sabato 9 febbraio 18:51 - di antonio pannullo
Ora il premier-fantoccio della Libia Fayez al Serraj ha davvero paura. Il Consiglio presidenziale del governo di concordia nazionale libico denuncia l’intervento dei caccia delle forze del generale Khalifa Haftar nel sudovest della Libia. Il portale di notizie The Libyan Address ha riferito di un “raid di avvertimento” per bloccare un velivolo nei pressi del giacimento petrolifero di El Feel. Secondo lo stesso sito di notizie una nota dell’esecutivo guidato da Fayez al-Serraj sostiene che a bordo del velivolo c’erano persone ferite che dovevano essere trasportate a Tripoli. Il governo di concordia nazionale minaccia di segnalare quanto avvenuto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nelle ultime ore i caccia delle forze libiche guidate dal generale Haftar hanno infatti effettuato un “raid di avvertimento” per bloccare un velivolo nei pressi del giacimento petrolifero di El Feel, nel sudovest della Libia.
La tv al Hadath ha riferito di obiettivi colpiti nei pressi del giacimento, precisando che non si registrato danni nel sito. Ieri le forze di Haftar hanno imposto il divieto di volo nei cieli del sud della Libia. Intanto le forze del generale Haftar nel Fezzan hanno colpito una delle tre colonne di mercenari del Ciad che ancora operano in Libia. Si tratta di miliziani che non hanno alcuna relazione con il governo ciadiano e che, anzi, sono su posizioni diametralmente opposte. Non per niente una colonna simile è stata colpita, nel Ciad settentrionale, da velivoli francesi due giorni prima, con il pieno appoggio del Governo del Ciad.
L’Italia deve cambiare politica in Libia prima che sia tardi
Il “premier” Serraj era stato presentato come terza forza rispetto
alle milizie della Tripolitania e a quelle dell’Esercito Nazionale
Libico. Ora ha gettato la maschera in quanto ha nominato un personaggi
come Ali Kanna, uno dei capi delle milizie tuareg, come responsabile
dell forze di Tripoli nel Fezzan, visto che le forze di Haftar lo stanno
prendendo sotto il loro controllo. Vi sono già stati i primi scontri e
le prime vittime. È chiaro a tutti ormai che Serraj rappresenta solo le
milizie di Tripoli, e non tutte, e a questo punto, visto come si è
schierato, non può dichiararsi “neutrale”. E vista la svolta nelle
operazioni, rischia di perdere il posto anche perché ora gran parte dei
pozzi di petrolio e gas sono controllati dalle unità di Haftar. E
sarebbe anche l’ora che l’Italia, per troppo tempo sponsor di Haftar
grazie al governo Gentiloni, si renda conto della situazione. E forse
sarebbe bene portare via i militari da Tripoli rischiarandoli sulle navi
a largo, magari con rinforzi, se a qualcuno venisse in mente di
danneggiare le stazioni di pompaggio e altre installazioni. Insomma, non
l’abbiamo proprio indovinata nel decidere di appoggiare Serraj in
Libia. Le forze dell’Esercito Nazionale Libico, rinforzate dai suoi
alleati (Egitto, Francia e Russia oltre ad Arabia Saudita ed Emirati),
stanno avanzando in modo significativo, prendendo il controllo di ampie
zone del Paese, pozzi di petrolio e gas inclusi. Se si ricongiungeranno
ai loro alleati a occidente di Tripoli, la capitale non potrà resistere a
lungo anche perché Misurata, che ha un peso non lieve sul piano
militare, sembra chiamarsi fuori.
L’Italia ha seguito le indicazioni dell’Eni volte a proteggere le
sue fonti energetiche e i punti di partenza del gasdotto per l’Italia,
schierandosi con Tripoli e trascurando colpevolmente Haftar, commettendo
un grave errore, ottenebrati anche dall’illusione che Tripoli (pagata e
rifornita di unità navali), bloccasse certi flussi. La realtà sul campo
è evidente: senza il petrolio e il gas dell’entroterra, le milizie di
Tripoli (fra cui alcune integraliste legate alla Fratellanza Musulmana)
avranno vita molto corta. La Libia va assolutamente stabilizzata
nell’interesse dei libici ma anche nostro. Come raggiungere il
risultato? Complesso ma non impossibile. Di sicuro bisogna cambiare
politica altrimenti rimarremmo spiazzati ed esclusi dai giochi
(economici) che contano. Abbiamo appoggiato Serraj ma lui non ha forze
proprie ed oramai è ostaggio di chi scorrazza per Tripoli in armi.
Secolo d’Italia: Al-Sarraj is now scared and screams “Haftar is coming”
The Address | Benghazi – LibyaROME – The puppet premier of Libya, Fayez al-Sarraj, is really scared now. The Presidential Council of the Libyan Government of National Accord denounced an intervention of forces of General Khalifa Haftar in the southwest of Libya.
The news portal the Libyan Address reported a “warning raid” to block an aircraft near the El Feel oil field. According to the same news site, a statement from the Council, led by Fayez al-Sarraj, claimed that there were injured people on board the aircraft that were to be transported to Tripoli. The Government of National Accord threatened to report what happened to the UN Security Council.
In the last hours, the Libyan led by General Haftar have in fact carried out a “warning raid” to block an aircraft near the El Feel oil field, in the south-west of Libya. Al-Haddath TV reported targets were hit near the field, stating that no damage was recorded at the site.
Yesterday, Haftar forces imposed a ban on flying in the skies of southern Libya. Meanwhile, the forces of General Haftar in Fezzan hit one of the three groups of Chadian mercenaries still operating in Libya. These are militiamen who have no connection with the Chadian government and both are on diametrically opposite positions. It was not for nothing that a similar group was struck, in northern Chad, by French aircraft two days earlier, with the full support of the Government of Chad.
The “premier” Al-Sarraj had been presented as a third force with
respect to the militias of Tripolitania and those of the Libyan National
Army. Now he has thrown the mask because he has named a character like
Ali Kanna, one of the heads of the Tuareg militia, as head of the
Tripoli forces in Fezzan, which Haftar’s forces are taking control of
it. There have already been the first clashes and the first victims.
It is clear to everyone by now that al-Sarraj represents only the
militias of Tripoli, nothing more, and at this point, seeing how he has
sided, he can not declare himself “neutral”. Given the turnaround in
operations, he risks losing his place because now most of the oil and
gas wells are controlled by Haftar’s units. It would also be time for
Italy, for too long a sponsor of Haftar thanks to the Gentiloni
government, to realize the situation.
In short, we did not exactly get it when deciding to support
al-Sarraj in Libya. The forces of the Libyan National Army, reinforced
by its allies (Egypt, France and Russia as well as Saudi Arabia and the
Emirates), are advancing significantly, taking control of large areas of
the country, including oil and gas wells. If they reunite with their
allies in the west of Tripoli, the capital will not be able to last long
because Misurata, in which LNA has a slight military weight, will be
called out.
Italy has followed Eni’s indications to protect its energy sources
and the starting points of the pipeline for Italy, siding with Tripoli
and committing a serious mistake by neglecting Haftar. Italy was also
clouded by the illusion that Tripoli (paid and supplied with naval
units), blocked certain flows.
The reality on the field is clear: without oil and gas from the
hinterland, the militias of Tripoli (including some fundamentalists
linked to the Muslim Brotherhood) will have a very short life. Libya
must be absolutely stabilized in the interests of the Libyans but also
ours. How to achieve this result? Complex but not impossible. Certainly
we must change politics otherwise we would be displaced and excluded
from the (cheap) games that count. We have supported al-Sarraj but he
has no strength of his own and is now hostage to those who roam Tripoli
in arms.
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