30 luglio 2018.
Vanno sempre peggio le cose per Emmanuel Macron.
Mercoledì il Presidente francese avrebbe
dovuto concedersi un bagno di folla durante una tappa del Tour De
France ma l’ultima “débâcle” del proprio entourage lo ha riportato a più
miti consigli. La débâcle è rappresentata dallo scandalo Benalla:
questo signore, ex capo della sicurezza del caudillo francese, si era
concesso il lusso di spacciarsi per un poliziotto e picchiare due
manifestanti. Benalla, secondo le accuse, sarebbe stato protetto dal
Presidente finché un video sul sito del giornale Le Monde non ha
consentito di dimostrare la sua condotta. Un episodio che ora rischia di
costare assai caro a Macron che, sulla vicenda Benalla, è stato
letteralmente scaricato anche dal proprio ministro dell’Interno e dal
prefetto di Parigi che hanno stigmatizzato i “malsani favoritismi” con
cui il Presidente francese è uso gestire la cosa pubblica.
Mala tempora currunt, insomma, per
Macron sia sul piano istituzionale, che su quello economico. Sul primo
fronte lo scandalo ha, infatti, portato il Parlamento francese
addirittura alla decisione di rinviare la riforma costituzionale –
voluta dal governo – per poter dedicare spazio ed energie alle audizioni
della Commissione Parlamentare d’inchiesta che è stata convocata per
approfondire la vicenda. Audizioni che sono cominciate questa settimana
all’Assemblea e che vengono seguite con grande attenzione dal popolo
francese in televisione e sui social media.
Le cose però vanno male anche per
l’economia. La fiducia degli imprenditori francesi a luglio è diminuita,
toccando il minimo da circa un anno, secondo quanto registra l’istituto
nazionale di statistica. L’istituto Insee ha comunicato che il suo
indice della fiducia ha rilevato un calo dai 109 punti di giugno ai 108
di luglio, il livello più basso da giugno 2017, inferiore anche alle
attese, che avevano previsto 110 punti. Questo dato si aggiunge ad altri
segnali che indicano un rallentamento della seconda economia più grande
d’Europa.
Insomma: la seggiola su cui sta seduto
il Presidente che a parole tifa per l’Unione, ma nei fatti si preoccupa
solo di distruggere le tutele dei lavoratori francesi e di spartirsi
l’economia europea con la Merkel inizia pericolosamente a traballare.
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