrà accesso alla struttura e quindi la vecchia struttura del capitalismo individuale si spezzerà.
Un tempo un solo individuo era padrone di un’impresa e assumeva la forza lavoro di milioni di lavoratori per aumentare il proprio profitto e sfruttari e derubarli dei loro sforzi. Questa struttura si spezzerà, perché saranno milioni a volere azioni della loro ditta. Tutti queste sono profe materiali e pratiche della validità della teoria del Libro Verde, la terza teoria universale.
Siamo sicuri di conoscere che c’è una soluzione in un libro, il Libro Verde. Se lo studiamo e la gente lo impara, arriveremo presto a una soluzione e ci risparmieremo queste sofferenze prolungate. Comunque, se non lo studiamo, arriveremo comunque alle stesse soluzioni, ma con sofferenze e dopo un lungo percorso e a un caro prezzo. Ora il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, le cui riunioni sono aperte solo a quindici membri, si ritrova costretto a permettere a stati non membri di assistere ai dibattiti.
L’ultima segnalazione risale a questo mese in una riunione al vertice dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Naturalmente non sono stati d’accordo nell’estendere il Consiglio di Sicurezza con l’aggiunta di nuovi membri e hanno mantenuto la misura attuale, ma hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza che continui a permettere la partecipazione del numero più ampio possibile di stati non membri alle sue riunioni perché il mondo non permette più a quindici membri soli di decidere del suo futuro, della guerra e della pace.
Hanno detto: “Vero. Consentiremo a un numero di stati non membri di assistere alle riunioni” Ciò dimostra che anche la vecchia struttura del Consiglio di Sicurezza sta cominciando a sgretolarsi perché tutti vogliono avere accesso a questa struttura ed è solo l’inizio. Un’aula come questa può contenere solo cento persone, ma sono in mille fuori a voler entrare... Bene, ne lasceremo entrare dieci, poi venti, poi trenta, perché vogliamo risolvere i problemi di chi resta fuori dall’aula. Perché se entrassero romperebbero tutto, frantumerebbero le finestre e farebbero una confusione tale che noi non potremmo lavorare.
Una volta che i mille entrano e distruggono l’aula, se ne farà una più grande per contenerne mille. Questo è quanto accade, che significa che le vecchie strutture cadranno di fronte alle nuove sfide poste dalle masse.
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